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“La legge per tutti”: e l’informazione giuridica è a portata di click

la legge per tuttiCOSENZA  – Uno dei maggiori ostacoli in cui il comune cittadino si imbatte quando ha a che fare con il sistema giuridico italiano è il linguaggio. Ostico, complicato, spesso particolarmente artificioso; un vero e proprio nemico per chi ha “sfortuna” di dover gestire questioni burocratiche complesse e magari non dispone, nell’immediato, dei mezzi per farlo.

E’ nell’ottica dell’incontro tra le esigenze del cittadino e il sistema giuridico, soprattutto in un momento storico particolare come è quello che oggi viviamo, che nasce il portale “La legge per tutti” allo scopo di offrire, attraverso gli strumenti che il web 2.0, un approccio semplificato e immediato al mondo legale e amministrativo.

Grazie al lavoro attento di un team di professionisti impegnati in una vera e propria opera di traduzione della casistica della propria materia, nonché agli strumenti dedicati di consulenza online e offline, il portale mira a rendere accessibile e fruibile l’informazione giuridica a tutti (cittadini e imprese), in particolare a chi non ha studiato legge; e lo fa creando un precedente per un approccio alla professione che ad oggi non ha eguali.

Oltre al blog, organizzato in categorie che abbracciano i diversi ambiti del diritto, il portale presenta la possibilità di ottenere consulenza online e avviare procedimenti in tempo reale, grazie a una rete di specialisti che, dalla città di Cosenza, dove nasce il progetto, si spalma sull’intera penisola.

A parlarci de “La legge per tutti”, il suo fondatore, l’avvocato Angelo Greco.

Avvocato Angelo GrecoCome nasce l’idea de “La legge per tutti”?

Ho notato un forte “gap” nell’informazione giuridica che – a differenza delle altre scienze (come, per es. la medicina) – è sempre rimasta ad appannaggio dei professionisti e degli operatori del diritto. Insomma, il cittadino era tagliato fuori dalla conoscenza delle leggi. E ciò è ancora più paradossale se si pensa che la legge nasce proprio per il cittadino – avendo quest’ultimo come diretto ed esclusivo destinatario – e non certo per l’avvocato o il commercialista. Spesso l’ignoranza di un popolo deriva anche dall’impossibilità di accedere alle fonti dell’informazione. Così mi sono messo a “tradurre” la legge e le sentenze per tutti quanti, sfruttando anche l’esperienza che avevo maturato all’università, dove per andare incontro alle esigenze dei miei studenti, mi trovavo a parlare con linguaggio pratico ed empirico.
Insomma, di questa opera di “traduzione” ne ho fatto la mia “mission”. Nel giro di pochi mesi, quello che scrivevo sul web aveva un indice esponenziale di viralità e lettura. La mole dei lettori mandava spesso in crash il server, così ho dovuto strutturare il mio vecchio blog in un vero e proprio portale.

L’ultimo passaggio è stato quello delle consulenze. Chi finalmente riusciva a comprendere i propri diritti, mi chiedeva anche consulenze. Erano decine se non centinaia al giorno. Ho così contattato un team di legali, ciascuno competente in una materia specifica, per poter evadere tutte queste richieste.

Tra i servizi previsti dal portale, la possibilità di ottenere una consulenza al prezzo “pacchetto” di 29,00 euro, a prescindere dal tipo di caso trattato; questo è uno degli aspetti che contribuisce a saldare la concezione per certi versi anticonformista della professione che svolge, vero punto di forza del progetto stesso. Come è stata accolta dai suoi colleghi giuristi esterni al progetto? 

Svolgere la professione a livelli mediatici non è affatto semplice e bisogna agire entro certi limiti se non si vuole incorrere in sanzioni; allo stesso modo, se  si crede in qualcosa bisogna “metterci la faccia”, non provare paura o tanto meno vergogna di essere giudicato (anche solo dai colleghi).
All’inizio non è stato facile trovare colleghi disposti a un sacrificio così oneroso in termini di tempo nonché ad abbandonare i vecchi retaggi dei parametri forensi “minimi”. Questi ultimi rimangono come una sorta di DNA in alcune frange. A mio favore, però, ha remato la crisi economica e professionale che ha ridimensionato anche gli onorari e ridisegnato le curve della domanda e dell’offerta. È curioso ripensare agli inizi di LLpT  quando venivo spesso interpellato con  mal taciuta ironia e – forse – disprezzo professionale per il modo in cui trattavo gli argomenti sul mio portale. Si, ero e sono consapevole di scrivere in modo volgare e improprio; tuttavia questo era il format nel quale credevo. E i dati di letture mi davano ragione: LLpT cresceva con una metrica vertiginosa. E allora mi dicevo: “Se la gente mi capisce, perché cambiare?”

Chi sono i suoi principali utenti? 

Prevalentemente persone che hanno problemi con Equitalia o con crimini informatici. Queste sono le problematiche principali oggi richieste sulla rete. Ma LLpT abbraccia un po’ tutti i rami del diritto.

Quali sono i principali caratteri della professione che risultano migliorati e quali quelli che risultano penalizzati con l’esercizio sul web? 

Il rapporto indiretto del web – come negarlo? – crea sempre un po’ di diffidenza. Per questo abbiamo sempre cercato di “personalizzare” al massimo il rapporto con la clientela, facendoci vedere in volto, anche su Skype o tramite la pubblicazione di CV e di articoli pubblicati. Devo aggiungere che i social media sono un grande aiuto per il legale del nuovo millennio: il rapporto diretto coi tuoi contatti, con le persone che ti telefonano e ti scrivono email, è fondamentale. Anche se tutto questo richiede molto tempo e sacrificio.

 Quali i progetti per il futuro?

LLpT. LLpT. LLpT.
Non è chiaro?
In verità, questo è solo l’inizio. Nel giro del prossimo anno LLpT cambierà ancora per venire incontro alle richieste dei cittadini. Sarà qualcosa che, oggi, non è facile da descrivere. Abbiamo tanti progetti e tanta gente pronta a seguirci. Abbiamo avuto contatti dall’estero, oltre che dall’Italia. C’è molta gente disposta a investire sul nostro progetto. Stiamo vagliando le strade migliori. Per il momento siamo una S.r.l. E a breve andremo sul crowdfunding.

 

Giovanna M. Russo

 

Il 14 e 15 dicembre nelle piazze calabresi, insieme per la ricerca della CCSVI

Un tulipano per la ricerca - CalabriaCOSENZA – E’ previsto per le giornate del 14 e 15 dicembre prossimi l’evento di raccolta fondi e sensibilizzazione promosso dall’associazione CCSVI nella Sclerosi Multipla Calabria, in occasione del quale sarà possibile ricevere, con un piccolo contributo, un sacchettino con alcuni bulbi di tulipano.

Un tulipano per la ricerca – questo il nome dell’iniziativa – nasce di fatti, con lo scopo di sensibilizzare la popolazione calabrese a riguardo del delicato tema della Ricerca sulla Sclerosi Multipla con particolare riferimento alle sue connessioni con la CCSVI (Insufficienza Venosa Cronica Cerebro Spinale), patologia di recente scoperta, che necessita per essere trattata nella maniera adeguata, di particolari sforzi di ricerca medica.

La CCSVI  è una  malattia delle vene del collo e del torace (vene giugulari, vertebrali, iliache, lombari, azygos ed emiazygos) scoperta dal professor Zamboni dell’Università di Ferrara e studiata in collaborazione con il dottor Salvi dell’Ospedale Bellaria di Bologna. Gli studiosi hanno trovato un’alta correlazione tra la patologie delle vene ela Sclerosi Multipla. Nei malati di CCSVI il sangue sporco, che defluisce dal cervello,  fatica ad arrivare al cuore a causa di ostacoli nelle vene come: stenosi, restringimenti, inspessimenti o valvole malformate. Le malformazioni delle vene sembrano avere un ruolo nella Sclerosi Multipla a causa del ristagno di sangue carico di tossine a livello cerebrale che provocano. Ad oggi diversi studi tendono ad avvalorare la tesi della correlazione tra le due patologie, altri invece a smentirle: di qui la necessità di impiegare consistenti sforzi economici a sostegno della ricerca, al fine di offrire un adeguato supporto diagnostico e assistenziale ai pazienti affetti dalle due malattie.

La “CCSVI nella Sclerosi Multipla – Calabria” che nasce il 25 marzo 2011,  si prefigge di incoraggiare, coordinare e sostenere la ricerca rivolta alla prevenzione, diagnosi e cura della sclerosi multipla con particolare riferimento alle sue connessioni conla CCSVI (Insufficienza Venosa Cronica Cerebro Spinale) nella Regione Calabria.

In occasione de “Un tulipano per la ricerca”, abbiamo deciso di sentire il presidente della CCSVI Calabria, la dottoressa Assunta Mazzei.

Ci spieghi il ruolo della sua associazione a sostegno della ricerca su questa patologia.

L’associazione ha il compito di stimolare la nascita di studi osservazionali e sperimentazioni sulla possibile correlazione fra CCSVI e sclerosi multipla per valutare questa possibilità e approfondire e capire, dando quelle risposte che la scienza aspetta. La disponibilità dell’associazione ovviamente è quella di collaborare sia con le istituzioni che con i medici e i ricercatori coinvolti dando un sostegno anche concreto. Inoltre l’obiettivo principale è quello di sostenere le persone con sclerosi multipla che si rivolgono a noi a volte con una grande confusione dovuta a una cattiva informazione che purtroppo sull’argomento ancora oggi è presente.

In Calabria, qual è la percentuale di persone affette da questa patologia?

In Calabria ci sono circa 3000 persone affette da sclerosi multipla, purtroppo è una malattia in crescita, infatti da una ricerca fatta abbiamo rilevato un aumento del 30% di nuove diagnosi ogni anno.

In Calabria, rispetto al resto dell’Italia, quali sono le difficoltà oggettive che incontra chi è affetto da CCSVI?

Paradossalmente molto meno difficoltà rispetto a chi abita in altre regioni dell’Italia. Infatti grazie all’intervento dell’associazione è possibile effettuare sia diagnosi che cura della CCSVI in percorsi sicuri e controllati. Lo stesso invece non avviene per quanto riguarda la sclerosi multipla, infatti molte persone si curano in centri fuori dai confini calabresi perché non ritengono l’offerta sanitaria di qualità.

Perché associarsi, perché sostenere l’associazione?

Diventare soci significa partecipare a un movimento che esige la libertà di scelta, la possibilità di cura uguale per tutti, sostenere la ricerca libera e indipendente dai poteri economici importanti che gravitano intorno a una malattia neurologica grave, invalidante e cronica. Significa non voler far trascurare nessuna strada che possa portare un miglioramento della qualità di vita o la scoperta magari della causa primaria della sclerosi multipla e una possibile cura definitiva. L’associazione chiede il sostegno su progetti specifici che verranno condivisi, volendo garantire trasparenza e soprattutto rendicontare l’utilizzo dei fondi.

L’associazione vuole favorire quella presa in carico a 360 gradi che tanto si sbandiera nei centri di riferimento che purtroppo a giudizio dei pazienti non avviene realmente, ignorando in molti casi la volontà dello stesso e inoltre non coinvolgendolo in modo adeguato nella scelta del percorso da seguire. I malati calabresi hanno il diritto di avere un centro di eccellenza che gli possa garantire le stesse possibilità che hanno i malati di altre regioni.

Sarà possibile dare un contributo al lavoro dell’associazione recandosi un una delle diverse piazze dei comuni calabresi aderenti all’iniziativa:

  • Cosenza, “Piazza XI settembre”, sabato e domenica;
  • Rende, Chiesa San Carlo Borromeo, domenica mattina;
  • Donnici Inferiore – Parrocchia San Michele Arcangelo, domenica mattina;
  • Mendicino, sabato “Piazza Municipio” e domenica “Piazzetta San Nicola”;
  • Carolei, “Piazzale Chiesa”;
  • Caraffa, “Piazza Municipio”;
  • Castrovillari, nel corso della manifestazione “Natale del Gusto” sabato e domenica
  • Cetraro, durante “Mercatino di Natale”;
  • Bovalino – Bosco Sant’Ippolito Oratorio “P.Donato” dalle ore 17 di sabato 14 durate la manifestazione “Il rispetto del diritto. Il rispetto dei diritti”

Giovanna Maria Russo

Oggi a Roma la presentazione di “Lessico deviante” edito Città del Sole

ROMA  – E’ prevista per oggi giovedì 12 dicembre, alle ore 18, presso l’Ambasciata Palestinese in Italia a Roma, la presentazione del libro “Lessico Deviante” di Patrizia Cecconi edito dalla casa editrice Città del Sole edizioni e disponibile sia in formato cartaceo che in ebook. Il breve saggio parla del rapporto tra un particolare tipo di manipolazione mediatica e  la confusione tra quel che può a buon diritto definirsi democratico e quel che della democrazia nega la stessa essenza. L’autrice afferma che il percorso, partendo da un “lessico deviante” pro-Israele, ha condotto all’affievolimento della percezione stessa della cultura democratica fino a rendere prima accettabile, poi addirittura auspicabile da parte di una comunità anestetizzata nella sua capacità critica, la demolizione dei principi costituzionali, chiamando questo disfacimento dei valori fondanti della Carta costituzionale italiana “democrazia”. Il testo si conclude con l’invito rivolto a coloro – e soltanto a coloro – che della  democrazia condividono l’impianto e i valori reali, a riflettere sul fatto che il Diritto universale è valido per tutti o non è. Conseguentemente, la benevolenza e addirittura l’ammirazione verso uno Stato che si muove sistematicamente nell’illegalità internazionale, rappresenta uno strumento funzionale alla demolizione della cultura democratica anche in Italia.

L’autrice, Patrizia Cecconi si occupa da molti anni di diritti umani e in particolar modo di diritti violati del popolo palestinese. Ha curato e pubblicato articoli e libri su temi diversi ma sempre incentrati sul rispetto e sulla tutela del Diritto universale sia in relazione all’ambiente che alle comunità umane. Dal 2009 è presidente della onlus “Amici della Mezzaluna Rossa Palestinese”, associazione umanitaria che sostiene la resistenza del popolo palestinese adottando a distanza i bambini feriti o resi orfani dall’esercito occupante israeliano e contribuendo a diffondere la storia e la cultura palestinese in Italia.

Saranno presenti a discutere con l’autrice, l’ambasciatrice dello Stato di Palestina, la dr.ssa Mai Al Kaila, il rappresentante della Comunità Palestinese, prof. S. Ashour, il delegato della Mezzaluna Rossa in Italia, dr. Y. Salman e alcuni rappresentanti di media nazionali. A fine presentazione verrà offerto un aperitivo palestinese ai partecipanti.

Giovanna Maria Russo

 

“Più libri più liberi XII” in compagnia delle case editrici calabresi

Più libri più liberi 2013ROMA – Giunta quest’anno alla XII edizione, si è svolta dal 5 all’8 dicembre scorsi, Più libri più liberi, la fiera della piccola e media editoria promossa dall’AIE (Associazione Italiana Editori), al fine di mostrare le ricchezze di un settore fecondo, dinamico, che svolge un ruolo fondamentale nel panorama dell’editoria italiana tentando di resistere al periodo di crisi in cui versa l’intera economia. Ad ospitare l’evento il Palazzo dei Congressi dell’ EUR affollato da 374 espositori, centinaia di ospiti per altrettanti appuntamenti, a cominciare da quelli con gli autori internazionali, serbatoio inesauribile di stimoli, storie, avventure umane e artistiche.

Anche per questa edizione fervente la partecipazione di case editrici provenienti dal territorio calabrese, presenti con sette diversi espositori e attivi nella presentazione di cataloghi ricchi di novità cartacee e digitali e eventi promozionali mirati al coinvolgimento dei propri autori e lettori. Abbiamo trovato la casa editrice di Reggio Calabria Città del Sole edizioni, impegnata nella giornata del 6 dicembre nella presentazione del nuovo libro di Antonio Corbo “Dialoghi sul matrimonio” presso la libreria Fandango; Coccole Books la rivelazione nazionale nel settore dell’editoria per ragazzi di Belvedere Marittimo che quest’anno è stata impegnata in collaborazione con la Provincia di Cosenza con la presentazione della Collana Mister Giallo il 7 dicembre; Laruffa editore, nella figura del giovane editore Roberto, presso il cui stand oltre ai testi editi dalla casa editrice è stato possibile ritrovare dei frammenti di Calabria, non solo nella manualistica e nei gadget in vendita, ma anche negli odori offerti dai frutti di bergamotto esposti, centro d’attenzione di diversi visitatori. Anche per la casa editrice Laruffa una presentazione, con il giovane e affermato giornalista Claudio Cordova che ha esposto i contenuti del suo ultimo libro “Il Sistema Reggio” nella giornata dell’8 dicembre. Al piano inferiore delle sale della fiera era possibile trovare l’editore Falco, presente con diverse novità editoriali sia in cartaceo che in ebook: uno stand sempre molto affollato per una casa editrice che ormai partecipa all’evento romano da anni. Altra presenza fissa, la casa editrice Pellegrini che quest’anno ha attirato l’attenzione dei visitatori della fiera con una trovata dal sapore vintage, decidendo di vendere  alcuni dei titoli esposti al “chilo”. Un’idea simpatica e originale e molto in linea con il periodo di transizione economica che sta attraversando il settore, anche dal punto di vista dell’acquirente.New entry di quest’anno invece la casa editrice La Rondine di Gianluca Lucia, giovane editore di Catanzaro che per il primo anno ha deciso di esporre all’EUR, concedendo ai propri lettori la presentazione del libro di Alberto Lori, Il Fattore Q, libro giunto alla seconda edizione. Presente con uno stand all’ingresso della fiera la Bottega editoriale, agenzia letteraria di Cosenza che da anni opera nel settore editoriale aiutando gli esordienti ad affacciarsi alla giungla del mondo editoriale.

Facendo un giro tra gli stand delle case editrici e scambiando due chiacchiere con gli editori, quel che è emerso è un quadro di un settore editoriale che, seppur sia tra i maggiormente colpito dal non felice periodo che sta attraversando l’economia italiana e internazionale, ha voglia di rifarsi e riconquistare l’identità che gli è propria di veicolo di cultura, memoria e contenuti, non necessariamente mero mercato.  Un settore vivace, ma soprattutto tenace e pieno di voglia di fare, che di certo nel caso di contesti economici come quello calabrese, ha molte speranze di fare, e fare bene.

Un’unica nota negativa, per un grande assente a questo importante evento culturale: l’ebook e il digitale di cui si è parlato poco e male negli eventi ufficiali, impalpabile tra gli stand e assente nelle offerte delle case editrici, seppur ormai tutte attive anche su questo frangente.

Giovanna Maria Russo

J. F. Tavares: dal Brasile in Calabria per ‘insegnare’ i segreti del formato ebook

COSENZA – E’ prevista per il prossimi 25 e 26 gennaio 2014Corso epub3 a Cosenza la I edizione del corso di grafica editoriale per la creazione di ebook nel formato ePub3. A promuovere l’iniziativa la start-up Biblon.it che, in collaborazione con l’associazione Wikicultura, ha deciso di invitare in Calabria un esperto del settore, José Fernando Tavares il quale sarà impegnato in una due giorni di lezioni intensive finalizzate all’apprendimento di una serie di passaggi per la creazione di un prodotto la cui conoscenza è indispensabile per chi oggi lavora nell’ambito dell’editoria.

L’ePub3 è l’ultimo formato dello standard ebook, basato su Xml, Html5 e Css3 contraddistinto da una migliore accessibilità, da una maggiore multimedialità e da più interattività; molto vicino all’applicazione, si appresta ad essere, nei prossimi mesi il vero protagonista del settore digitale del lavoro editoriale.

Ma perché seguire questo corso? Quale il valore aggiunto degli argomenti trattati e dei passaggi previsti, nell’ottica di chi vuole lavorare nell’editoria? A parlarcene, in un’intervista, il docente stesso, designer di libri e editore di Simplissimos Livros che da tempo tiene corsi del genere in Brasile.

JF TavaresPerché un corso di produzione di eBook?

In Italia e nel mondo il mercato degli ebook è in costante crescita e l’ebook si appresta a diventare, nel giro di pochi anni, qualcosa di “naturale”, entrando gradualmente a far parte del flusso normale di lavoro di un editore o di un autore. Da qui la necessità di professionisti esperti del settore, che sappiano produrre un buon archivio nel formato ePub (o nei formati che verranno). Come avviene nella produzione di libri stampati c’è bisogno di un percorso formativo teorico e/o pratico, che tenda a creare un professionista del settore. Ad oggi sono ormai più di 700 persone che ho aiutato nel percorso di formazione in questo settore, e più di 50 edizioni del corso, che durante questi anni è stato perfezionato e migliorato seguendo lo sviluppo del mercato.

Dunque, per produrre un ePub3 abbiamo bisogno di Indesign?

Non necessariamente. Anzi, secondo alcuni non è il metodo più veloce, però è spesso quello che risponde alla necessità di produrre libri stampati e digitali. Mi spiego brevemente: ci sono molti editori e designers che hanno fatto di Indesign la loro piattaforma professionale per la produzione dei libri; il software in questi anni è migliorato tantissimo, offrendo nuove funzionalità che facilitano oltre al cartaceo, anche la produzione di un archivio ePub. Nell’ottica di questo corso, si risponde al bisogno di riutilizzare il contenuto già preparato per la stampa (o in via di preparazione) utilizzando Indesign.

Ad ogni modo, durante il corso, non parleremo solo del software Adobe, ma anche di Html5, di CSS e di come editare e migliorare l’archivio ePub prodotto con Indesign oppure con altri software. Inoltre avremmo una panoramica sul formato e sulle sue caratteristiche, dove funziona, i principali problemi e le relative soluzioni. Insomma, una visione a 360 gradi sulla produzione del formato ePub. Ragion per cui, anche chi non lavora con Indesign può trarre molti vantaggi dal corso.

Quale è la caratteristica specifica di questo corso e come si differenzia rispetto all’uso degli strumenti automatici di produzione ebook presenti in rete?

Io direi che è la pratica. Vedi, io non faccio solo corsi; anzi non è quello il mio scopo: il corso nasce dall’ esperienza quotidiana che posseggo nel settore digitale e vuole rispondere alle questioni pratiche della produzione, da come formattare bene il testo a come ripensare il design e l’accessibilità del libro digitale. Credo sia questo il punto di forza, oltre ovviamente al contenuto attualizzato. Gli strumenti automatici di produzione vanno bene per alcuni tipi di libri, ma quando hai bisogno di pensare un design specifico per un libro medio o complesso, è necessario il lavoro di un professionista appositamente formato.

Quali sono i vantaggi che offre il nuovo formato ePub3 rispetto a quelli già presenti sul mercato?

Premetto che nel corso si parlerà anche della produzione di ePub2 che al momento è il formato maggiormente richiesto. Ho deciso di aggiungere e di attualizzare il corso alla produzione di ePub3 perché questo formato si presenta come il futuro delle pubblicazioni digitali e il formato sul quale si sta investendo di più soprattutto per i contenuti didattici e multimediali (vedi “Menestrello“, l’ultimo progetto in ePub3 di ReadBeyond e Simplicissimus Book Farm). L’aggiunta di elementi audio e video sono i vantaggi più evidenti, ai quali si aggiunge la responsività del formato al supporto, l’interattività e l’uso di oggetti “attivi” come ad esempio le formule matematiche. Senza dimenticare, last but no least, la possibilità di definire i metadati in maniera più precisa.

Perché un grafico editoriale dovrebbe frequentare questo corso?

Perché è una nuova opportunità. É un investimento per chi ama il mestiere e vuole reinventarsi senza perdere la passione per la tipografia e il buon design di libri (stampati e digitali!). L’editore oppure l’autore avranno presto bisogno di “esperti” che sappiano offrire il miglior servizio di produzione possibile per un settore del mercato che, seppur lentamente, sta ottenendo incisivi risultati.

Secondo te, perché è importante per un editore pubblicare in ebook?

Non voglio essere banale, ma credo che produrre un ebook è qualcosa che diventerà naturale. Non credo alle contrapposizioni stampato/digitale, però credo che l’editore oppure l’autore che vuole essere davvero letto avrà bisogno di offrire il proprio contenuto in diversi formati. É importante far trovare il proprio contenuto là dove il lettore lo vuole leggere.

Le iscrizioni al Corso di realizzazione di ePub3 sono ancora aperte; per informazioni: formazione@biblon.it oppure 3292616466.

 

Giovanna Maria Russo

 

Dalla partnership con Biblon.it nasce “Milo” la prima App de la Rondine edizioni

Milo e i dentiniCOSENZA – Calati negli anni della cosiddetta generazione dei “nativi digitali” in cui si registra il declino dei media tradizionali e la corrispondente rapida – sebbene non esattamente capillare – diffusione dei dispositivi di lettura portatili (tablet, smartphone), è sempre maggiormente crescente il numero di operatori del settore culturale che affidano i propri contenuti al digitale. Una scelta lungimirante e votata allo sfruttamento delle maggiori possibilità offerte dal supporto informatico, che consente alle case editrici di moltiplicare all’ennesima potenza il potere espressivo e didattico dei propri contenuti. Tendenza che ha un peso particolarmente rilevante nell’editoria per l’infanzia, laddove è proprio nelle fasce d’età scolari e prescolari che oggi si registra un forte incremento delle tendenze di lettura e interazione sui dispositivi portatili.

In linea con questa rivoluzione culturale che lentamente sta mutando le sorti dell’intero panorama culturale, nasce l’ultimo lavoro del service per l’editoria digitale biblon.it che, in partnership con la casa editrice “La Rondine Edizioni“, ha curato la progettazione e lo sviluppo della  App “Milo e i dentini”.

L‘applicazione, dedicata ai più piccoli, è tratta dall’omonimo volume già pubblicato da La Rondine nel 2012 nella fortunata collana “I Sorrisi” nella quale spiccano storie dal forte impatto educativo pensate per stimolare l’interazione tra genitori e figli attraverso uno stile leggero e accattivante.

Scritto da Elisa Viapiana e illustrato da Vesdan “Milo e i dentini” ha come protagonista il giovane e simpatico Milo che, come ogni cucciolo della sua età, non vuole mai lavare i dentini subito dopo aver mangiato. La mamma con l’aiuto del dottor castoro Dentoni spiega al piccolo non solo l’importanza dell’igiene orale ma anche, in modo divertente e semplice, la funzione e il nome di tutti i denti. Grazie ai consigli del dottor Dentoni e alle amorevoli attenzioni della mamma Milo troverà finalmente utile e divertente lavare da solo i propri dentini.

L’App “Milo e i dentini”, non è solo lettura ma uno strumento ricco e diversificato capace di offrire ai più piccoli una variegata scelta tra animazioni, musica, suoni e divertenti attività. Simpatici ed istruttivi giochi accompagnano ed impreziosiscono la trasposizione in App dell’omonimo libro che oltre a poter essere letto potrà anche venire ascoltato grazie alla voce narrante di Romina Mazza. Attraverso il piacere della lettura e della giocosa interazione digitale la App “Milo e i dentini” cerca di portare avanti anche una leggera e divertente missione educativa: quella di invogliare i più piccini a capire e apprezzare l’importanza dell’igiene orale.

“Milo e i dentini” è già disponibile per tutti i dispositivi iOS Apple sull’App Store al prezzo lancio di 0,89€.

 

Giovanna M. Russo

 

Incendio distrugge il Museo dello Strumento Musicale a Reggio Calabria

REGGIO CALABRIA – Non si esclude il movente di natura dolosa, per il rogo che ha distrutto la scorsa notte il Museo dello Strumento Musicale di Reggio Calabria. Un vasto incendio sulle cui cause sono ancora in corso accertamenti ha distrutto la struttura ospitata nei 200 metri quadri dell’ ex Stazione Lido ubicata nella Pineta Zerbi, a pochi metri dal lungomare cittadino. Dal 1996 l’Associazione Museo dello Strumento Musicale vi esponeva una collezione di strumenti musicali che aveva toccato quota ottocento esemplari. Distrutta anche la biblioteca, che conteneva antichi libri e spartiti musicali.

“Io detective”: torna a Cosenza il “Festival del Giallo”

Festival del giallo IICOSENZA – Dopo il successo della prima edizione ritorna anche quest’anno a Cosenza il Festival del Giallo, kermesse promossa dalla Provincia di Cosenza, organizzata da Dekla Comunicazione e sotto la direzione artistica di Cristina Marra. Quest’anno il Festival punta sulla figura del protagonista del genere. “Io, detective!” ci introdurrà alla scoperta di detective infallibili ma anche semplici investigatori privati, poliziotti, commissari, ispettori, agenti.

Il taglio del nastro inaugurale è previsto per venerdì 18 ottobre cornice dell’apertura sarà l’Auditorium “A. Guarasci” per un viaggio nell’universo del genere noir e dei detective guidati da Luca Crovi e Luca Poldemengo. Nel pomeriggio sarà la suggestiva Sala degli Specchi della Provincia a fare da sfondo ai saluti istituzionali del presidente della Provincia Mario Oliverio, l’assessore alla cultura Maria Francesca Corigliano, il direttore artistico Cristina Marra.

Ritorna dopo il successo della scorsa edizione Flavio Insinna che aprirà la serie dei talk show con “I nostri detective” insieme a Margherita Oggero e ancora Luca Poldemengo. Con lui approderanno nella città dei Bruzi volti noti delle fiction poliziesche della tv nazionale come Simone Montedoro (sabato) e Cesare Bocci (domenica). Sarà possibile  inoltre vedere Insinna nell’insolita veste di scrittore di “Nemmeno un morso all’orecchio” opera prima che verrà presentata alle 19.30 di venerdì.

Prevista una massiccia presenza di editori del genere: Massimo Carlotto, Vito Bruschini, Roberto Riccardi, Sebastiano Vilella, Luca Poldelmengo, Luca Crovi, Fabio Sanvitale, Pierluigi Porazzi, Donato Carrisi,  Maurizio de Giovanni, Margherita Oggero, il danese Jacob Melander, Marcello Simon ed il gradito ritorno della madrina Patrizia Debicke van der Noot.

Le mattine saranno dedicate al pubblico di lettori più giovani: in particolare, da segnalare l’incontro di sabato mattina”Giallo Kids: come nasce un giallo per bambini”con l’autrice e l’illustratrice di “Io e Velazquez il giallo dell’insolito quadro”.

Nel pomeriggio di sabato sarà Maurizio De Giovanni, autore di “Vipera” e “I bastardi di Pizzofalcone”, a tracciare il profilo letterario della figura del detective. Non mancherà uno sguardo attento all’universo donna con le autrici Margherita Oggero e Patrizia Debicke che ci racconteranno “Le signore in giallo”, riprendendo il celebre titolo di una serie televisiva che ha fatto scuola nel campo delle indagini in rosa. Presente anche il giornalista Arcangelo Badolati, che nel pomeriggio di domenica modererà il dibattito su “Crimini italiani”con gli autori Fabio Sanvitale e Vito Bruschini.

Novità di quest’anno è l’introduzione di un nuovo genere letterario, il graphic novel. Si esplorerà il personaggio e la narrativa del mensile della Sergio Bonelli editore attraverso una speciale esposizione di venti disegni di copertina della serie “Julia” realizzate da Marco Soldi, storico autore della casa editrice milanese. La mostra “Il mio nome è Julia” sarà ospitata nel foyer della Sala del Consiglio del Palazzo della Provincia e vi rimarrà tutti e tre i giorni del festival.

A tutti i visitatori quest’anno sarà fatto dono dell’antologia “Animali Noir” edita Falco a cura di Cristina Marra e con contributi di alcuni autori ospiti del Festival.

g.m.russo

 

“Trekking e… Gioia”: SudTrek e il comune di Gioia T. celebrano il “camminare”

Trekking e... GioiaGIOIA TAURO (RC) – Si terrà il prossimo 13 ottobre la Giornata del Camminare, promossa da FederTrek – Escursionismo e Ambiente, evento dedicato alla valorizzazione dell’escursionismo, inteso come momento di recupero del contatto con l’ambiente, ma anche impegno economico e sociale, verso un’opera di sensibilizzazione che consenta –  tramite il ‘recupero’ degli spazi urbani-  di ristabilire un contatto con il proprio posto in società.

Per l’occasione, diverse città Italiane, con Roma in testa, si sono adoperate per partecipare alla promozione del “camminare in città” organizzando, tramite il supporto di associazioni ed enti locali, eventi dedicati. In Calabria, si segnala l’impegno di Sud Trek che in collaborazione con il comune di Gioia Tauro ha organizzato l’evento “Trekking e… Gioia” in occasione del quale tutti i cittadini sono invitati a una passeggiata per le vie cittadine alla riscoperta di angoli dimenticati e aiuta a riscoprire un legame affettivo con un tessuto urbano sempre più “alieno” dal nostro vivere quotidiano.

SudTrek e il Comune di Gioia Tauro sono da tempo impegnate nella promozione del camminare in città, nella convinzione che questo gesto così naturale oltre a determinare un elemento di maggior conoscenza del territorio da parte degli abitanti, rappresenti anche una opportunità per modificare le nostre abitudini quotidiane di cittadini consapevoli, apportando indubbi benefici psico-fisici (basta leggere gli studi dell’OMS) con ricadute molto positive sulla qualità del vivere urbano.

La Giornata Nazionale del Camminare, patrocinata dal Ministero dell’Ambiente, vuole essere l’occasione per amplificare la sensibilizzazione di istituzioni, associazioni e singoli cittadini, che in molte realtà italiane si stanno “incamminando” nella giusta direzione.

L’invito al “Trekking urbano” è aperto a tutti i cittadini; i partecipanti si ritroveranno alle ore 9,00 del 13 ottobre a Piazza dell’Incontro (Gioia Tauro). Il percorso non presenta alcuna difficoltà ed è pertanto aperto a tutti; unico accorgimento? Le scarpe da Tennis e tanta voglia di camminare.

Giovanna Maria Russo

Ebook in libreria? Il direttore de “La Rinascita” di AP ci spiega perché si può

ASCOLI PICENO – Per i gestori delle nostre librerie gli ebook sono un tabù. Sdoganati all’ingresso i gadget di varia natura, magari i cd musicali, gli indumenti o l’angolo bar, nulla che apparentemente possa “nuocere” al bene primario – i libri – per quel che riguarda altri tipi di “ospiti” ovvero i cugini digitali della carta stampata, la situazione è un tantino diversa. In Italia, nessuna eccezione esclusa, pochissime sono le librerie che hanno trascinato l’ebook fuori dal commercio online, per farne contenuto proprio; seppur sia appurato che i libri digitali non si vendono solo online, negli “ebook store” e le librerie classiche, molto spesso librerie dalla tradizione cinquantenaria, non vendono solo libri e riviste di carta.

Il matrimonio tra il libraio e il digitale, esiste, eccome e per raccontarvelo abbiamo deciso di interpellare uno dei personaggi di spicco nel panorama della distribuzione nazionale, anche se farlo ci è è costato fare “qualche chilometro”. Stiamo parlando di Giorgio Pignotti, direttore della storica libreria Rinascita di Ascoli Piceno, tempio della lettura situato nel centro cittadino del capoluogo marchigiano, che oltre a vantare un ampio e fornito catalogo e una serie di servizi da fare invidia al migliore book cafè d’Italia, da anni lavora per migliorare il ventaglio di prodotti offerti ai lettori: impegno che già da qualche anno l’ha fatta approdare all’ebook. “La libreria Rinascita nasce nel 1976 nel cuore di Ascoli; quasi da subito, quando gli affari hanno cominciato a prendere consistenza, abbiamo sentito la necessità di dotarci un sistema gestionale per il nostro catalogo; ragion per cui già negli anni ’80 ancor prima del boom dei pc  e dell’informatizzazione di massa, abbiamo sviluppato su DOS un sistema di gestione del singolo titolo, altamente innovativo per quel periodo“. Il signor Pignotti si riferisce a MacBook, il gestionale oggi leader in Italia che fu per l’appunto sviluppato dalla società Rinascita Informatica che oggi serve più di 500 librerie sparse in tutta Italia (Calabria compresa), offrendo diversi servizi automatizzati per la gestione del catalogo della libreria. Ma l’avanguardistico lavoro di Rinascita Informatica non si fermava al gestionale: “nel 1996 abbiamo dato vita al primo ecommerce italiano (Edit) che metteva in rete i titoli disponibili nella rete di librerie agganciate al sistema MacBook; un’esperienza allora senza pari: eravamo i corrispettivi italiani di Amazon e Barnes & Noble. Oggi Edit non esiste più: al suo posto Rinascita.it.”

L’avventura della Libreria Rinascita con gli ebook avviene qualche anno più tardi, con l’accordo stipulato nel 2011 con uno dei maggiori distributori di contenuti digitali del territorio nazionale: “per l’accesso al catalogo ebook ci affidiamo già ai maggiori distributori di ebook italiani, Book Republic, Edigita e Mondadori, e adesso siamo anche in contatto con Stealth” ci rivela il signor Pignotti. “Acquistare gli ebook presso la nostra libreria – e presso tutte quelle che fanno parte della rete di MacBook e vogliono offrire ai propri clienti questo servizio (nda) – è molto semplice: come per qualsiasi altro titolo in cartaceo, si può richiedere ai nostri librai di compiere una ricerca per titolo e, una volta trovato, pagare comodamente in contanti alla cassa per poi ricevere l’ebook nella propria casella di posta.”

Libreria Rinascita LogoChiediamo al sig. Pignotti quali siano i vantaggi e – se ci sono – gli svantaggi che comporta vendere ebook nella propria libreria e la sua risposta si rivela essere il vero fulcro dell’intera intervista: “Il libraio ha il compito di offrire un servizio ai propri clienti che sono alla ricerca di contenuti: che questi vengano veicolati su carta o in digitale, è indifferente ai fini di quello che è il nostro compito. La libreria, non è un mercato, ma un luogo di accoglienza, ove i lettori possano sentirsi a proprio agio e possano trovare soddisfatti i propri bisogni: se un lettore cerca un libro e noi non l’abbiamo su supporto cartaceo, possiamo farglielo avere in ebook, andando incontro alle sue esigenze“. Ma allora, ci chiediamo, perché la pratica di vendere gli ebook in libreria è ancora così poco diffusa? “Molti dei miei colleghi rimangono ancora fermi all’idea – sbagliata – che l’ebook sia un nostro nemico e che prima o poi ci seppellirà. Definirei questo atteggiamento come paura, ma intesa come scarsa conoscenza del prodotto; invece è sufficiente pensare al commercio dell’ebook come a un ‘ampliamento dei servizi offerti alla clientela’.”

E i lettori? “I lettori accolgono di buon grado la presenza di questo servizio innovativo: vengono in libreria sapendo che troveranno quello che cercano, che sia in cartaceo o in digitale.”

Quanto ancora dovremo aspettare prima che gli addetti al settore acquisiscano la medesima consapevolezza in merito allo status dell’ebook? E quanto ancora prima che trovare l’ebook in libreria faccia parte della quotidianità?Forse meno di quanto ci aspettiamo.

Giovanna M. Russo