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[MarvelMovie] X-Men: Apocalisse, il trailer del Film in uscita il 26 Maggio 2016

La 20th Century Fox ha diffuso il primo trailer di X-Men: Apocalypse (qui sotto la versione in italiano).

Nel trailer vediamo l’incubo sulla fine del mondo di Jean Grey (interpretata da Sophie Turner, la Sansa Stark di Game of Thrones). Scopriamo poi che Apocalisse (Oscar Isaac) è in realtà il primo mutante apparso sulla Terra. Egli stesso definisce gli altri mutanti come “suoi figli”. Moira McTaggert (Rose Byrne) spiega che Apocalisse ha sempre elargito potere a quattro suoi seguaci (i quattro cavalieri dell’apocalisse). Nella successiva scena un preoccupato Charles Xavier (James McAvoy) spiega che Apocalisse può controllare gli altri mutanti. Tra i quattro cavalieri sembra figurare anche Magneto (Michael Fassbender). La parte finale del trailer contiene delle belle scene d’azione e Xavier che ammette di non aver mai sentito un potere simile (probabilmente riferendosi ad Apocalisse).
Senza dubbio un trailer interessante.
Il film sarà diretto da Bryan Singer (I soliti sospetti) che ha già diretto 3 pellicole sui mutanti, tra cui lo splendido X-Men: Giorni di un futuro passato (2014). Il regista ha anticipato che il film conterrà un’altra scena con protagonista Quicksilver (Evan Peters), ma molto più complessa rispetto al precedente film. “La scena durerà 3 minuti ed è stato impiegato un mese e mezzo per girarla” ammette lo stesso Singer.
X-Men: Apocalypse vede nel cast James McAvoy (Charles Xavier), Michael Fassbender (Magneto), Jennifer Lawrence (Mystica), Nicholas Hoult (Bestia), Rose Byrne (Moira MacTaggert), Oscar Isaac (Apocalypse), Tye Sheridan (Ciclope), Alexandra Shipp (Tempesta), Sophie Turner (Jean Grey), Kodi Smit-McPhee (Nightcrawler), Ben Hardy (Arcangelo), Lucas Till (Havok), Lana Condor (Jubilee), Olivia Munn (Psylocke) ed Evan Peters (Quicksilver).
Il film uscirà il 26 maggio 2016 in Italia.

Antonio Vaccaro

[Preview Anime] Owari No Seraph, Stasera Online l’Ultima puntata della Seconda Stagione

owari1Prodotto dalla mente di Takaya Kagami e dalle mani di Yamato Yamamoto termina oggi l’anime “Owari no Seraph” seguito in streaming sulla piattaforma legale Vvvvid.
La storia inizia con la decimazione della razza umana per via di un misterioso virus, che sembra ignorare i bambini, e l’entrata in scena dei principali antagonisti della serie, i vampiri, che approfittando della situazione creatasi per  prendere sotto il loro controllo i bambini rimasti, con il solo scopo di allevarli per cibarsi del loro sangue.
All’interno della città “protetta” dai vampiri, quartier generale di quest’ultimi, facciamo conoscenza del protagonista, Yuichiro Hyakuya che vive assieme ad alcuni orfani e che passa le giornate sognando di sconfiggere i vampiri e riconsegnare il mondo all’umanità.
Durante un tentativo di fuga, il gruppo di orfani viene intercettato da un nobile vampiro e viene sterminato, ad eccezione del protagonista che riesce invece a fuggire e tornare alla “civiltà” grazie al fortuito incontro con la milizia umana; da li inizierà il suo addestramento per far parte dell’armata giapponese, in possesso di armi demoniache in grado di sconfiggere la forza vampirica e cercando di superare il trauma della perdita dei compagni.
Co-protagonista della serie è Mikaela Hyakuya, miglior amico di Yuichiro, nonché ideatore del piano di fuga andato poi in malora che, morto sotto gli occhi dell’amico, tornerà più avanti nelle vesti di vampiro.owari2

Per quanto riguarda la qualità dell’opera, è tutto da prendere con le pinze: sembra il classico shonen dal protagonista tsundere che brama il potere per sconfiggere il male; un altro difetto possiamo trovarlo nell’opening che sembra rivelare più del necessario.
Per alcuni potrà sembrare pesante come giudizio, ma lo consiglierei solo agli appassionati del genere shonen e dark fantasy in quanto non si è chiaro dove l’autore voglia andare a parare: gli elementi quali l’apocalisse, i vampiri, i demoni, le armi incantate, la scuola segreta, sembrano essere piazzate a casaccio per riempire un vuoto.
I disegni sono decenti, anche se in alcuni momenti sembra di abbandonare la prospettiva e di entrare in un mondo piatto, e forse qualche dettaglio in più sui visi dei personaggi non avrebbe guastato.
La caratterizzazione dei personaggi è alquanto piatta, nulla che non si sia già visto altrove.
In sintesi un anime dalla trama molto generica e personaggi stereotipati che non annoia, ma nemmeno impressiona.

Giulio Ciambrone

 

[Games] Final Fantasy VII, il remake di una leggenda

final fantasyAlcune generazioni sono state segnate da alcuni titoli più di altri: Resident Evil, Dino Crisis, Pac-man… ma tra tutti c’è UN titolo che ha unito il 78% dell’umanità all’interno dei negozi.

Sto parlando di Final Fantasy VII. Primo della serie in 3D, è in assoluto uno dei Final Fantasy che ha riscosso più successo commerciale dalla nascita della serie. Sarà stata l’innovazione grafica, sarà stata l’ambientazione o la forte campagna marketing che la Square soft ha intrapreso per promuoverlo, ma Final Fantasy VII ha raggiunto la leggenda in poco più di un anno superando le 10 milioni di copie vendute nel mondo.

Ora, dopo 18 anni, la Square Enix ha deciso che è giunto il momento di fare il Remake.

Quando giravano i primi Rumors sul progetto, molti erano dubbiosi. Gli ultimi remake di giochi degli anni ’90 non final fantasy2sono stati dei migliori: aumento di risoluzione con stesse texture, aggiunta di Cut-scene, missioni supplementari… Tuttavia, questa volta parliamo di una vera e propria messa a nuovo con restyle completo del gioco. Cosa significa?

Risposta: Nuova grafica next-gen, nuovo sistema di combattimento, cutscene da film, vero HD, sistema companion e forse un multiplayer (ma restiamo con i piedi per terra per il momento).

E allora date un occhio all’ultimo trailer rilasciato alla conferenza “Playstation Experience 2015” (PSX) e tenetevi la mascella!

Niente male, vero? Speriamo che nel restyling del gioco abbiano dato una rallegrata a Cloud, anche se… non ci conto. Inoltre Square Enix ha da poco rilasciato un comunicato stampa in cui annuncia la divisione del nuovo FFVII in più episodi. Il motivo? Troppi contenuti! Non se la sentivano di fare una “scelta” delle parti migliori da inserire e quindi hanno preso la difficile decisione di dividere questo Remake in più parti. Sicuramente una scelta contestabile, ma voi preferireste un gioco incompleto con DLC o un gioco completo ad episodi? Fatecelo sapere!

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Stay Tuned, Stay Nerd!

Daniele Ferullo

 

[Serie TV] Il Trono di Spade, Rilasciato il primo Teaser della VI Stagione

John SnowE’ stato finalmente rilasciato dalla HBO il primo teaser della sesta stagione de “Il Trono di Spade”. Un sorso d’aria fresca  per tutti quelli che sono col fiato sospeso da mesi, in attesa di sapere il destino dei nostri amati personaggi.

ATTENZIONE – SPOILER PER CHI NON HA VISTO TUTTA LA SERIE –

Nel video compare John Snow, mentre una voce fuori campo recita: “Noi osserviamo, noi ascoltiamo, noi ricordiamo. Il passato è già stato scritto e l’inchiostro si sta seccando”. Poi prosegue con alcuni flashback che ci riportano alle stagioni passate. Si parte con il tradimento dei corvi nei confronti di Snow, Eddard Stark al momento dell’esecuzione, gli estranei, l’atroce destino di Arya Stark, Robb Stark e il matrimonio di sangue, Jaime Lannister e il taglio della mano, Sansa Stark e nuovamente John Snow, chiudendo il teaser con il volto di Bran Stark nell’atto di utilizzare i suoi “poteri” di metamorfo. In sottofondo ancora la voce fuori campo “Non hanno idea di quello che sta per accadere”.

Un teaser breve, che ci lascia ancora più impazienti ed affamati nell’attesa della nuova stagione. Gli interrogativi rimangono, come ad esempio quale sarà il destino di Bran, quasi invisibile nell’ultima stagione, e di Arya Stark? John Snow è realmente morto o ritornerà nelle prossime puntate? Come verrà compiuta la vendetta della leonessa Cersei Lannister?

Attendiamo fiduciosi le prossime anticipazioni che ci faranno giungere con ansia ad Aprile!
Winter is Coming

Miriam Caruso

[Games] Goty Awards, le Nomination

gotyCome ogni fine anno, è il momento di tirare le somme di ciò che si è, e non si è, fatto durante i 365 giorni precedenti. Ogni anno, verso la fine, in concomitanza con questi criptici pensieri potenzialmente devastanti, c’è qualcosa di meraviglioso ad allietarci l’esistenza. Uno, perché segna un po’ la vittoria di coloro che ci hanno creduto. Due perché i vincitori dei premi, aggiungeranno ai loro titoli le quattro lettere magiche: GOTY. Sto parlando del premio per il miglior videogame dell’anno che questa volta ha dei partecipanti molto agguerriti. Vediamo le nomination:

Miglior Gioco dell’anno:

BloodBorne: Dopo Dark Souls 1 e 2, la From Software in collaborazione con la Sony ha portato un titolo di grande spessore che si allontana per tematiche e tempistiche ai primi due. Le tinte scure, le animazioni e i mostri hanno aiutato molto la software house ad evolvere il proprio stile dandogli la possibilità di creare una nuova IP per nextgen

Fallout 4: è uscito da poco ma praticamente e come se avesse già la vittoria in pugno. Quasi tutte le testate the witcherconcordano che questo Fallout è il simbolo di questa generazione di console. Ha in totale 4 nomination quest’anno e, per un gioco uscito a distanza di tre settimane dai premi, è già un grandissimo traguardo.

Metal Gear Solid 5: The Phantom Paine: MGS è ormai arrivato al quinto titolo su console e pc (senza contare gli spin-off) e ha confermato il suo posto nell’olimpo dei migliori giochi dell’anno. Riuscirà Snake a portare a casa il premio? O dovrà nascondersi nello scatolone per scappare?

Super Mario Maker: Nonostante non sia effettivamente un gioco, ma più una utility, Super Mario Maker ha praticamente sbalordito tutti con il suo impatto sulla community di videogamers. Perfino famosi level designire di titoli AAA hanno speso qualche giorno di lavoro a fare il proprio livello per Super Mario. La Nintendo forse non si aspettava questa nomination ma meglio questa di niente!

The Witcher 3: Wild Hunt: Già vincitore di molti premi, la CD Projekt Red, spera di portare a casa anche il miglior gioco dell’anno. Sicuramente è tra le favorite insieme a Fallout 4 e MGS. Sarà uno scontro davvero interessante.

Miglior gioco indipendente:

Axiom Verge: Tomhas Happ è il creatore di questo metroidvania action che ha tra le sue peculiarità lo sfruttare dei vecchi schemi dei videogiochi classici e una storia sempre sospesa sul filo della comprensione.

Her Story: Una donna del ’94 viene intervistata dalla polizia per via della sparizione di suo marito. Le uniche cose arocket disposizione per svelare il mistero, sono dei video dell’interrogatorio. Questo titolo creato da Sam Barlow racconta una stroria triller come mai nessuno aveva fatto.

Ori and the Blind Forest: Uno dei tentativi ben riusciti della Microsoft di avventurarsi su sentieri “diversi” dei soliti giochi mainstream. Ori si racconta in maniera drammatica e anche se spesso ricorda molto altri giochi dello stesso genere, riesce a tenersi distante e innovativo con le sue ambientazioni surreali e colorate.

Rocket League: Chi non ha sentito parlare di Rocket league in questi ultimi mesi? Il connubio tra le due passioni più grandi in italia. Calcio e Macchine.

Undertale: Molto discusso e controverso. Undertale è riuscito a raggiungere, proprio per la sua natura “alternativa”, le nomination per il gioco indie dell’anno. Riuscireste a giocare ad un videogame dove tutti i nemici possono essere combattuti in maniera non violenta invece che annichiliti?

Miglior gioco per mobile:

Downwell: Questo gioco indie riesce a fondere insieme lo stile retro degli 8-bit e il rougelike shooter. La migliore delle innovazioni però risiede nella creazione progressiva dei livelli. Ossia man mano che giochiamo, il livello si crea istantaneamente permettendoci di non avere mai una partita identica.

Fallout Shelter: Doveva essere, probabilmente, solo uno strumento per aumentare l’hype per Fallout 4 ma, la capacità degli sviluppatori di riassumere tutti i capitoli e gli aggiornamenti frequenti, rendono questo simulatore post-apocalittico uno strumento efficace per passare del tempo.pacman

Lara Croft Go: La serie “GO” della square soft sta portando ottimi lavori per mobile e questo titolo ispirato a Tomb Raider non si allontana affatto dall’ottima qualità del vecchio Hitman GO. Attraverso un susseguirsi di puzzle, questo gioco metterà a dura prova le nostre capacità cognitive attraverso colori accesi e salti acrobatici. Sicuramente il Tomb Raider più singolare mai sviluppato.

Monster Hunter 4 Ultimate: La Capcom ha probabilmente preso una decisione molto importante nel portare Monster Hunter su 3DS ed è stata egregiamente ripagata. Nuove armi, nuove meccaniche e, sopra ogni cosa, nuovo sistema online. Le vendite sono schizzate fin da subito in alto e questo gli ha valso la nomination per il best mobile.

Pac-Man 256: Abbiamo conosciuto la Hipster Whale per Crossy Roads, li abbiamo amati per shooty skies ma l’idillio è stato sancito da questo endless Pacman. Dove gli altri hanno fatto avventure o mappe giganti, la collaborazione con Bandai Namco ha permeso la creazione di un endless con poteri evolvibili e tante, tante pasticche.

Migliore narrazione:

Life is Strange: Un milione di copie, cinque episodi e una ragazza come protagonista. Dalla rivoluzione di “the wolf among us” della Telltale, ormai molti dei giochi di avventura e punta e clicca sono divenute delle simil avventure grafiche con forte contenuto drammatico. Life is strange non si esime e crea un’intreccio notevole che ha permesso alla Square una nomination meritata.

Tales From the Borderlands: Gioco inaspettato, dopo l’uscita di Borderlands 3: The pre-sequel, si pensava che laborderlands storia fosse stata dipanata nella sua totalità, ma con questo titolo a cui hanno collaborato una delle più famose software house del momento, la Telltale, sono riusciti a districare ancora di più la trama aggiungendo un tocco drammatico al parodico Borderland

Until Dawn: Prendete un film horror degli anni ’80 aggiungete una valanga di possibili scelte e una grafica davvero niente male. Otterrete Until Dawn. Seppure con molti cliché, questo titolo ha meritato il suo accesso alle nomination per la controversa capacità degli sviluppatori di togliere spazio all’originalità della trama ma garantirlo all’idea di base su cui, ogni scelta del giocatore, ricaderà sui personaggi. Elevato questo punto all’ennesima potenza hanno trascurato la parte drammatica ma, alla fine dei conti, nel complessivo, non è male.

The Witcher 3: Wild Hunt
Her Story

Migliore Direzione Artistica:

Batman: Arkham Knight: nonostante sia acclamato dalla critica come uno dei migliori batman di sempre, Arkham Knight è divenuto ancora più famoso per i suoi innumerevoli bug e restrizioni. Questo ha costretto gli sviluppatori a lavorare più dopo la sua uscita che prima. Innumerevoli patch e bugfix però non hanno portato, ancora adesso, ad un gioco completo e privo di quei fastidiosi glitch che fanno lanciare il pad fuori dalla finestra.

Bloodborne
Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain
Ori and the Blind Forest
The Witcher 3: Wild Hunt

Miglior Colonna sonorahalo5

Fallout 4: Inon Zur
Halo 5: Guardians: Kazuma Jinnouchi
Metal Gear Solid 5: The Phantom Pain: Ludvig Forssell, Justin Burnett, Daniel James
Ori and the Blind Forest: Gareth Coker
The Witcher 3: Wild Hunt: Marcin Przybyłowicz, Mikolai Stroinski, Percival

Migliore performance

Ashly Burch as Chloe Price (Life is Strange)
Camilla Luddington as Lara Croft (Rise of the Tomb Raider)
Doug Cockle as Geralt (The Witcher 3: Wild Hunt)
Mark Hamill as The Joker (Batman: Arkham Knight)
Viva Seifert (Her Story)

Giochi per il cambiamento

Cibele: Ogni videogiocatore, soprattutto coloro che giocano online, hanno avuto l’opportunità di giocare ad un MMORPG. Cibele, racconta una storia d’amore che si è instaurata su di una di queste piattaforme e poi sfociata nella vita reale.cibele

Sunset: Una donna viene assegnata alla pulizia di un appartamento, dalle finestre, una rivoluzione civile . Mentre sbriga le faccende, in un contorno storico del 1975, la donna scopre nuove informazioni sul suo datore di lavoro che la metteranno davanti a delle scelte.

Her Story
Life is Strange
Undertale

Miglior Sparatutto

Call of Duty: Black Ops 3: Cambia il nome e si aggiunge un numero ma Call of Duty rimane uno dei titoli attesi ogni anno. In questa edizione troviamo robot, poteri cibernetici e wall run. Volete qualcosa di più?

Destiny: The Taken King: Destiny è forse il titolo che più sta riscuotendo successo mediatico e ludico negli ultimi tempi. L’edizione principale ha fruttato più di 500 milioni nelle prime 24h e, insieme al rivoluzionario sistema online, questo sparatutto è il più giocato al momento. Riuscirà a sbaragliare la concorrenza?

Halo 5: Guardians: Attesissimo seguito di Halo. Dopo Reach pensavamo di aver visto tutto il possibile di questa serie ma con Guardians Microsoft vuole portare Master Chief nella nuova generazione di console. Grafica eccezionale, epicità a fiumi e un sistema online invidiabile. Bentornato Master Chief.

Splatoon: Unico titolo Nintendo della categoria, Splatoon ha sbalordito tutti con la sua fama. Nessuno, infatti, si splatoonaspettava che ricevesse un consenso dal pubblico così alto. Tuttavia ci è riuscito e con un mondo di colori come arma, il mondo è più divertente.

Star Wars Battlefront: Star wars + Next Gen + Nuova trilogia in arrivo al cinema = connubio perfetto. Nonostante non fosse ancora uscito quando ha ricevuto la nomination, la sola beta gli ha valso talmente tante critiche positive che hanno scalzato molti altri sparatutto e gli hanno fatto guadagnare il posto che gli spetta nell’olimpio delle nominees GOTY. Dicono sia uno dei migliori giochi su Star Wars mai usciti ma sarà solo la giuria a deciderlo.

Miglior gioco di avventura

Assassin’s Creed Syndicate: Puntuale come ogni anno, la Ubisoft rilascia il suo assassin’s creed. Questa volta nella Londra vittoriana. Dopo il flop di Unity, questa volta la casa francese cerca di rimettere in riga la serie nella speranza di maggiore gradimento dal pubblico. Rimangono i molti bug (anche se meno di Unity) e viene risollevato il sistema di combattimenti. Un buon titolo che però rimane ancora lontano dalla fama di AC II

Rise of the Tomb Raider: Secondo capitolo della rinnovata serie di Tomb Raider. Acclamatissimo dalla critica e dai giocatori che trovano il connubio con la nuova generazione, il tocco necessario per rendere la meraviglia degli scenari. Ancora più cupo, ancora più verosimile, ancora più Lara Croft.

Batman: Arkham Knight
Metal Gear Solid 5: The Phantom Painmetal
Ori and the Blind Forest

Miglior gioco di ruolo

Pillars of Eternity: Rivelazione dei gdr dell’anno, dopo la vittoria del kickstarter, Pillars of eternity è diventato quasi subito un must dei giochi di ruolo. Con un’innovativo sistema di statistiche, di abilità e di classi, stringe la mano a D&D ma con l’altra lo saluta avviandosi su di una strada più moderna.
Bloodborne
Fallout 4
The Witcher 3: Wild Hunt
Undertale

Miglior Gioco Picchiaduro

Mortal Kombat X: Arrivato al decimo capitolo della serie, Mortal kombat ha ancora qualcoda da raccontarci e lo fa innovando il suo sistema truculento con gli x-ray e ambientazioni sfruttabili. Ci sono i vecchi personaggi con le loro storie e alcuni nuovi che portano morte e distruzione a loro modo. Come sempre, troviamo anche personaggi famosi dei film e dell’animazione contemporanea.

Guilty Gear Xrd -Sign-: Guilty gear non ha mai avuto molto successo in occidente per via della sua natura “cartonata”. Il cell shading però è una tecnica che riesce a fondere insieme gli anime ai videogame e ce lo ricordano anche titoli più famosi come Dragon Ball, Naruto e One Piece. Tuttavia, fino ad ora, non si era mai sentito di un picchiaduro in cell shading che utilizzasse l’Unreal Engine ed è sicuramente questo uno dei motivi che gli hanno valsi la nominee insieme allo stile definito e particolare, i personaggi modellati perfettamente per sembrare 2D ma poi, con una rotazione di macchina, perfettamente in 3D. Ottimo lavoro!

Rise of Incarnates: nonostante la bandai Namco abbia deciso di chiudere il progetto questo dicembre, questo picchiaduro ci ha fatto sognare durante l’alpha attraverso le sue innovazioni stilistiche. Un 2v2 in terza persona che permette di giocare contemporaneamente con altri 3 amici o IA. Strutture distruttibili, attacchi da satelliti e tanto altro. Peccato che la Bandai ha deciso di sospendere il progetto precludendo una release finale agli autori di Soul Calibur e Tekken.

Rising Thunder: Un altro picchiaduro free to play, questa volta con robot che se ne danno di santa ragione! La particolarità che gli ha valso la nomination è sicuramente il sistema di input per le mosse speciali. Niente mezze lune e combinazioni, niente memoria di ferro. Tre pulsanti, insieme al direzionale, permettono di fare delle mosse predefinite. Un combattimento quindi più semplice con una grafica che ci ricorda molto big-hero 6.

Miglior gioco per famiglia

Disney Infinity 3.0: Siamo giunti alla terza edizione di Disney infinity, un gioco che ha permesso a molti nerd e appassionati di avere una action figure dei propri personaggi preferiti ad un prezzo accessibile. La particolarità di questo gioco è quella di poter utilizzare, attraverso codici o NFC, il personaggio precedentemente acquistato in alcuni livelli disponibili online.

Lego Dimensions: Come Skylanders e disney infinity, Lego dimensions ha bisogno di pezzi supplementari per legopoter essere giocato, tuttavia, diversamente dagli altri titoli simili, Lego dimensions utilizza un nuovo modo per divertire attraverso il “Portale”. Costruire il proprio personaggio sbloccando la sua dimensione e poi combinarlo con la macchina dei Ghost Busters per utilizzarla nelle missioni. Tutto possibile attraverso il portale di gioco!

Skylanders SuperChargers: Ormai giunto al quarto anno di seguito, Skylanders si rinnova portando con se i veicoli. Basato sempre sui giocattoli acquistabili nei negozi, Superchargers ha di nuovo la possibilità di potenziare, utilizzare e scambiare dei veicoli con cui giocare nella nuova versione. I personaggi sono retrocompatibili! Quindi potrete utilizzare i vostri vecchi pezzi e associarli ai mezzi così da creare delle nuove combinazioni personalizzate. Il gioco si basa sull’esplorazione e l’uccisione dei mostri ma in un gioco del genere non poteva mancare la corsa in arena in stile Mario Kart. La cosa che è più piaciuta alla critica è sicuramente la diversità nel cooperativo che non si limita alla semplice corsa di due persone in splitscreen, ma unisce i giocatori su di un solo mezzo con differenti mansioni.

Splatoon
Super Mario Maker

Miglior gioco sportivo o di corsa automobilistica

FIFA 16fifa
Forza Motorsport 6
NBA 2K16
Pro Evolution Soccer 2016
Rocket League

Miglior Gioco multiplayer

Call of Duty: Black Ops 3
Destiny: The Taken King
Halo 5: Guardians
Rocket League
Splatoon

Il gioco più desiderato dell’anno

Horizon Zero Dawn: Ambientato in un futuro post post apocalittico, dei personaggi retrogadi si ritrovano a combattere giganteschi robot con armi non troppo evolute. La protagonista avrà a disposizione trappole e arco e frecce per poter distruggere i suoi aggressori in un open world colorato e vibrante di vita

No Man’s Sky: Se da un lato abbiamo l’open world di Horizon Zero Dawn, dall’altro abbiamo l’open universe di Nonoman sky Man’s Sky. Battaglie spaziali, ricerca di risorse, pianeti da esplorare nella loro interezza. Robot da distruggere e navi da evolvere in un sistema online che non mette i giocatori uno contro l’altro ma li unisce in una corsa alla raccolta per diventare sempre più ricchi e forti.

Quantum Break: Lo abbiamo visto da poco in giro ma già dai primi trailer si è dimostrato un gioco molto curioso. Un third person shooter che ci permette di manipolare il tempo sia all’esterno che all’interno dei combattimenti. All’interno del gioco troviamo attori importanti come Shawn Ashmore che da il volto al protagonista. Il tempo ci darà ragione!

The Last Guardian: Sequel spirituale di ICO, The Last Guardian ci sta dando alcune delle soddisfazioni che vorremmo negli ultimi tempi. Nessuna demo ancora in giro, solo immagini e qualche video ma già da questo e dalle parole degli sviluppatori, possiamo immaginare che sarà un buon titolo.

Uncharted 4: A Thief’s End Ultimo capitolo di Uncharted (forse) in cui troviamo ancora Nathan Drake alle prese con le sue avventure in giro per il mondo. É stato già annunciato e provato il Multyplayer online e hanno dichiarato delle modalità più veloci e semplici per ogni palato.

Miglior Esport dell’anno

Call of Duty: Advanced Warfare: L’undicesimo capitolo di COD uscito nel 2014 è forse lo sparatutto per console che ha ben contrastato il predominio di Battlefield online. Di sicuro ha attirato molto la modalità Exo Zombie e l’assenza dell’HUD a schermo.

Counter-Strike: Global Offensive: Evoluzione del vecchio titolo della Valve, apporta delle modifiche leggere a tutti gli aspetti come le armi e le mappe. Il sistema di gioco rimane però invariato per lo più e questo ha fatto storcere il naso a molti. Tuttavia rimane un gioco storico che da ancora soddisfazioni a livello competitivo.

Dota 2: Uno dei primi MOBA usciti e seguito di dota, segue le tipiche meccaniche di questa tipologia di giochi ma le ambienta in un’ambientazione fantasy derivante dal vecchio warcraft. La strategia è tutto in questo Esport e ogni kill ha un grande peso. Questo significa match più lunghi ma è anche questa una peculiarità del gioco.

Hearthstone: Heroes of Warcraft: Gioco di carte che ha spopolato quest’anno. Con i personaggi dell’universo Blizzard a disposizione e un doppiaggio peculiare, questo Esport ha portato al suo seno moltissimi fan e giocatori nell’ultimo periodo.

League of Legends: Probabilmente uno dei MOBA del momento che sta facendo scuola a tutti coloro che voglionolol avventurarsi in questo genere di giochi. Una community vastissima (ma anche una delle più tossiche) partecipa ogni giorno facendo diventare questo Esport uno dei favoriti.

Miglior giocatore di Esport dell’anno

Kenny “KennyS” Schrub (Counter-Strike: Global Offensive/Team EnVyUs)
Lee “Faker” Sang-hyeok (League of Legends/SK Telecom T1)
Olof “olofmeister” Kajbjer (Counter-Strike: Global Offensive/Fnatic)
Peter “ppd” Dager (Dota 2/Evil Geniuses)
Syed Sumail “Suma1L” Hassan (Dota 2/Evil Geniuses)

Miglior team Esport dell’anno

Evil Geniuses (Dota 2)
Fnatic (League of Legends)
Optic Gaming (Call of Duty/Halo)
SK Telecom T1 (League of Legends)
Team SoloMid (League of Legends)

Migliore creazione dei fan

GTA 5 – Targets (Hoodoo Operator)
Real GTA (Corridor Digital)
Portal Stories: Mel (Prism Studios)
Super Mario Maker e-Reader Levels (Baddboy78 / theycallmeshaky)
Twitch Plays Dark Souls (Twitch Community)

Giocatore più in voga

Total Biscuit
Christopher “MonteCristo” Mykles
Greg Miller
Markiplier
PewDiePie

Daniele Ferullo

[Moba-Gaming] Nerd@30 Intervista Paolocannone

paolocannoneLeague of Legends, il MOBA che ormai si è conquistata la sua posizione nell’olimpo del gaming online, coinvolge i propri giocatori con Mondiali, seasons, invitational, breaks. Le persone si sfidano, combattono tra loro, ma spesso rimangono dei semplici volti con un nickname. Noi di Nerd@30 vogliamo mostrare al pubblico che i players non sono solo strategia ed un nome, per questo i nostri redattori Daniele e Giulio hanno intervistato per voi uno dei vincitori dell’Invitational italiano: Paolo Marcucci aka Paolocannone. Iniziamo subito con la prima domanda:

Chi è Paolocannone?

E’ un ragazzo che ha iniziato a fare streaming di League of Legends circa un annetto fa. Ho Iniziato a giocare”seriamente” verso gennaio, facendo lo scemo e avendo 10-50 viewers (spettatori in diretta) su Twitch. Era un hobby, una passione, giocare con la gente che ti guardava e ti prendeva in giro. Poi la cosa è cresciuta un po’ di più, sono diventato più “famoso” e allora la gente mi iniziava a chiedere anche coaching, lezioni in cui spiegavo ai ragazzi cosa bisogna fare in game. Riuscivo ad ottenere anche un po’ più di successo come giocatore, riuscendo anche a fare il Challenger (la Lega più alta nel gioco) in League of Legends. (L’ho detto che gioco a league of legend?) Sono entrato nel team Next Gaming circa sei mesi fa. Ho iniziato a collaborare con loro e siamo riusciti a vincere insieme  l’invitational organizzato dalla Riot durante il Lucca Comics.
https://youtu.be/GJH1EJQFbKQ

Perché support?

In realtà non ho scelto io il ruolo né ho scelto il campione, ho giocato per un anno e mezzo a League of Legends solo per divertirmi. Giocavo Blitzcrank e Alistar bot lane nelle 3v3, era una cosa di una tristezza clamorosa. Un giorno un ragazzo, parliamo di 3 anni fa (per un anno e mezzo il gioco competitivo non l’ho proprio visto) mi ha detto “tu sei bravo con Blitzcrank!” e da quel giorno ho giocato solo quel campione fino ad arrivare in diamante 1. Ma se avessi continuato a giocare solamente questo campione non sarei riuscito a salire più di questo punto. Scegliere solo un campione, per quanto abbia dei vantaggi, perché chiaramente tutte le capacità che quel campione te le metti nel cervello e non te le levi più, chiaramente è limitante da altri punti di vista! In primo luogo se il campione fa schifo (e questo è il caso) poi il  campione può essere facilmente caunterato da altri personaggi. Dovevo ampliare un po’ la champion pool a cui posso attingere, quindi ho iniziato a giocare anche Janna, Karma e Morgana. So’ giocare chiaramente tutti gli altri support ma non ho molta confidenza con loro. Il ruolo del support è derivato dal fatto che giocassi Blitzcrank! Cioè, quando io ho iniziato a giocare 5v5, (ricordo che io per un anno e mezzo ho giocato solo 3v3 rimanendo ignorantissimo) mi hanno detto: “guarda che questo campione deve andare support” e io “ah” e sono andato support.

Daniele: Quindi non scelte di quelle: “no io vado support perché mi piace aiutare gli altri”…

Giulio: Non è che gioco Blitzcrank perché sono support ma sono support perché gioco Blitzcrank.

Paolo: Esatto bravo!

https://youtu.be/5FwjZ7lu4Uo

Riguardo la tua esperienza nel team Next Gaming, com’è essere in un team?

Un’esperienza molto bella. Purtroppo non ci siamo allenati tanto infatti, prima della finale al Lucca Comics io ero convinto che avremmo perso. Non giocavo a League of Legends da due settimane quindi ero un po’ “arrugginito”, diciamo così. Ero abbastanza convinto che avremmo perso. Il team comunque, più che composto da colleghi lo definirei come gruppo di amici, compagni, ci divertiamo a giocare insieme. Spesso ci insultiamo ma ciò non comporta che ci odiamo! Mi diverto con tutti loro, e se non mi divertissi (che è tuttora la cosa che mi interessa di più del gioco) non giocherei.

https://youtu.be/_3qP0AIpCTk
Come ti sono sembrati i mondiali di quest’anno?

Purtroppo non li ho seguiti tantissimo. Ho seguito bene solo la finale e la semifinale. Per il resto ho visto solo gli highlights. Ero molto concentrato sul Lucca Comics, era il mio primo Lucca Comics. Fatto sta che di nuovo si sono confermati i coreani come il team migliore e questa cosa mi mette un po’ ansia e un po’ di tristezza, perché è come se avessero dei geni più “buoni” dei nostri e che quindi sono più bravi a giocare. Vediamo se cambierà qualcosa con la nuova stagione, con i cambiamenti della season 6, speando indeboliscano un po’ loro e favorendo noi europei e i giocatori americani.

https://youtu.be/5QaM_nbGIUE

Come hai visto le prestazioni degli Origin e dei Fnatic? Girano addirittura delle teorie “cospirazionistiche” che dicono che abbiano perso volontariamente.

No, non credo che i coreani abbiamo bisogno di questi mezzucci. Gli Origin e i Fnatic sono due grandi squadre e il mio sogno era quello di vedere una finale tutta europea. Sogno puntualmente smentito in semifinale. Ma, da qui a pensare teorie cospirazioniste… no, no, non credo. Penso che siamo semplicemente più scarsi rispetto ai coreani. Che poi chiaramente c’è il tipico argento 5 che dice: “Che scarsi gli Origin!”. I coreani sono un altro pianeta.

https://youtu.be/9lizx7koB8k

Com’è la vita da player professionista?

Non mi definisco proprio un player professionista. Per player professionista io intendo Yellowstar, cioè un giocatore che ci ha fatto i soldi col giocare. E io questa cosa non l’ho mai fatta! Io ho vinto, in soldi, alla fine del Lucca comics sai quanto? 25€ in codice RP. Non si può definire paga da giocatore professionista. Un minimo guadagno lo ricavo dallo streaming, con gli iscritti al canale, le persone che mi supportano perché li faccio ridere, perché insegno qualcosa, mai visto un euro dal giocare competitivo né mi ritengo abbastanza bravo da dire: “vabbè non riesco a fare i soldi ma sono bravissimo” nemmeno quello. Quindi, no, sono uno che fa finta di giocare bene, ma un giocatore a cui mancano tante cose per arrivare ai livelli più alti.

https://youtu.be/Q6uLAg8Vb3c

Come vivi il rapporto con la community di League of Legends?

La community di League of Legends, in generale, non è la più carina. Ho fatto vari video in merito. È una comunità molto tossica e sempre pronta a saltare alla giugulare dell’altro appena fa una cavolata, con frasi del tipo: “aaaah! Fai schifo!”. Non è una cosa proprio carina. Con i miei stream, dal mio piccolo, cerco di arginare questi fenomeni. Sono sempre positivo, sempre carino, se voglio flammare. Se voglio insultare una persona, scrivo:”tuo padre è grasso” senza inviare, poi cancello e scrivo “dai ragazzi ce la possiamo fare!”. È giusto un effetto placebo per me, tutto l’odio che provo in quel momento verso gli altri me lo tengo per me, invece di rovinare la giornata altrui.

Daniele: io ci provo anche, ma continuano a flammare di brutto e in una maniera orribile.

Paolo: c’è il tasto “mutare”. Io lo faccio appena sbaglio. Prevedo che sto per essere flammato e muto prima.

https://youtu.be/SlpQ3Pjo_UU

Giulio: Chi grabba meglio tra Blitzcrank e Thresh?

Non c’è chi grabba meglio. Sono due grab differenti. Il primo, quello di blitzcrank, è rapido, più spesso e più largo

Giulio:  Fa più danni però, nel senso che in team fa fare più errori. Mi grabbo Alistar!

Esatto, non è proprio il massimo. Ha meno crowdcontrol rispetto a quello di thresh. Quello di Blitzcrank è più facile da prendere a elo (punteggio nelle ranked) bassi: argento, silver, oro. Quello di Thresh più facile da prendere ad elo alti quindi: Master, Challenger, Diamante alto. Perché questo? Una meccanica comune degli elo alti è il sidestep. Il sidestep è il passo di lato che è la tipica azione che si fa per evitare uno skillshot lineare. Se Blitzcrank mi vuole grabbare, invece di tirare dritto come un bronzo, dove va? O a destra o sinistra giusto. Il grab di thresh è avvantaggiato perché se uno è intelligente prova a predire la schivata dell’avversario e, visto che agisce come se laggasse, (il grab di thresh è più lento) da il tempo al nemico di mettersi dove stai grabbando. Quindi è meno immediato! Dai tempo all’avversario di sbagliare! Perché dietro ogni grab, ricordiamoci, che c’è sempre un errore nemico. A volte si fanno dei mindgames della Madonna in cui io penso che tu pensi che mi stai prendendo allora io predico che tu non mi predici quindi non schivo nulla vado dritto come un bronzo, tu hai predictato ma in realtà non hai predictato nulla perché io non mi sono mosso. Questi sono dei ragionamenti che posso fare nella mia testa malata!  Il problema qual è? Che la prima volta che becchi un grab, se ne becchi un altro e poi ne becchi un altro ancora, lo mandi in uno stato di paranoia, perché tu gli sei entrato nel suo modo di pensare (e così è la maggior parte delle volte) e quindi anche se sbagli il grab, lui prende e flasha subito perché è sicuro che lo prenderai. È spesso questo meccanismo che ti fa vincere le partite da support.

https://youtu.be/q6hnhS9KWKw

Come ti senti a giocare contro dei campioni come un Rengar che possono uccidere in poco tempo?

In realtà con i nuovi cambiamenti della Season 6 Rengar è stato un po’ nerfato, perché tutti gli ADC saranno più difficili da uccidere. Come Graves, che lo hanno ReWorkato in maniera tale che un Rengar non lo può ammazzare. A parte che è molto ingiusta come cosa, ma hanno buffato tutti gli adc per evitare proprio che questi poveri cristi muoiano in uno schioccare di dita! Hanno nerfato i Mid Caster rendendo il game più rapido. Nelle stagioni precedenti, la Riot voleva evitare lo “snowball”. In questa stagione invece sembra che voglia promuovere game che durino di meno. Preferisco un game deciso di 25 minuti rispetto ad un game di 50 minuti dove alla prima ca**ata si perde il game. Quello mi mette un po’ ansia, anche perché se perdi una partita di 50 minuti ti vuoi buttare da un palazzo! mentre perdere la partita di 20 minuti dici: “e vabbé… è andata così”.

https://youtu.be/a_lY0BMO1b8

Con queste maestrie, da ADC, personalmente, mi sento meglio. Cure, Cure ovunque!

Hanno buffato molto i support come Janna e Soraka. Tutte quelle cure ora sono fastidiose, però vedremo se le nerferanno in seguito. A me non dispiace a essere sincero. Sono riuscito a carryare varie partite per questo e perché hanno nerfato il TP (teletrasporto) che era la summoner spell che rendeva più brutte le schermaglie in bot lane. Tu ti stai picchiando, facciamo all-in e appena fai quel passo in avanti di troppo, due TP bot lane e andate a fare in c***! Il giocatore non può fare nulla! Quindi con il nerf al TP ne vedremo meno e forse addirittura zero invece che solamente uno top lane. Sarà un meta più avvincente.

https://youtu.be/uNhkVpXp5LM

Penso abbiano fatto tutte queste modifiche nel tentativo di bilanciare il tutto, cosa ne pensi?

Il bilanciamento perfetto non può esserci in League of Legends. Ci sarà sempre quel campione un po’ più forte e poi a quel campione verrà un po’ nerfato oppure verrà trovata una maniera per counterarlo. Sono i giocatori a trovare un modo di bilanciare il gioco.

E quindi, come bilanciare Tahm Kench?

Tahm Kench… bella domanda… effettivamente andrebbe nerfato come campione perché non esiste un support che premi W e salvi gente da qualsiasi morte incombente. Questo non ha senso! Innanzitutto gli potrebbero allungare il cooldown della W, facendo subire l’eventuale danno che riceve mentre sta’ mangiando un nemico anche alla persona nella pancia. Vedremo se lo faranno ma in ogni caso io lo banno sempre.

https://youtu.be/cmSIBhrZ_YE

Come ti hanno trattato e come ti sei sentito trattare dagli altri quando ti hanno visto a Lucca come campione italiano?

In realtà ho un rapporto con i ragazzi che mi seguono molto amichevole. Non è un rapporto “scusa, son meglio io”, non li tratto come numeri. Ci scherzo e mi prendono in giro la maggior parte delle volte. L’affetto l’ho avuto sia prima che dopo la finale, chiaramente la finale mi ha fatto un po’ di pubblicità! Di base avevo tanta gente che mi seguiva e mi supportava già e questa è una cosa bellissima. Ho fatto veramente tante foto e non credevo di farne più di mille con ragazzi che mi dicevano “paolo vuoi fare una foto?” e io “ehm, si” ma volevo fare tutto tranne che foto o parlare! Avevo la voce a pezzi per dire ca**ate tutto il pomeriggio e intrattenere i ragazzi che passavano lì allo stand. Quindi molto molto stancante ma al tempo stesso molto molto bello sapere che c’è così tanta gente che ti vuole bene e spero poca che ti voglia picchiare o uccidere.

https://youtu.be/HJmeXP8_aHI

Paolo, come hai superato il problema “genitori”, che vedono i propri figli player come “falliti”?

Non l’ho superata, guarda. non l’ho superata. Neanche se dico che faccio i milioni di euro con lo streaming non la supero. Non credo si possa superare quindi… niente.

https://youtu.be/vciFkQqpsto

Gaetano Ferraro ci ha chiesto: “chi ti ha introdotto a League of Legends”?

Nessuno, da solo. Oddone… un video di Oddone. Uno che giocava nei TSM come Jungler, vidi quel video e ci iniziai a giocare. Era in inglese, Season 2, appena uscita Ahri (il campione) era natale mi pare. Poi ovviamente ho convertito un mio amico, quello con cui giocavo Alistar in bot lane.

https://youtu.be/lYZp-FckHQA

Continuerai a giocare Blitzcrank?

Adesso sto cercando di giocarlo di meno, perché non vale la pena. Il motivo per cui non sia riuscito a fare il Master in questa season è un po’ perché ho trollato e un po’ perchè ho giocato quel campione con cui non ho la win rate più alta. Potrei averla con Janna ad esempio. Con Blitz è più difficile!

https://youtu.be/8ZUKzVB3hc8

Ringraziamo nuovamente Paolo, augurandogli di continuare nel suo successo e magari, speriamo un giorno, di poter scambiare quattro chiacchiere dal vivo per i nostri lettori. Un saluto dalla redazione di Nerd@30 e da Paolocannone, che potete seguire sul suo canale twitch: paoloidolo. A presto!
https://youtu.be/Q7k1GB68qsU

Daniele Ferullo

Giulio Ciambrone

[Anime] One Punch Man, l’Anime Rivelazione che manda in Pensione Chuck Norris

one punch manOne Punch Man è senza ombra di dubbio l’anime del momento, come fu “L’Attacco dei Giganti” qualche tempo fa. Realizzata dallo studio Madhouse (Death Note, Death Parade, Monster, Hunter x Hunter 2011), la serie è l’adattamento animato dell’omonimo manga di One illustrato da Yūsuke Murata (Eyeshield 21). Al momento in Italia sono stati distribuiti 8 episodi grazie alla piattaforma di streaming legale VVVVID, raccogliendo un enorme successo sin dalle prime battute. Questa prima stagione avrà la durata di 12 episodi.
Partiamo dal presupposto che chi scrive ha letto giusto qualche capitolo del manga di Murata, di cui ho notato soprattutto la straordinaria dinamicità del tratto. I personaggi sono disegnati in maniera sublime e le scene d’azione sono semplicemente eccezionali. La recensione verterà totalmente sull’opera animata, senza nessun commento sulla fedeltà all’opera originale.

Trama:
La storia narra di un ragazzo di nome Saitama, che dopo un allenamento durato 3 anni ha finalmente raggiunto il suo obiettivo, diventare l’uomo più forte del mondo. La sua forza è tale da distruggere qualsiasi nemico con un solo pugno. Questo porta Saitama a passare la sua vita nella noia più totale, perché non riesce a trovare nessun avversario che riesca a resistere ad un suo pugno. Successivamente fa la conoscenza dell’androide Genos, con cui entrerà a far parte di un’associazione di eroi. Il suo obbiettivo ora è quello di diventare uno dei supereroi più popolari.

Commento:
OPM rientra a pieno merito nella categoria dei “battle shonen”, ovvero un manga/anime da combattimento indirizzato ad un pubblico adolescenziale.
Quello che a mio avviso colpisce maggiormente di quest’opera è la sua diversità rispetto ad altri manga/anime dello stesso genere. Goku, Naruto, Ichigo, Kenshiro, Rufy, Yusuke Urameshi e Gon sono tutti personaggi accomunati da un obiettivo, quello di diventare più forti per battere qualsiasi avversario. In One Punch Man scopriamo che il protagonista ci è già riuscito. One è riuscito nell’intento di decostruire sia un genere che una delle frasi fatte più famose che esistano: “Non si finisce mai di migliorare”. Saitama non ha bisogno di migliorare, è già il migliore. La genialità dell’opera sta proprio in questo, nel fatto che l’autore ha messo subito in chiaro che Saitama batterà qualsiasi avversario con un solo pugno. Dall’altro lato abbiamo degli eroi depotenziati (rispetto al protagonista) o completamente inutili e una popolazione che non vede di buon occhio il povero Saitama, che viene considerato come un imbroglione che sfrutta le fatiche degli altri eroi per fare successo. La curiosità sta proprio in questo: capire l’impatto che avrà l’ennesimo mostro distrutto dal pugno di Saitama.one-punch-man2
Una trama così semplice non poteva che avere un grande impatto sul pubblico.

Comparto tecnico:
Lo studio Madhouse rappresenta da sempre una garanzia per quanto riguarda l’apparato tecnico.
Ma partiamo dalla straordinaria sigla, che mette subito in chiaro quanto questo anime sarà visivamente gasante. Una delle migliori sigle degli ultimi anni.
Il character design è abbastanza curato e le animazioni sono semplicemente spettacolari. Partendo dal dinamismo delle vignette di Murata, la Madhouse confeziona delle scene d’azione veramente superbe, che per certi versi ricordano le fantastiche animazioni targate Gainax viste in Tengen Toppa Gurren Lagann. I combattimenti sono veramente esaltanti e i 22 minuti della puntata sembrano volare. Le musiche danno una grande mano ad accompagnare la devastazione provocata dai pugni di Saitama.

Conclusione:
One Punch Man è un anime di un divertimento assoluto. Lo consiglio a tutti gli amanti degli anime di combattimento e a chi cerca un anime leggero ed esaltante. Lo sconsiglio a chi negli anime cerca la completa serietà o chi non sopporta le gag comiche.

Antonio Vaccaro

[Events] A un Passo da “Il Risveglio della Forza”, Fumettomania incontra Star Wars

locandina evento star warsPer celebrare l’uscita del settimo lungometraggio della saga più amata della storia del cinema, Fumettomania Megastore conclude la serie di proiezioni sull’esalogia di Star Wars con il sesto episodio, Il Ritorno dello Jedi, del 1983.
In aggiunta tutta una serie di attività legate al mondo di Guerre Stellari per accogliere al meglio il nuovo film, “Il Risveglio della Forza”, in uscita nelle sale il 16 Dicembre. Fra queste un focus dal titolo “Come guardare, leggere e giocare Star Wars”, per comprendere tutte le complesse sfumature di questo affascinante universo, un quiz sulla galassia “lontana lontana”, che darà l’opportunità ai presenti di vincere premi esclusivi e, naturalmente, un rinfresco per tutti i partecipanti.

L’appuntamento è per domenica 29 Novembre dalle ore 16.00 in poi presso Fumettomania, che ha sede in via G. e F. Falcone, 64/66 (vicino il Biocontrol), a Cosenza! Naturalmente ci saremo anche noi di Nerd@30 assieme allo staff della cartoleria Bazinga di Rende.
Jedi, sith, ribelli, imperiali e cacciatori di taglie sono chiamati a partecipare portando amici e alleati. La Forza vi aspetta!

[Anime] Prison School, una “sbirciata” alla commedia di Akira Hiramoto

prison schoolTra gli anime della stagione 2015 non poteva passare inosservata la commedia tratta dal manga di Akira Hiramoto, “Prison school“.

Per chi ha solo visto o cercato immagini in rete, Prison School può sembrare un banalissimo Ecchi con personaggi e scene col solo scopo di accrescere il fanservice, ma i curiosi/coraggiosi che sono riusciti a spingersi oltre l’imponente petto di Meiko (non credo siano necessarie presentazioni) hanno trovato un’opera più profonda di quanto si potesse immaginare.
È giunto in Italia grazie a VVVVID e tutt’ora il Live Action è in corso in simulcast con il Giappone.
La storia inizia in quello che è stato fino all’anno precedente un istituto prettamente femminile con l’arrivo dei nuovi studenti, di cui solo 5 maschi (i nostri protagonisti, o meglio eroi).prison school2
Il nostro quintetto si troverà subito in difficoltà in quanto nella scuola esiste un’organizzazione che cerca di impedire il dialogo tra i due sessi e, in preda alla disperazione per non essere riusciti a socializzare con l’altro sesso, decidono di organizzare un raid per spiare le grazie delle loro compagne di corsi. Piano che finisce subito male e introduce l’anime nella sua parte più importante: la prigione. La pena che prevede il codice scolastico per la violazione del regolamento è proprio un mese da scontare nella prigione scolastica, dove finiscono i cinque “detenuti”.
Seppur la trama non sia particolarmente elaborata, ogni episodio è ricco di colpi di scena che portano a sviluppi inaspettati.
L’ambiente dominante è sicuramente la prigione, da cui IL protagonista (per quanto i ragazzi siano importanti, la storia è incentrata su Kiyoshi) cercherà di evadere ad ogni costo. Personalmente questa situazione mi ha fatto venire in mente la serie televisiva “Prison break”.
Oltre le forme della vicepresidentessa, le espressioni facciali dei personaggi sono la vera forza dell’anime, alcune delle quali possono essere surreali, ma necessarie a far comprendere l’importanza della situazione.
Nel complesso si rivela un anime completo: caratterizzazione dei personaggi ben fatti, disegni piacevoli e citazioni storiche.

Giulio Ciambrone

[Retrospettive] Addio Betamax

betamaxEbbene si, questo 10 novembre 2015 Sony ha dichiarato che smetterà di produrre Betamax, segnando così la fine di questo supporto.

Addio, Betamax…

Ok, ok, non sai cos’è un Betamax, e visto che me lo aspettavo partiamo con un’altra retrospettiva!

Erano i primi anni ’70 e il mondo si stava avvicinando a quella che sarebbe diventata la prima vera e propria rivoluzione digitale, in questo preciso periodo i supporti più usati nel campo, e non mi riferisco solo ai supporti per la video-registrazione ma anche a quelli usati nel campo informatico, erano appunto quelli a nastro magnetico.
Nonostante questo tipo di supporto fosse scomodo per determinate operazioni, basti pensare al fatto che volendo recuperare un dato in un determinato punto si doveva aspettare che il lettore avvolgesse il nastro fino a quel punto mettendoci anche minuti o che fossero sensibili a sbalzi di temperatura (qualcuno ha detto Mr. Robot?), erano molto economici e adatti ai compiti di tutti i giorni.betamax2
Nel campo della video-registrazione professionale i supporti a nastro magnetico furono adottati fin da subito a differenza di quello casalingo che rimase scoperto da questa tecnologia fino al 1972 quando la Philips mise in commercio il N1500 il primo vero dispositivo per la registrazione Home-Video.
Nel 1975 Sony entrò in questo mercato introducendo il Betamax uno standard molto più capiente e di qualità maggiore dei supporti VCR per N1500.
Una cassetta Betamax poteva contenere circa 90 minuti di video alla risoluzione di 350×576 per le frequenze Pal mentre 350×480 per quelle NTSC ad un prezzo estremamente contenuto.
Nonostante le ottime vendite nel 1975 il Betamax divenne presto rivale del più conosciuto VHS sviluppato dalla JVC e distribuito da numerose atre case produttrice.
cowboy bebopNonostante fosse rozzo e di bassa qualità ma con maggiore capienza quest’ultimo il divenne lo standard battendo senza troppi sforzi il nostro dimenticato Betamax riservandogli la nicchia del mercato semi-professionale.
Il supporto è stato nominato molte volte nel campo nerd, sia per sottolinearne la famosa disputa con i VHS, come ad esempio in un famoso episodio di Silicon Valley dove i protagonisti la paragonano a una legata all’ambito religioso, oppure per sdrammatizzare sulle forme molto squadrate dei lettori Betamax che tra l’altro assomigliano molto a quelle della nuova Xbox One.
La citazione nerd sui Betamax per eccellenza rimane quella dell’episodio 18 Speak Like a Child di CowBoy Bebop dove viene recapitata una cassetta alla ciurma del Bebop, portando Spike e Jet a cercare un lettore per vederne il contenuto, lasciando allo spettatore uno dei più emotivi finali di un anime.

Chiudiamo questa retrospettiva ricordando con affetto questo sfortunato supporto, o almeno io lo faccio, tu invece nemmeno lo conoscevi… :p

Pasquale De Rose