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Tragedia sulla funivia. Muore operaio

SAN GIOVANNI IN FIORE (CS) – Un operaio e morto ed un altro è rimasto ferito in modo grave in un incidente sul lavoro avvenuto a Lorica, località turistica sui monti della Sila, nel comune di San Giovanni in Fiore. I due operai, secondo quanto si è appreso dal Soccorso alpino, erano impegnati nei lavori di realizzazione di una nuova funivia. Sul posto è intervenuta l’eliambulanza – che ha trasportato il ferito nell’ospedale di Cosenza – i carabinieri ed una squadra del Soccorso alpino. Secondo una prima ricostruzione che dovrà essere verificata, i due operai si trovavano in un cestello che si sarebbe staccato dai cavi della funivia facendo precipitare i due per una ventina di metri. I due operai sono stati subito soccorsi dai colleghi ma per uno di loro non c’è stato niente da fare. La vittima si chiamava Enzo Bloise, 31 anni. Il suo collega rimasto ferito si chiama Stefani Sassone.

 

 

Rapinato l’ufficio postale di Villapiana

VILLAPIANA – Rapinato l’ufficio postale di Villapiana Lido. Secondo quanto si è appreso, i ladri, pare fossero in due, sarebbero penetrati all’interno della filiale del centro jonico praticando un buco in una parete attigua ad un magazzino poco prima delle ore 8,00. Hanno poi atteso l’rrivo del direttore della filiale al quale, dietro la minaccia delle armi, hanno intimato di consegnare il denaro. Sul posto i carabinieri ed un’ambulanza del 118 chiamata per soccorrere una dipendente in stato di shock. L’impiegata avrebbe avvertito un malore dopo aver scoperto l’accaduto. Ancora da valutare l’ammontare del colpo messo a segno dai malviventi. Secondo una prima stima si tratterebbe di 70 mila euro. (Foto di repertorio).

Arresto di Marcello Pesce, Alfano si congratula con le forze dell’ordine

ROMA – «Oggi è una bella giornata per l’Italia: un pericoloso latitante, ricercato in campo internazionale da sei anni, è stato assicurato alla giustizia». Così il ministro dell’Interno, Angelino Alfano, commenta l’arresto di Marcello Pesce, inserito nell’elenco dei latitanti più pericolosi e capo indiscusso della cosca omonima, tra le più agguerrite della ‘ndrangheta calabrese: «La sua cattura, a Rosarno, è il risultato di una intensa attività investigativa degli uomini della Polizia di Stato di Reggio Calabria, che hanno lavorato con competenza e determinazione. È dunque un successo investigativo di alto livello – ha sottolineato il ministro Alfano che si è complimentato con il Capo della Polizia, Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Franco Gabrielli – a conferma del nostro quotidiano impegno sul fronte della lotta alla criminalità organizzata, perché i cittadini possano sentirsi sicuri e credere sempre di più della forza delle Istituzioni».

‘ndrangheta, catturato il boss Marcello Pesce

ROMA – E’ stato catturato dalla Polizia di Stato a Rosarno il latitante Marcello Pesce, boss della ‘ndrangheta ricercato per associazione di stampo mafioso. Marcello Pesce, detto “U Ballerinu”, fa parte dell’omonima cosca guidata da Antonino Pesce, operativa nella Piana di Gioia Tauro e con propaggini in Lombardia e tutto il Nord Italia. Era ricercato dal 26 aprile 2010, quando sfuggì alla cattura nell’operazione “All inside”. Marcello Pesce, al momento dell’irruzione degli agenti dello Sco e della squadra mobile di Reggio Calabria, era in camera da letto e non era armato. Non ha opposto resistenza ed è stato arrestato insieme a due uomini, padre e figlio, che erano nell’appartamento con lui. Condannato in appello a 16 anni e 8 mesi di reclusione per associazione mafiosa, Marcello Pesce è ritenuto dagli investigatori il capo strategico dell’omonima cosca, una delle più potenti dell’intero panorama ‘ndranghetista. Pesce era tra i latitanti di ‘ndrangheta più importanti ancora liberi. «Un uomo molto particolare, anche molto colto – ha commentato il procuratore di Reggio Calabria Gaetano Paci – Sono stati trovati libri di Proust e Sartre nel covo dove si nascondeva. E’ inevitabile che sia stato trovato a casa sua – ha aggiunto il procuratore Paci – Un latitante che è anche capo operativo, in questo caso anche capo strategico, deve stare nel suo territorio e deve avere il controllo della situazione».

150mila prodotti non a norma sequestrati dalla finanza

COSENZA – Quasi 150 mila prodotti privi di ogni etichetta, senza ogni avvertenza sulla pericolosità di alcuni materiali, con mancata indicazione della provenienza ed etichettatura senza indicazioni in lingua italiana. Questo è solo in parte quello che le Fiamme Gialle cosentine hanno trovato durante due controlli effettuati in grossi negozi della zona costiera gestiti persone di origine cinese. Nella maggior finanza-2parte dei casi si trattava di oggetti che ogni anno vengono utilizzati per adornare i nostri alberi natalizi giocattoli ed articoli per la casa. Tra i prodotti sequestrati vi sono anche numerose luci natalizie dotate di interruttori non a norma e che spesso, durante il periodo delle festività, sono la fonte di incendi domestici. La scarsa qualità dei materiali impiegati avrebbe potuto creare effetti nocivi per i potenziali acquirenti, ignari delle informazioni minime che l’etichettatura di qualsiasi bene di consumo dovrebbe contenere. In tutto i finanzieri hanno proceduto al sequestro amministrativo di 143.217 prodotti in virtù del mancato rispetto delle norme contemplate dagli articoli 6, 7 e 9 del D.lgs. n. 206/2005 – Codice del consumo. I titolari dei negozi in cui erano in vendita rischiano una sanzione amministrativa fino a 25.823 euro

Incidente nel centro città, tre auto coinvolte, ferita una ragazza

COSENZA – Tre auto coinvolte e una ragazza gravemente ferita è il bilancio dell’incidente di qualche ora fa avvenuto su Via Asmara, all’incrocio che conduce all’Oasi Francescana. Una Yaris nera, una Fiesta grigia e una Fiat rossa sono le vetture rimaste coinvolte nel violento impatto. La giovane, che con difficoltà è stata estratta dalla vettura, è stata poi trasportata all’Ospedale di Cosenza. Per ore il traffico nella zona ha subito forti rallentamenti. Sono in corso gli accertamenti per stabilire le cause e la dinamica dello scontro.

Minaccia persone con un’ascia, arrestato

MOTTA SAN GIOVANNI (RC) – Francesco Adornato, 43 anni, già noto alle forze dell’ordine, ha sfondato la porta d’ingresso di un’abitazione e, sequestro ascia ph ansa.itbrandendo un’ascia, ha minacciato per futili motivi le persone che si trovavano all’interno dell’appartamento. L’uomo è stato arrestato e posto ai domiciliari a Motta San Giovanni per violazione di domicilio aggravata, minaccia e porto abusivo di oggetti atti ad offendere.
I carabinieri della Compagnia di Melito Porto Salvo, allertati da una richiesta di intervento, sono riusciti a rintracciare Adornato e a scongiurare conseguenze più gravi nei confronti degli occupanti dell’appartamento. I militari, al contempo, hanno posto sotto sequestro l’arma. (foto ansa.it)

Pistola modificata nascosta in auto, due arresti

TAURIANOVA (RC) – Due uomini sono stati arrestati, poichè colti in flagranza dai carabinieri a Taurianova, per porto e detenzione di arma modificata clandestina. Si tratta di Pietro Francesco Abramo, 30 anni, e Giancarlo Recupero, 33 anni, entrambi noti alle forze dell’ordine. Durante un classico controllo alla circolazione stradale i militari hanno fermato la vettura con a bordo i due. A seguito di una perquisizione personale e veicolare le forze dell’ordine hanno trovato, all’interno del cassetto portaoggetti dell’auto, una pistola calibro 7.65 completa di caricatore e con sette cartucce. L’arma è stata sequestrata e inviata nei laboratori scientifici per gli accertamenti tecnico-balistici necessari ad appurare un eventuale utilizzo in un arco di tempo recente. (foto di repertorio)

Schiacciato da un albero, è in gravi condizioni

ROSE ( CS) – Un operaio alle dipendenze di una ditta impegnata in lavori di disboscamento in un’area privata è rimasto ferito a Rose. L’uomo rimasto schiacciato dalla caduta di un albero è stato soccorso e trasportato in elisoccorso all’ospedale dell’Annunziata dove è attualmente ricoverato in prognosi riservata. I carabinieri intervenuti sul posto, al termine degli accertamenti, hanno denunciato in stato di libertà il titolare dell’impresa, un uomo di 30 anni, per lesioni personali colpose. Le verifiche effettuate sul posto dai militari con l’ausilio del personale dell’Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, hanno consentito di appurare la mancata vigilanza sul rispetto, da parte del titolare della ditta, delle normative in materia di sicurezza sul lavoro.

 

 

Usavano richiami illegali, cinque denunce nel reggino

www.ansa.it
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REGGIO CALABRIA – Gli agenti del Comando provinciale del Corpo forestale dello Stato di Reggio Calabria hanno sequestrato quattro richiami elettroacustici illegali e sei fucili con relativo munizionamento  e hanno denunciato cinque cacciatori in distinte attività. I primi due denunciati sono stati individuati in località Pellaro – Curduma del comune di Reggio, all’interno di un terreno privato. Un terzo cacciatore è stato individuato in località Licofossi del comune di Bova mentre gli altri due rispettivamente in località Galatoni a Terranova Sappo Minulio in località Giardino di Varapodio. Nei confronti delle persone denunciate sono state avviate le procedure per l’eventuale sospensione della licenza di caccia oltre che l’eventuale divieto di detenzione armi.