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Scippa un’anziana ma cade e si rompe il braccio. Arrestato dalla polizia

COSENZA – Ha cercato di scippare la borsa ad una donna, facendola cadere e procurandole delle lesioni, ma allo stesso tempo è caduto a sua volta lussandosi una spalla, fratturandosi l’omero e venendo poi arrestato dalla polizia. E’ accaduto a Cosenza, dove la squadra mobile ha arrestato, in esecuzione di un provvedimento restrittivo ai domiciliari emesso dal gip per tentata rapina, Carmine Longo, 39 anni, già noto alle forze dell’ordine. L’uomo, secondo l’accusa, il 2 aprile scorso in piazza Bilotti, prima ha seguito una signora e poi, nel tentativo di scipparle la borsa, l’ha fatta cadere a terra trascinandola per qualche metro e procurandole una contusione. La resistenza della donna ha causato la rottura del manico della borsa e, per il contraccolpo, anche la caduta dello scippatore. Grazie alla testimonianza di alcune persone intervenute per soccorrere la donna, tra le quali un vigile urbano libero da servizio, gli investigatori sono risaliti a Longo, che è stato individuato vicino alla sua abitazione dopo che si era fatto medicare in ospedale per una frattura all’omero e la lussazione della spalla sinistra. L’uomo è stato poi riconosciuto dalla vittima che ne aveva già descritto le fattezze fisiche. Gli indizi e le testimonianze raccolte dalla Squadra mobile hanno quindi portato all’arresto, eseguito oggi pomeriggio.

Il nuovo capo della Polizia interviene ai lavori dell’ANPS

STALETTI’ (CZ)  Il nuovo vice capo vicario della Polizia di Stato, prefetto Luigi Savina, è intervenuto questa mattina ai lavori del Consiglio nazionale dell’Anps – Associazione Nazionale della Polizia di Stato, ospitata per la prima volta in Calabria, e per la prima volta in una sede diversa da Roma. Una scelta che costituisce anche un prestigioso riconoscimento per l’attività della sezione catanzarese dell’Anps guidata dal consigliere nazionale Emilio Verrengia, che ha affiancato al tavolo dei lavori il presidente nazionale del sodalizio Claudio Savarese, il segretario generale Michele Paternoster, il prefetto di Catanzaro Luisa Latella e il questore Giuseppe Racca.   Numerose le autorità presenti nella platea della sala conferenze del villaggio “Guglielmo” di Copanello, tra cui il procuratore generale di Catanzaro Raffaele Mazzotta, il presidente dell’Amministrazione provinciale di Catanzaro Enzo Bruno e i vertici delle Forze dell’Ordine.  “La Calabria è una terra bellissima – ha commentato il vice capo vicario della Polizia Savina – così come le altre regioni del Meridione, ricche di storia, di cultura, di tradizioni e di valori. Purtroppo la Calabria è troppe volte conosciuta nel resto d’Italia per la pervasività della criminalità organizzata. Il valore aggiunto della scelta di celebrare in Calabria l’assemblea dell’Anps è proprio quello della volontà di testimoniare l’importanza della legalità in questa terra.  La Polizia di Stato non è solo repressione, ma soprattutto prevenzione, e in questo hanno un ruolo importante i nostri pensionati, che hanno lavorato una vita in Polizia, conoscono i nostri valori e la nostra tradizione, e fanno squadra insieme a noi per la legalità”. Per Emilio Verrengia si è trattato di una giornata storica per l’associazione “che per la prima volta, dalla sua costituzione in ente morale avvenuta nel 1970, tiene la su assemblea dei soci al di fuori della sua sede legale.  Ma è importante soprattutto – ha spiegato Verrengia – che si sia scelto di ospitare l’assemblea in un territorio difficile come la Calabria, dove la Polizia di Stato, le Forze di Polizia ma anche la nostra associazione, sono al fianco dei cittadini e delle istituzioni, proprio nell’ottica di polizia di prossimità, che sta tra la gente soprattutto grazie all’opera di tantissimi volontari che operano quotidianamente nelle strutture con cui l’Anps è convenzionata. Voglio rivolgere un ringraziamento ai tantissimi presidenti di sezione e delegati per il sostegno che danno a questa nostra azione, ma anche alle organizzazioni sindacali della Polizia, presenti anche oggi come il Siulp e il Coisp, con cui operiamo in sinergia anche nella nostra attività sociale per rafforzare la percezione della sicurezza nei cittadini”. Anche il presidente nazionale dell’Anps Claudio Bavarese ha rimarcato come la celebrazione dell’assemblea nazionale in Calabria vuole essere un segnale alla cittadinanza di vicinanza della Polizia e della sua associazione. “La presenza della Polizia non si limita soltanto al personale in servizio, ma prosegue con tante attività anche con il personale a riposo. Amo ripetere una frase del compianto capo Manganelli: chi ha fatto il poliziotto lo è per sempre, e l’età anagrafica non ci deve condannare alla panchina perché non deve essere disperso il bagaglio di professionalità di ciascuno di noi, ma deve produrre ancora servizi per la collettività”.  I lavori assembleari, patrocinati dalla Regione Calabria, dalla Provincia di Catanzaro e dal Comune di Staletti – si sono conclusi con la celebrazione dell’assemblea annuale dei soci,  con l’approvazione del bilancio consuntivo 2015 e preventivo 2016 e con l’esame di proposte per migliorare l’attività sociale del  sodalizio.

Agguato a Reggio Calabria, un morto e un ferito

REGGIO CALABRIA – Agguato nella notte a Calanna, un centro dell’hinterland di Reggio Calabria. Un uomo, Domenico Polimeni, di 48 anni, con precedenti di polizia, è stato ucciso in un agguato che ha coinvolto anche  Giuseppe Greco, di 46 anni, che si trovava insieme a Polimeni. Sul fatto di sangue indaga la Squadra mobile di Reggio Calabria sotto le direttive della Dda. Secondo quanto si è appreso Polimeni e Greco sono stati feriti mentre erano affacciati ad un balcone. A sparare dalla strada è stata una persona armata di fucile, giunta su posto a bordo di un’automobile che si è poi allontanata. L’ipotesi che appare più verosimile è che l’obiettivo dell’agguato fosse Giuseppe Greco e che Polimeni sia stato coinvolto nell’episodio solo perché si trovava insieme al pentito. Giuseppe Greco è stato ricoverato negli “Ospedali riuniti” di Reggio  in gravi condizioni. Aveva iniziato a parlare con i magistrati nel marzo 2013, ai quali aveva riferito alcuni fatti e dinamiche della ‘ndrangheta reggina, poi nel maggio 2015 svanì nel nulla, non comparendo in un processo dove doveva essere sentito. Le sue dichiarazioni erano importanti perché ritenuto uno dei capi delle cosche a Calanna, centro a nord di Reggio Calabria. Infine nell’ottobre scoro, durante un processo, dichiarò di non voler più collaborare con la giustizia. Sul caso, il procuratore della città dello Stretto, Federico Cafiero De Raho, si dice preoccupato: «Leggere questo episodio come un fatto isolato sarebbe un grave errore. Il tentato omicidio di Greco va inserito in un quadro più ampio, che ha a che fare con gli episodi, anche di sangue, che stiamo registrando a Reggio Calabria dove c’è un fermento criminale che non possiamo ignorare». Da mesi, a Reggio Calabria si contano omicidi, ferimenti e gambizzazioni che hanno insanguinato diversi quartieri della città. Meno di una settimana fa, l’imprenditore edile Sebastiano Morabito è stato ferito alla testa nel quartiere di Gallina da un sicario che ha tentato di ucciderlo sparando con una carabina di precisione. Un mese fa invece, nello stesso quartiere, è stato ucciso Giovanni Vilasi, imprenditore edile ritenuto vicino alla cosca Libri. Gli hanno sparato in pieno giorno, nei pressi di una scuola. Sempre a Gallina, poche settimane prima un altro imprenditore, proprietario di un supermercato, è riuscito a sfuggire a chi lo voleva morto, ma in tutta Reggio da mesi si registrano attentati, intimidazioni, ordigni lasciati anche in pieno giorno di fronte ad attività commerciali, e colpi di pistola esplosi contro vetrine e saracinesche.  Il prefetto di Reggio Calabria, Claudio Sammartino, ha convocato per il, 5 aprile, alle ore 17, Il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica “per un ulteriore esame dello stato dell’ordine e della sicurezza pubblica -è detto in un comunicato – nel capoluogo e nella provincia, anche in relazione ai recenti eventi”. All’incontro parteciperanno il Procuratore della Repubblica, titolare della Direzione Distrettuale Antimafia, il Questore e i Comandanti provinciali dei carabinieri e della Guardia di finanza.

Serata shock al Rendano di Cosenza. Fotoservizio di Aldo Fuoco

Il racconto della drammatica serata del Teatro Rendano attraverso gli scatti di Aldo Fuoco (Fotostudio Reflex di Mendicino).

Il foyer prima dello spettacolo
Il foyer prima dello spettacolo

 

Le hostess accolgono il pubblico
Le hostess accolgono il pubblico

 

Artisti pronti ad andare in scena
Artisti pronti ad andare in scena

 

In sala prende posto anche Mario Occhiuto
In sala prende posto anche Mario Occhiuto

 

Quasi pronti per andare in scena
Quasi pronti per cominciare

 

Il pubblico prende posto
Il pubblico prende posto

 

Si apre il sipario
Si apre il sipario, alcune fasi dello spettacolo

 

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Lo spettacolo

 

 

 

 

 

 

Inizia lo sgombero
Inizia lo sgombero

 

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Gli spettatori lasciano il teatro

 

L'arrivo della polizia
L’arrivo della polizia

 

Gli artificieri dei vigili del fuoco

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Non c'è alcuna bomba, gli artisti tornano a sorridere
Non c’è alcuna bomba, gli artisti tornano a sorridere

Rende, scontro tra un pullman e un furgone. C’è un ferito grave

RENDE (CS) – Una persona è rimasta gravemente ferita nella zona industriale di Rende in un incidente stradale in cui sono rimasti coinvolti un furgone ed un pullman. Lo scontro tra i due veicoli si è verificato nei pressi dell’inceneritore, all’altezza di Via Primo Carnera. Per cause in corso di accertamento il pullman, che stava probabilmente compiendo un giro di prova e non aveva nessun passeggero a bordo, si è scontrato con il furgone guidato da un uomo di 54 anni che ha avuto la peggio. Soccorso dal personale del 118 è stato trasportato presso l’ospedale dell’Annunziata di Cosenza e ricoverato in prognosi riservata. I rilievi del caso sono stati effettuati dai personale della polizia municipale di Rende agli ordini del comandante Vincenzo Settino. (Immagine di repertorio)

Cosenza, estorsione da mille euro ai danni di un commerciante

COSENZA – La Squadra mobile di Cosenza ha arrestato Antonio Marotta, 37 anni, con l’accusa di estorsione ai danni di un imprenditore. L’uomo, ritenuto dagli investigatori vicino al clan degli zingari, si sarebbe fatto consegnare, dietro minacce, la somma di 1000 euro in contanti dal titolare dell’esercizio commerciale. I poliziotti, che pedinavano Marotta da giorni, lo hanno fermato all’uscita del negozio. Sono state altresì acquisite le immagini di videosorveglianza del locale che avrebbero registrato il passaggio del denaro. Sono in corso ulteriori indagini, coordinate dal sostituto procuratore della Dda di Catanzaro Pierpaolo Bruni.

Cosenza, operazione Black Out. Sgominata banda del rame. 13 ordinanze restrittive (NOMI)

gang del rame 1COSENZA – Sono in tutto 13 le misure cautelari eseguite stamane a conclusione di un’indagine congiunta di Polizia di Stato e Corpo Forestale dello Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza, contro un’organizzazione che riciclava rame rubato grazie alla complicità di imprenditori del settore che mettevano a disposizione le loro aziende per la ricettazione di metallo di provenienza furtiva. L’operazione è scattata all’alba. Le indagini effettuate dalla Squadra Mobile della Questura di Cosenza e dal Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e Forestale del Comando Provinciale di Cosenza hanno portato questa mattina all’esecuzione della misura cautelare degli arresti domiciliari per 4 persone, e all’esecuzione di ulteriori 9 misure cautelari per altrettante persone. Sono stati contestati i reati di attività organizzata per il traffico illecito di rifiuti, ricettazione aggravata e associazione per delinquere. La complessa indagine, coordinata dal Procuratore capo Dario Granieri, dal Procuratore aggiunto Marisa Manzini e dai sostituti procuratori Salvatore Di Maio, Domenico Assumma e Domenico Frascino, è durata diversi mesi. Secondo gli inquirenti, All’interno delle aziende “Autodemolizioni Franco Carriere srl” e “F.lli Bartucci Snc” di San Pietro in Guarano (cs) , confluivano ingenti quantitativi di cavi in rame rubati a società operanti nel settore energetico, dei trasporti e delle telecomunicazioni, materiale che veniva poi destinato alla ditta Ecotek srl di San Pietro Lametino (Cz). La refurtiva veniva conferita alle aziende da personaggi, alcuni dei quali destinatari delle misure cautelari, organici all’organizzazione. Il rame, sia “pulito” che bruciato, riciclato è stato quantificato dagli investigatori, grazie ad attività di videosorveglianza e intercettazioni, in decine di tonnellate. Il metallo veniva sigillato in containers e sistemato sotto uno strato di pneumatici fuori uso o nascosto all’interno dei veicoli da demolire accatastati all’interno dei piazzali delle aziende per poi essere caricato a bordo di mezzi dove veniva nascosto sotto gang del rame 3altri tipi di rifiuti e inviato alla Ecotek di Lamezia Terme (Cz) che provvedeva a inserire il materiale nel mercato legale. Gli spostamenti, che avvenivano con frequenza, sono stati costantemente monitorati nel tempo dagli investigatori della Polizia di Stato e dl Corpo Forestale. Il giro d’affari è stato stimato dagli investigatori in oltre 1.500.000 euro. Questa mattina è scattato IMG-20160329-WA0027il sequestro di numerosi beni aziendali, dei mezzi utilizzati per il trasporto e sono state eseguite tredici misure cautelari personali a carico di Franco Carriere, 43 anni, Francesco Bartucci 44 anni, Silvio Ciardullo, 33 anni, Raffaele Carlini, 56 anni, Marco Mauro, 32 anni, Francesco Bevilacqua, 23 anni, tutti di Cosenza; Fabio Angelo Perri, 44 anni, Giuseppe Lucchino 34 anni, Rosario Bandiera, 34 anni, Giovannino Gallo, 32 anni, tutti di di Lamezia Terme; Daniel Adam 34 anni e Andrei Cotet 35 anni, entrambi romeni; Marcello Munegato 42 anni, di Castiglione Cosentino. Nel corso delle operazioni sono state eseguite perquisizioni all’interno delle aziende coinvolte. IMG-20160329-WA0025

Auto fuori strada a Scalea. Tre feriti

SCALEA (CS) – Tre giovani sono rimasti coinvolti in un incidente stradale verificatosi nella serata della Pasquetta. L’auto sulla quale viaggiavano, in transito lungo la statale 18 nel centro abitato di Scalea, è finita fuori strada mentre marciava in direzione sud. Secondo quanto si è appreso il conducente ha riferito di aver perso il controllo del mezzo nel tentativo di scansare alcuni cani randagi che stazionavano sulla carreggiata. Tanto spavento ma solo lievi contusioni per i passeggeri, nonostante si sia reso necessario l’intervento dei vigili del fuoco per liberare una delle tre occupanti del veicolo, rimasta incastrata tra le lamiere. Intervenuto anche il personale del 118 e della polizia stradale.

Rinvenuto ordigno bellico inesploso dalla Polizia Provinciale

PATERNO CALABRO  (CS)-Un ordigno bellico inesploso in agro del Comune di Paterno Calabro. Questo il singolare ritrovamento fatto dalla Polizia Provinciale il 23 marzo scorso in Contrada Colfo, nel terreno di proprietà di un privato, a seguito di segnalazione effettuata dai volontari della Protezione Civile – Associazione Libera Caccia Cosenza.

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La Polizia Provinciale ha effettuato immediato e idoneo sopralluogo, costatando la presenza dell’ordigno bellico rappresentato presumibilmente da colpo di mortaio inesploso di nazionalità tedesca.  L’Ufficio Comando del Corpo ha immediatamente attivato le procedure del caso, previa tempestiva comunicazione al Prefetto di Cosenza e contestuale informativa al Sindaco di Paterno e alla Questura di Cosenza. A tal fine si è quindi provveduto a porre sotto controllo la zona, delimitandola e apponendo idonea segnaletica indicante il vincolo giuridico sull’area circoscritta da nastro bianco e rosso. Inoltre, dal pomeriggio dello stesso giorno è stato predisposto un servizio di vigilanza ininterrotta sui luoghi, a cura di agenti della stessa Polizia Provinciale; richiesto anche l’ausilio e la collaborazione di altre forze di polizia, per garantire l’incolumità pubblica con un’idonea vigilanza fino all’effettiva rimozione e brillamento dell’ordigno. Il Comune di Paterno Calabro ha messo a disposizione il Gruppo comunale volontario di Protezione Civile, per un ausilio nelle attività di vigilanza sull’area interessata.

Per la neutralizzazione dell’ordigno è intervenuto sul posto, nella giornata di ieri 24 marzo, l’11° Reggimento Genio Guastatori, che ha provveduto al brillamento dello stesso alla presenza dei Carabinieri di Dipignano e della Polizia Provinciale di Cosenza, con assistenza sanitaria e medica assicurata dal Comune di Paterno Calabro. L’esplosione programmata è avvenuta, a cura degli artificieri, senza arrecare danni a persone o cose.

Polizia, prevenzione e sicurezza della movida di Cosenza

COSENZA – Con l’arrivo delle festività pasquali e la chiusura delle scuole, le piazze e i locali della Città si riempiono di ragazzi e la Polizia di Stato si impegna con servizi straordinari per garantire e tutelare la sicurezza dei più giovani nella movida cittadina.

In particolare nella trascorsa serata e nottata, il personale della Squadra Volante e del Nucleo Prevenzione Crimine della Questura di Cosenza  ha effettuato numerosi controlli nelle piazze e nei centri della città dove si svolge la vita notturna dei giovani cosentini. Sono stati identificati circa 60 ragazzi, alcuni dei quali con precedenti penali e sono state elevate sanzioni per inosservanza al codice della strada nei pressi dei locali notturni.

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In tarda serata sono stati inoltre effettuati dei posti di controllo nelle zone interessate per assicurare  che i ragazzi tornino alle proprie case in piena sicurezza.

Tali servizi verranno ripetuti al fine di garantire l’incolumità di chi vive la movida cosentina e nello stesso tempo per eliminare e contenere i disagi che possono provocarsi agli abitanti delle zone coinvolte.

Nel corso della nottata i controlli sono stati estesi anche ai sottoposti agli obblighi di legge (sorvegliati speciali e arresti domiciliari). Nell’ambito di tale attività sono stati sequestrati circa 10,00 grammi di sostanza stupefacente del tipo cocaina trovata in possesso di N.K., sorvegliato speciale con obbligo di soggiorno, il quale è stato denunciato, in stato di libertà, per inosservanza degli obblighi di legge e detenzione di sostanze stupefacenti.