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Maurizio Giglio, l’artista edicolante e la sua arte

LE CASTELLA (CROTONE) Le Castella è uno di quei luoghi magici e affascinanti di cui spesso si sente parlare nelle favole, tra le sue mura vivono tanti artisti, forse non molto conosciuti ma apprezzati e ammirati da turisti e passanti. Tra questi c’è la straordinaria storia dell’artista edicolante. L’artista edicolante è un uomo di quasi 50 anni, nato e cresciuto con la passione del disegno ma poi abbandonata a causa dei tanti imprevisti che la vita riserva. Stiamo parlando di Maurizio Giglio, unico edicolante del borgo, un uomo che si è sempre speso per il bene collettivo del territorio, amante del sociale, della cultura e, soprattutto, dell’arte.

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Un passato da attore nella compagnia teatrale del paese, sempre, però, alternandosi alla sua monotona vita da edicolante. Un lavoro che come lui stesso ammette non ha mai svolto con passione ma solo per necessità: “Sicuramente non era la mia aspirazione, ho sempre amato disegnare e una volta finite le scuole medie avrei voluto proseguire col Liceo Artistico, poi però fui convinto dai miei genitori a scegliere una scuola più “pratica” e così mi iscrissi al Chimico per poi proseguire con gli studi universitari nella facoltà di Biologia di Pisa. Purtroppo, non riuscì a terminare gli studi e mi ritrovai catapultato nell’attività di famiglia, certo non posso disprezzarla perché mi ha permesso di vivere dignitosamente fino ad ora”.  Gli anni intanto passano, la passione per il disegno viene messa in disparte ma mai dimenticata, col tempo arriva la crisi dell’editoria, la vendita dei giornali subisce un grave crollo a causa dell’evolversi di internet. Così, all’età di 46 anni, Maurizio si ricorda della sua vecchia passione e decide di metterla in pratica, prima per gioco, per passatempo, per ammazzare quelle ore di buca durante l’inverno cupo di Le Castella: “Si, tutto iniziò per gioco, la vendita dei giornali diminuiva giorno dopo giorno, così decisi di mettere in pratica la mia vecchia passione. Poi quel gioco iniziò ad avere gli apprezzamenti della gente e così lo trasformai in un vero e proprio lavoro”. Il suo negozio oggi è una vera e proprio stanza d’arte: Dipinti su tela, su legno e su pietra, piatti incisi e disegnati a mano e tanto altro, tra tutte spicca soprattutto la straordinaria immagine del castello aragonese: “Da castellese non poteva essere diversamente, per noi è un motivo d’orgoglio e per me resta sempre l’opera più bella da disegnare. Però amo molto anche il mare e gli animali, sulle pietre raffiguro per lo più stelle marine, gatti, gufi ed elefanti”.  Non solo pittura però, Maurizio è un artista completa e la sua ultima novità sono i pesci realizzati con i legni portati a riva dal mare, una sorte di arte differenziata: “Si, è una delle cose di cui vado più fiero, li realizzo in poco tempo e hanno un grande impatto sul pubblico. L’anno scorso ne ho fatti 30 ma li ho finiti in poco tempo, non pensavo andassero così a ruba, quest’anno cercherò di farne di più”. Ovviamente, tra tutto ciò, giornali e riviste rimangono, ma ormai sono solo un contorno ai tuoi quadri: “E’ un attività di famiglia e la terrò aperta il più possibile, i miei genitori ci tenevano molto e io devo proseguire, però adesso lo faccio con più soddisfazione visto che tra giornali e riviste ci sono le mie opere, ogni complimento per me è un motivo d’orgoglio e soddisfazione, peccato non aver iniziato prima”. Dal punto di vista della vendita invece che riscontri ci sono: “Ottimi, la gente apprezza molto le opere realizzate a mano, però ama più vederle che comprarle, però non posso lamentarmi. Ammetto che per ogni vendita c’è la soddisfazione di aver realizzato qualcosa di bello per qualcuno, ma un dispiacere perché è una mia opera che se ne va, ogni opera mi è costata tempo e passione e ogni volta che va via un po’ mi dispiace”.

La fotografia che ferma il tempo nella mostra “1944 / 15 x 10” inaugurata a Catanzaro

CATANZARO – Ieri pomeriggio è stata inaugurata la Mostra fotografica “1944 / 15 x 10”, patrocinata dalla Fiaf e ospitata su iniziativa dell’associazione fotografica catanzarese “Cromatica” nella libreria “Isola del tesoro”. La mostra nace in maniera quasi casuale dall’acquisto di una pellicola vergine scaduta da oltre 1944 / 15 x 1070 anni, una Ansco Supreme prodotta in America intorno al 1941. La bobina è stata quindi testata, bobinata a mano in rullini da 10 pose e poi spedita dall’acquirente a 15 fotografi italiani (Emanuele Bertoni, Francesco Coccia, Lamberto Cudia, Massimo Fagni, Giuliana Massaro, Gianluca Melis, Antonio Niro, Luca Oliani, Alessandro Pancosta, Eleonora Pellegri e Guido Tosi) che hanno sviluppato in camera oscura il rullino stesso, ognuno secondo la propria sensibilità di cultore dell’immagine. Da questa casualità è sorta, dunque, la mostra che, dopo tappe nella penisola, giunge finalmente in Calabria.

“Abbiamo deciso di ospitare anche a Catanzaro la mostra 1944 15×10 – ha spiegato il presidente dell’associazione “Cromatica” Saverio Russo – perché pensiamo a questa pellicola come ad un tesoro ritrovato che avvalora la riflessione sulla validità di quelli che sono i mezzi pensati come obsoleti, ma che dimostrano, come in questo caso, di avere ancora una grande forza comunicativa e  una straordinaria capacità di suscitare emozioni. Inoltre, abbiamo ritrovato in questo progetto lo spirito fondatore della nostra associazione che vede unirsi e lavorare insieme tante persone diverse tra loro, come i fotografi che hanno utilizzato e impresso il loro sguardo sulla pellicola e sono riusciti a creare insieme un progetto unitario condiviso. Immergere le fotografie nella cornice magica di una libreria, con il suo design e i suoi tanti libri, ha enfatizzato il valore estetico della mostra e ha creato un’atmosfera accogliente e vitale che ci auguriamo venga percepita da tutti i fruitori della mostra”.

Il Fondo Ambiente Italiano da Oliverio per la tutela dei patrimoni calabresi

CATANZARO – Negli scorsi giorni Mario Oliverio, Governatore della Regione Calabria, ha incontrato presso l’appena inaugurata Cittadella Regionale Marco Magnifico, vicepresidente esecutivo nazionale del FAI (Fondo Ambiente Italiano). Nel corso dell’incontro, svoltosi alla presenza di Annalia Paravati, presidente di FAI Calabria, e Laura Carratelli, della Delegazione FAI Cosenza, Magnifico ha avuto modo di illustrare a Oliverio alcuni progetti del FAI che riguardano proprio la Calabria, pur nel contesto nazionale, come la valorizzazione del bosco di Fallistro nel Parco Nazionale della Sila e la tutela del patrimonio immateriale della nostra regione, così ricca di tradizioni dal grande valore antropologico e religioso. Il FAI, ha proseguito Magnifico, ha grande interesse nella tutela del patrimonio artistico-culturale  e naturalistico della Calabria, intaccato, meno che altrove, dalla intensa industrializzazione e ciò comporta, in ogni caso, la necessità di investire in termini progettuali sulla scoperta e valorizzazione delle aree interne e dei loro tesori, affinchè avvenga di pari passo con la riqualificazione delle aree costiere e dei beni archeologici di cui il territorio è quasi inconsapevolmente ricco. Obiettivo dell’incontro, dunque, suggellare quell’operato comune della Regione e del Fondo Ambiente Italiano nella volontà di veicolare quell’immagine tutta positiva della Calabria che i suoi beni artistici, culturali e naturalistici sanno offrire, attraverso la programmazione comunitaria prevista dall’Amministrazione regionale e la mobilitazione dei cittadini stessi.

L’arte della tessitura del maestro Domenico Caruso, tra sacro e tradizione

COSENZA – Il maestro tessitore Domenico Caruso donerà il prossimo 8 febbraio un arazzo riproducente fedelmente l’icona della Madonna del Pilerio al rettore della Cattedrale Don Giacomo Tuoto. La consegna del dono avverrà nel corso dell’evento “Mater Misericordiae”, una lettura critica della medesima icona da parte del noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, una manifestazione che, alla presenza del Sindaco Occhiuto eDomenico Caruso dell’Amministrazione comunale di Cosenza, aprirà le solenni celebrazioni in onore della patrona della città. Il maestro Caruso, appartenente a una famiglia di tessitori da diverse generazioni, ha aperto una piccola bottega tessile nel cuore del centro storico, su Corso Telesio, proprio di fronte al Duomo (apertura che rientra nell’ambito del disegno di rivitalizzazione dei tempory store voluto dal primo cittadino Occhiuto) che è diretta emanazione della Scuola Tappeti Caruso di San Giovanni in Fiore e dove Caruso ha esposto ormai da qualche giorno l’arazzo della Madonna del Pilerio. Ed è lo stesso maestro a spiegare a quanti si fermano ad ammirare l’arazzo, frutto di una lavoro appassionante ma che richiede grande costanza e precisione, le sue caratteristiche e i tempi di realizzazione. “Abbiamo prodotto le misure originali dell’icona e la lavorazione ha richiesto un mese abbondante. L’arazzo è stato realizzato su telaio artistico Jacquard che è un telaio artigianale e che riesce a dare grandi risultati dal punto di vista formale” ha affermato Caruso. Di arazzi riproducenti la sacra icona ne sono stati “tirati” quattro, esemplari unici, che saranno singolarmente numerati, uno dei quali andrà in dono lunedì a Don Giacomo Tuoto. Nella tessitura, ha precisato ancora il maestro tessitore, sono stati usati cotone, seta e filo dorato per riprodurre il più fedelmente possibile l’originale.

Un lavoro svolto con passione, quello della tessitura, che ha affascinato il maestro sin da quando era bambino e iniziava ad affacciarsi a quest’arte, tradizionalmente di retaggio femminile, insieme alle zia Caterina e Isabella, fino a quando una semplice passione divenne studio e mestiere, prima con il diploma alla Scuola d’arte di San Giovanni in Fiore e poi all’Accademia di Belle Arti a Catanzaro, sotto la guida del maestro Paolo Pancari Doria. Una predestinazione, si potrebbe dire, poichè la famiglia Caruso è legata alla nobile arte della tessitura da secoli e secoli, se pezzi presenti al Museo delle Arti e dei Mestieri della Provincia risalgono addirittura al XV secolo. “I pezzi più antichi che abbiamo risalgono al 1400”, racconra Caruso. “Abbiamo addirittura un copriletto, realizzato su telaio con pura lana e poi stampato in silografia, con gli stampi che arrivarono a noi durante la dominazione spagnola e da lì è nata la cosiddetta tradizione delle coperte aragonesi. E noi siamo, proabilmente, gli unici custodi di un pezzo originale di quell’epoca”.

“Il Cammino di Alarico”, tra mito e turismo

COSENZA (CS) Storia, cinema e leggenda: la letteratura della settima arte è prodiga di titoli sul genere, dal filone mitologico dei greci e dei romani fino ai successi dei nostri giorni come 300 e Spartacus,  avventurose ricerche di tesori e battaglie epiche.

In questo contesto, sono già  diventate una sceneggiatura per il grande schermo le pagine relative a re Alarico ed alla sua misteriosa scomparsa che si narra sia avvenuta alla confluenza dei fiumi a Cosenza. Sepolto sul letto del corso d’acqua del Busento insieme al suo ricchissimo tesoro frutto del famoso Sacco di Roma.

All’interno del convegno sul tema “Il cammino di Alarico. Un tesoro, una risorsa storica, una grande opportunità di sviluppo turistico e culturale”, che si svolgerà lunedì 8 febbraio alle 11,30 nel salone degli Specchi del palazzo della Provincia di Cosenza, in piazza XV Marzo, il regista Massimo Scaglione (fra i relatori dell’incontro insieme al padrone di casa Mario Occhiuto, sindaco e Presidente dell’ente provinciale, al critico d’arte Vittorio Sgarbi e a Maurizio Misasi, membro del Comitato tecnico-scientifico di Alarico), introdotto da una lettura dell’attore Massimo Bonetti,  presenterà in anteprima il teaser del suo futuro film in 3D “Alarico il re di tutti –  Cosenza 410”.

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Qualche anticipazione sulla pellicola: il  blockbuster  su Alarico sarà prodotto dalla RED MOON FILMS srl  in  cooproduzioni  con  ADLER & ASSOCIATES ENTERTAINMENT INC di Los Angeles,  MIBACeT e UE MEDIA e  il  Comune di Cosenza che parteciperà in servizi per la realizzazione, oltre a numerose realtà imprenditoriali locali che in associazione parteciperanno con capitali privati.

Su invito del regista Massimo Scaglione, al convegno di lunedì 8 febbraio saranno presenti l’attore Massimo Bonetti e  Osvaldo Desideri, scenografo premio Oscar per “L’ultimo Imperatore” di Bertolucci.

Con Scaglione, già autore della “Moglie del sarto” e del lungometraggio “Nel mondo di mezzo” attualmente in fase di montaggio, nel salone degli Specchi anche i suoi collaboratori Stella Milidoni (produttore esecutivo), Gianfranco Confessore  (effetti speciali), Rosaria Gaudio (autrice delle musiche), Pietro De Seta (bozzettista).

Nelle intenzioni di Scaglione, che darà tutte le anticipazioni sul progetto nel corso del convegno di lunedì mattina, il film di imminente realizzazione e incentrato sulla figura di re Alarico impegnerà circa mille persone tra maestranze e figure artistiche locali per una concreta valorizzazione delle risorse umane del territorio.

International Carnival Rice, per Dorina Bianchi la città di Crotone sarà culla di cultura e turismo

Crotone ( Kr) – “Crotone si appresta ad ospitare l’International Carnival Race, un evento che richiamerà nella città pitagorica quasi trecento ragazzi provenienti dal 12 nazioni, compresa l’Italia. Alla vigilia di questo importantissimo appuntamento che richiamerà nella nostra città centinaia di persone, desidero fare il mio migliore in bocca al lupo ai giovani di tutta Europa che si sfideranno sotto il cielo di Calabria e complimentarmi con il Club Velico di Crotone che ormai da diversi anni crede fortemente nelle opportunità che questo sport può rappresentare per il nostro territorio.” Ad affermarlo il sottosegretario alle attività culturali e turismo, Dorina Bianchi. “Turismo e cultura non significano solo monumenti, enogastronomia e benessere, ma possono avere un valore anche sportivo. Lo sport praticato o vissuto da spettatore genera importanti flussi turistici nel corso dell’intero anno, non solo nella stagione estiva” – prosegue Bianchi. “Un connubio, quello tra sport e turismo, che può completare l’offerta turistica di qualunque territorio, diventando una risorsa economica per entrambi gli aspetti ed in cui credo fermamente. Basti pensare che solo nello scorso anno, in Italia, il Turismo Made in Italy ha riguardato oltre 42 milioni di presenze per un giro d’affari di quasi 5 miliardi di euro. Desidero, quindi – conclude il sottosegretario Bianchi – dare il mio pieno appoggio all’iniziativa del Club Velico di Crotone. Sono certa che da qui in avanti avremo occasione per lavorare insieme e programmare eventi di successo globale per la nostra comunità”.

Al Teatro Rendano l’appuntamento con l’Eroe e l’Identità

COSENZA – La stagione lirico-sinfonica del teatro di tradizione si avvia alla sua conclusione nella prestigiosa cornice del Rendano. Il prossimo sabato 6 febbraio è previsto il penultimo appuntamento: alle ore 20,15 l’Orchestra del Teatro “Alfonso Rendano” eseguirà, e per la prima volta a Cosenza, il “Concierto de Aranjuez” per chitarra e orchestra e la sinfonia n. 3 di Beethoven, la cosiddetta “Eroica”. Dunque, dopo la “Tosca”, prosegue il programma improntato alla qualità offerto dal teatro bruzio, come ha sottolineato francesco lanzillottal’assessore al Teatro Rosaria Succurro e, del resto, entrambi i capolavori della letteratura musicale previsti per la serata di sabato, si legano al tema della stagione, “L’Eroe e l’Identità”. La chitarra, infatti, tratteggia il profilo dell’Identità, richiamando l’antica tradizione calabrese, quella di una terra che ha dato i natali alla famiglia De Bonis, originaria di Bisignano, depositaria di un’antica e pregiata tradizione legata all’arte liutaria, in quanto costruttori di strumenti sin dal 1780. L'”Eroica” richiama, per l’appunto, l’eroe, in quanto inizialmente dedicata a Napoleone Bonaparte, prima della scoperta del suo spirito da conquistatore da parte del compositore.

In questa importante occasione l’Orchestra sarà diretta da Francesco Lanzillotta, uno dei più promettenti direttori del panorama musicale italiano. Lanzillotta, inoltre, ha un legame importante con la nostra terra, poichè la famiglia è originaria di Fuscaldo. Nel “Concierto di Aranjuez” l’Orchestra del Rendano sarà affiancata dal giovane chitarrista Riccardo Calogiuri.

 

More Young si apre con Amleto del CollettivO CineticO

COSENZA – Entra nel vivo la programmazione di More, il progetto teatrale diretto dalla compagnia Scena Verticale, in partenariato con il Comune di Cosenza nella prestigiosa cornice del teatr Morelli. Dopo i due appuntamenti precedenti, quasi un prologo, si apre la fase più intensa della stagione con “More Young” che in ottemperanza alle linee guida del bando ministeriale che consente l’esperienza della residenza artistica More, fa spazio alle compagnie emergenti under 35, in piena affermazione sulla scena teatrale contemporanea. CollettivO CineticO

Il primo appuntamento è previsto per il prossimo 5 febbraio alle ore 21 con l’Amleto del ColletivO CineticO, una compagnia nata nel 2007 come ambiente di sperimentazione perfomativa a metà strada tra teatro e arte visiva, che discute e indaga lo statuto ontologico del concetto di performance. In Amleto, attori professionisti, dilettanti, intellettuali timidi, sostituti dell’ultimo minuto, critici, sfigati e danzatori si contendono il titolo di protagonista dello spettacolo ma, lasciati in balìa di un’istruzione e senza la possibilità di controllare le proprie competenze, precipitano nella condizione amletica per eccellenza: reali candidati non sanno quello che li attende in scena e il loro solo riferimento è un manuale d’istruzioni inviato due settimane prima, per cui ognuno si prepara da solo e arriva a teatro direttamente per salire sul palcoscenico. Guidati da una voce fuori campo, i candidati si sfidano in prove e saranno gli spettatori, attraverso un applausometro, a eleggere il vincitore: Amleto. Nulla di premeditato in uno spettacolo fondato solo sul rapporto col pubblico. Il concept, così come la regia e la drammaturgia (in coppia, quest’ultima, con Angelo Pedroni) è di Francesca Pennini.

Per quanto riguarda i biglietti, c’è la possibilità, oltre alla tariffa intera (€ 10,00), di acquistarne a tariffa ridotta (€ 8,00 per under 26 e over 60), oltre che alle agevolazioni previste per gli studenti dell’Unical (€ 5,00).

 

 

Cosenza, Vittorio Sgarbi legge la Madonna del Pilerio

COSENZA – Il prossimo 8 febbraio la città bruzia ospiterà il noto critico d’arte Vittorio Sgarbi. Questi sarà protagonista di due incontri, distinti ma ugualmente importanti. Infatti, se al mattino prenderà parte, presso il Palazzo della Provincia, all’incontro relativo alle iniziative riguardanti la ricerca del misterioso tesoro del re dei Goti Alarico, nel pomeriggio, invece, sarà presente presso il Duomo cittadino, portando con sè il suo intenso bagaglio di conoscenze artistiche. Sgarbi, infatti, sarà il protagonista di “Mater misericordiae”, una lettura critica dell’icona della Madonna del Pilerio, patrona del capoluogo bruzio, di cui le celebrazioni ricorreranno la prossima settimana. L’appuntamento è previsto per le 18,30 nella suggestiva cornice del Duomo, al suono struggente degli archi dell’Orchestra del teatro comunale Alfonso Rendano, in unione armoniosa con la voce del tenore Stefano Tanzillo, su musiche di Bach, Britten, Caccini, Bartok. L’evento, che prevede uno show di luci e la proiezione Mapping sulla facciata della Cattedrale, è stato organizzato dall’assessore agli Eventi Rosaria Succurro e rientra in un piano di promozione turistico-culturale della città di Cosenza.

 

 

 

Bovalino, dopo le “Anime nere” arriva “Il saltozoppo” di Giocchino Criaco

BOVALINO (RC) – Ieri presso il Caffè Letterario “Mario La Cava” si è svolta la presentazione del nuovo romanzo dell’autore calabrese di Africo Gioacchino Criaco, già autore del fortunato “Anime nere”, dal titolo “Il saltozoppo”, edito dai tipi di Feltrinelli. A moderare l’incontro, cui ha preso parte un numeroso pubblico, la giornalista Maria Teresa D’Agostino. Il romanzo, insieme ad altri quattro lavori, è tra i finalisti al premio della Città di Rieti, per il prossimo mese di settembre. Una presentazione letterario un po’ fuori Il Saltozoppodagli schemi quella che ha visto un Gioacchino Criaco raccontare e raccontarsi, come fosse egli stesso un personaggio del romanzo della sua vita.

“Il saltozoppo” è una “favola nera” che mette in luce una Calabria dalla natura selvaggia e inquietante. Protagonista è una donna, la Ninfa, che in ogni modo di tenta di cambiare il suo destino, insieme a quello del suo innamorato. Il personaggio di Agnese, come ha rivelato lo stesso Criaco, non è del tutto inventato ma prende spunto dalla storia di una ragazza di molti secoli fa che i suoi familiari volevano “donare” in sposa un uomo, ricco però anziano contro il suo stesso volere: un esempio di donna forte in ul libro che, secondo l’autore, tutte le donne calabresi dovrebbero leggere. Del resto, lo scrittore ha voluto anche precisare che, nei suoi romanzi, non è la Calabria a dominare, bensì il mondo intero, di cui la Calabria non è che una stazione, come quelle che nel romanzo in questione partono, dall’Aspromonte e dalla Cina, per poi intreciarsi attraverso anni e anni di storia, in un incontro di etnie sullo sfondo di un cielo noir. Nel paesaggio delle piane dell’Allaro Julien Dominici e i gemelli Agnese e Alberto Therrime crescono insieme  e si legano in un amore contrastato dalle famiglie che spinge gli uomini a uccidere e uccidersi e le donne a partire con i figli.