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La giovane cantante calabrese Federica De Fazio racconta la sua esperienza a “The winner is”

LAMEZIA TERME (CZ) – Si chiama Federica De Fazio, ha poco più di 23 anni e vive a Lamezia Terme (Cz); ha una forte passione per il canto che coltiva fin da quand’era piccola e di recente ha deciso di mettersi alla prova (anche se in realtà non è il primo contest a cui prende parte) esibendosi davanti al pubblico televisivo.

Federica ha partecipato, di fatti, alla terza puntata de “The Winner Is”, programma a metà strada tra il contest canoro e il gioco a premi in onda in queste settimane su Canale 5; condotto da Jerry Scotti, il format prevede delle sfide tra i concorrenti in gara che dovranno esibirsi interpretando cover di canzoni famose scelte da loro. Le loro performance vengono giudicate da una giuria composta da 101 italiani, presieduta da Rudy Zerbi. Prima di conoscere il verdetto della giuria, però, a ogni concorrente viene proposto di abbandonare per sempre la gara in cambio di una somma in denaro oppure di continuare a credere nella possibilità di raggiungere il podio finale.

Federica ha preso parte alla puntata andata in onda ieri sera alle 21,30 su Canale 5, e dopo essersi contesa la vittoria con il bravo Simone Pastore, suo coetaneo della provincia di Avellino, ha deciso di non proseguire nella sfida, accettando il premio in denaro. Abbiamo chiesto alla giovane aspirante cantante calabrese di raccontarci la sua esperienza.

Federica, come nasce la tua passione per il canto?

Nasce sin da bambina, quando insieme ai miei genitori ascoltavo musica e intonavo con loro le parole, mi piaceva e mi piace cantare perché mi da’ un senso di libertà e felicità, e così ogni volta che avevo tempo di stare a casa da sola, prendevo qualsiasi cosa che potesse sembrare un microfono, telecomando, bottiglia etc. etc. e cantavo davanti alla platea immaginaria, e mi piaceva tanto.

Attualmente in che modo stai coltivando questa tua passione?

Naturalmente con tanto studio e approfondimento. Infatti frequento un corso di alta formazione in canto moderno presso l’istituto musicale Tchaikovsky (Nocera Terinse, Cz, ndr) a cura dell’insegnante Grazia De Michele. Ma anche esibendomi, mi piace il contatto col pubblico e ad ogni esibizione è sempre un emozione diversa.

Cosa ti ha spinto a partecipare al programma di Gerry Scotti? Perché è una possibilità importante, meno male che c’è e che ci sono trasmissioni, reality che danno opportunità di esprimere le proprie passioni che siano esse il canto, il ballo o la recitazione. Rincorro il mio “treno” ormai da tempo e cerco di prendere al volo ogni occasione.

Ti sei esibita con il pezzo “Arriverà” interpretato da Emma Marrone assieme ai Modà alla 61esima edizione del Festival di Sanremo. Un brano impegnativo dal punto di vista vocale: cosa ti ha spinto a questa scelta, che per certi versi poteva risultare rischiosa? 

Il brano è stato scelto sia da me che dalla produzione. E in effetti è stata una scelta molto azzardata. Il brano è molto bello, conosciuto e inoltre cantato da un uomo e una donna per cui io, non potendomi sdoppiare ho cercato di fare del mio meglio d’altronde si dice che “chi non risica non rosica” per cui ho cercato di buttarmi e affrontare anche questa ardua scelta.

L’apparizione nella trasmissione ti ha concesso di metterti alla prova di fronte a milioni di spettatori, senza contare la giuria, presieduta da Rudy Zerbi, nome importante del contesto musicale nazionale. Quanto è stato difficile accettare il premio in denaro sacrificando la possibilità di proseguire ulteriormente dimostrando il tuo talento, magari con la possibilità di arrivare fino in fondo al contest?

E’ stato molto molto difficile. E’ ovvio che ognuno di noi punta sempre in alto, ma ci sono casi in cui è giusto guardare in faccia la realtà, ed oggi un bel periodo non è. Decisione e tenacia non mi mancano e spero di arrivare davvero molto in alto ma con il semplice scopo di poter condividere, emozionare, comunicare attraverso la musica, quelle semplici 7 note che hanno il potere di accompagnare ogni singolo attimo della nostra vita. Per il momento mi accontento di andare in onda davanti a qualche centinaia di milioni di persone.

In collegamento con te tuo padre e tuo fratello, che ti sono stati vicini nella scelta decisiva: accettare il premio in denaro e fermarsi, o rischiare andando avanti con la sfida. Quanto peso ha la tua famiglia nella “coltivazione” del tuo talento canoro? Pensa alla tua partecipazione al programma senza la loro presenza, avresti preso la medesima scelta?

E’ una componente fondamentale. Mi hanno sempre sostenuto ma anche frenato quando stavo sbagliando. Il mondo dello spettacolo è particolare per cui avere la fortuna, nonostante le mille difficoltà, di avere alle spalle una famiglia sana e di veri principi è già un passo avanti. Purtroppo io, da vera calabrese ho la testa dura, e non mi smentisco: sinceramente avrei fatto la stessa scelta, ossia accettare il montepremi. Alla fine è un gioco televisivo con un premio in denaro, purtroppo il vincitore è unico e solo per cui meglio tornare a casa con una piccola somma piuttosto che a mani vuote.

Il tuo sogno da “cantante”.

Come ho già detto, attraverso il canto mi piace condividere, emozionare e comunicare con chi mi ascolta. Confido molto nel pubblico, perché ti da quella marcia in più e inoltre io dico sempre che chi canta con il cuore avrà sempre un posto speciale nell’anima di chi l’ascolta. Il palco, poi, è il mio motivo di serenità, al contrario di quando devo parlare: col canto colmo i silenzi. Amo stare sul palco perché mi libero da ogni barriera, mi sento me stessa e di conseguenza metto a nudo la mia anima per offrirla a chi mi ascolta.

Tornando al programma vorrei semplicemente dire che è stata l’esperienza più bella della mia vita. Ho incontrato persone fantastiche, che hanno saputo in ogni modo mettermi a mio agio, che se hanno potuto un consiglio lo hanno sempre dato. Sono stati giorni pieni tra interviste, video clip e altro ma giorni davvero indimenticabili e sicuramente da ripetere.

Giovanna M. Russo

 

 

Rubano cavi di rame, arrestati

LAMEZIA TERME (CATANZARO), 23 NOV – Tre persone sono state arrestate dai carabinieri della Compagnia di Lamezia Terme per un furto di rame compiuto vicino alla stazione ferroviaria di Sambiase. I militari sono stati allertati dopo un malfunzionamento sulla rete ferroviaria nel tratto S.Eufemia – Sambiase ed hanno trovato Fortunato Gagliardi, di 34 anni, Armando Abbruzzese (18) e Gianluca Bevilacqua (24) mentre tagliando i cavi e due vetture con 600 chili di rame per un valore di 10 mila euro.

Pedalata della sicurezza in ricordo degli otto ciclisti di Lamezia Terme, il messaggio degli Explorers Catanzaro

Di seguito il messaggio  indirizzato dagli Explorers di Catanzaro ai familiari e ai compagni di squadra degli otto ciclisti di Lamezia Terme travolti dall’auto di Chafik El Ketani il 5 dicembre 2010. Quello della sicurezza di ciclisti e pedoni è ancora un problema non risolto. 268 ciclisti e 620 pedoni: è il tragico bilancio solo di quest’anno. Nei giorni scorsi l’ennesima vittima: Altea, una ragazza di soli 17 anni. In molte città italiane la mobilitazione di #salvaiciclisti. Ieri, a Lamezia Terme, la seconda pedalata della sicurezza per ricordare Fortunato Bernardi, Giovanni Cannizzaro, Pasquale De Luca, Domenico Palazzo, Rosario Perri, Vinicio Puppin, Franco Stranges e Domenico Stranges.

 

 

Lamezia Terme, 18 Novembre 2012

Un altro anno è passato e, come una ferita ancora aperta, rimane il ricordo doloroso di quel terribile 5 dicembre 2010, quando, in una assurda tragedia senza precedenti, otto ciclisti, inermi, sono stati spazzati via, per sempre, da una folle auto in corsa.

Ed è per ricordare che, anche quest’anno, abbiamo voluto riunire la comunità ciclistica catanzarese e continuare a far sentire la nostra vicinanza alle famiglie e ai compagni di squadra, portando, ancora una volta, il messaggio di solidarietà dei ciclisti catanzaresi.

Grazie alla Next Atlas e al Ciclo Club Lamezia, che, organizzando la manifestazione, ci consentono di ricordare gli amici scomparsi e, soprattutto, di tenere viva l’attenzione sul problema della sicurezza dei ciclisti nelle strade.

Ma cosa è cambiato a distanza di due anni? Veramente poco.

Lo confermano, purtroppo, i dati agghiaccianti che forse pochi conoscono: l’Italia è il terzo paese in Europa per il numero di ciclisti morti in strada, ben oltre 2500 sono i ciclisti che hanno perso la vita negli ultimi 10 anni.

Quest’anno siamo già a 217 e l’ultima tragedia risale a pochi giorni fa, nella quale la giovane Altea di soli 17 anni è stata uccisa, trascinata con la sua bicicletta per 300 metri da un fuoristrada impazzito.

Ma essere uccisi, travolti da un veicolo mentre si percorre serenamente una strada pubblica è ancora ammissibile?

Guidare con superficialità e distrazione è ancora un comportamento accettabile?

Quante vittime serviranno ancora per fermare questo disastro?

E’ giunto, ritengo, il momento di dire BASTA! e chiedere a voce ferma alle Istituzioni il riconoscimento dell’elevato valore sociale che ricopre la mobilità ciclistica, il suo sviluppo e la sua tutela.

La sicurezza delle persone che decidono di muoversi in bicicletta deve essere garantita con azioni forti mirate al raggiungimento di una cultura diffusa, nei ciclisti e negli automobilisti, del corretto utilizzo della strada pubblica nel pieno rispetto delle regole della circolazione stradale.

Dobbiamo esigere che le Amministrazioni diventino più attente, perché il movimento ciclistico in Calabria sta crescendo: le strade sono sempre più frequentate dai ciclisti e sono sempre di più i giovani che utilizzano la bicicletta.

La classe politica non può rimanere inerte ma deve, da subito, attuare politiche di controllo, di prevenzione, di divulgazione ma soprattutto di programmazione individuando misure urgenti a tutela della mobilità ciclistica con la realizzazione di percorsi protetti, anche utilizzando l’enorme patrimonio di strade secondarie spesso abbandonate e inutilizzate, affinché non si debbano verificare mai più tragedie simili.

Sono sicuro che Domenico Stranges, Vinicio Puppin, Fortunato Bernardi, Pasqualino DeLuca, Rosario Perri, Giovanni Cannizzaro, Franco Strangis e Domenico Palazzo, stanno apprezzando quello che stiamo facendo ma, soprattutto, già sanno che la loro vita spezzata non rimarrà un inutile sacrificio.
ASD EXPLORERS CATANZARO
IL PRESIDENTE
Antonio Astorino

“Pedalata della sicurezza”

LAMEZIA TERME (CATANZARO) – A Lamezia la seconda edizione della ”Pedalata della sicurezza”  in memoria degli otto ciclisti amatoriali morti il 5 dicembre del 2010. Alla manifestazione, organizzata dalla Asd Next Atlas e Ciclo Club Lamezia, in collaborazione con il Comune, ha partecipato anche uno dei due sopravvissuti, Gennaro Perri. La carovana di bici ha ripercorso lo stesso tragitto fino al luogo della strage dove c’e’ una stele e dove e’ stato deposta una corona di fiori

A.T., 17 anni: una vita spezzata_Lettera aperta al Presidente della Repubblica

A.T. Diciassette anni. Un’uscita con gli scout nel Lodigiano, in bicicletta. Arriva un SUV: la travolge. Sono passati due anni dal 5 dicembre 2010 quando, a Lamezia Terme, otto ciclisti persero la vita. Ma la strada, le automobili, uccidono ancora: 268 ciclisti e 620 pedoni dall’inizio dell’anno. #salvaiciclisti ha indirizzato una lettera al Presidente della Repubblica, inviata anche al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Ministro dei Trasporti, al Ministro dell’Interno e ai Sindaci.

 

 

Egregio Presidente,

un’ennesima vittima della strada è comparsa come trafiletto nelle notizie di questa domenica vacua e agitata prevalentemente dai risultati delle partite di calcio.

A. T., ragazza di soli 17 anni, è morta perché un SUV l’ha travolta. Questo SUV andava talmente veloce che ha impiegato 300 metri prima di fermarsi e finire in un campo.

Sono sicura che potrà documentarsi e approfondire le dinamiche dell’incidente, e conoscere i particolari del caso per poter avere un’opinione in merito a questa tragedia.

Ma al di là delle informazioni sull’accaduto, quello che mi spinge a scriverle questa lettera è porle con forza una domanda: lei pensa che sia davvero un ”incidente”? Essere travolti da un SUV mentre si percorre un’infrastruttura pubblica come una strada provinciale (o una qualunque altra infrastruttura per la pubblica viabilità), è davvero una fatalità ineluttabile? Permettere a chi ha il veicolo più potente di lanciarlo alla velocità desiderata, è davvero qualcosa di incontrovertibile? Avere la liceità di guidare un mezzo così potente con atteggiamento lieve e distratto, e in questo caso criminale data la velocità, è davvero inevitabile?

Sicuramente lei mi risponderà di no, e che la legge italiana non prevede tutto ciò, e che ci sono le strutture e le autorità competenti per evitare questi “incidenti”. E allora le rinnovo la domanda: perché accadono? Quanti degli incidenti che ogni anno vengono registrati sarebbero evitabili? Quanti sono veramente “incidenti” dovuti a cause imprevedibili che ricadono al di fuori della pianificazione ingegneristica delle strade che dovrebbe assicurare l’incolumità di tutti gli utenti?

La verità è che questi non sono “incidenti”. La verità è che le strade sono progettate per assicurare l’incolumità di una sola categoria di utenti: gli automobilisti. La verità è che le regole del Codice della Strada non vengono rispettate e fatte osservare, né su strade urbane né su strade extraurbane. La verità è che la categorie di utenti leggeri della strada, ossia ciclisti e pedoni, non viene contemplata nella pianificazione per la sicurezza stradale e nello sforzo di progettazione e applicazione di sistemi di sicurezza avanzati. La verità è che la folle corsa impostaci dalla motorizzazione non contempla il rispetto per la vita.

I pedoni ed i ciclisti in quanto utenti stradali non esistono per lo Stato italiano.

In Italia quasi ogni giorno muore un ciclista, ogni giorno due pedoni vengono falciati, spesso proprio sulle strisce pedonali.

Ad oggi il numero è di 268 ciclisti e 620 pedoni uccisi dall’inizio dell’anno. Dietro ognuno di questi numeri c’è una vita, una storia, degli affetti.

Per ridurre questi numeri impressionanti esistono le leggi, esistono gli studi, esistono best practice di successo messe in atto da altri Paesi, esiste la tecnologia.

Non intervenire è una volontà politica. Non porre fine a tutto ciò vuol dire essere complici di chi ha in spregio la vita altrui.

Esigiamo una urgente azione da parte sua e del Governo, e da parte degli enti locali responsabili della gestione delle infrastrutture della viabilità.

Valeria Pulieri – Roma

per #salvaiciclisti

 

http://www.salvaiciclisti.it/blog/2012/11/12/la-vita-spezzata-di-a-17-anni-e-la-complicita-dello-stato/

Vallone nuovo presidente Anci Calabria

LAMEZIA TERME – Nella giornata di oggi lunedì  12  novembre 2012, a Lamezia Terme, il Sindaco di Cassano all’Ionio, Giovanni Papasso ha partecipato all’Assemblea Congressuale dell’ANCI che ha provveduto ad eleggere quale  nuovo Presidente Regionale il Sindaco di Crotone Giuseppe Vallone.

L’assemblea  congressuale è servita, inoltre, ad eleggere all’unanimità anche il Consiglio Regionale dell’ANCI, in seno al quale è stato chiamato a far parte, tra gli altri, il Sindaco di Cassano all’Ionio.

Arrestati 4 Killer Della Cosca Giampà a Lamezia Terme

omicidio torcasioLAMEZIA TERME (CZ) – La squadra mobile di Catanzaro ha eseguito l’arresto di quattro persone appartenenti alla cosca Giampà, accusate dell’omicidio di Francesco Torcasio, nel luglio 2011 in pieno giorno nel centro di Lamezia, e del padre Vincenzo Torcasio, ucciso nel giugno 2011 mentre assisteva ad una gara di calcetto.

I quattro Killer, appartenenti al “gruppo di Fuoco” della cosca Giampà, ha agito a causa della ripartizione territoriale tra cosche nella riscossione delle estorsioni, eliminando due esponenti ritenuti  di spicco della famiglia Torcasio.

Costringeva la figlia a prostituirsi

LAMEZIA TERME (CATANZARO) –  L.G.V., di 56 anni, e’ stata arrestata dalla polizia a Lamezia e condannata a sette anni per avere fatto prostituire la figlia minorenne. All’epoca dei fatti, risalenti al 2005, la figlia della donna arrestata aveva 13 anni. La vicenda che ha portato all’arresto ha avuto inizio quando L.G.V. viveva a Lamezia. Successivamente la donna si era trasferita a Bassano del Grappa, dove, secondo l’accusa, avrebbe continuato a fare prostituire la figlia.

Lamezia: presentazione della la seconda edizione del Forum E-LABŌRA

CATANZARO – 2 NOV 2012 – Sarà presentata alla stampa il prossimo lunedì 5 novembre, alle ore 11,30 nella sala della biblioteca comunale di Palazzo Nicotera a Lamezia Terme, la seconda edizione del Forum “e-LABŌRA – Laboratori per l’orientamento, la formazione e il lavoro”, promosso dalla Provincia di Catanzaro, che si terrà nei giorni 8 e 9 novembre 2012 a Lamezia Terme.

Nei due giorni del Forum, attraverso un fitto calendario di convegni, workshop, tavole rotondee visite agli stand espositivi, verrà offerto un prezioso contributo al dibattito culturale sui temi dell’orientamento, della formazione e del lavoro rivolto non solo agli studenti delle quinte classi degli istituti superiori della provincia ai quali sono dedicati i laboratori di orientamento, ma anche agli imprenditori, agli studenti universitari e a tutti coloro che sono interessati a comprendere le dinamiche del mercato del lavoro nell’attuale scenario economico.

Oltre alle attività del Forum, è previsto uno spazio appositamente dedicato all’incontro tra
domanda ed offerta di lavoro. Tale iniziativa, in collaborazione con “Monster Italia”, filiale
italiana di Monster Worldwide multinazionale leader mondiale nel favorire l’incontro tra persone e opportunità di lavoro, costituisce il cuore ed il punto di forza di questa seconda edizione del Forum e-LABŌRA . Saranno presenti circa 20 aziende presenti per svolgere sul posto la selezione dei candidati registrati sul sito www.lavoro.provincia.catanzaro.it e che sono risultati in linea con il profilo lavorativo richiesto.

Cisl: necessaria l’istituzione a livello nazionale di un Tavolo Calabria

sindacatiCATANZARO – Si e’ riunito, a Lamezia Terme, il Comitato Esecutivo della Cisl Calabria. Preliminarmente il Comitato Esecutivo della Cisl ha espresso vicinanza alle popolazioni del Pollino, colpite in questi giorni dal terremoto, dichiarandosi a sostegno della dichiarazione dello stato di emergenza e manifestando l’impegno con le proprie strutture presenti sul territorio a fornire ogni genere di aiuto e assistenza ai cittadini, ai lavoratori, ai pensionati.

I lavori sono stati introdotti dal Segretario Generale, Paolo Tramonti, il quale, nella relazione introduttiva, ha affrontato tutte le principali questioni di carattere politico-sindacale della Regione – gia’ provata da una condizione a livello economico e sociale estremamente grave come attestato dagli alti indici di disoccupazione, inoccupazione, precariato, poverta’ e che necessita pertanto di interventi specifici e strutturali sulla fiscalita’ di vantaggio, sulle infrastrutture, sui trasporti, sull’ambiente, sulle politiche industriali, credito, lavoro, politiche sociali, utilizzo delle risorse comunitarie – ribadendo la necessità a livello nazione dell’attivazione di uno specifico Tavolo Calabria a superare le criticita’ esistenti e a favorire la piena integrazione della nostra Regione nel sistema Paese.