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Occhiuto: “La nomina di Bruno assolutamente legittima”

COSENZA – “Le polemiche sulla nomina del nuovo vicepresidente Franco Bruno, da parte del Pd, sono del tutto infondate”. Lo dichiara il Presidente della Provincia Mario Occhiuto ricordando come la legge Delrio dia facoltà al Presidente della Provincia di scegliere il proprio vicepresidente, tra i consiglieri provinciali eletti, in totale autonomia. “La nomina di Bruno – si legge in una nota – è infatti avvenuta con il Presidente Occhiuto legittimamente ancora in carica, dato che il deposito delle firme per la mozione di sfiducia da sindaco di Cosenza, consegnate lunedì scorso, non ha ancora portato al provvedimento ufficiale di decadenza dalla carica di sindaco, né di Presidente della Provincia. E’ compito degli organi preposti, infatti, dopo il deposito delle firme, verificarne l’autenticità e la legittimità della raccolta, a norma di legge”.
“Chiarita la legittimità dell’atto – spiega il Presidente – fa sorridere sentir parlare di opportunità morale o di etica da parte del gruppo del Pd, che proprio in questo campo non ha lezioni da dare. Anzi, approfitto dell’occasione per ringraziare l’ex presidente del consiglio comunale di Cassano Guaragna, che proprio oggi sulla stampa ha offerto un’analisi lucida della doppia moralità del Pd, che, per i recenti accadimenti politici, si commenta da sola”.

Martino e Guerrieri (Udc): “Garanzia Giovani? Solo slogan, sfrutta giovani e non li paga”

L’iniziativa “Garanzia Giovani” e i relativi ritardi nei pagamenti, continua a far parlare i politici calabresi ad ogni latitudine e ad ogni livello. Ultimi in ordine di tempo Marco Martinoe Michele Guerrieri dei Giovani UDC Calabria. Queste le loro dichiarazioni:
“La grande propaganda di Garanzia Giovani è finita in una tragedia giovanile. Il programma di inserimento degli under 30 nel mondo del lavoro, sponsorizzato primMa con un tour, che ricordava i bei tempi del programma TV “Stranamore” dell’ ex Assessore del PD Carlo Guccione, poi la palla è balzata, in conseguenza del rimpasto di giunta, all’ Assessore Roccisano che già tempo fa l, a Novembre, aveva annunciato che i tirocinanti di Garanzia Giovani Calabria dovevano essere liquidati a breve. All’ Assessore ricordiamo che la Calabria amministrata da Oliverio, è fanalino di coda in Italia per occupazione giovanile. In Calabria sono ben 4’600 i tirocini attivati, ma solo poco più di 100 giovani hanno ricevuti le somme dovute, naturalmente a tirocinio finito da molti mesi. Entrando come sempre, mai per strumentalizzare, nel merito del dibattito, alla nostra Regione sono stati assegnati fondi per 67’668.420 milioni di Euro, somma destinata per attuare il deludente programma Garanzia Giovani, che doveva prevedere per i giovani anzitutto l’ accoglienza, presa a carico e accompagnamento, formazione professionale, servizio civile, sostegno all’ auto impiego, all’ auto imprenditorialità, mobilità transnazionale. Risorse finanziarie destinate nella convenzione stipulata fra il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali e la Regione Calabria. Della grande beffa, emerge, il consueto scarico di responsabilità tra Regione Calabria e INPS, ente che eroga i pagamenti. I giovani dello scudocrociato, pressati giustamente da molti giovani calabresi aderenti al progetto, chiedono un intervento serio e immediato della Regione. E chiedono apertamente il motivo per cui le altre regioni non hanno avuto problemi nei pagamenti mensili, nonostante la Regione Calabria, ha incassato i prefinanziamenti dell’ Unione Europea. La giunta Oliverio, accumula di fatto, l’ ennesimo record per figuracce in Europa.”

Cosenza, Rifondazione Comunista: tradimento fedelissimi di Occhiuto è prova generale del Partito della Nazione

COSENZA – “La defenestrazione anticipata di Mario Occhiuto, avvenuta non sulle tante e rilevanti vicende politiche cittadine (questione Rom, illegittime scelte amministrative,taglio dei servizi, disagio lavorativo e tanto altro!) ma con un ingiustificabile salto da un fronte all’altro di diversi consiglieri che fino a ieri erano tra i fedelissimi del sindaco,  è il frutto di un specie di prova generale cosentina del partito della nazione. A nostro avviso,  la vicenda assomiglia molto a quella dei Proci, coloro che gozzovigliavano nella casa di Ulisse (Palazzo dei Bruzi) per appropriarsi di Elena e di Itaca (il comune di Cosenza), ed a preponderare non è l’interesse generale dei cittadini ma il desiderio di conquistare o mantenere pezzi di potere e ruoli influenti nel controllo del governo della città”. E’ quanto scrivono in una nota Francesco Campolongo,  segretario circolo Prc Gullo-Mazzotta Cosenza e Francesco Saccomanno, segretario provinciale Prc Cosenza. “In questo quadro desolante, uno dei meno influenti dei Proci, un Elato qualunque, sebbene segretario regionale del Pd, pur di giustificare la sua presenza sulla scena attacca la satira, facendo quello che neanche Occhiuto, su cui pure si è fatta molta ironia, mai si era sognato di fare.  In evidente difficoltà rispetto all’opinione pubblica, costui non sa far altro che denunciare Giuseppe Febbraio per un video satirico realizzato sui congiurati-Proci: vogliamo manifestare tutta la nostra vicinanza e solidarietà a Giuseppe ed a quanti deridono questa classe politica impresentabile ed indistinguibile. Ne siamo certi: sarà una risata che la seppellirà!”

 

 

Cosenza, si preannuncia una campagna elettorale al vetriolo

COSENZA – Prima di lasciare lo scranno di presidente della provincia Mario Occhiuto ha proceduto a nominare un vicepresidente vicino alle sue posizioni ed a quelle di Fausto Orsomarso. Si tratta del consigliere comunale di Corigliano Franco Bruno. Sarà lui ad assumere ad interim il comando delle operazioni negli uffici di Piazza XV marzo e non il democrat Graziano Di Natale. Un remake di quanto andato in scena alla regione nel 2014 quando Scopelliti nominò sul filo di lana Antonella Stasi che svolse le funzioni di presidente fino al voto che incoronò Mario Oliverio.

 

Intanto la campagna elettorale è entrata nel vivo, dopo un periodo di calma apparente. Il clima dei veleni è esploso con una deflagrazione che non risparmia commenti al vetriolo, accuse di corruzione elettorale, interrogazioni parlamentari su video satirici. Tutto questo in attesa del commissario prefettizio che traghetterà la gestione degli affari correnti fino al voto di primavera. E con lo spettro delle inchieste giudiziarie, vere o farlocche, fate un po’ voi, che pendono sulle teste degli aspiranti sindaci, come una spada di Damocle.

Cosenza, depositate le firme dei consiglieri dimissionari

COSENZA – E’ stata depositata questa mattina nelle mani del Segretario Generale Alfonso Rende – e, quindi, formalmente protocollata-  la scrittura privata, redatta presso uno studio notarile, con la quale diciassette consiglieri comunali “dichiarano di dimettersi e di cessare concordemente – si legge nella nota – con effetto immediato ed irrevocabilmente dalle rispettive cariche di consiglieri comunali di Cosenza, ai sensi e per gli effetti di legge, ed in particolare dall’art.141 comma 1 lettera b) n.3 del T.U. n.267/2000 e successive modifiche ed integrazioni, al fine di provocare lo scioglimento del Consiglio comunale di Cosenza e, comunque, tutti gli ulteriori eventuali conseguenti effetti che ne derivano per legge”.

Alla presentazione del documento è stato delegato il consigliere Giuseppe Mazzuca.

Come noto hanno firmato le dimissioni i consiglieri Salvatore Perugini, Enzo Paolini, Giovanni Cipparrone, Giuseppe Mazzuca, Giovanni Perri, Sergio Nucci, Cataldo Savastano, Maria Lucente, Marco Ambrogio, Sante Luigi Formoso, Francesco Perri, Vincenzo Francesco Sacco, Domenico Frammartino, Raffaele Cesario, Roberto Bartolomeo, Giuseppe Spadafora, Luca Morrone.

Nella stessa mattinata, il Segretario Generale avv. Rende ha provveduto a trasmettere il documento al Prefetto di Cosenza per gli adempimenti di  competenza.

Scioglimento a Palazzo dei Bruzi. Jole Santelli: “Corruzione politica”

Jole Santelli 2COSENZA – Una interrogazione al presidente del Consiglio ed ai ministri dell’Interno e della Giustizia è stata presentata dai deputati di Forza Italia Jole Santelli e Roberto Occhiuto, dopo le dimissioni di 17 consiglieri del Comune di Cosenza che porteranno allo scioglimento dell’Ente guidato dal forzista Mario Occhiuto. I due parlamentari, dopo avere ricordato una precedente interrogazione in Commissione Affari costituzionali in cui “veniva denunciato il tentativo da parte di esponenti del Pd di corrompere consiglieri di maggioranza al fine di ottenere da loro le dimissioni dalla carica e, di conseguenza, la fine anticipata della legislatura” chiedono adesso di sapere “se l’autorità giudiziaria abbia aperto indagini sui tentativi di corruzione politica che – scrivono la Santelli e Occhiuto – hanno portato alle dimissioni di 17 consiglieri. Incontri con blandizie, minacce e promesse di diverso tipo sono stati al centro di giornate convulse. Ad avvelenare il clima notizie di stampa che annunciavano indagini, avvio di Commissioni d’inchiesta, il tutto condito da un sapiente miscuglio di pseudo fughe di notizie, millanterie e presunte soffiate. Si è scritto anche di presunte notizie provenienti da organi di polizia giudiziaria o di magistrati, ed addirittura di soffiate attribuite direttamente al ministro della Giustizia Andrea Orlando. Particolare attenzione deve essere posta al progetto Metro leggera, fortemente avversato dal sindaco e coacervo di rilevanti interessi economici regionali e locali. Occorre sottolineare, invece, che il Sindaco non ha Roberto Occhiutoricevuto alcun avviso di garanzia, né dalla procura di Cosenza né da Catanzaro. E questo perché l’azione dell’amministrazione è sempre stata improntata a criteri di legalità, sopratutto nei lavori pubblici dove in questi anni rispetto alle amministrazioni precedenti si è drasticamente ridotta la percentuale di affidamenti diretti e i lavori pubblici principali sono sempre stati attribuiti tramite una Commissione prefettizia. Al contrario al Sindaco è stata assegnata la protezione per le minacce ricevute dopo aver fatto emergere le irregolarità nel sistema delle cooperative sociali”. I parlamentari chiedono infine di sapere “se risultano vere le rivelazioni del Ministro Orlando a suoi compagni di partito su indagini coperte da segreto e su presunti indagati e se si è proceduto contro fonti d’informazione che riportano notizie attribuibili o a semplici millanterie o a gravi fughe di notizie di atti segreti”.

Scioglimento a Palazzo dei Bruzi. Le reazioni

Foto Roberto Monaldo / LaPresse11-02-2015 RomaPoliticaCamera dei Deputati - ddl RiformeNella foto L'aula della CameraPhoto Roberto Monaldo / LaPresse11-02-2015 Rome (Italy)Chamber of Deputies - ddl ReformsIn the photo

GRUPPO DEI DEPUTATI CALABRESI DEL PD – Nei prossimi giorni, i deputati calabresi del Pd presenteranno un’interrogazione parlamentare sul caso Cosenza. Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la risultante del fallimento politico-amministrativo dell’amministrazione Occhiuto ma è innanzitutto un’azione interruttiva di un progressivo e crescente processo di degrado e degenerazione morale. Al Comune di Cosenza l’illegalità è stata, di fatto, eletta a norma. Sono molteplici e numerosi gli indizi che connotano un contesto torbido e di intrecci politico-affaristici che caratterizzano l’azione amministrativa di Palazzo dei Bruzi. Lo scioglimento del Consiglio comunale non è solo la manifestazione di una volontà tesa a promuovere un progetto politico alternativo all’esperienza amministrativa guidata da Occhiuto ma è anche e soprattutto un atto di responsabilità finalizzata a tutelare l’istituzione comunale da possibili effetti devastanti conseguenti a numerose indagini che la magistratura ordinaria e la Direzione Distrettuale Antimafia, da come si evince dalla stampa, stanno conducendo. Il segretario regionale del Pd aveva responsabilmente invitato il Sindaco di Cosenza a dimettersi “prima che fosse troppo tardi”, ma ancora una volta è prevalsa l’irresponsabile vanità. E per questo che lo scioglimento del consiglio comunale è da considerare atto salvifico e di bonifica sociale e morale. O si va avanti verso un’intensa azione di rinnovamento e risanamento morale o la crisi della città di Cosenza è destinata ad essere irreversibile e a compromettere il futuro delle nuove generazioni. A Cosenza bisogna voltare pagina: la città merita amministratori che elevino il prestigio e la credibilità dell’istituzione anche e soprattutto capace di valorizzare e promuovere l’identità di una comunità che è orgogliosa della propria storia e delle sue tradizioni per rilanciare la “cosentinità” come un valore e non ridurla ad un immeritato disvalore”.

Salerno-NazzarenoNAZZARENO SALERNO (Consigliere regionale Forza Italia) – La situazione deflagrata su Cosenza è la conferma di una fallimentare gestione di Forza Italia a livello regionale caratterizzata da tensioni derivanti dall’incapacità di trovare equilibri e di svolgere un efficace ruolo di mediazione. Non solo è mancato un dialogo costruttivo ma sono stati alimentati sospetti e incertezze in un contesto di anarchia nel partito. Se a Cosenza, città della coordinatrice regionale, succede questo, è evidente l’assenza di una guida riconosciuta. Di più, viene certificata la mancanza assoluta di presenza sul territorio, di attività di partito, di corretta interazione. Chi è responsabile di questo sfascio deve assumersi le proprie responsabilità senza cercare espedienti e strategie di temporeggiamento: Jole Santelli deve rassegnare le sue dimissioni consentendo una reale riorganizzazione di un partito che ha la forza per rinascere e tornare ad essere un punto di riferimento per tutto l’elettorato di centrodestra e per quei cittadini che, pur non avendo una connotazione politica definita, non si riconoscono negli schemi e nei metodi della sinistra. Il presidente Berlusconi, con il suo carisma e la sua indiscussa leadership, faccia definitivamente chiarezza e individui la personalità più idonea per avviare il processo di ricostruzione. Bisogna infatti agire con celerità: la posizione assunta dall’amico Luca Morrone, coordinatore provinciale di Forza Italia e presidente del consiglio comunale, è il frutto di un malessere diffuso che esprime un segnale allarmante. Il nostro partito deve essere inclusivo e valorizzare gli uomini che possono dare un serio contributo al partito ed alla comunità. Scelte casuali, non condivise o addirittura dettate da interessi specifici portano a gravi allontanamenti. Occorre ripartire dai nostri valori e per fare ciò deve essere ricostituito quel senso di appartenenza che è stato annacquato a causa di azioni ingiustificate e controproducenti. In una città come Cosenza non ha senso non presentare il simbolo del partito, il messaggio sarebbe devastante. Basta con la vaghezza e la superficialità: si deve cambiare e subito.

Enzo PaoliniENZO PAOLINI (Consigliere comunale Pse) – Le dimissioni della maggioranza dei consiglieri comunali si è resa necessaria per ristabilire etica e moralità nel governo cittadino. La deriva clientelare e priva di ogni controllo che aveva ormai preso l’amministrazione comunale di Cosenza ha imposto un segnale politico deciso per impedire la prosecuzione di una esperienza insostenibile sul piano della legalità e del rispetto delle regole. La magistratura ha già da tempo constatato l’esistenza di “rilevanti violazioni di principi di buona amministrazione e di trasparenza dell’azione amministrativa” posti in essere al Comune di Cosenza. In particolare è stato ufficialmente accertato che al Comune di Cosenza “si assegnano incarichi di consulenza a soggetti esterni alla amministrazione comunale senza reali controlli e con scarne motivazioni in ordine agli esiti della procedura comparativa seguita per la selezione del contraente, scegliendo i professionisti in maniera del tutto arbitraria avvalendosi di incarichi di mera facciata che rappresentano la giusta causa dei compensi”. Più volte e costantemente nel corso degli anni è stata chiesta la cessazione di questo modus operandi soprattutto nel settore dei lavori pubblici ma la risposta è stata la reiterazione dei comportamenti con atti di utilizzo di risorse pubbliche sottratti a qualsiasi controllo e non condivisibili sotto tutti i profili. Uno scenario fosco che non si è schiarito con il passare del tempo neanche dopo i suddetti accertamenti ma, anzi, si è ancora più esteso investendo tutti i settori della gestione da parte di sindaco e giunta come hanno evidenziato la recente inchiesta per le spese delle luminarie di Natale, le interrogazioni rimaste senza risposta sugli affidamenti dei lavori di somma urgenza, l’omissione di tutte le dovute procedure sulle pratiche di bilancio. Questa insostenibile assenza di senso delle istituzioni è il motivo per cui la coalizione di centrosinistra, ed altri consiglieri facenti parte di forze politiche che, pur assicurando sinora sostegno al sindaco, avevano da tempo manifestato l’esigenza di cambiamento e di chiarezza, di fronte alla pericolosissima china di immoralità impressa alla azione della amministrazione hanno ritenuto fosse giunto il momento di un segnale di volontà e di espressione politica tale da mettere la parola fine ad una esperienza amministrativa giudicata fortemente negativa sia sul piano del merito che su quello del metodo. Questi i motivi politici di un atto, quello delle contestuali dimissioni per assoluta violazione delle più elementari regole che impedisce un vulnus democratico tale da inquinare in maniera irrimediabile la imminente campagna elettorale.

Wanda-FerroWANDA FERRO (Forza Italia) – La decisione di alcuni consiglieri comunali cosentini di fare cadere l’amministrazione Occhiuto è una ulteriore pagina buia scritta da quella classe politica calabrese autoreferenziale e arrogante, che opera in spregio agli interessi della collettività e a difesa delle rendite di pochi. Non v’è altro modo per interpretare lo scioglimento del Comune di Cosenza, una manovra politica che appare, oltre che dannosa per l’intera comunità cosentina, insensata perché arrivata in prossimità della scadenza naturale della legislatura. I firmatari delle dimissioni hanno il dovere di spiegare ai cittadini le ragioni ed i termini dell’operazione, ammesso che ve ne sia qualcuna capace di convincere i calabresi che si tratti davvero di una strategia politica, e non dettata da ripicche o regolamento di conti o coinvolgimenti di carattere individuale le cui origini vanno forse ricercate nelle vicende che hanno caratterizzato le ultime elezioni regionali. Una grande ammucchiata, quella che ha portato alla vittoria di Oliverio, caratterizzata dall’esaltazione del trasformismo e del trasversalismo che oggi procede senza pudore e raggiunge la vetta, con il contributo addirittura di chi era stato eletto nelle fila di schieramenti che avrebbero dovuto rappresentare quell’opposizione costruttiva al governo regionale e che invece ha piegato il proprio ruolo agli interessi individuali, sostenendo una pseudo ragione di governabilità. In tale direzione ritorna prepotentemente di attualità la vicenda del referendum contro il nuovo statuto regionale, che ha indotto alcuni esponenti dell’opposizione a non aderire alla sottoscrizione ed altri, addirittura, a ritirare la firma già apposta in nome di una presunta salvaguardia delle finanze regionali, le quali andrebbero invece custodite mediante una reale contrazione e revisione della spesa che però al momento non appare perseguibile dal governo di centrosinistra, per via degli svariati interessi, pur legittimi, di pochi o tanti imprenditori impegnati sia in politica che nei vari settori dell’economia. Ancora una volta gli interessi di pochi e i giochi di potere hanno prevalso sugli interessi di una intera città e dei suoi cittadini.

Giuseppe MazzucaGIUSEPPE MAZZUCA (Consigliere comunale capogruppo Pse) – La fine dell’esperienza Occhiuto alla guida del Comune di Cosenza apre una fase nuova che porterà, da qui a pochi mesi, a nuove consultazioni per il rinnovo di sindaco e consiglio comunale. Tutti coloro che hanno avuto un ruolo nella fine di questa consiliatura si sono assunti questa responsabilità perché convinti della necessità di porre fine ad una esperienza complessivamente negativa, caratterizzata da una gestione di potere autoritaria e opaca. Al commissario che, ci auguriamo, venga nominato con la massima urgenza e che dovrà traghettare il Comune verso nuove elezioni  chiediamo di avviare senza indugi una bonifica del Comune di Cosenza attraverso la pubblicazione di delibere, determine, incarichi e di tutti gli atti amministrativi prodotti dalla giunta Occhiuto, con particolare riguardo alle consulenze, agli incarichi e agli affidamenti diretti concessi generosamente in questi ultimi cinque anni nel settore degli appalti pubblici. Per quanto ci riguarda la fine anticipata della consiliatura è da considerarsi una operazione di salute pubblica necessaria per acquisire consapevolezza della reale situazione lasciataci in eredità dall’amministrazione Occhiuto e per mettere i cittadini nella condizione di scegliere, con coscienza, da chi farsi governare.

antonio caridiANTONIO CARIDI (Senatore Forza Italia) – Le dimissioni forzate del sindaco cosentino, Mario Occhiuto, rappresentano la situazione emblematica di un contesto politico in seria crisi per i giochi di potere. Questa manovra vigliacca avrà dirette conseguenze per i cittadini di Cosenza che hanno scelto di essere rappresentati da un’amministrazione, costretta a scomparire per intrallazzi di palazzo. La nomina del commissario che andrà a traghettare il comune fino alle prossime elezioni non rappresenterà certamente un rilancio per Cosenza, soprattutto in ottica di completamento dei progetti avviati dalla ormai ex amministrazione comunale. Si deve tenere presente che lo schiaffo morale è stato dato ai cittadini, alla vera forza del contesto cosentino, a chi risponderà certamente presente alle prossime elezioni rimarcando, sicuramente, il riconoscimento nei confronti di Mario Occhiuto che ha fatto tanto per Cosenza. La politica non è questo, la politica deve avvicinarsi alla gente, la politica non può eclissare le decisioni popolari solo ed esclusivamente per trarre benefici. Palazzo dei Bruzi sarà in difficoltà adesso.

orsomarso-fausto-pdlFAUSTO ORSOMARSO (Consigliere regionale Gruppo Misto) – La vicenda di Cosenza, cronaca annunciata di quanto si è consumato in parallelo nei mesi scorsi in Consiglio regionale e in Parlamento, è lo specchio dell’Italia di Renzi e della sua annunciata rottamazione. Si commenta da sé’: in uno scenario nazionale che ha dimenticato il Sud con il complice silenzio della deputazione calabrese di questo Governo abusivo e con un Governo regionale che ha consumato il suo primo anno e mezzo impegnato in una guerra tra bande più che sui problemi della Calabria. I cittadini di tutta la Calabria avevano una sola speranza riconoscendosi tutti in quello che la politica aveva in solo quattro anni realizzato nella città di Cosenza. In Calabria la sfida epica all’orizzonte non sarà tra le sigle della destra o della sinistra ma tra la conservazione che distrugge e la speranza che ci siano istituzioni in grado di funzionare nell’interesse diffuso dei cittadini. La battaglia di giugno a Cosenza sara’ l’Armageddon tra un vecchio Sud e la speranza nel nuovo.

gregorio fontanaGREGORIO FONTANA (Responsabile nazionale organizzazione di Forza Italia) – Pieno sostegno e totale fiducia del Presidente Berlusconi e di Forza Italia, alla coordinatrice regionale on. Jole Santelli e al sindaco di Cosenza Mario Occhiuto. Si è provveduto a sospendere in via immediata, ai sensi dell’articolo 59 dello statuto di Forza Italia Luca Morrone, per aver messo in atto, disattendendo le indicazioni degli organi regionali e nazionali del partito, comportamenti tali da determinare la caduta dell’amministrazione comunale di Cosenza, convintamente sostenuta da Forza Italia, creando così un grave danno e pregiudizio alla vita amministrativa della città e all’immagine e alla credibilità politica del movimento. Si è inoltre provveduto a sospendere, ai sensi dell’articolo 59, il consigliere regionale Ennio Morrone, per avere in reiterate occasioni e con comportamenti conseguenti, favorito, supportato indotto atti orientati alla destabilizzazione dell’amministrazione comunale di Cosenza.

 

Cosenza, con la caduta dell’amministrazione cambia lo scenario politico

consiglio comunale cosenzaCOSENZA – Inizialmente era primarie sì, primarie no. Nel giro di poche ore poi, il leit motiv è cambiato in sfiducia sì, sfiducia no. Adesso che sono state raccolte le 17 firme utili per mandare a casa il sindaco di Cosenza Mario Occhiuto e porre fine alla sua amministrazione con una manciata di settimane di anticipo, la sostanza restituisce comunque un quadro assai miserabile della politica nostrana, che accetta di determinare le sorti di una consiliatura in base al prezzo stabilito in cambio dell’apposizione di una firma in calce ad un pezzo di carta.

Ufficialmente, la mozione di sfiducia e la conseguente caduta dell’amministrazione si sono rese necessarie per scongiurare il rischio che a Palazzo dei Bruzi potesse arrivare la commissione d’accesso, in relazione all’inchiesta sul voto di scambio condotta dal Pm Pierpaolo Bruni della Dda di Catanzaro.

In realtà si tratta di un escamotage per indebolire Occhiuto, sottrargli con un colpo solo la gestione del Comune e della Provincia, ed evitare che possa manovrare le leve del potere alla vigilia del voto. La mozione di sfiducia ha preso forma ed è diventata una prospettiva concreta dopo la convocazione ufficiale delle Primarie del centrosinistra. Era una condizione necessaria posta da Enzo Paolini e dai consiglieri che fanno riferimento alle sue posizioni. L’avvocato con la passione del rugby, allontana così l’imposizione di Lucio Presta quale candidato di superamento. Ma la decisione di procrastinare al 20 febbraio la data di presentazione delle candidature, lascia tuttavia ancora qualche dubbio sulla effettiva intenzione del Pd di procedere alle Primarie. Anche perché all’annuncio di Guglielmelli, i vertici calabresi del partito non hanno propriamente reagito con salti di gioia e, questo silenzio, autorizza clamorosi colpi di scena.

Tornando alla vicenda delle dimissioni, che le cose si stessero mettendo male per il sindaco architetto, lo si è intuito quando Magorno ha diffuso una nota in cui puntava il dito sulla crisi amministrativa della città e sulle presunte irregolarità nella gestione dei conti di Palazzo dei Bruzi. «Si utilizzano risorse finanziarie pubbliche, postazioni dirigenziali e consulenze per esercitare vere e proprie pressioni al fine di preservare una maggioranza consiliare di tipo numerico, dopo il fallimento della sua maggioranza politica ed elettorale. E a tale scopo è stato piegato il funzionamento della macchina amministrativa del Comune ed anche della Provincia- ha tuonato Magorno – La città di Cosenza non può più essere mortificata dal ricorso spregiudicato ad una quotidiana pratica di illegalità e favoritismi. Indubbiamente, la realtà che sta emergendo, perfettamente visibile agli occhi di tutti, è inquietante e preoccupante. Soprattutto nel settore dei lavori pubblici, delle manutenzioni e di alcuni servizi, in questi anni, il ricorso agli affidamenti diretti e clientelari, in violazione della legge, è stata una prassi usuale. E’ necessario che questa nefasta esperienza amministrativa si concluda anzitempo». Un modo per provare a spiegare alla città i motivi che, di lì a qualche ora, avrebbero condotto al commissariamento.

Occhiuto e MorroneE se l’opposizione fa il suo mestiere, a pesare sono state le firme dei consiglieri organici alla maggioranza. Come quella di Roberto Bartolomeo, che non ha mai digerito la mancata conferma alla guida della Commissione elettorale, ma soprattutto quella determinante di Luca Morrone. Non tanto e non solo per le immediate conseguenze politiche che questo gesto implica, ma per il travaglio personale vissuto dal presidente del Consiglio che ha vissuto un profondo conflitto interiore prima di cedere agli affetti familiari e di seguire la strada indicata dal padre, da tempo in rotta con Occhiuto. Luca Morrone ha immediatamente rassegnato anche le dimissioni da coordinatore provinciale di Forza Italia, il partito di cui è espressione il sindaco che ha appena contribuito a mandare a casa.

Il quadro politico a Cosenza, profondamente ridisegnato dalla nomina al governo di Antonio Gentile, si apre di fatto ad una solida alleanza tra il centrosinistra ed il nuovo centro destra. Un patto di ferro per scongiurare il rischio che Occhiuto possa essere rieletto a sindaco, arrivando magari nel 2019, a proporsi per la poltrona di presidente della regione. Ma da qui a pensare che l’Ncd parteciperà alle primarie, ce ne corre. Più verosimile che si presenti ai nastri di partenza con un proprio candidato a sindaco (Giacomo Mancini?). Se si tratta di fantapolitica, sarà il tempo a dirlo. E Occhiuto? Proseguirà a lavorare per chiedere ai cosentini di essere riconfermato. Ma anche l’ormai ex primo cittadino deve fare anche ammenda dei tanti errori commessi. Ha cominciato ad indebolirsi nel momento stesso in cui si è piegato ai ricatti di chi lo ha sostenuto solo per convenienza e che non ha esitato a mollarlo appena è spuntata all’orizzonte una nuova e più sicura prospettiva.

Decade Mario Occhiuto: 17 consiglieri hanno firmato le dimissioni.

Cosenza (Cs) – Diciassette consiglieri comunali hanno firmato le loro dimissioni. Termina con quattro mesi di anticipo la legislatura di Mario Occhiuto. Dopo una due giorni intensa di incontri, riunioni e convincimenti, arriva in serata la notizia della fine anticipata del mandato di Occhiuto. Tra i primi ad apporre le firme per la sfiducia,   Marco Ambrogio, Giovanni Cipparrone, Luigi Formoso, Mimmo Frammartino, Maria Lucente, Giuseppe Mazzuca, Sergio Nucci, Enzo Paolini, Giovanni Perri, Salvatore Perugini, Roberto Sacco, Cataldo Savastano. A seguire anche  Raffaele Cesario e Franco Perri. Chiudono il cerchio Pino Spadafora, Roberto Bartolomeo e il presidente del Consiglio Luca Morrone. Si attende ora la giornata di lunedì, quando, con ogni probabilità, le firme saranno consegnate al segretario generale

 

Raffaella Aquino