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Il giusto mix con il Filo di Sophia

RENDE – Martedì 10 giugno, in ricorrenza della chiusura del sesto anno di attività del Filo di Sophia, l’Unical è stata testimone del ‘Sophia Love&Music’.  Grazie all’evento di fine stagione, il Filo di Sophia è riuscito ancora una volta a scuotere gli animi dei giovani.  L’associazione culturale, nata nel 2008 da un gruppo di studenti della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università della Calabria, ha, infatti, concluso un altro anno trascorso all’insegna della cultura e del divertimento, grazie a ospiti d’eccellenza, mostre, seminari, proiezioni, performance musicali e teatrali.  La formula vincente del Filo di Sophia è un mix sempre nuovo e dinamico che stimola la comunità studentesca ad approcciarsi alla cultura, senza rinunciare allo svago.   Con il ‘Sophia Love&Music’, i ragazzi dell’associazione culturale si sono impegnati ad allietare la calda sessione d’esame, colorando i prati del cubo 18C di una grande quantità di studenti e non, che hanno potuto godere della suggestiva atmosfera fino a tarda notte. I partecipanti all’evento, tra bevande e delizie gastronomiche, hanno assistito all’esibizione live di artisti della musica italiana, come il cantautore catanese Enrico Lanza, in arte Mapuche, capace di fare del suo talento un mezzo per sciogliere gli stereotipi, grazie all’armonia tra ironia e rabbia che riesce a esprimere nei suoi testi. A seguire i Parkwave, band indie-rock di Cosenza composta da quattro ragazzi (vincitori dell’ultimo festival ‘Arezzo Wave Calabria’), che si sta affermando nel circuito live ottenendo numerosi consensi. Il contest musicale si è prolungato fino a notte inoltrata  con il dj set. Dalla tecno all’eletronica, ad alternarsi al mixer: Gianluca Gallo, Mattia Argieri e Diego Sottilotta per i Cvlto, Robert Eno e Socabeat. I ragazzi del Filo di Sophia hanno lusingato anche gli amanti delle fiabe con la mostra ‘Le fiabe di Mrfish’, in cui sono stati esposte  illustrazioni di Roberto Gentili e  testi di Dario Greco, i quali, collaborando, hanno dato vita a ‘La bambina dagli occhi pistacchio’, una fiaba illustrata ambientata in un mondo di oscurità che rinnega la scrittura e che si lascia invadere dalla cultura orale e iconografica.