SERIE B: La Reggina cecca in casa

REGGINA – SPEZIA 1 – 1

Marcatori: 11′ Okaka (S), 48′ Colucci (R)

REGGINA: Baiocco; Adejo, Freddi (79′ Ely), Di Bari; Antonazzo (57′ D’Alessandro), Hetemaj, Colucci, Rizzato; Campagnacci, Gerardi (63′ Comi), Di Michele. A disp.: Facchin, Armellino, Barillà, Bombagi. Allenatore: Sig. Dionigi.

SPEZIA: Iacobucci; Madonna, Schiavi, Benedetti, Garofalo (46′ Pasini); Mario Rui, Porcari, Bovo; Di Gennaro (79′ Lollo), Okaka (46′ Pichlmann), Sansovini. A disp.: Russo, Musacci, Pichlmann, Piccini, Antenucci. Allenatore: Sig. Cagni

Arbitro: Sig. Ciampi di Roma (Bagnoli-Del Giovane, Saia)

Ammoniti: Okaka, Madonna, Porcari (S), Freddi, Campagnacci, Di Michele (R).

di Pasquale Barreca – Spezia avanti con Okaka, pari di Colucci in apertura di ripresa. Poi più Reggina che Spezia: un palo e diverse occasioni questa è la sintesi dell’incontro. Il turno infrasettimanale della serie B vede di scena un inedito: è la prima volta in assoluto che Reggina e Spezia si affrontano al Granillo in una gara ufficiale per l’occasione sono arrivati circa un centinaio di tifosi dalla Liguria. In campo due ex, Di Gennaro che con la casacca amaranto ha giocato nella stagione 2008/2009 collezionando 24 presenze e una rete contro il suo Milan che lo ha lanciato nel grande calcio. Per gli aquilotti Dionigi è un ex avendo giocato nella stagione 2006/2007 in serie B collezionando 15 partite e una rete prima del passaggio a Gennaio al Crotone. Dopo una settimana che ha determinato la pesantissima sconfitta interna contro il Novara (6-0) e l’esonero di un altro ex amaranto Atzori, Gigi Cagni ritrova una panchina e lo fa in una delle trasferte più complicate della storia dello Spezia dell’era Volpi. Fuori Guarna, Musacci, Lollo, Pichlmann e Piccini, tutti titolari contro il Novara si passa ad un 4-2-3-1 con due attaccanti e un trequartista di ruolo e il ritorno alla difesa a quattro. Bovo e Porcari saranno i cursori di centrocampo, il portoghese Mario Rui farà da collegamento fra mediana e reparto avanzato. Sansovini largo a sinistra, con Di Gennaro al centro alle spalle di Okaka. Dionigi dopo aver perso l’imbattibilità nel 2013 con la sconfitta di Lanciano, a sorpresa si schiera con un 3-4-3. Fuori Ely al suo posto Freddi e panchina per Comi tridente formato da Campagnacci, Gerardi e Di Michele. La posta in palio è importantissima per entrambe le compagini lo Spezia deve dimenticare la batosta e ripartire, la Reggina deve vincere per mettere punti in cascina che le consentirebbero di affrontare le prossime due trasferte, sulla carta proibitive (Novara e Livorno), in maniera più serena. La prima palla gol è della Reggina al 7’ Campagnacci, dopo un’azione insistita, trova il rimpallo giusto per servire Di Michele che in piena area di rigore non riesce ad imprimere forza, consentendo al rientrante Iacobucci di parare centralmente. All’11’ Okaka sfrutta un lancio centrale di Sansovini e approfittando di una incertezza di Adejo si presenta davanti a Baiocco battendolo con una precisa conclusione di destro. Quarto sigillo in campionato per l’ex Roma. La Reggina, più con il cuore che con la tecnica, cerca di recuperare lo svantaggio, prima con Di Michele il cui diagonale, al 15’, si spegne lontano dalla porta, poi con un colpo di testa di Freddi che l’estremo difensore ospite para; ma l’azione più importante è quella capitata nei piedi di Gerardi al 40’ quando su cross al centro di Antonazzo, Benedetti salta a vuoto, Campagnacci di testa tenta di sorprendere Iacobucci che ci mette il guantone, servendo però Gerardi a cui basterebbe un tap-in ma sbaglia piede e col sinistro non riesce a trovare la porta. Prima lo Spezia poteva raddoppiare sempre con Okaka: Di Gennaro recupera una palla sulla linea mediana e dopo quaranta metri palla al piede, scarica la sfera per Okaka che, non trovando compagni libera al centro, conclude di forza, senza inquadrare lo specchio. La prima frazione si chiude con gli amaranto in svantaggio. Nella ripresa Cagni lascia negli spogliatoi Okaka già ammonito bravo ma forse troppo nervoso, al suo posto Pichlmann. La Reggina strigliata a dovere da mister Dionigi trova subito il pari al 48’ con Colucci che riceve ai venticinque metri e lascia partire un perfetto fendente a pelo d’erba che si insacca a fil di palo. Bella e significativa la corsa del centrocampista verso mister Dionigi, travolto dall’abbraccio della squadra. Sulle ali dell’entusiasmo la Reggina, al 59’, colpisce un legno con Gerardi che all’altezza del limite dell’area, fa partire un bel tiro, deviato da Pasini, che si stampa sul palo. All’82’ Rizzato fa partire un cross per il neo entrato Comi che di testa schiaccia senza forza e Iacobucci para senza patemi. Cagni si sbraccia, la Reggina preme. Al 84′ Di Michele vince il corpo a corpo con Schiavi ma sbaglia completamente la misura del tiro. Scintille nel finale per uno scontro Comi-Schiavi si crea una mischia: ammoniti Di Michele e Porcari. Al terzo minuto di recupero Comi gira al volo un bel cross dalla sinistra che esce fuori di poco. Finisce qui: per lo Spezia primo punto dell’era Cagni, che, in chiave salvezza, diventa un punto importante, mentre per la Reggina un punto che non accontenta in vista dei prossimi impegni che la vedono protagonista a partire da sabato quando si andrà sul campo del Novara a due anni di distanza da quella finale play off. A fine gara i tifosi “ultras” si sono trasferiti dalla curva Sud all’uscita squadre in tribuna Ovest cantando cori contro la squdra come: “Andate a lavorare” cori che a nostro giudizio sono ingiusti non giustificati e prematuri in quanto se è pur vero che non siamo riusciti a vincere è anche vero che i ragazzi ce l’hanno messa tutta e solo le occasioni non ci hanno premiato. Alla fine pari giusto!

Campagnacci

Hetemaj

 

Prossimo incontro: 2/3/2013  Novara – Reggina.

La passione per il calcio e la suggestione delle radiocronache nel nuovo romanzo di Scaramuzzino

REGGIO CALABRIA – Nel libro “Come quando ascoltiamo le partite alla radio. Storie di sport minuto per minuto” (SEI, Torino, pp. 210, Euro 12) Giovanni Scaramuzzino, calabrese di Roccella Jonica – da tempo nella squadra di “Tutto il calcio minuto per minuto” di Radio Rai – si mette alla prova come scrittore e va addirittura oltre, sorprendendoci nei panni di romanziere.

Dopo l’esordio con il particolare e avvincente “Fino all’ultimo chilometro. Il Giro d’Italia da una motocicletta” (Geo Edizioni), dedicato al grande ciclismo, qui Scaramuzzino spiazza l’ascoltatore, prima ancora del lettore, dando vita a una sorta di opera radiofonico-cartacea in più atti. È come se i protagonisti vivessero contemporaneamente le loro vicende e irrompessero sulla scena incontrandosi, sovrapponendosi, interrompendosi, completandosi e realizzandosi compiutamente proprio come il racconto in diretta di più partite alla radio. E gli stadi calabresi per una volta diventano una sorta di campo principale dell’opera evocando emozioni sempre suggestive.

Particolarmente indovinata, per esempio, la scelta di alcune figure portanti dell’opera: ecco un segretario scolastico che, grazie a una sciarpa a lungo tenuta riposta in un cassetto, riscopre, rivive e rielabora ricordi che si sublimano in un incontro che forse ha poco di casuale.

E poi il rapporto controverso, ma sempre speciale, tra genitore e figlio adolescente. Una storia delicata, suggestiva che si snoda tra le impalpabili onde radio e quelle ben più visibili del Mar Tirreno sul traghetto tra Toscana e Corsica.

Ma probabilmente il personaggio più intenso, controverso e drammaticamente più vero è Fabio, portiere di successo, che in una serata nebbiosa perde la strada di casa “rischiando” – invano, purtroppo – di ritrovare quei valori di uomo che un tempo l’avevano accompagnato, saldi e sicuri, prima di essere sacrificati sul volatile altare dell’effimero.

Il merito maggiore di Scaramuzzino è quello di essere riuscito, scrivendo, a fermare l’attimo e a fermare anche noi. Una sosta che ci “costringe” a riflettere, ma non una frenata brusca: un dolce rallentamento dopo che l’autore ha avuto l’accortezza di bussare e chiedere permesso.

EbookCamp IV: a Cosenza arriva la conferenza “non conferenza” – due chiacchiere con Ciccio Rigoli (Sbf)

COSENZA – I prossimi 2 – 3 marzo il centro storico di Cosenza ospita la IV edizione dell’EbookCamp, una due giornate di dibattiti e dimostrazioni attorno al tema de “La scuola diventa digitale”. Tanto fermento e curiosità attorno a questo evento, seppure ad ospitarlo sia una città ormai avvezza a incontri culturali di ogni genere, continue contaminazioni e vivacità artistica multisettoriale, che trovano il loro centro propulsore nella vicina cittadella universitaria; l’’Ebookcamp, di fatti, sembra distinguersi e attirare l’attenzione per diverse ragioni.

Innanzitutto si parla di ebook. Quel demone o, antiteticamente quell’“uno e trino”, per molti (troppi) celato in maniera indistinta tra un aggeggio tecnologico, un libro digitale, un software per leggere i pdf, che tanto incuriosisce, ma che spesso risulta troppo “impegnativo” da pensare. Questa è la ragione cui, forse, si devono le facce perplesse, ma al contempo illuminate da imbarazzante curiosità nel momento in cui a Cosenza si parla di una conferenza con tema ‘La scuola e il  digitale’.

A ciò si aggiunge un ulteriore curiosità celata dal nome stesso della manifestazione, che riguarda le modalità in cui si terrà la manifestazione, ovvero secondo il principio del “barcamp”.

Ebbene si: niente interventi organizzati, con ospiti invitati ad hoc, niente scalette da rispettare tassativamente e, soprattutto, niente gerarchie; bensì una “non conferenza” collaborativa, fondata sul principio della libera adesione, con libero intervento. Scandito in sessioni della durata di trenta minuti ciascuna, il barcamp, si strutturerà in maniera spontanea “emergendo” a partire dalle riflessioni degli oratori e dai dibattiti che da queste potranno scaturire.

Scopo del barcamp è quello di favorire il libero pensiero, la curiosità, la circolazione di idee e perché no, la presentazione di problematiche da risolvere insieme, in un nuovo modo di incontrarsi e confrontarsi. Esperti del settore, ma anche giornalisti, docenti, lettori, editori, curiosi e chi più ne ha più ne metta: il barcamp pensato dallo staff di Simplicissimus Book Farm è fatto per essere aperto a tutti coloro che vogliono condividere e imparare; e bisogna ammettere che proprio l’apertura e il pluralismo sono i suoi maggiori punti di forza.

Per la prima volta quest’anno un tema da seguire, ovvero “La scuola diventa digitale”, topic che, d’altronde – per certi versi inaspettatamente – ha infiammato già la III edizione dell’Ebookcamp, quella di Loreto dello scorso settembre, durante la quale un solo intervento che ha interessato la scuola è bastato ad accendere i dibattiti di un’intera giornata. “Quali saranno gli sviluppi futuri di questo settore? Come cambierà il modo di insegnare attraverso l’introduzione delle nuove tecnologie nella scuola?” Queste solo alcune delle riflessioni attorno a cui attesa si creerà discussione.

Unico punto fisso in questa pubblica piazza dei “non interventi”, il (non) moderatore, colui che regolerà la scansione e il susseguirsi dei partecipanti; l’unico elemento “tradizionale” per questo incontro ‘in’convenzionale; stiamo parlando di Ciccio Rigoli, meglio come conosciuto come libraio del fortunato store online “Ultima Books” che, forte dell’esperienza delle scorse edizioni, ma nuovo al barcamp in terra calabra, ci ha lasciato qualche impressione.

Qual è il ruolo del “non moderatore”? Che bagaglio ti porti dalle precedenti “non conferenze”?

In realtà ho cominciato a lavorare con Simplicissimus proprio a un EbookCamp, quindi diciamo che a mia storia come libraio digitale parte proprio da qui. Lavoravo in una casa editrice, ho portato la mia presentazione all’EbookCamp 2010, la prima edizione “corsara” che abbiamo fatto in uno stabilimento balneare, abbiamo capito di pensarla allo stesso modo e quindi mi sono ritrovato a lavorare per Simplicissimus. Nonostante negli anni l’EbookCamp sia cresciuto e sia diventato più importante, non ha mai perso l’aria informale che lo rende più interessante di tanti convegni sull’editoria digitale nei quali si ripetono più o meno gli stessi argomenti. In più, vista l’aria informale, il momento delle domande diventa sempre molto interessante.

Chi partecipa alla “non conferenza”? E chi non vi partecipa? Sulla base della tua esperienza ci aiuti a costruire il profilo dell’”oratore” tipo?

Non esiste un oratore tipo. Negli altri EbookCamp abbiamo visto editori, appassionati di editoria digitale, giornalisti, insomma, poiché il programma viene deciso in autonomia dagli oratori, visto che tutti possono proporre un proprio intervento, non si può tracciare il profilo di un oratore tipo. Devo dire però che fino a oggi non ho mai sentito un intervento noioso. Contrariamente a tanti convegni istituzionali, non ho mai avuto la tentazione di addormentarmi.

Si parla di scuola e di digitale. Il fatto che per questa IV edizione l’Ebookcamp abbia un tema definito farà secondo te qualche differenza rispetto all’”apertura” prevista dal barcamp?

Non credo, anzi, in questo caso può darsi che si amplierà la platea. Fino a oggi agli EbookCamp hanno partecipato soprattutto gli appassionati di editoria digitale, stavolta sarà interessante ascoltare gli interventi degli insegnanti, categoria molto bistrattata ma che credo abbia degli argomenti interessanti da proporre.

Quale appeal ti aspetti dal tema centrale?

All’ultimo EbookCamp l’intervento sulla scuola è stato il più dibattuto, anzi, è stato l’unico nel quale sono dovuto intervenire per calmare gli animi. C’è stato uno scontro quasi fisico tra editori di scolastica, insegnanti e redattori che lavorano in questo settore. Non dico che mi aspetto di dover calmare qualcuno con del sedativo, ma mi aspetto una bella discussione.

Quest’anno per il primo anno, l’Ebookcamp “emigra” al Sud. Cosa ti aspetti da questa edizione? Che tipo di ricezione stai riscontrando, quali i pronostici sulla partecipazione?

Sono molto contento. Poi tra l’altro sono calabrese, anche se abito a Milano, quindi diciamo che giocherò “in casa”. Ci sono già diversi interventi stabiliti, quasi certamente altri se ne aggiungeranno prima di sabato, e credo anche che la partecipazione del pubblico sarà buona.

Quali sono state (fin qui) le difficoltà nel “mettere in moto” questo evento lontani da Loreto? E, lontani dai grandi centri del Paese?

Qualcuno ha detto “E come mai a Cosenza?”, come se fosse una cosa assurda. Io credo invece che, soprattutto oggi, cominci a perdere senso la forza dei grandi centri. Non dimentichiamo che Simplicissimus ha base a Loreto, nelle Marche, quindi già di base partiamo come lontani dai grandi centri, ma al tempo stesso ci stiamo estendendo in Europa. In più l’ebookcam sarà anche in streaming, quindi che si svolga a Cosenza, a Milano oppure a Canicattì, in ogni caso tutti potranno seguirlo.

Farei un grosso in bocca al lupo a tutti, e spero che siano due belle giornate. E anche che ci sia il bel tempo, per far vedere che nella mia regione splende sempre il sole, nonostante tutto (le previsioni meteo, ahimè, non sono molto d’accordo con Ciccio, ndr).

 

Giovanna M. Russo

 

 

 

SERIE B / Gabionetta – Ciano, il Crotone passa a Livorno

28^ Giornata

Livorno – Crotone  1 – 2

Marcatori: 26’ Paulinho (L), 43’ Gabionetta su Rig. (C), 57’ Ciano (C)

LIVORNO (3-4-3): Mazzoni; Bernardini, Emerson, Ceccherini; Salviato, Gentsoglu, Duncan, Gemiti; Schiattarella, Paulinho, Dionisi

CROTONE (4-4-2): Caglioni; Del Prete, Ligi, Abbruzzese, Mazzotta; Eramo, Crisetig, Maiello, Matute; Ciano, Gabionetta. All: Drago

 

Colpaccio del Crotone che espugna il difficile campo di Livorno e batte la vicecapolista.

 

Stadio "Armando Picchi" di Livorno

LA PARTITA: Avvio di gara è piuttosto divertente. Il Crotone punge ma il Livorno risponde per le rime nell’area avversaria. Cosi la prima vera occasione da rete è dei toscani che al 12’ vanno vicinissimi al gol con Paulinho che servito da Duncan prende in pieno il palo. Passa solo un minuto e il Crotone risponde con un tiro di Crisetig che finisce ampiamente a lato. Da calcio di punizione, dieci minuti dopo, Paulinho centra anche il legno della traversa ma al terzo tentativo l’attaccante livornese porta in vantaggio i suoi al 26’. Al 38’ altra buona occasione per i padroni di casa: calcio di punizione ma Ederson batte direttamente sulla barriera. Lo stesso Ederson poi è protagonista in negativo pochi minuti più tardi per la risalita del Crotone: atterra Ciano e l’arbitro non può che assegnargli un calcio di rigore contro, realizza poi Gabionetta dal dischetto per il pareggio degli ospiti.

Il Crotone non perde tempo e all’inizio della ripresa è ancora più aggressivo. Al 57’ trova il gol del sorpasso con un bel colpo di testa di Ciano. E’ il 2 a 1 per il Crotone ma i ragazzi di mister di Drago sfiorano anche il terzo gol sempre con Ciano che da dentro l’area centra il palo con una gran botta di sinistro. Bella prova di forza per i rossoblu che trovano tre punti i portanti su un campo difficile.

CLASSIFICA: Crotone 16° a 33 punti.

Prossimo turno: Crotone – Ascoli, 2 Marzo.

Ex Consigliere Calabria ai Domiciliari

REGGIO CALABRIA – Sono stati concessi, dal tribunale della libertà di Reggio Calabria, gli arresti domiciliari all’ex consigliere regionale della Calabria del Pri, eletto con la lista Insieme per la Calabria, Antonio Rappoccio.

L’accusa è di corruzione elettorale aggravata, truffa, peculato e associazione per delinquere.

L’avvocato Giacomo Iaria, legale di Rappoccio, ha fatto ricorso contro la decisione del Gip ritenendo che si sono attenuati le esigenze cautelari. Il ricorso è stato accolto dai giudici.

Tribunale di Milano Condanna a 20 anni Boss Pepè Flachi

MILANO – Il Tribunale di Milano ha condannato a 20 anni e 4 mesi Pepe’ Flachi, ”storico” esponente della ‘ndrangheta in Lombardia ed  ”erede” nel quartiere di Vallanzasca.

Secondo la Dda la cosca Flachi si sarebbe infiltrata nei locali della movida, nell’attività della Tnt Global Express ed infine  avrebbe anche chiesto il ”pizzo” ai chioschi dei panini.

Inoltre sono state inflitte altre 15 condanne fino a 17 anni dai giudici.

Boom Elettorale per l’M5S di Beppe Grillo, Vince la Partita il Pdl

CATANZARO – Calabria travolta dall’ondata del Movimento 5 stelle che è risultato il partito più votato alla camera con il 24,85% , contro il 23,80 del Pdl ed il 22,37 del Pd.

Il vero sconfitto in Calabria, dove ben altre erano le aspettative, è il Pd.

La vittoria è del centrodestra con 6 senatori su 10, mentre alla Camera ottiene 4 seggi contro gli 11 del centrosinistra pur avendo la maggioranza dei voti. Il partito di Beppe Grillo invece ha ottenuto 4 deputati e 2 senatori.

 

 

 

Giovedì Inaugurazione al Convitto Nazionale della Mostra Foto-Documentaria sulla Nave Asilo “Caracciolo”

COSENZA – Una mostra veramente singolare. E’ quella che sarà inaugurata giovedì 28 febbraio, alle ore 11,00, al Convitto Nazionale, per iniziativa dell’Assessorato alla formazione della coscienza civica e alla scuola del Comune di Cosenza.

Si tratta della mostra foto-documentaria “La nave degli scugnizzi – l’esperienza della Nave Asilo Caracciolo”, a cura di Monia Valeriano.

La mostra, che resterà aperta fino al prossimo 9 marzo, nasce dall’intento di ripercorrere, attraverso le immagini in bianco e nero, la straordinaria esperienza educativa di centinaia di bambini di strada divenuti marinaretti nell’arco di un quindicennio, dall’aprile del 1913 fino al 1928. Sono stati oltre settecento i minori a rischio di delinquenza sottratti alla strada che hanno vissuto a bordo della Nave Asilo “Caracciolo” insieme a Giulia Civita Franceschi: una donna dalla grande vocazione e intuizione che aveva al centro del suo sistema pedagogico il riconoscimento del valore e della specificità dell’età infantile.

Le foto e i documenti che compongono la mostra raccontano, appunto, la straordinaria esperienza educativa maturata a bordo dell’antico veliero dove centinaia di bambini che non ne avevano avuto una, hanno trovato una casa e una famiglia.

Il metodo pedagogico della Franceschi, definito in seguito sistema Civita, fu osservato da esperti quali Maria Montessori, Edouard Claparède ed Enrico Ferri e da tanti altri numerosi studiosi provenienti dalle varie parti del mondo che visitarono la Nave al fine di conoscere il risultato di ciò che lei stessa definiva una “educazione naturale”.

Quello della Nave Asilo “Caracciolo” non fu l’unico esempio in Italia. A Genova esistevano, infatti, navi destinate ad ospitare giovani che dovevano scontare pene carcerarie, come la Nave Officina “Garaventa”, già attiva dal 1883. A Venezia, invece, la Nave “Scilla” si occupava degli orfani dei pescatori dell’Adriatico. Ciò nonostante, la peculiarità della Nave Asilo “Caracciolo” era quella di prediligere i fanciulli abbandonati nelle vie della città partenopea.

“Questa iniziativa – afferma l’Assessore alla scuola Marina Machì che l’ha promossa – non solo ci mette in relazione con una pagina della nostra storia che non tutti conoscono e che vale veramente la pena ricordare e rinverdire, ma offre anche l’occasione di riscoprire uno spazio molto suggestivo, come il Convitto Nazionale, dove la mostra sarà ospitata, che non sempre viene valorizzato al meglio.”

La mostra sarà visitabile, dal 28 febbraio al 9 marzo, tutti i giorni, compresa la domenica, dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,30 alle 18,30. L’ingresso è gratuito.

L’Assessore Machì ha annunciato che saranno calendarizzate per l’occasione delle visite per gruppi di studenti delle scuole medie della città.