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«Regione Calabria inefficiente e lenta», Laura Ferrara (M5S) interroga la Commissione Europea

BRUXELLES – «Continua ad essere ancora troppo lungo l’iter procedurale che caratterizza gli avvisi pubblici, bandi di gara, manifestazioni di interesse pubblicati dalla Regione Calabria nell’ambito di Por e Psr Calabria 2014/2020, a valere sui fondi Fesr, Fse e Feasr». È quanto fa notare Laura Ferrara, eurodeputata del Movimento 5 Stelle, che su questo tema ha inviato apposita interrogazione alla Commissione europea. «I ritardi e l’inefficienza tipici dell’espletamento delle procedure in Calabria sono un ulteriore ostacolo allo sviluppo ed alla crescita del territorio. La mia interrogazione prende spunto da una risposta inviatami lo scorso marzo dalla Commissione che, così come la maggior parte dei calabresi, rilevava la necessità di abbreviare i tempi delle procedure d’appalto. Condizione necessaria per rispettare le buone pratiche amministrative e per non scoraggiare la partecipazione alle stesse. Con questo obiettivo, dopo un confronto fra la Commissione e Autorità di gestione, la Regione si sarebbe impegnata ad adottare entro l’aprile 2017 un atto amministrativo attraverso cui obbligare gli uffici regionali a contenere i tempi necessari per la gestione degli appalti FESR entro i 90 giorni. Impegno puntualmente disatteso, almeno fino ad oggi – puntualizza la Ferrara -, a distanza di mesi le procedure sono ancora lente e farraginose, avanzano tra ritardi, inefficienze e sospensioni. I partecipanti spesso ci segnalano le tantissime criticità che riscontrano ogni volta che decidono di partecipare ad una call del nuovo Programma di finanziamenti europei. Chiedo pertanto alla Commissione se la Regione Calabria abbia realmente adottato il provvedimento che prevede l’espletamento entro i 90 giorni o se si tratta dell’ennesima boutade dell’amministrazione Oliverio. È tempo che la Regione venga sollecitata ad una migliore efficienza amministrativa – conclude la pentastellata – se si vuole realmente raggiungere tutte le finalità prefissate nei Programmi».

La Regione ha approvato il PDTA per la sclerosi multipla

CATANZARO – La Regione Calabria ha approvato in via definitiva il Percorso Diagnostico Terapeutico Assistenziale (PDTA) per la Sclerosi Multipla. Dopo Veneto, Emilia Romagna, Toscana, Lazio, Sicilia, Puglia, Lombardia anche la nostra Regione si dota di uno strumento che il Piano Sanitario Nazionale prevede per garantire alle persone con patologie ad alto impatto sociale e ad alto costo, come appunto la Sclerosi Multipla, una presa in carico individualizzata a partire dalla diagnosi, l’accesso uniforme a servizi e prestazioni in relazione alle fasi della malattia, alla sintomatologia, ai livelli di disabilità, ai bisogni.

Il Decreto appovato, frutto di un lavoro intenso tra il Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria e il Coordinamento Regionale AISM Calabria (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) stabilisce che le Aziende Sanitarie Locali si debbano dotare di un PDTA aziendale sulla linea del documento approvato a livello regionale, per garantire alle persone con sclerosi multipla una qualità di vita adeguata per ciò che riguarda la presa in carico sanitaria, ma anche per aspetti non necessariamente clinici come la comunicazione della diagnosi e il patto di cura.

Un elemento importante è che già nel Decreto della Regione Calabria si prevede l’istituzione di una Commissione Regionale per il monitoraggio e l’implementazione del PDTA. Tale commissione – costituita dai rappresentanti dei centri SM di secondo livello, il rappresentante dei farmacisti, il rappresentante del Dipartimento Tutela della Salute della Regione Calabria e dal rappresentante regionale AISM – avrà tra l’altro il compito di valutare il corretto funzionamento dei Centri coinvolti.

Il PDTA è una best practice che se applicata adeguatamente può avere ritorni potenzialmente altissimi sul miglioramento della condizione di vita delle persone con Sclerosi Multipla. Per questo l’approvazione del Decreto è un atto fondamentale, e la collaborazione del Coordinamento Regionale AISM un’ulteriore conferma del ruolo centrale dell’Associazione di rappresentanza e con essa delle persone con Sclerosi Multipla ai tavoli in cui si discute di questa patologia.

Negato il diritto allo studio ai non udenti, Flc Cgil: «Provincia e Regione devono rimediare»

COSENZA  – «L’allarme sollevato dall’Ente Nazionale Sordi parla di uno scandalo rispetto al quale appare naturale una reazione che costringa Provincia e Regione a rimediare all’insensibilità dimostrata ed al mancato svolgimento della propria funzione.
Si denuncia- rende noto Giuseppe Assalone, segretario generale della Flc Cgil- che oltre 10 studenti delle scuole superiori della nostra Provincia non usufruiscono del servizio di assistenza alla comunicazione senza il quale le difficoltà sia nel sentire che nel parlare rendono assai problematici i percorsi di apprendimento ed influiscono negativamente sui processi cognitivi di questi ragazzi. Non si sta chiedendo un atto di cortesia, ma di un diritto previsto dalla 104 che tutela l’inclusione scolastica degli studenti con disabilità. La responsabilità di questa pesante ed insopportabile negazione di un diritto è congiuntamente di Provincia e Regione. La prima perché , come ad ogni anno scolastico, ritarda nell’invio alla Provincia, ente che gestisce il servizio, della somma necessaria per finanziarlo; la seconda perché potrebbe facilmente anticipare la somma utile ad anticipare il servizio e perché
non si è rendicontato quanto e come speso l’anno scorso (730.000 euro circa stanziati dalla Regione per questo servizio ed il trasporto scolastico).
Chiediamo al presidente Iacucci di intervenire rapidamente per risolvere la questione e garantire il diritto finora negato a questi giovani. Di fronte a questa situazione non resteremo indifferenti, saremo vigili e pronti ad estendere ed a rendere più eclatante la denuncia, nel caso non si addivenga ad una soluzione immediata ed efficace».

Forum “CompraVerde Buy Green”, presente anche la regione Calabria

ROMA – Il Dipartimento regionale all’ambiente e la Stazione Unica Appaltante hanno rappresentato – informa l’ufficio stampa della Giunta –  la Regione Calabria nell’XI edizione del Forum CompraVerde-BuyGreen, che si è svolto a Roma nei giorni 12 e 13 ottobre. L’evento, dedicato a politiche, progetti, beni e servizi di Green Procurement pubblico e privato, è promosso dalla Fondazione Ecosistemi, in collaborazione con il Ministero dell’ambiente, con il Coordinamento Agende 21 locali italiane, Unioncamere, CONAI, Banca popolare etica, ICLEI. La Regione è stata invitata per esporre l’attività e la metodologia adottata per l’organizzazione del percorso formativo specialistico sul GPP, ritenuto innovativo e qualitativamente efficace, erogato alle Stazioni Appaltanti del territorio calabrese nel primo semestre 2017. I dirigenti dei settori regionali Gabriele Alitto, del Dipartimento ambiente, e Elvira Costantino, della SUA, che hanno organizzato i seminari con la collaborazione del settore formazione, hanno illustrato la tematica nel corso del seminario sul tema “La formazione come azione propedeutica all’implementazione del GPP. L’esperienza della Regione Calabria”. Particolare rilievo è stato dato ai risultati raggiunti dall’iniziativa, misurati attraverso rilevazioni di gradimento degli utenti. Inoltre, è stato messo in evidenza che la metodologia utilizzata può costituire un modello formativo di riferimento replicabile in altri contesti territoriali e costituire una buona pratica di diffusione di saperi orientati alla riduzione degli impatti ambientali e allo sviluppo sostenibile. Per ulteriori notizie si può consultare il sito www.forumcompraverde.it/seminari-formazione.

Nuove metodologie dell’apprendimento, al via “Skill for Life”

CATANZARO – Ha preso avvio il progetto interistituzionale “Skill for Life”, che vede coinvolti la Regione Calabria, la Questura di Catanzaro, l’Azienda Sanitaria Provinciale e la Direzione Scolastica Regionale, che cooperativamente mettono a disposizione specifiche risorse e competenze. Durante la presentazione del progetto, al quale è intervenuto anche il Vicepresidente della Giunta regionale Antonio Viscomi, si sono susseguiti gli interventi dei rappresentati delle Istituzioni. “Skill for Life”, secondo la logica di “rete integrata”, si concretizza in un percorso formativo incentrato sulla metodologia attiva dell’apprendimento in cinque step,  curati da Annamaria Bruni,  psicoterapeuta dell’ASP, al quale partecipano un gruppo di insegnanti degli Istituti scolastici del capoluogo e della provincia. Viscomi ha ricordato le ragioni profonde che hanno convinto la Regione a partecipare e a sostenere il progetto “Skill4Life”. «Il primo compito della politica e delle istituzioni in Calabria – ha dichiarato il Vcepresidente -, a tutti i livelli, è di contribuire a ricostruire un clima di fiducia sociale e istituzionale, di promuovere relazioni positive tra istituzioni e cittadini, di proporre modelli operativi e di comportamento tali da evidenziare in modo chiaro ed evidente che ciò che vale e che ripaga è solo il rispetto delle regole e l’abbandono di atteggiamenti violenti, aggressivi e molesti. Il progetto  che oggi prende avvio è per me solo un tassello di una più ampia azione che reputo necessaria per ricostruire la rete delle relazioni nella comunità, che è composta di uomini, lavoro, emozioni. Ascoltare se stessi per ascoltare gli altri; rimettere al centro della comunità la personaper sentirsene parte; promuovere il benessere socio relazionale a scuola e la convivenza civile attraverso la formazione dei docenti, sperimentare un corso ed un modello di formazione sull’intelligenza emotiva estendibile e replicabile, implementare le competenze dei docenti nell’educare alle emozioni gli studenti: questi gli obiettivi della sperimentazione che oggi trova inizio e che speriamo di poter replicare presto, dopo una attenta valutazione sugli esiti, anche su tutto il territorio regionale”».

Zes in Calabria, Oliverio: «Pensare di istituirne un’altra è propaganda sterile e demagogica»

CATANZARO – «Non sarà l’amministrazione regionale ad ostacolare l’istituzione di una ZES nell’area centrale della Calabria o in altre aree. D’altronde assieme a quella centrale anche le aree della Locride e della Sibaritide si propongono per la istituzione della ZES». Lo ha dichiarato il Presidente della Regione Mario Oliverio in relazione alla paventata possibilità di aggiungere a quella di Gioia Tauro una seconda Zona Economica Speciale. «Ciò premesso – aggiunge Oliverio – bisogna però parlare il linguaggio della verità ai calabresi. La ZES a cui si fa riferimento è un istituto che può essere attivato per i territori che comprendano almeno un’area portuale con le caratteristiche stabilite dal regolamento del Parlamento europeo e del Consiglio, collegata alla rete trans-europea dei trasporti. Non era per nulla scontato il conseguimento di questo risultato atteso da decenni che oggi consente la realizzazione della ZES in Calabria attorno alla più grande e strategica infrastruttura portuale nelle relazioni commerciali tra l’Italia, l’Europa ed il Mediterraneo. Attualmente nell’intera Europa sono circa settanta le ZES operanti. “Il Decreto Sud” introduce ora la possibilità di crearne altre in Italia allocate in altrettante regioni meridionali (Calabria, Campania, Sicilia, Basilicata e Puglia). I calabresi ed i rappresentanti istituzionali di tutto il territorio regionale possono essere orgogliosi del fatto che quella di Gioia Tauro, sarà la prima ad essere istituita. E’ comprensibile l’iniziativa del sindaco Abramo, ma essa non può sconfinare nella propaganda sterile e demagogica. Peraltro, nell’incontro romano a cui hanno partecipato i rappresentanti del comune di Catanzaro è emersa ed è stata resa pubblica la consapevolezza che per poter istituire un’altra ZES in Calabria, possa addirittura essere necessaria una modifica della legge recentemente approvata dal parlamento. Non a caso il senatore Pietro Aiello – spiega Oliverio – ha dichiarato di volersi fare promotore di una modifica legislativa finalizzata a tale scopo. Come Regione saremo a sostegno di ogni iniziativa legislativa tesa a realizzare questo obiettivo. Ovviamente, intanto, siamo fortemente impegnati affinché siano accelerate tutte le procedure perché la ZES di Gioia Tauro diventi operativa. Senza alcun dubbio essa stessa costituirà la chiave di un rapido, moderno e produttivo sviluppo dell’intero territorio regionale. Per quanto ci riguarda, però, non rinunciamo altresì a utilizzare tutti i margini consentiti dalla legislazione vigente e dalle procedure previste per estendere i benefici della ZES in territori che vanno anche oltre l’area di Gioia Tauro».

Nuovo ospedale, presentato lo studio di fattibilità. Confronto Regione-Comune

CATANZARO – Questa mattina, nella sede della Cittadella, alla presenza del Presidente della Regione Mario Oliverio, del Delegato del Presidente per la materia sanitaria Franco Pacenza, e del Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza, Achille Gentile, è stato presentato al Sindaco di Cosenza Mario Occhiuto lo studio di fattibilità per la realizzazione del Nuovo ospedale di Cosenza. Lo studio  è stato redatto dai progettisti del Raggruppamento Temporaneo di Imprese STEAM S.r.l. (Capogruppo/Mandataria) – PINEARQ S.l.p. –  Domenico Amendola – Carlo Lappano, che si è aggiudicato la gara di progettazione bandita dalla Regione Calabria. Dopo una preliminare illustrazione dei progettisti delle principali opere di edilizia ospedaliera progettate e realizzate in Italia ed in Europa (Ospedale di Monselice-Este, Ospedale di Bergamo, Policlinico di Bari, Nuovo Ospedale Galliera a Genova, Ristrutturazione e ampliamento dell’Ospedale del Mare di Barcellona), il Dirigente regionale del Settore “Opere Pubbliche a Titolarità Regionale ed Edilizia Sanitaria” del Dipartimento “Infrastrutture, LL.PP., Mobilità” Pasquale Gidaro, in qualità di Responsabile del Procedimento, ha illustrato la metodologia, i contenuti ed i primi esiti dello studio di fattibilità, che costituirà la base progettuale per la scelta sulla localizzazione del nuovo ospedale e per le successive fasi di progettazione ed esecuzione dell’opera. Lo studio di fattibilità ha preso le mosse dall’analisi dello stato di fatto, nel quale sono state esaminate le condizioni degli edifici presenti nei tre presidi dell’Azienda Ospedaliera di Cosenza (Annunziata – Mariano Santo – Santa Barbara di Rogliano), mettendone a fuoco le criticità strutturali, funzionali, impiantistiche e di accessibilità. Preliminarmente, è stato definito il modello sanitario di riferimento che, partendo dalla programmazione regionale e dall’analisi delle esigenze dell’Azienda Ospedaliera, ha delineato la dimensione, le aree funzionali, le attività specifiche e le dotazioni di apparecchiature elettromedicali che dovranno essere presenti nel nuovo ospedale, che avrà una dotazione di 705 posti letto ed una superficie di circa 134.000mq. Il modello sanitario definito consente di assicurare requisiti fondamentali per un ospedale all’avanguardia: articolazione in aree dipartimentali organizzate per intensità di cura; elevato standard alberghiero con degenze ad 1 o 2 posti letto; centralizzazione dei servizi condivisi di diagnosi e cura; elevata flessibilità, in funzione dell’evoluzione delle tecnologie e dei processi di diagnosi e cura; possibilità di integrare spazi per la Didattica e la Ricerca e specifiche strutture per l’ospitalità di personale e parenti; massima integrazione con la città, cercando di aumentare lo standard qualitativo per il cittadino. Parallelamente, è stata effettuata l’analisi delle tre aree ipotizzate per la localizzazione del Nuovo Ospedale (Località Muoio – Località Vaglio Lise – Località Via degli Stadi), sia attraverso analisi cartografiche che attraverso indagini in sito. Successivamente, è stato effettuato l’inserimento del modello sanitario di riferimento nelle tre aree di progetto, nonché lo studio della viabilità, dei servizi di mobilità pubblica e degli accessi, sia interni che esterni. Da ultimo, sono state effettuate l’analisi economico-finanziaria corrispondente a ciascuna delle tre soluzioni e la comparazione tra le ipotesi progettuali rispetto ad una serie di criteri di carattere sanitario, architettonico-ambientale ed economico. Il Presidente Oliverio ed il Sindaco Occhiuto hanno concordato di avviare, già a partire dalla prossima settimana, una fase di confronto tecnico sui contenuti dello studio di fattibilità, per approfondire gli aspetti legati alle ricadute di carattere urbanistico e sociale delle tre ipotesi localizzative; in ogni caso, la scelta sulla localizzazione del nuovo ospedale dovrà essere effettuata entro la fine del corrente anno. Il Presidente Oliverio, nel corso del suo intervento, ha evidenziato che, in ogni caso, l’attuale presidio ospedaliero dell’Annunziata potrà essere riconvertito in centro dei servizi sanitari territoriali della Città di Cosenza, un vero e proprio “Parco della Salute”. A tal fine, nello studio di fattibilità, saranno effettuate le necessarie valutazioni tecnico-economiche.

 

Salerno sul nuovo ospedale di Cosenza: «Regione accolga proposte di Occhiuto»

COSENZA – Regione e Comune di Cosenza dialogano sulla costruzione del nuovo ospedale nel capoluogo bruzio. A darne notizia è il capogruppo di Forza Italia a Palazzo dei Bruzi Carmelo Salerno. «Anche se con imperdonabile ritardo – dice l’esponente forzista – Oliverio sembra voler aprire un confronto con l’amministrazione. La sanità calabrese ha bisogno di un radicale cambio di rotta che, purtroppo, non si è registrato negli ultimi anni. L’interminabile faida tra governatore e struttura commissariale – sottolinea Salerno – ha notevolmente peggiorato la già precaria situazione preesistente. Ed il rilancio della sanità deve necessariamente passare anche attraverso la realizzazione di un nuovo e moderno ospedale di eccellenza nella città capoluogo di provincia. Messo in rete con gli altri nosocomi esistenti e con il realizzando ospedale della sibaritide, i cui lavori sono da tempo annunciati ma ancora non avviati,  proporrà una offerta sanitaria adeguata e rispondente alle esigenze del territorio. L’auspicio – conclude il coordinatore provinciale di Forza Italia – è che ora il governatore si muova e recepisca rapidamente le osservazioni e le proposte pertinenti formulate dal sindaco Occhiuto e dal consiglio comunale di Cosenza, in ordine alla localizzazione del nuovo ospedale ed alle opere da realizzare per collegare lo stesso ospedale alla rete autostradale, affinché si passi finalmente dagli annunci alle opere concrete».

La regione cerca figure professionali per il progetto sul “Piano Rifiuti”

CATANZARO –  È stato pubblicato l’avviso pubblico finalizzato alla selezione di 14 esperti che avranno il compito di operare a supporto e in affiancamento del dipartimento regionale Ambiente e Territorio per l’attuazione del Progetto Tematico Settoriale Rifiuti e per la  realizzazione degli interventi previsti dal Piano Rifiuti.

Queste le 14 figure professionali ricercate.

Profilo Tecnico “A”: 4 (quattro) esperti senior di supporto tecnico con almeno 5 (cinque) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti – Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo Tecnico “B”: 5 (cinque) esperti middle di supporto tecnico con almeno 3 (tre) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti- Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo Economico-Finanziario “C”: 2 (due) esperti senior di supporto finanziario con almeno 5 (cinque) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti- Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo Giuridico “D”: 2 (due) esperti senior di supporto legale con almeno 5 (cinque) anni di esperienza professionale nel settore “Gestione Rifiuti- Bonifica dei Siti inquinati”.

Profilo informatico “E”: 1 (uno) esperto middle di supporto informatico con almeno 3 (anni) di esperienza professionale nel settore “ Informatica”.

Gli esperti selezionati nell’ambito del Progetto dovranno supportare il Dipartimento regionale Ambiente e Territorio nelle attività di pianificazione e programmazione dei nuovi interventi, a valere sul POR 2014/2020 e su programmi coerenti con le medesime finalità, e nella definizione delle azioni da adottarsi per quelli in criticità procedurale, nonché supportare gli Enti Locali, soggetti attuatori, nelle fasi di avvio e attuazione degli interventi, tra cui le attività di rendicontazione e certificazione della spesa. La partecipazione alla selezione è subordinata all’iscrizione/aggiornamento del curriculum nella Banca Dati Esperti del Dipartimento Programmazione Nazionale e Comunitaria e alla registrazione della candidatura per il profilo per cui si intende concorrere, nella sezione “Verifica Avviso” della Banca Dati Il candidato che, in possesso dei requisiti richiesti, intenda partecipare alla selezione, dovrà (a pena di esclusione) optare per uno ed uno solo dei profili. Gli interessati possono presentare la propria candidatura entro le ore 12.00 del 16° (sedicesimo) giorno decorrente dalla data di pubblicazione dell’Avviso sul sito istituzionale della Regione Calabria.

Per maggiori dettagli sulle caratteristiche della selezione e sulle modalità di partecipazione è possibile consultare la versione integrale dell’avviso:  http://calabriaeuropa.regione.calabria.it/website/bando/339/index.html

g.m.

Caccia Cinghiali, la regione replica a Coldiretti

CATANZARO – Il Dipartimento regionale agricoltura interviene nel merito delle dichiarazione della Coldiretti sui danni causati dalla specie cinghiale, riprese dalla stampa locale. «Occorre evidenziare  – si legge nella nota – che il titolo dello stesso: “La Regione ha gli strumenti per contenere la presenza di cinghiali” è perfettamente appropriato. Infatti, nella Consulta faunistica venatoria regionale, in cui la Coldiretti è presente, sono state trattate nei mesi scorsi tutte le problematiche connesse alla gestione del cinghiale. Tra questi, il Piano di selezione dell’ungulato che, dopo tanti anni, è stato per la prima volta posto in essere dal Dipartimento agricoltura e risorse agroalimentari con interventi di cacciatori “selettori” tesi proprio a limitare danni e pericoli in zone non vocate (agricole) anche a seguito di segnalazioni proprio dell’organizzazione autrice della nota stampa e che si è concluso, con circa 400 abbattimenti, nel decorso mese di luglio. Nel medesimo organo consultivo, coordinato dal Dipartimento regionale, attraverso le Associazioni venatorie, ma anche a mezzo degli Ambiti Territoriali di Caccia (A.T.C.), i cacciatori delle squadre sono stati sollecitati ad aumentare il prelievo prevedendo, nel calendario venatorio 2017/2018 approvato dalla Giunta regionale, un aumento del carniere giornaliero da 12 a 20 capi; è stato predisposto un nuovo disciplinare di caccia al cinghiale; sono stati convocati i rappresentanti dei Parchi sollecitandoli ad adottare propri piani di contenimento nei loro territori di pertinenza; è stato formalmente comunicato che sono all’esame dell’ISPRA i risultati del precedente piano di selezione al fine di pervenire ad un nuovo intervento al quale verrà destinato un numero di Selettori superiore al precedente, per i quali sono in fase di organizzazione dei corsi di formazione che saranno tenuti dagli A.T.C. anche in collaborazione con gli Enti comunali e che, parallelamente al piano di selezione, verrà messo in atto un piano con l’adozione di metodi ecologici su tutto il territorio regionale, previsto dalla normativa, prodromico all’adozione di altri metodi di controllo e contenimento del cinghiale, altrimenti non consentiti».«In merito alla semplificazione delle procedure di risarcimento- prosegue la nota –  gli Ambiti Territoriali di Caccia sono stati invitati a stipulare, dopo le perizie di stima dei danni, appositi concordati da trasferire al Dipartimento per un pronto soddisfo delle spettanze dovute. A tal proposito, gli agricoltori danneggiati, i cui risarcimenti sono stati concordati con gli A.T.C. che hanno provveduto a trasferire la documentazione al settore competente, riceveranno a breve il dovuto».