Tutti gli articoli di Francesco Pirillo

Donna uccisa a Cassano allo Jonio. Fermato il marito

CASSANO ALLO JONIO – Una donna di circa 40 anni, Romina Iannicelli, è stata uccisa a Cassano allo Jonio nel cosentino. Per colpire la vittima sarebbe stata utilizzata “un’arma impropria e non convenzionale”. A trovare il cadavere sono stati alcuni familiari che avevano un appuntamento con lei per delle commissioni. L’omicidio è avvenuto nell’appartamento dove la donna viveva con il marito. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della locale tenenza che hanno avviato le indagini. Acquisite alcune immagini della videosorveglianza della zona. La vittima era la sorella di Giuseppe Iannicelli, l’uomo di 52 anni ucciso a colpi di arma da fuoco il 16 gennaio 2014, sempre a Cassano allo Ionio, assieme al nipotino di tre anni, Cocò, e alla compagna marocchina Ibtissam Touss, di 27 e i cui corpi vennero poi dati alle fiamme. La parentela con l’uomo ucciso, comunque, non viene ritenuta collegata in alcun modo al delitto della donna che secondo le ipotesi avanzate dagli inquirenti sarebbe l’ennesima vittima di femminicidio. Sul posto, per le indagini, è arrivato il procuratore capo di Castrovillari, Eugenio Facciolla che insieme alle forze dell’ordine sta tentando di capire cosa sia successo, dal momento, come dichiarato dal magistrato «nell’appartamento c’era molta confusione e non sappiamo ancora se sia stata creata prima o dopo il delitto». I carabinieri hanno rintracciato e fermato Giovanni De Cicco, marito della donna. Sarebbe stato lui ad uccidere la moglie. La donna sarebbe deceduta a seguito di un trauma cranico dovuto ad alcuni colpi ricevuti con un oggetto contundente. «L’avrebbe prima picchiata, un vero e proprio pestaggio, e poi colpita con un bastone, e avrebbe tentato di soffocarla, forse con un cavo del telefono», ha detto all’Agi il procuratore di Castrovillari, Eugenio Facciolla. Il corpo della donna è stato intanto trasferito nell’obitorio dell’ospedale di Rossano per l’esame autoptico.

 

Omicidio a Paterno Calabro. Uccide lo zio dopo una lite e si costituisce

PATERNO CALABRO (CS) – Prima la lite, poi l’omicidio. E’ accaduto nel tardo pomeriggio in contrada Pugliano nel comune di Paterno Calabro piccolo centro del cosentino. Un uomo di 54 anni, Angelo Presta, è stato ucciso dal nipote, Salvatore Presta 35 anni, che successivamente si è costituito ai carabinieri della stazione di Dipignano.  Il cadavere è stato trovato in una area agricola lontana dal centro abitato a ridosso di un’Audi A4 presumibilmente di proprietà di uno dei due uomini. Sul posto sono intervenuti i carabinieri della stazione di Dipignano e della Compagnia di Cosenza che, anche in base alla testimonianza dell’uomo che si è costituito, stanno cercando di ricostruire la dinamica dei fatti. Secondo una prima sommaria ricostruzione la vittima avrebbe minacciato con un’ascia il nipote, al termine di una lite scoppiata a quanto pare per futili motivi, che successivamente lo avrebbe freddato con una pistola detenuta in maniera legale e utilizzata dallo stesso per il tiro a bersaglio in un poligono della città.

Operazione “Alarico”, smantellate piazze di spaccio. Emesse 57 misure cautelari ( I NOMI )

COSENZA – Dalle prime luci dell’alba è in corso, a Cosenza e in diversi comuni della provincia, una vasta operazione del Comando provinciale di Cosenza. Oltre 500 carabinieri, supportati dai militari del 14° Battaglione carabinieri “Calabria”, dello Squadrone eliportato Cacciatori di Calabria e del Nucleo cinofili, con la copertura aerea dei velivoli dell’8° nucleo elicotteri di Vibo Valentia, stanno dando esecuzione a 57 misure cautelari, emesse dai gip del tribunale di Cosenza e del tribunale dei minorenni di Catanzaro, nei confronti di altrettanti soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, dei reati di “detenzione e cessione di sostanze stupefacenti”, “estorsione continuata”, “detenzione illegale di armi da fuoco e munizioni”, “ricettazione”, “furto in abitazione”, “spendita ed introduzione nello stato di monete falsificate”, “detenzione e porto in luogo pubblico di arma clandestina”, “rapina aggravata” e “violazione degli obblighi della sorveglianza speciale di p.s. con obbligo di soggiorno”.

Nel medesimo contesto operativo, i carabinieri stanno procedendo a numerose perquisizioni domiciliari a carico di ulteriori soggetti coinvolti nella stessa attività investigativa.

I dettagli dell’operazione saranno resi noti nel corso della conferenza stampa in programma alle ore 11, presso il Comando provinciale dei carabinieri di Cosenza, alla presenza del Procuratore della Repubblica di Cosenza.

IN CARCERE:

Pasquale De Rose – anni 68 di Cosenza
Walter Filice  – anni 25 di Cosenza
Aldo Iulianelli – anni 30 di Cosenza
Michele Aiello – anni 29 di Mendicino
Antonio Di Fino – anni 31 di Cosenza
Daniele Perri – anni 30 di Cosenza
Marco Tornelli – anni 27 di Cosenza
Amedeo Mazzocca – anni 39 di Cosenza
Matteo Cristiano – anni 23 di Cosenza
Kevin Noblea – anni 28 di Cosenza
Ottavio Bevilacqua  – anni 28 di Cosenza
Francesco Mazzei – anni 24 di Cosenza
Pilerio Ariello – anni 28 di Cosenza
William Zupo – anni 22 di Cosenza
Luigi Cavalletti – anni 48 di Carolei
Francesco Pace – anni 36 di Cosenza
Santo Sirianni – anni 25 di Cosenza
Giovanni Aloise – anni 31 di Cosenza

 Ai domiciliari sono finiti invece 26 persone

Antonio Francesco Caputo – anni 29 di Cosenza
Marcello Ritacco – anni 46 di Cosenza
Elio Ritacco – anni 47 di Cosenza
Marco Mauro – anni 34 di Cosenza
Egidio Cino – anni 22 di Mendicino
Antonio Feraco – anni 53 di Acri
Mario Mignolo – anni 29 di Trenta
Michele Rudisi – anni 35 di Mendicino
Luca Ritacco – anni 42 di Cosenza
Alfredo Sirufo – anni 34 di Cosenza
Daniel Giordano – anni 28 di Cerisano
Giuliano Caruso – anni 49 di Carolei
Giuseppe Pignataro – anni 37 di Cosenza
Salvatore Calandrino – anni 26 di Cosenza
Angelo Mancuso – anni 19 di Cosenza
Francesco Cristiano – anni 31 di Cosenza
Valentina Orrico – anni 37 di Cosenza
Emanuele Curcio – anni 40 di Celico
Antonio Andali – anni 29 di Cosenza
Elio Stancati – anni 30 di Cosenza
Alberto De Franco – anni 49 di Cosenza
Ippolito De Rose – anni 22 di Cosenza
Anna Cupone – anni 38 di Cosenza
Marco Filippelli di anni 22 di Castrolibero
Monica Mazzei – anni 22 di Cosenza
Fausto Foliaro Guzzo – anni 20 di Cosenza

 

10 persone con obbligo di presentazione alla P.G.

C.B. di anni 21
C.C. di anni 20
G.G. di anni 20
N.S. di anni 28
F.V. di anni 19
C.V. di anni 28
G.T. di anni 30
W.B. di anni 21
M.E.S. di anni 21
G.M. di anni 43

 

“Affari in famiglia”, in carcere il sindaco di Maierà e il figlio per bancarotta

SCALEA (CS) – Gli uomini della Guardia di Finanza di Scalea hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal gip del tribunale di Paola Maria Grazia Elia, su richiesta su richiesta del Procuratore capo della Repubblica Pierpaolo Bruni e del sostituto Maria Francesca Cerchiara, con la quale è stata disposta la misura carceraria nei confronti del primo cittadino di Maierà Giacomo De Marco e di suo figlio Gino, tradotti stamane nel carcere di Paola. 

Contestualmente, è stato eseguito un decreto di sequestro preventivo, avente ad oggetto quote societarie, nonché rapporti finanziari e beni immobili e mobili per un totale di circa 1,5 milioni di euro.

Il provvedimento cautelare si colloca in un più ampio contesto di indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Paola, che hanno ad oggetto la verifica della liceità degli appalti pubblici e che, in questo caso, hanno consentito di delineare un quadro indiziario particolarmente grave in ordine a condotte di bancarotta fraudolenta ed autoriciclaggio.

Le attività investigative, concentrate sul fallimento di una società riconducibile al sindaco, sono state condotte attraverso una meticolosa attività di analisi dei bilanci, della documentazione contabile e bancaria ed hanno fatto emergere numerose condotte dolosamente distrattive dei beni aziendali e finalizzate a danneggiare i creditori, tra cui l’erario ed una società in house della Regione Calabria.

La condotta che maggiormente descrive la gravità dei comportamenti fraudolenti posti in essere ha riguardato la sottoscrizione di un contratto di affitto di ramo d’azienda tra la società fallita ed un’altra società amministrata dal figlio del sindaco (ma, di fatto, amministrata da quest’ultimo) il cui scopo è stato quello di svuotare la società fallita in danno dei creditori.

Il ramo d’azienda, locato per soli 1200 euro all’anno, comprendeva importanti voci del patrimonio sociale, comprese le attestazioni S.O.A. (necessarie per partecipare a gare d’appalto) ed ha consentito alla società del figlio del sindaco di aggiudicarsi numerosi appalti pubblici per importi prossimi a vari milioni di euro. Ed è stata proprio l’aggiudicazione di questi appalti ad aver aggravato il quadro accusatorio, costituendo, l’impiego in attività imprenditoriale di beni di origineillecita, un’ipotesi di autoriciclaggio.

Terremoto a Cariati. Arrestata il sindaco Filomena Greco e il fratello Saverio (VIDEO)

CARIATI (CS) – I finanzieri di Cosenza hanno dato esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di alcuni amministratori del Comune di Cariati e di imprenditori ritenuti responsabili dei reati di corruzione, abuso d’ufficio, turbata libertà degli incanti e abusivismo edilizio. Il provvedimento è stato emesso nei confronti di Filomena Greco (sindaco di Cariati), arresti domiciliari, Saverio Greco (fratello di Filomena Greco), domiciliari, Giuseppe Fanigliulo (dirigente Area tecnica), domiciliari, Cristoforo Arcovio, domiciliari, Sergio Salvati, obbligo presentazione alla polizia giudiziaria. Le indagini hanno consentito di rilevare l’indebito rilascio da parte del dirigente dell’Area tecnica, di un permesso di costruire in sanatoria a favore di un gruppo imprenditoriale per la ristrutturazione e l’adeguamento di un immobile da adibire a clinica medica privata.

Il dirigente, nominato dal sindaco a tempo determinato, secondo le risultanze investigative era stato mantenuto nelle sue mansioni per agevolare il procedimento amministrativo di rilascio del permesso di costruire. La proroga della nomina consentiva di dare il via al procedimento amministrativo, rilevatosi poi illegittimo. All’esito del procedimento il dirigente ha anche omesso di effettuare i previsti controlli sulla SCIA prodotta dalla società per i lavori di riqualificazione e ristrutturazione dell’immobile oggetto di permesso.

Queste condotte illecite hanno permesso il rilascio alla società poco prima della decadenza del sindaco delle autorizzazioni necessarie e la gestione di una clinica privata. E’ stato inoltre disposto, il sequestro preventivo dell’immobile abusivo, privo di valide autorizzazioni.

 

Il premier Conte annuncia: «Consiglio dei ministri in Calabria»

ROMA – «Vi anticipo che ho intenzione di far svolgere un Consiglio dei ministri in Calabria, perché la Calabria è una delle Regioni del Sud più abbandonate a se stesse e il Consiglio avrà un valore simbolico ma anche operativo». Lo afferma il premier Giuseppe Conte incontrando gli studenti alla università Luiss di Roma nelle conversazioni su “Europa e futuro”.

«In Calabria ci sono tanti problemi, una sanità disastrata, una criminalità insidiosissima. Con il Consiglio dei ministri porteremo delle misure concrete – sottolinea Conte che aggiunge – Sulla sanità stiamo pensando ad intervento straordinario, risolutore».

Oliverio indagato, la Cassazione revoca l’obbligo di dimora

CATANZARO – La Corte di Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora nel comune di residenza cui era sottoposto dal 17 dicembre scorso il presidente della Regione Calabria Mario Oliverio. Il provvedimento era stato emesso dal gip su richiesta della Procura di Catanzaro per abuso d’ufficio nell’ambito dell’inchiesta “Lande desolate” per presunte irregolarità in due appalti gestiti dalla Regione per la realizzazione della sciovia di Lorica e dell’aviosuperficie di Scalea. L’operazione, portata avanti dalla guardia di finanza, aveva evidenziato presunti equilibri tra ‘ndrangheta, politica e pubblica amministrazione, da sempre nel mirino del procuratore Nicola Gratteri. Nell’ordinanza che aveva portato all’obbligo di dimora il presidente della Regione Mario Oliverio, figuravano appalti pubblici, ‘ndrangheta, aiuti politici, favori, giro vorticoso di denaro.

La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dai legali di Oliverio, gli avvocati Armando Veneto e Vincenzo Belvedere. «La decisione è giunta su conforme parere del Pg, che è ancora più importante, che ha definito abnorme il provvedimento. Le tesi che portavamo avanti sin dall’inizio, sin dal tribunale della libertà – ha affermato l’avvocato Belvedere – sono state finalmente accolte dalla Cassazione e, a maggior ragione, dalla Procura generale».

 

Tragico impatto sulla SS 107. Una persona ha perso la vita

CELICO (CS) – Ancora un incidente mortale sulla strada statale 107. Il drammatico impatto, avvenuto all’altezza del viadotto Cannavino, ha visto coinvolte tre autovetture (una Clio, un’Audi Q5 e una Land Rover) con una persona di 26 anni Domenico Martino, di Spezzano della Sila, che viaggiava a bordo della Clio, che ha perso la vita mentre altre quattro persone sono rimaste ferite. Lo scontro tra le tre auto si è verificato vicino allo svincolo di Celico e al momento non è chiara l’esatta dinamica. Secondo quanto si è appreso la vittima sarebbe morta sul colpo solo il tragico impatto. Sul posto sono giunti gli agenti della Polizia Stradale di Via Popilia che, insieme a personale dei Vigilia del Fuoco, del 118 e dell’Anas, stanno cercando di chiarire i fatti. Al momento il tratto di strada risulta essere chiuso al traffico in entrambe le direzioni con le auto che vengono dirottate su percorsi alternativi sia verso Cosenza che per la Sila.

Fisco, scoperto evasore totale. Occultati ricavi per oltre 236mila euro

PAOLA (CS) – La compagnia della Guardia di Finanza di Paola (CS) ha scoperto un evasore, che dal 2014 non ha presentato alcuna dichiarazione dei redditi pur avendo conseguito ricavi per oltre 236 mila euro. I finanzieri hanno smascherato la società “fantasma”, operante nella provincia di Cosenza e con un ufficio anche a Roma, attiva nel settore della “fabbricazione di acqua minerale e bevande analcoliche”, grazie all‘individuazione “mirata“ del soggetto economico attraverso l’utilizzo delle banche dati, che complessivamente hanno consentito di sviluppare una specifica analisi di rischio e di rilevare significativi elementi di pericolosità sotto il profilo fiscale.

L’attività ispettiva è stata resa difficoltosa a causa della mancata esibizione e consegna della documentazione contabile, da parte del contribuente sottoposto a controllo. Ciononostante, anche attraverso riscontri effettuati nei confronti di numerosi operatori commerciali del settore, le Fiamme Gialle calabre hanno ricostruito la reale posizione fiscale della società, le vendite effettuate e gli utili conseguiti.

Al termine del controllo è stata rilevata la mancata dichiarazione di ricavi per oltre 236 mila euro e sono state calcolate imposte evase per oltre 123 mila euro. Inoltre, l’amministratore e legale rappresentante della società è stato denunciato all’autorità giudiziaria, per la commissione del reato di “Occultamento o distruzione di documenti contabili” ed ora rischia anche la reclusione fino a sei anni.

Arrestato corriere della droga e sequestrati oltre 150 chilogrammi di stupefacenti

ROSETO CAPO SPULICO (CS) – Gli uomini della Guardia di Finanza di Montegiordano, nel corso di una serie di controlli su strada, hanno arrestato una persona per il reato di traffico di sostanze stupefacenti, e sequestrato oltre 154 chilogrammi di marjiuana e 350 grammi di hashish. In particolare, i finanzieri, impegnati sulla statale 106, hanno fermato un autocarro telonato, guidato da un uomo di nazionalità albanese. Grazie all’utilizzo delle unità cinofile e visto il nervosismo del conducente, dopo un accurata perquisizione il cane antidroga “c-quanto”, ha permesso di scoprirequindici involucri di varie dimensioni contenenti oltre 150 chilogrammi di sostanza stupefacente, accuratamente sigillati con cellophane, oltre a tre panetti di hashish del peso complessivo di 350 grammi circa.

La droga, era stata occultata dallo spacciatore nel cassone dell’autocarro, in un doppiofondo congegnato appositamente per trasportare lo stupefacente, coperto con liste di legno e chiuso in sacchetti di cellophane, per cercare di eludere i controlli tramite cani antidroga. Il soggetto, G.M. di anni 32, di nazionalità albanese, arrestato in flagranza di reato, è stato portato nel carcere di Castrovillari e messo a disposizione dell’autorità giudiziaria della Procura della Repubblica di Castrovillari. Oltre alla sostanza stupefacente, che ha un valore commerciale stimato in un milione di euro circa, sono stati sequestrati tre telefoni cellulari con rispettive sim (probabilmente utilizzati per contattare gli acquirenti), dieci banconote da cinquanta euro e l’autocarro utilizzato dal trafficante per il trasporto dello stupefacente.