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Gerardo Sacco e Francesco Kostner presentano “Come l’araba fenice – Rinascere dopo il Covid-19”

COSENZA – Può un’esperienza difficile e dolorosa, come la pandemia da Covid-19, ancora oggi lontana dal potersi considerare pienamente superata, diventare un’opportunità di rinascita e di cambiamento? E in che modo? Quali fattori possono contribuire a raggiungere un obiettivo tanto importante, ridando fiato alle trombe della speranza e della positività? Quali sono i presupposti ideali e civili di una palingenesi tanto significativa e necessaria? Sono alcune delle domande suggerite dalla lettura del libro Come l’araba fenice-Rinascere dopo il Covid-19, scritto a quattro mani dall’orafo Gerardo Sacco e dal giornalista Francesco Kostner, alle quali si proverà a dare risposta durante la presentazione del volume, in programma giovedì 29 luglio, alle 21, nella suggestiva cornice di Villa Rendano, in via Triglio, 21.

La presentazione

Il programma prevede, in prima nazionale, anche la sfilata delle nuove collane di gioielli Rinascita, Stil Novo e Modigliani, che il Maestro crotonese ha realizzato durante il lockdown.

La serata, che sarà condotta dalla giornalista Antonietta Cozza, addetto stampa della Luigi Pellegrini Editore, sarà caratterizzata anche da tre brevi interventi di Maria Cristina Martirano, Presidente della Società “Dante Alighieri” di Cosenza, don Giacomo Tuoto, già Rettore della Cattedrale di Cosenza, e Vittorio Caminiti, imprenditore turistico e Presidente dell’Accademia del bergamotto di Reggio Calabria.

L’idea di scrivere Come l’araba fenice-Rinascere dopo il Covid-19”, spiega Gerardo Sacco, “è nata la scorsa primavera, e segna la conclusione di un percorso di riflessione, iniziato qualche anno fa, che, almeno per quanto mi riguarda, con questo libro considero concluso. Francesco Kostner, anche questa volta, ha saputo aiutarmi a mettere ordine tra i ricordi e le emozioni di una fase difficilissima durante la quale, tra l’altro, ho contratto il Covid, anche se fortunatamente senza conseguenze serie. Un periodo che, nonostante tutto, ha positivamente influito sulla mia creatività artistica, consentendomi di ottenere importanti risultati. E’ stata soprattutto la “filosofia” da cui il mio lavoro ha tratto ispirazione – continua Sacco –  quel modo di pensare e di agire che ha sempre caratterizzato la mia esistenza, a segnare la differenza, mettendomi in condizione di attribuire un significato carico di aspettative e di buoni propositi ad uno dei momenti più dolorosi e problematici della nostra storia. Non ho difficoltà a dire – prosegue Sacco – che se, da un lato, non sento il peso degli anni, dall’altro, sono consapevole che i più di “venti per quattro” con cui devo fare i conti sono un passaggio che non consente illusioni. Per questa consapevolezza, per queste non secondarie ragioni”, conclude Gerardo Sacco, “considero Come l’araba fenice-Rinascere dopo il Covid-19 il mio testamento spirituale, che consegno ai miei figli, ai miei nipoti, ai miei collaboratori, ai tanti amici che mi onorano della loro stima, a tutti i calabresi che, come me e Francesco, non smettono di immaginare un futuro diverso per il presente e il futuro di questa meravigliosa terra”.

I diritti del volume saranno devoluti dagli autori in beneficienza. Quelli di Gerardo Sacco andranno alla Fondazione ricerca Fibrosi Cistica; quelli di Francesco Kostner alla Lega italiana per la lotta ai tumori (LILT).

Rosalba Baldino presenta “Il Sigillo di Francesco”

COSENZA – Si chiama “Il Sigillo di Francesco” il nuovo libro  di Rosalba Baldino, giornalista e Caporedattore del Tg Ten,  per Falco Editore. 

 Il libro sarà presentato mercoledì 14 luglio alle ore 18.00  nel chiostro di San Domenico a Cosenza.

A dialogare con l’autrice saranno: Elly Sirianni che ha curato la prefazione del volume, l’editore Michele Falco, Don Enzo Gabrieli, Vicario per la comunicazione e la cultura, Attilio Sabato, direttore del Tg Ten. A moderare i lavori la giornalista Isabella Roccamo.

“Si conclude il viaggio di Francesco e Amir che ha tanto appassionato adulti e bambini” – afferma Rosalba Baldino  – “ Amir cresce  nelle città e nei borghi della Calabria, guarda con occhi nuovi alla terra che lo ha accolto, terra di opportunità. Adolescente  inquieto,  si scontrerà con la pandemia”.   La copertina de  “Il Sigillo di Francesco” è firmata da Monica Bauleo, tra le più brave e accorsate illustratrici italiane “ che ringrazio- conclude l’autrice – per essersi innamorata della storia  ed aver dato il volto al personaggio di Amir”.

All’interno del libro le illustrazioni sono curate da Elena e Greta Falco, Gianpaolo Gallo, Antonio Lorenzi, Marianna e Nicolò Agapito, Vincenzo e Ilenia De Luca.

Il Sigillo di Francesco  chiude la trilogia iniziata con “I cristalli di Francesco” nel 2016 e continuata con  “Mi porti da Francesco” nel 2019.

Dalla Santa violenta alla Santa contesa, Anna e Pantaleone Sergi raccontano i mutamenti della ’ndrangheta»

COSENZA – Trenta anni dopo l’uscita de La ‘Santa’ violenta, uno dei primi testi sulla ’ndrangheta – pubblicato nel 1991, dopo la stagione dei sequestri di persona e la cosiddetta “pax mafiosa” -, alla penna esperta di Pantaleone Sergi, che la storia della ’ndrangheta negli anni Settanta, Ottanta e Novanta l’ha narrata in diretta, si accompagna un’analisi critico-accademica di Anna Sergi, criminologa, docente all’Università di Essex nel Regno Unito, e affermata ricercatrice del fenomeno mafioso e ’ndranghetista in Italia e all’estero. Ne scaturisce La Santa ‘ndrangheta. Da “violenta” a “contesa”, edita dalla Casa editrice Pellegrini nella Collana «Ossidiana. Teoria cultura e vita quotidiana»
In questa raffinata pubblicazione, da pochi giorni in libreria, Anna Sergi riprende l’eco della violenza mafiosa che La ‘Santa’ violenta aveva raccontato, chiedendosi cosa sia cambiato.
La Santa ’ndrangheta è ancora violenta? No, adesso «la ’ndrangheta è una mafia a cui piace piacere, non spaventare, se non quando è strettamente necessario». 
E se non è più violenta, cosa fa, cosa è diventata? È diventata, tra le altre cose, una Santa ‘contesa’ per quattro motivi: l’unitarietà, la violenza dei clan, la loro mobilità e l’essenza stessa della Santa, come organizzazione cerniera con politica ed economia del territorio. 
Come si legge nella nota, «la Santa ‘contesa’ e la Santa ‘violenta’ – lette in successione, ci ricordano quanto sia fondamentale preservare la memoria storica di certi anni per arricchire le analisi di oggi».

Gianni Letta e Massimo D’Alema alla presentazione di “Giulio Andreotti e l’intelligence. La guerra fredda in Italia e nel mondo”

RENDE (CS) – “Giulio Andreotti e l’intelligence. La guerra fredda in Italia e nel mondo” curato da Mario Caligiuri ed edito da Rubbettino verrà presentato venerdi 11 giugno 2021 alle ore 18 via webinar agli indirizzi www.radioradicale.it e shorturl.at/lEJO7. I lavori verranno coordinati dalla giornalista Maria Latella. Dopo i saluti del Direttore di “Formiche” Flavia Giacobbe e dell’editore Florindo Rubbettino, ci sarà l’introduzione di Rosa Villecco Calipari, parlamentare dal 2006 al 2018. Illustreranno poi il volume Gianni Letta e Massimo D’Alema. Sarà presente il curatore.

La manifestazione è stata promossa dal Dipartimento di Culture Educazione e Società dell’Università della Calabria in collaborazione con il Laboratorio sull’Intelligence dello stesso ateneo, la Società Italiana di Intelligence, la rivista “Formiche”, la casa editrice Rubbettino e la Fondazione”Italia Domani”.

Il testo contiene saggi di Paolo Gheda dell’Univeristà della Valle D’Aosta e autore della prefazione del volume, Vera Capperucci della LUISS di Roma, Tito Forcellese dell’Università di Teramo, Luca Micheletta dell’Università di Roma “La Sapienza”, Giacomo Pacini dell’Istituto Storico Grossetano della Resistenza e dell’età contemporanea, Luca Riccardi dell’Università di Cassino, Federico Scarano dell’Università degli studi della Campania “Luigi Vanvitelli” di Napoli. Il volume su Andreotti fa parte degli approfondimenti promossi sulla storia dell’intelligence promossi dall’Università della Calabria e che finora hanno visto la pubblicazione dei volumi “Cossiga e l’intelligence” (2011) e “Aldo Moro e l’intelligence. Il senso dello stato e le responsabilità del potere” (2018) entrambi curati da Mario Caligiuri ed edito da Rubbettino.

In libreria “Giulio Andreotti e l’intelligence. La guerra fredda in Italia e nel mondo” a cura di Mario Caligiuri

ROMA – “Giulio Andreotti e l’intelligence. La guerra fredda in Italia e nel mondo” è il titolo del testo curato da Mario Caligiuri appena dato alle stampe da Rubbettino. Il volume si inseriscenell’ambito degli approfondimenti storici e scientifici che l’Università della Calabria sta promuovendo per fare diventare l’intelligence materia di studio nelle università del nostro Paese. Dopo “Cossiga e l’intelligence” del 2011 e “Aldo Moro e l’intelligence. Il senso delloStato e le responsabilità del potere” del 2018, adesso vieneapprofondita la figura di Giulio Andreotti. E’ in preparazione un ulteriore studio su “Enrico Mattei e l’intelligence”. Il saggio su Andreotti contiene contributi di Vera Capperucci della LUISS “Guido Carli” di Roma, Tito Forcellese dell’Università di Teramo, Paolo Gheda dell’Università della Valle d’Aosta, Luca Michelettadell’Università “La Sapienza” di Roma, Giacomo Pacini ricercatore e saggista, Luca Riccardi dell’Università di Cassino e Federico Scaranodell’Università della Campania “Luigi Vanvitelli”. Così illustra il volume il curatore Mario Caligiuri dell’Università della Calabria e Presidente della Società Italiana di Intelligence: ”A più di cento anni dalla nascita, Giulio Andreotti continua a suscitare opinioni molto discordanti. In questo volume viene affrontato con un approccio scientifico il tema delicatissimo e sostanzialmente inedito dei suoi rapporti con l’intelligence. Prima da Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e poi progressivamente da Ministro della Difesa, Capo del Governo e Ministro degli Esteri ha rapporti costanti con i Servizi Segreti. Iniziano dal 1947, quando viene delegato da De Gasperi come direttore dell’Ufficio Zone di Confine quando Trieste era ancora contesa e la NATO dava vita a organizzazione di resistenza in caso di invasione sovietica. Proseguono poi negli anni Cinquanta e Sessanta da responsabile del Ministero della Difesa nel confronto costante con il comparto militare, impegnato pure in complesse forniture di carri armati tedeschi ad Israele. Da Presidente del Consiglio deve affrontare prima l’emergenza del terrorismo con l’apice dell’omicidio di Aldo Moro e poi il crollo del muro di Berlino, che segna la fine della guerra fredda combattuta principalmente attraverso lo spionaggio internazionale. Da Ministro degli Esteri, dopo il bombardamento di Lampedusa del 1986 interrompe le relazioni diplomatiche con la Libia, mantenute aperte attraverso i Servizi per garantire la fornitura del petrolio indispensabile per l’Italia. Inoltre, grazie alle analisi dell’intelligence, spesso speculari ai giudizi degli ambasciatori, osserva le trasformazioni della politica sovietica, comprendendo in anticipo che la fine mondo bipolare avrebbe potuto costituire “un disastro”. Consapevole del ruolo fondamentale dei tempi dell’informazione, è lui che rende pubblica nel 1974 la circostanza che Guido Giannettini era un informatore del SID e nel 1990 dichiara in Parlamento l’esistenza di Gladio. Chiamato in causa in innumerevoli e complesse vicende politiche e giudiziarie, Andreotti si è servito dei Servizi o li ha utilizzati nell’interesse del Paese? A tale quesito di fondo, prova a fornire le prime risposte questo volume, che raccoglie i saggi di autorevoli storici italiani. Dal quadro che emerge, studiare la vicenda di Andreotti significa comprendere in profondità la storia della Repubblica, sopratutto per verificare la fondatezza di una sua ironica osservazioni maturata nella temperie di quegli anni: “A volte penso che sarebbe meglio sospendere per un paio d’anni l’attività di tutti i Servizi, forse le cose si rimetterebbero a posto”.

“Poemas desde Italia”, in spagnolo il nuovo libro di poesie di Manuela Fragale

COSENZA – Sono nate in Italia, precisamente in Calabria, e sono già pronte a viaggiare per il mondo le poesie edite e inedite di Manuela Fragale, giornalista insignita di Medaglia del Senato della Repubblica e di premi per l’attività internazionale svolta nel ruolo di corrispondente per le testate dedicate alle comunità italiane residenti all’estero (in particolare in Argentina e Perù).  

Racchiusi nel libro “Poemas desde Italia“, i versi sciolti e le rare rime sono un vero omaggio alla propria terra e offrono al lettore metafore, molteplici piani spazio-temporali, fusione dell’atmosfera intima con l’atmosfera contemplativa. I testi sono stati tradotti dall’italiano allo spagnolo dalla stessa autrice affinché i lettori ispanofoni potessero scoprire, attraverso le opere che finora è stato possibile leggere soltanto in lingua italiana, le poesie e i significati di altri luoghi e altre culture. Il libro, realizzato in autopubblicazione e distribuito da Youcanprint, è disponibile in formato cartaceo ed elettronico nelle principali librerie fisiche e virtuali.  

Prima di essere raccolti tra le pagine di “Poemas desde Italia”, alcune poesie hanno ottenuto successi di critica e pubblico nell’ambito di eventi culturali, premi letterari, selezioni di versi per la creazione di antologie; altre poesie sono state pubblicate in italiano nei libri “Pelle di Mare” del 2016 e “Microcosmi” del 2013.

Fresco di stampa “Cosangeles”, il primo libro di racconti di Paride Leporace

CISENZA – Undici racconti nella cornice di Cosenza narrata tra epica di strada e una buona dose di noir, sullo sfondo degli anni Settanta e Ottanta con le derive esistenziali, i luoghi e i riti dell’estate sulla Costa tirrenica, i locali da ballo e da sballo, i viaggi, le Spoon river generazionali, i fuorisede romani, i malavitosi come Franco Pino nella parte di se stesso, le feste, i punk , gli hippy, gli ultrà, la voce della radio, i poeti maledetti, i quartieri del centro e della periferia, i cantautori malandrini come Fred Scotti e la ’ndrangheta reggina vista da vicino con una colonna sonora che spazia da “Buonanotte Cosenza” ai Joy Division. Questo il mix vincente di “Cosangeles” di Paride Leporace, edito da Pellegrini, nelle libreria dal 24 marzo.

Utilizzando un linguaggio audace e coinvolgente e la fluidità di un discorso indiretto libero che pare raccolto mimeticamente in mezzo alla strada, l’autore ci immerge da subito in una Cosenza / Cosangeles, che è una città in bilico tra mitologia e realtà, tra doppiezze e dualismi , e “cose” che non ci sono più ma che restano incollate alla memoria e paiono portare in una terra mitica, una sorta di “Itaca dell’anima”.

Due i protagonisti dei racconti. Ciccio Paradiso, alter ego dello scrittore, e Jo Pinter. Jo Pinter, chi era costui? Attore di cinema e teatro off, pubblicitario, commerciante, creatori di locali di tendenza che erano entrati nella leggenda, vitellone rollingstoniano, guidatore di auto sportive per diletto e autore di beffe, biscazziere, cartaro di tarocchi e di cartine ma soprattutto era stato colui che si era inventato il neologismo “Cosangeles”. E intorno a Jo Pinter, che è lo sguardo focale della narrazione, si apre un sipario teatrale di tipi umani che stanno sempre dentro /fuori la realtà e alimentano nel lettore la sensazione di trovarsi sempre ad un passo al di qua della veridicità.
Perché, se è vero che la Cosangeles che scorre sotto gli occhi come una pellicola filmica mostra tratti antropologici e sociali riconoscibili, è vero uguale che nell’incastro della narrazione si ha come l’immagine di un dagherrotipo. Che si fissa a ricordare quello che eravamo e quello che siamo diventati sia in provincia.

L’AUTORE

Paripre Leporace, cosentino, nato a Cerisano il 1962, è giornalista da molti decenni e ha diretto diversi quotidiani. Esperto di cinema, ha guidato la Lucana Film Commission. Ha scritto il saggio “Toghe rosso sangue”. Vive tra Calabria, Basilicata e Campania. “Cosangeles” è il suo primo libro di racconti.

Per il cinquantenario dell’Unical “L’avventura di Andreatta in Calabria” nel libro di Franco Bartucci

RENDE (Cs) – Il libro di Franco Bartucci “L’Avventura di Andreatta in Calabria – Un Campus per competere nel mondo”, con prefazione di Enrico Letta, pubblicato dalla Pellegrini Editore, sarà presentato mercoledì 17 marzo 2021 nell’ambito del ciclo di lezioni dell’insegnamento di “Pedagogia della comunicazione tenuto dal prof. Mario Caligiuri, del Corso di laurea magistrale “Scienze Pedagogiche” dell’Università della Calabria.

Il tema annuale è “La pedagogia nella disinformazione. Saperi e testimonianze multidisciplinari per ricostruire l’educazione attraverso un pensiero meridiano”.

Le lezioni si terranno in modalità on line nei giorni di lunedì, martedì e mercoledì.  Il corso è organizzato su seminari e presentazioni di libri che integreranno le lezioni del docente.

La prima lezione si è svolta lo scorso 9 marzo, seguita da una seconda svoltasi ieri, lunedì 15, con Sara Mele, in cui si è fatta una riflessione sul tema: “Organizzazioni educative a confronto”.

La terza lezione si svolgerà appunto domani, mercoledì 17 marzo, dalle ore 14,00 alle 17,00, con la presentazione del libro di Franco Bartucci, dedicato alla figura del primo Rettore dell’Università della Calabria dal mese di aprile del 1971 al mese di giugno 1975.

L’incontro sarà aperto dall’introduzione del prof. Mario Caligiuri, seguita da un intervento di presentazione del libro da parte del prof. Vito Teti, un docente e una figura storica appartenente alla Facoltà di Lettere e Filosofia e conseguente dipartimento dell’Università della Calabria.

Per Franco Bartucci sarà un’opportunità per ricordare la figura di Andreatta e tutti gli eventi che hanno caratterizzato la nascita, la crescita  e lo sviluppo dell’Università della Calabria aprendo per certi aspetti le manifestazioni che saranno organizzate da qui in avanti per celebrare di questo Ateneo il  cinquantenario anniversario della nascita che cade proprio in quest’anno con la scelta dell’insediamento dell’Università calabrese nell’area del cosentino, su decisione assunta dal Governo Colombo nel mese di febbraio 1971 e successivamente la nomina del Comitato Tecnico Amministrativo, dei Comitati Ordinatori delle quattro Facoltà, fatte nel mese di aprile del 1971 dal Ministro della Pubblica Istruzione, on. Riccardo Misasi, che hanno portato nel successivo mese di maggio alla elezione del prof. Beniamino Andreatta a Rettore dell’Università della Calabria.

Esce “Studi di Intelligence 2. Unire i punti”, nuova ricerca degli studenti del Master dell’Università della Calabria

RENDE (CS) – Dopo “Studi di intelligence. Prospettive di futuro“, realizzato con le tesi degli studenti del 6° ciclo del master in Intelligence a. a. 2016 – 2017 (esperienza poi bissata dal testo – analisi sugli effetti della pandemia) , arriva “Studi di intelligence 2. Unire i punti”. È questo il titolo del volume, curato da Mario Caligiuri ed edito da Rubbettino, secondo testo nato dall’esperienza scientifica e culturale del Master dell’Università della Calabria. Il testo contiene le sintesi aggiornate delle tesi del Master in Intelligence dell’edizione 2017-2018 e arricchisce la collana editoriale del Laboratorio di Intelligence, raccogliendo i contributi discussi che, in una visione d’insieme rivolta al futuro, fanno il punto sugli studi di Intelligence in Italia.

La pubblicazione contiene dodici saggi che affrontano tematiche di strettissima attualità:

Dagli interessi italiani alla luce della nuova via della seta (a cura di Davide Acquaviva) al ruolo italiano nello sviluppo futuro dell’Africa (Marco Blanchini) ; dall’importanza delle perizie foniche nelle intercettazioni all’utilizzo degli algoritmi per individuare le frodi fiscali (Maria Rosaria Caira). È stato, inoltre, approfondito il ruolo fondamentale dei Servizi di informazione dei micro-stati (Enzo Simone Di Sanzo); è stata analizzata la crescente necessità dell’intelligence economica di integrare pubblico e privato (Cristiano Cardinali) e l’utilità delle fonti open source per prevedere fenomeni storici (Vincenzo Cardinali). E poi ancora ci si è soffermati sulla decisiva funzione dell’analista di intelligence per interpretare la realtà (Francesco Rodoquino) e sulla previsione degli impatti dei cambiamenti climatici sulla sicurezza nazionale (Gino Russo). Una riflessione ha interessato anche il tema della manipolazione delle informazioni a tutela degli interessi aziendali, come nel caso Marchionne (Alessia Salamone), come pure sulla decisiva dimensione della sicurezza cibernetica nello strategico settore marittimo e portuale (Andrea Sberze), concludendo con lo studio delle operazioni psicologiche indirizzate alle opinioni pubbliche attraverso la deformazione mediatica e social (Giorgio Serio).

Le motivazioni

«L’idea è stata quella di dare un apporto all’evoluzione delle ricerche sull’intelligence in Italia, attraverso le tesi dei nostri studenti. – Ha dichiarato Mario Caligiuri, Direttore del Master in Intelligence dell’Università della Calabria -. Non a caso, i temi che sono contenuti nel volume individuati per lo svolgimento del lavoro finale sono sempre collegati con l’attualità e le emergenze di questo tempo. E ancora una volta, l’intelligence si conferma come un punto di incontro di ambiti e saperi, discipline e competenze, previsioni e imprevisti. E appunto per questo, secondo noi, l’intelligence si può considerare un’indispensabile scienza del futuro perché aiuta a unire i punti per consentire alle persone di comprendere quanto davvero ci circonda».

La pubblicazione esce per la prima volta con una rinnovata grafica della collana, curata da Emilio S. Leo e Andrea Caligiuri. 

 La presentazione del volume, prossimamente in programma, sarà curata L’Università della Calabria e la Società Italiana di intelligence. 

Studi di Intelligence 2

“Economie fuori controllo”, studio di Giovanni Gambino su agenzie di rating e intelligence nelle crisi finanziarie

RENDE (CS) – “Economie fuori controllo, il ruolo delle agenzie di rating e dell’intelligence nelle crisi finanziarie globali”: è questo il titolo del nuovo studio pubblicato dalla Società Italiana di Intelligence a firma di Giovanni Gambino, membro della Società Italina di Intelligence (Socint) e dell’Intelligence Lab, presso l’Università della Calabria.

Crisi finanziarie globali e sicurezza nazionale, un tema necessario da approfondire.

Lo studio si propone di analizzare le crisi finanziarie globali sotto una logica di intelligence economica, sia sotto il profilo storico, sia sotto la crescente complessità data dall’ingegnerizzazione della finanza che nei fatti apri scenari necessariamente da sottoporre all’attenzione.
Le crisi finanziarie, tanto più in un mondo globalizzato, rappresentano con estrema evidenza una minaccia alla sicurezza nazionale, e queste potrebbero ben essere utilizzate in un contesto di economic warfare, e di ciò viene data dimostrazione nello studio a più riprese.
Alla luce dei temi trattati, anche sotto il profilo della sicurezza nazionale, sono state approfondite due vicende recenti che hanno lasciato tracce profonde nel nostro paese, l’attacco speculativo contro la lira nel 1992 e la crisi del debito sovrano del 2011.
Queste due vicende hanno mostrato con estrema evidenza che economia e finanza giocano un ruolo centrale nelle dinamiche delle relazioni internazionali rivestendo concretamente carattere di sicurezza nazionale, e pertanto, in tale contesto, assume carattere imprescindibile l’utilizzo di un approccio di intelligence.

Le prospettive future

«Il compito degli analisti di intelligence economica sarà quello di prevedere i possibili segnali di rischio, consentendo ai decisori di compiere scelte utili a contenerli – scrive il professor Mario Caligiuri, nella prefazione da lui curata -: Gambino dimostra che non è impossibile prevedere le crisi finanziarie e quindi in linea teorica in ogni caso è utile dotarsi di strumenti di analisi adeguati, che integrino saperi umani pluridisciplinari e algoritmi».
Secondo l’autore più intelligence economica potrebbe consentire alle nostre imprese una migliore capacità di resilienza ad eventi imprevisti, tutto derivante da un migliore ciclo informativo in ottica di difesa e sviluppo del proprio business. In questo quadro, e oltre, siffatta attività potrebbe consentire ai nostri decisori politici una migliore difesa dei nostri interessi nazionali in termini geoeconomici, anche alla luce delle numerose campagne predatorie condotte da aziende estere, che presumibilmente, nascondono alle loro spalle intenti non solamente economici, ma anche geopolitici.

L’autore

Giovanni Gambino, siciliano, è ricercatore dell’IntelligenceLab dell’Università della Calabria, senior analyst del centro studi Analytica for Intelligence and Security Studies e segretario per la Regione Sicilia della Società Italiana di Intelligence. Dopo aver completato gli studi in Giurisprudenza prosegue con un M.B.A. presso l’Università di Bologna ed un master in analisi dati, approfondisce il tema dell’Intelligence presso l’Università deella Calabria conseguendo l’omonimo master di II livello. Ha conseguito il Data Science Advanced Specialization Program alla John Hopkins University e studiato europrogettazione presso la Venice International University. Si è specializzato anche nell’analisi dei network relazionali, compiendo studi su reti terroristiche e finanziarie. Sempre per la Socint è fra gli autori del testo Studi di Intelligence: Analisi sugli effetti della pandemia.

Il suo ultimo studio è consultabile qui.