LOCRI (RC) – «Io non ho mai guadagnato, né preso soldi da alcuno. A chi voleva darmeli ho sempre detto di devolverli in beneficenza. A Riace sono stati usati soldi pubblici solo per progetti relativi ai migranti e per alleviare sofferenze, opportunità di lavoro e di integrazione o dare una vita migliore a perseguitati o richiedenti asilo». Lo ha detto il sindaco di Riace Domenico Lucano nell’interrogatorio di garanzia davanti al gip di Locri, Domenico Di Croce, protrattosi per circa quattro ore.
Domenico Lucano è stato arrestato martedì nell’ambito di un’inchiesta coordinata dalla procura di Locri sulle attività del Comune calabrese e sulla gestione dei fondi destinati ai progetti dell’immigrazione. E’ accusato di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina e irregolarità nell’affidamento diretto a due cooperative del servizio di raccolta dei rifiuti.
«Ho deciso di affidare il servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti a due cooperative per liberare le strade di Riace dall’immondizia e, soprattutto, per non fare cadere il servizio nelle mani delle ecomafie – ha aggiunto Lucano – Posso affermare di avere preso quella decisione in tutta tranquillità e serenità, a differenza di quanto invece succede in altri comuni».
Lucano ha detto anche che non si aspettava le tante attestazioni di solidarietà pervenutegli. «Sono stato arrestato – ha detto ancora il sindaco di Riace – per un reato di umanità».