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Ultimo appuntamento “Tra i libri”

CATANZARO – Ultimo appuntamento del ciclo di incontri di lettura “Tra i libri”, organizzato con la collaborazione di diverse associazioni culturali del territorio, nell’ambito della quinta edizione del premio letterario della Provincia di Catanzaro “Parole nel Vento”. Il 18 dicembre alle 17:30, presso il Museo Marca, si terrà “Una rete per la promozione alla lettura”, attività e impegno dell’amministrazione provinciale e delle associazioni culturali a partire da una conversazione sul Premio letterario “Parole nel vento” promosso dalla Provincia di Catanzaro. Soni cinque le edizioni che ne hanno sancito l’affermazione tra gli appuntamenti letterari più attesi del territorio, bilancio e prospettive future. Partecipano le associazioni Gutenberg Calabria, Slow Food, Circolo di lettura Palomar e circolo Placanica. Modera Manuela Alessia Pisano, storica dell’Arte all’Unical.

Anche per “Madama Butterfly” tutto esaurito al Rendano

COSENZA – Ancora un sold out per il Teatro Rendano dopo il successo della prima opera in cartellone, “Il Barbiere di Siviglia” di Gioachino Rossini. Anche per il secondo titolo operistico, “Madama Butterfly” di Giacomo Puccini, quarto appuntamento della stagione lirico-sinfonica del teatro di tradizione cosentino, il botteghino di Piazza XV Marzo ha fatto il pieno, in vista della “prima” in programma venerdì 19 dicembre, alle ore 20:30, mentre domenica 21 dicembre, alle ore 17:00, è prevista la replica in pomeridiana. Il regista marchigiano Vincenzo Grisostomi Travaglini, che firma questo nuovo allestimento del melodramma pucciniano, autoprodotto dal Rendano, sta dando gli ultimi ritocchi alle scene e al disegno luci, dispensando gli ultimi consigli ai cantanti, tra i quali spicca il soprano Cinzia Forte, nel ruolo della protagonista Cio-Cio-San. Attorno a lei, negli altri ruoli, ruotano i giovani cantanti che il “Rendano” ha reclutato sulla base dell’esito del Concorso Internazionale “Maria Quintieri”, bandito dall’Associazione musicale “Maurizio Quintieri”, sostenuto dalla Fondazione Carical e conclusosi nello scorso mese di ottobre proprio con l’assegnazione dei ruoli della “Butterfly”. Vincenzo Grisostomi Travaglini vanta una lunga collaborazione con il Teatro Rendano. Quando gli si chiede di sapere che impronta ha dato alla “Butterfly” concepita per il Rendano e se l’allestimento presenta qualche tratto innovativo, parte da molto lontano ed esalta il lavoro di squadra che c’è stato nella preparazione: «Oggi si parla spesso di innovazione, di prodotti “personalizzati” – dice Grisostomi Travaglini – A volte si abusa di questi termini, nel senso che l’opera lirica è una forma d’arte del tutto particolare rispetto alle altre. È l’unica ad aver bisogno, per essere fruita dal pubblico, di una mediazione, che è quella incarnata da tutti gli interpreti, intendendo riferirmi al direttore d’orchestra, al regista, ai solisti, all’orchestra, al coro e a tutto il personale che vi lavora. Tutto questo è già un’attualizzazione di per sé, perché cogliere gli umori, le sensibilità che stanno dietro ad una qualsiasi iniziativa, gesto, sguardo o canto che sia, fa sì che ogni produzione sia a sé stante, diversa, attuale. La “Butterfly” è in qualche modo un dipinto musicale allineato con le esperienze di tutti quei compositori come Ravel, Debussy, Saint Saens e Puccini stesso, attratti dagli echi dell’Oriente. Di questo orientalismo Puccini si interessò e si informò in maniera precisissima, determinando l’accensione della sua poetica nei confronti di un amore impossibile e ideale e che, dopo essere stato cercato, per colpa di incompatibilità e di disattenzione da parte di qualcuno, si perde. E questa frattura la trasferisce nel rapporto Occidente-Oriente, nell’Orchestra così come nel libretto e nell’insieme, quindi nell’interpretazione. Tirare fuori tutto questo è già una scelta ed è la strada che abbiamo percorso».

Manno sostiene Wanda Ferro come leader dell’opposizione in Consiglio Regionale

CATANZARO – Con una dichiarazione Grazioso Manno, Presidente del Consorzio di Bonifica Ionio Catanzarese, con estrema chiarezza, sostiene l’ingresso in Consiglio Regionale di Wanda Ferro. «Anche nei piccoli comuni – dichiara – il candidato sindaco perdente entra in Consiglio Comunale, diventando, come è giusto che accada nei sistemi democratici, leader dell’opposizione e voce autorevole per rappresentare i cittadini che lo hanno votato anche sulla base di un programma. Questo – prosegue – non sarebbe un privilegio bensì un giusto riconoscimento; al contrario è assurdo, inconcepibile e fuori da ogni logica l’esclusione di Wanda Ferro dalla massima assise legislativa regionale. Senza Ferro – continua – forse presuntuosamente posso dire che il Consiglio Regionale perderebbe una esponente di grande prestigio, riconosciuta passione e professionalità e sarebbe un imperdonabile vulnus perdere la sua sapienza e capacità amministrativa esercitata e riconosciuta in vari ambiti e luoghi Istituzionali. Sono certo, che il TAR, – conclude Manno – districando questa che è una matassa e comunque un vero e proprio pasticcio legislativo faccia giustizia di quella che oggi ribadisco è “una illogica e irrazionale esclusione”».

Scherma, il 21 dicembre a Castrolibero per la 2ª Prova Regionale di Spada Assoluti

CASTROLIBERO (CS) – La scherma calabrese ritorna protagonista il 21 dicembre a Castrolibero per la 2ª Prova Regionale di Spada riservata alla categoria Assoluti. Nella palestra dell’Istituto di Istruzione Superiore in via Aldo Cannata, decine di atleti provenienti da tutte le società schermistiche della Calabria scenderanno in pedana per conquistare il pass che li porterà alla prova nazionale. Il programma prevede la spada maschile alle ore 9:30 e la spada femminile alle ore 11:30. L’ingresso sarà gratuito. La gara è organizzata dal Club Scherma Cosenza, la prima società schermistica della città che di recente ha festeggiato i 20 anni di attività. «È il primo dei due appuntamenti che organizzeremo in questa stagione, l’obiettivo è quello di promuovere e far conoscere da vicino uno sport che da sempre regala all’Italia tante soddisfazioni» – ha dichiarato Luigi Perri, presidente del Club Scherma Cosenza – «Ci auguriamo di vedere tanta gente sulle tribune per spingere i nostri atleti alla conquista del pass per la fase nazionale».

Movimento Cinque Stelle, l’eurodeputata calabrese relatrice del dossier annuale al Parlamento Europeo

STRASBURGO – «La protezione e la tutela dei diritti umani sono stati al centro della lunga conversazione avuta con Nils Muižnieks, commissario per i Diritti Umani del Consiglio d’Europa. Un incontro necessario prima della presentazione del report sul tema che ogni anno Il Parlamento Europeo presenta e del quale sarò relatrice. Con questo report sottolineerò come le politiche di austerità messe in atto dall’Europa hanno fortemente inciso sulla tutela dei diritti fondamentali. Nell’incontro con il Commissario abbiamo trattato diverse problematiche che devono trovare risposte concrete ed immediate tanto negli Stati membri quanto nell’Europa. Fra queste di primaria importanza c’è la necessità di assicurare una maggiore protezione e dare un potere più forte alle agenzie come la Fra (Fondamental Rights Agency) cosicché la tutela dei diritti sia garantita una volta per tutte e le direttive europee rispettate. Continua il dibattito sull’immigrazione, fortemente sentito dall’Italia e dalle regioni che si affacciano sul Mediterraneo, come la Calabria e la Sicilia. Anche a Muižnieks ho ribadito che la detenzione dei migranti è una misura, purtroppo di routine che va scongiurata. Altro punto fondamentale è la promozione di politiche per combattere la discriminazione, dilagante non solo in Italia. La xenofobia è diventata ormai oggetto di campagne politiche che modificano la percezione del pericolo da parte dei cittadini spostando l’attenzione dai reali problemi sulla presenza degli stranieri»: queste le dichiarazioni di Laura Ferrara, portavoce Movimento Cinque Stelle al Parlamento Europeo, dopo aver incontrato il Commissario per i Diritti Umani.

Lettere al governo, i pensionati chiedono misure urgenti

REGGIO CALABRIA – «Il Natale è prossimo e dovrebbe portare gioia e serenità, ma la condizione di povertà in cui ormai versano molti di noi pensionati (7,4 milioni, il 44% del totale percepiscono una pensione inferiore ai 1.000 euro lordi mensili) non ci consente di essere né gioiosi né sereni»: è questo il messaggio contenuto nella vasta iniziativa che hanno assunto gli iscritti alle Organizzazioni dei pensionati facenti capo al CUPLA (Coordinamento Unitario Pensionati del Lavoro Autonomo), inviando 100 mila lettere al Presidente del Consiglio e ad altri membri del Governo, nonché alle autorità parlamentari, ai deputati e ai senatori, alle Istituzioni locali. Nelle lettere si fa presente che la condizione economica e sociale dei pensionati è sensibilmente peggiorata negli ultimi anni ed è ormai divenuta insostenibile, tanto che una grande percentuale di essi è caduta in uno stato di povertà assoluta e deve rinunciare a curarsi a causa delle lungaggini della sanità pubblica o dei costi aumentati, col terrore della possibile perdita dell’autosufficienza, vista l’assenza quasi totale del supporto pubblico. I provvedimenti finora assunti dai vari Governi hanno trascurato gli anziani e anche il Governo Renzi ha escluso i pensionati dal provvedimento degli 80 euro, che, se dati a chi effettivamente ha bisogno, sarebbero certamente spesi, con conseguente aumento dei consumi per la ripresa economica. Per questo i pensionati del CUPLA chiedono ai destinatari delle lettere l’interessamento su almeno tre punti: arginare la crescente povertà tra gli anziani intervenendo sulle pensioni più basse con il “bonus” già concesso ai lavoratori attivi ed ampliando la “No Tax area” per una minore pressione fiscale e per ristabilire un minimo di equità e giustizia sociale; venire incontro concretamente alle famiglie che hanno un non autosufficiente o un invalido in casa; riorganizzare la sanità pubblica e portare avanti con concretezza e determinazione il piano volto a “territorializzare” il servizio restituendo ai medici di base un ruolo primario con la costituzione sul territorio dei pool di specialisti multi disciplinari e assicurando l’assistenza continua.

Arrestati giovani serbo-montenegrini

CORIGLIANO (CS) – Nel pomeriggio del 16 dicembre, a seguito dell’intensificazione dei servizi di vigilanza e controllo nel comune di Corigliano, predisposti in relazione ai recenti episodi criminosi di rapine consumate nei confronti di donne sole dal Questore della Provincia di Cosenza Luigi Liguori, gli agenti della Polizia di Rossano, diretti dal Vice Questore dott. Raffaele De Marco, hanno arrestato Mijailovic Roberto, di nazionalità Serbo-Montenegrina, classe 1991, domiciliato in Napoli presso il campo nomadi di Secondigliano, e Dragutinovic Daniel, classe 1993, domiciliato in Napoli presso il campo nomadi di Scampia. I due stranieri sono stati catturati in una struttura ricettizia del comune di Corigliano dove stavano pernottando da alcuni giorni. Il Mijailovic risultava colpito da un provvedimento per espiazione di una pena di due anni di reclusione e 1200 euro di multa per aver riportato condanne per furti in abitazione, in concorso con altri stranieri, commessi nella zona di Napoli nonché per il reato di resistenza a pubblico ufficiale. Lo stesso, dopo le formalità di rito, è stato portato nella Casa di Reclusione di Castrovillari. L’altro straniero, Dragutinovic, a cui era notificato il provvedimento con il contestuale decreto di sospensione alla pena di otto mesi, veniva ricercato per aver commesso resistenza e violenza a pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate.

Il Presidente Oliverio ha incontrato i rappresentanti sindacali

CATANZARO – Il Presidente della Regione Mario Oliverio ha convocato e presieduto il 16 dicembre un incontro con i rappresentanti sindacali regionali sui temi del lavoro ed in particolare sul precariato. Il Presidente, nell’introdurre i lavori, ha parlato della grave situazione occupazionale in cui versa la nostra Regione. Su questa urgenze, Oliverio ha comunicato di avere già avuto proficui incontri con i Ministri interessati. In particolare, per quanto riguarda l’annosa vicenda dei pagamenti relativi ai sussidi per gli ammortizzatori sociali in deroga, annualità 2013, il Presidente è riuscito a sbloccare quaranta milioni di euro dal Ministero del Lavoro, già trasferiti all’Inps, per erogare “prima delle feste natalizie” diverse mensilità rimaste insolute da giugno 2013. Inoltre, Oliverio ha comunicato che «la Commissione Europea ha concesso l’utilizzo di un ulteriore finanziamento di quaranta milioni, nell’ambito della riprogrammazione dei Fondi POR FSE 2007-2013. Secondo quanto riferito dall’Inps – ha detto ancora Oliverio – con questi quaranta milioni potremmo chiudere tutto il 2013 entro il prossimo gennaio 2015». Restando nell’ambito della problematica relativa agli “ammortizzatori sociali”, il Presidente ha detto che per il 2014, alla data odierna, «la Regione dispone di un trasferimento ministeriale di circa quaranta milioni di euro, su un fabbisogno finanziario stimato, in base alle richieste pervenute all’Inps, di circa 320 milioni». Il Presidente, pur impegnandosi a reperire ulteriori risorse regionali, ha ribadito al Ministero del Lavoro la necessità di ottenere, comunque, ulteriori somme ministeriali aggiuntive. Parlando degli impegni da assumere per sbloccare il pagamento dei sussidi per l’anno 2014, Oliverio ha sottolineato l’esigenza di procedere alla sottoscrizione dell’Accordo Istituzionale Regionale con le parti sociali e sindacali, al fine di fissare le modalità di concessione dei trattamenti in deroga. «Conseguentemente, di concerto con l’Inps regionale – ha detto ancora Oliverio – si avvierà l’iter procedurale per l’emissione dei Decreti di concessione di cassa e mobilità». Per quanto riguarda la stabilizzazione dei lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità, il Presidente Oliverio ha illustrato quanto concordato nella riunione dell’undici dicembre presso il Ministero del Lavoro. In pratica si è riuscito ad ottenere la contrattualizzazione dei lavoratori Lsu/Lpu per dodici mesi, utilizzando le risorse ministeriali, cinquanta milioni destinate all’uopo, e le risorse regionali, circa trentotto milioni, per assicurare l’avvio al processo di stabilizzazione di un bacino di lavoratori precari, che da più di vent’anni, mantengono i servizi dei Comuni calabresi lavorando in nero. Inoltre, il Presidente è riuscito ad eliminare il vincolo del 20% imposto per i Comuni disposti a stabilizzare i propri lavoratori. Il Presidente Oliverio, nel concludere, ha annunciato un piano per le politiche attive a favore dei percettori in deroga mirato all’inserimento lavorativo degli stessi e, comunque, all’adeguamento delle loro capacità professionali, legato alle reali esigenze produttive della Regione Calabria. Ha parlato anche del rilancio del programma regionale “garanzia giovani”, attraverso la rimodulazione delle misure finalizzate a creare nuova occupazione duratura, rispetto a quelle originarie che prevedevano azioni rivolte all’occupabilità. In particolare, la Regione punterà sull’autoimpiego e l’autolavoro, attraverso il microcredito e la costituzione di fondi di rotazione che prevedono la concessione di prestiti a tasso zero da restituire in cinque anni. Nei primi mesi del nuovo anno, inoltre, verranno pubblicati i bandi relativi ai tirocini con mobilità geografica anche transnazionale. Per quanto attiene, invece, il contrasto alla povertà, il Presidente Oliverio ha comunicato che si vuole applicare la legge sull’autosufficienza, garantendo nel bilancio 2015, i fondi necessari per assicurare risorse a favore del 47% delle famiglie calabresi che vive sotto la soglia della povertà.

Sky intervista Geraci e assessore Granata

CORIGLIANO CALABRO (CS) – «Allagamenti continui sul lungomare di Schiavonea, l’Amministrazione Comunale ha affidato all’Ing. Giancarlo Principato, professore associato di costruzioni idrauliche, marittime e idrologia presso l’Università della Calabria, l’incarico di redigere uno studio di fattibilità per la risoluzione dei problemi idraulici. L’obiettivo immediato è quello di individuare soluzioni idonee per migliorare la funzionalità della rete esistente. Per la sua definitiva sistemazione, tale da impedire il continuo ripetersi di allagamenti per un’area di fondamentale importanza per Corigliano e per la mitigazione del rischio, è stato stimato un investimento di circa 4 milioni di euro, per il cui finanziamento da parte dei competenti ministeri, l’Esecutivo Geraci si sta già attivando»: a darne notizia, intervistato il 17 dicembre da Manuela Iatì di Sky Tg24, è stato l’assessore ai lavori pubblici Raffaele Granata. Insieme al Sindaco Geraci, ed alla presenza dei funzionari comunali Tiziana Montera ed Antonio Longo, Granata ha fornito ai giornalisti di Sky tutti i chiarimenti resisi necessari nell’ambito ed a seguito dell’inchiesta nazionale sul dissesto idrogeologico che nelle scorse settimane aveva interessato anche il territorio di Corigliano, in particolare nella zona del torrente Coriglianeto. In un clima di grande collaborazione e disponibilità reciproche, rispondendo alle diverse sollecitazioni della Iatì, sia Granata che il Primo Cittadino hanno ribadito, tra le altre cose, che: nessun permesso di costruire è stato mai rilasciato dall’attuale e dalle passate amministrazioni comunali sulle aree oggetto dell’inchiesta; molte delle abitazioni individuate sulle mappe incriminate nel servizio televisivo andato in onda nelle scorse settimane, sono state presumibilmente realizzate tra la prima perimetrazione della zona Piano di Assetto Idrogeologico (PAI) nel 2001 e la sua successiva ri-perimetrazione nel 2007, che ha allargato il bacino di utenza della stessa zona PAI; l’usucapione citata da un intervistato nell’ultimo servizio Sky non è stata fatta su zone demaniali ma su aree di lottizzazione, dunque private e non pubbliche; resta a tutt’oggi controversa la competenza sulle diverse responsabilità in materia, tra Regione, Provincia, Comuni e Consorzi di bonifica. L’assessore Granata ha quindi colto l’occasione per evidenziare la presenza, sul territorio di Corigliano, di altre ed ancor più gravi criticità in termini di dissesto idrogeologico e sulle quali l’Amministrazione Comunale resta attenta ed impegnata. Su tutte, il rischio costante rappresentato dal Torrente Leccalardo e dalla foce a mare del collettore Missionante, nell’area portuale. «Sulle demolizioni delle diverse costruzioni abusive realizzate – ha dichiarato il Sindaco, ringraziando Sky per l’attenzione su questo gravissimo fenomeno nazionale e lanciando un appello al Premier Renzi – servono i necessari e cospicui finanziamenti da parte del Governo nazionale. Si dia un segnale forte in questa direzione – ha concluso Geraci – dimostrando di affrontare seriamente questa vera emergenza nazionale, quella del dissesto idrogeologico in tutti i territori. Per quel che ci riguarda e compete – ha concluso – noi siamo pronti a fare tutta e per intero la nostra parte, a tutela della legalità, della sostenibilità ambientale e della stessa incolumità degli abusivi».

Crisi delle clementine, in tilt l’economia di interi territori

«La crisi delle clementine in Calabria è veramente terribile e dura, con prezzi pagati agli agricoltori in moltissimi casi inferiori ai loro costi di produzione e questo manda in tilt l’economia di interi territori e delle famiglie con gravi ripercussioni. Una situazione oltreché pericolosa – sostiene Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria – che sta già pregiudicando il futuro di molti clementicoltori e che ci può fare perdere significative quote di mercato a vantaggio di altri. Dobbiamo assolutamente fare il salto di qualità non possiamo pensare che i contentini degli aiuti straordinari o eccezionali sono la panacea di tutti i mali, in realtà – afferma – sono invece “pannicelli caldi” o come qualcuno afferma un ombrello dato a chi è senza casa. Il ritiro di mercato non può essere la soluzione creerebbe illusioni la recente misura, ha consentito già il ritiro nella sola Calabria del 50% del prodotto. Questo molto spesso non ci consente il passo successivo che è indispensabile: la disamina critica dei modelli organizzativi, di produzione e di collocazione sul mercato. È comunque palese che la crisi nel settore ortofrutticolo ha cominciato a mostrare tutta la sua virulenza già da questa estate con la crisi della frutta estiva dovuta al clima, all’embargo russo e comunque ad un accentuato calo dei consumi. E allora da dove possiamo ripartire? Il nostro punto di forza è il marchio IGP “Clementine di Calabria”, ogni omologazione in basso per compiacere qualcuno, magari la grande distribuzione organizzata (che tra l’atro ha avuto nel comparto un calo delle vendite di circa il 22%), con clementine “smarchiate” e quindi indistinte, rappresenta uno degli anelli deboli e lo “scandalo per eccellenza” che compromette qualità e competitività a vantaggio di altri» A supporto Molinaro cita alcuni dati: «La nostra regione produce il 60% della produzione italiana di clementine ed ancora una percentuale troppo alta di clementine anonime viene immessa sul mercato e questo evidentemente non aiuta quel carattere profondamente distintivo di una linea varietale dalla marcata identità italiana. Ma c’è di più e l’analisi è più incisiva. Ogni tanto – continua – una sana autocritica fa bene come ad esempio l’utilizzo delle risorse provenienti dai Piani Operativi appannaggio delle strutture associative e della cooperazione, che sono trattenuti direttamente alla fonte è arrivata l’ora che vengano rimodulati secondo le nuove esigenze e questo è un obbligo per le strutture associative. Altra linea che va raddrizzata deve assolutamente essere l’organizzazione commerciale. Ogni Organizzazione di Produttori (OP) o cooperative hanno un proprio ufficio commerciale e nella commercializzazione – attesta – si presentano evidentemente in ordine sparso permettendo quindi agli acquirenti di dettare le regole del gioco e sostanzialmente di fare contratti capestro. Una situazione – continua – che merita sicuramente attenzione dove, in questo caso si, la regione può svolgere un ruolo decisivo. E poi è evidente che nella cooperazione gli agricoltori devono diventare protagonisti essere arbitri e artefici del loro futuro e non essere considerati semplici fornitori o conferitori di prodotto delegando, evidentemente ad altri, ruoli e responsabilità che si è visto non sono in grado di esercitare poiché mantengono piedi in troppe staffe. I tempi sono maturi per delineare, in un autentico gioco di squadra con le Istituzioni, il necessario cambiamento e quindi la nuova strategia, possiamo sgombrare il campo da troppe anomalie che sono ormai un peso insopportabile per il reddito degli agricoltori. Il PSR 2014-2020 è evidente che deve dedicare risorse e attenzione a questo comparto e comunque la madre delle battaglie – conclude – è l’origine del prodotto la difesa dell’italianità: questa è la chiave del successo».