Archivi categoria: Cronaca

Contributi pubblici non dichiarati, nei guai un’associazione no profit

CROTONE – I finanzieri del Gruppo di Crotone, al termine di indagini patrimoniali delegate dal procuratore regionale della Corte dei Conti Rossella Scerbo e dal sostituto procuratore generale Marcella Papa, ha sottoposto a sequestro conservativo oltre 500 mila euro di un’associazione operante, tra l’altro, nel settore delle prestazioni di servizi ad anziani e disabili nonché della formazione professionale, e dei rappresentanti legali.

L’operazione è l’epilogo di una più ampia indagine dei finanzieri che avevano accertato la vera veste giuridica dell’associazione quale ente commerciale e non senza fine di lucro.

Già in passato la Finanza aveva accertato indebite percezioni di contributi pubblici per un milione oltre a 10 milioni di ricavi non dichiarati, dal 2011, e la scoperta di fatture false per oltre 2 milioni. Ulteriori controlli sugli stessi soggetti hanno evidenziato condotte illecite volte all’ottenimento di contributi regionali a titolo di borse lavoro, integrazioni salariali e formazione professionale

Incidente mortale, perde la vita un cinquantenne

CATANZARO – Un incidente stradale è costato la vita ad un uomo di 50 anni. Lo scontro è avvenuto a Santa Maria di Catanzaro. L’uomo, Luigi Squillace, a bordo di una Opel Astra ha probabilmente perso il controllo della vettura impattando violentemente contro il guard rail e finendo la sua corsa in un’aiuola.

Sul posto immediato l’intervento dei soccorsi, rivelatosi però inutile. Sul luogo dell’incidente, in Viale Magna Graecia, nei pressi della rotatoria dello svincolo per la Statale 106, anche i Vigili del Fuoco e la Polizia.

 

 

Anziani vessati e umiliati, indagati 16 dipendenti di una casa di riposo

SETTINGIANO (CZ) – «Gravi e ripetuti maltrattamenti fisici e psicologici»  ai danni di anziani ospitati nella residenza sanitaria assistenziale “San Francesco Hospital” di Settingiano: per questo motivo 16 dipendenti della struttura sono indagati per maltrattamenti.

Due di loro sono stati posti agli arresti domiciliari e a tre è stato imposto il divieto di dimora nel comune dove ha sede la struttura sanitaria. I provvedimenti sono stati emessi nell’ambito di un’inchiesta della Procura di Catanzaro condotta dalla Guardia di finanza.

Fonte e foto Ansa

Operazione delle Fiamme Gialle, sequestrate slot machine nel cosentino

SCALEA (CS) – Nuova tornata di controlli da parte delle Fiamme Gialle di Scalea a tutela del Monopolio statale del gioco e delle scommesse. Quattro pubblici esercizi controllati, tredici slot machine sequestrate e € 140.000 di sanzioni: questo il bilancio dell’ultima operazione della Guardia di Finanza dell’alto Tirreno cosentino.

Di ogni genere le violazioni in cui si sono imbattuti i militari, ma il caso più eclatante ha riguardato un bar all’interno del quale è stato rinvenuto un apparecchio manipolato con il sistema della “doppia-scheda”; in pratica, attraverso un telecomando il gestore del bar poteva riprodurre un gioco diverso da quello per cui era autorizzato, le cui puntate non venivano tracciate dalla rete dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli,
Sono stati sequestrati anche due “totem”, apparecchi che consentono di giocare online su piattaforme prive di titolo concessorio.

Altre slot machine sono risultate illegali in quanto non collegate alla rete
telematica e prive di “nulla osta” da parte degli uffici AAMS. Il rispetto della normativa di settore ed il collegamento al sistema di controllo dell’Agenzia, oltre a rispondere ad esigenze di pubblica sicurezza e a garantire il pagamento delle imposte dovute in relazione al volume delle giocate, è posto anche a tutela dei consumatori dal momento che consente di monitorare il rispetto della percentuale minima destinata alle vincite (il c.d. pay-out). I titolari degli esercizi segnalati, oltre alle sanzioni, rischiano anche la
sospensione della licenza fino ad un mese.

Bimbi maltrattati all’asilo, ai domiciliari maestra e bidella

LAMEZIA TERME (CZ) – La Polizia ha arrestato e posto ai domiciliari una maestra ed una bidella di una scuola dell’infanzia di Lamezia Terme accusate di maltrattamenti aggravati ai danni di alcuni bambini.

Gli arresti sono stati fatti dal personale del commissariato di Lamezia Terme in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip su richiesta della Procura della Repubblica. Dalle indagini, riferiscono gli investigatori, è emerso “il clima di vero e proprio terrore” che regnava nell’asilo.

Fonte e foto Ansa

Cadavere con testa mozzata scoperto in un burrone, si cerca tra le persone scomparse

SIMERI CRICHI (CZ) – Il cadavere, presumibilmente di un uomo, con la testa mozzata, è stato scoperto in un burrone di località Grecia a Simeri Crichi, nel catanzarese.

La scoperta è stata fatta da alcuni abitanti del luogo mentre erano intenti a fare delle fotografie a delle fondamenta di un muro. Immediatamente hanno avvertito le forze dell’ordine che giunte sul posto hanno constatato che si trattava di un cadavere e non di un manichino, come inizialmente si era pensato.

Sul posto, insieme ai carabinieri di Sellia Marina anche gli investigatori della scientifica e il magistrato di turno. Secondo una prima e sommaria ricostruzione, la morte potrebbe risalire a diversi mesi fa e il corpo con la testa mozzata potrebbe appartenere ad un uomo sui 30 anni.

Non risultano al momento denunce di persone scomparse nel paese, anche se le ricerche si sono estese a tutta la provincia.

 

 

 

 

 

Confezionavano cocaina, arrestati in flagranza di reato

CORIGLIANO-ROSSANO (CS) – La scorsa notte la Polizia di Stato ha arrestato due soggetti sorpresi in possesso di sostanza stupefacente del tipo cocaina ai fine dello spaccio.

I due, entrambi con precedenti penali per reati specifici, sono stati tratti in arresto durante una perquisizione.

Gli agenti, durante controlli mirati di prevenzione e repressione dello spaccio di stupefacenti, hanno effettuato una perquisizione nella zona di Schiavonea, a carico di A.A già noto alle forze dell’ordine e della sua compagna D.S.. Insospettiti dal fatto che all’interno dell’appartamento si vedevano delle luci accese con dei movimenti sospetti i poliziotti  hanno quindi deciso di appostarsi dietro lo stabile notando l’affacciarsi di una donna successivamente identificata come D.S e subito dopo l’uomo identificato come A.A, che lanciava dal balcone l’involucro con la cocaina con l’intento di disfarsi della merce. All’interno del pacchetto prontamente recuperato dagli agenti venivano trovati 84 grammi di cocaina, con un bilancino di precisione e materiale utile al confezionamento.

Nella successiva perquisizione dell’abitazione sono stati trovati 2000 euro in banconote da piccolo taglio verosimilmente provento dell’attività di spaccio.

I due soggetti, visti gli elementi raccolti e i numerosi precedenti per spaccio, rapina – in particolare l’uomo per associazione a delinquere di stampo mafioso, furto e tentato omicidio – , sono stati tratti in arresto in flagranza del reato per il possesso di sostanza stupefacente ai fini dello spaccio. Il PM di turno presso la Procura della repubblica di Castrovillari ha dato disposizione che i due dopo le formalità di rito venissero tradotti nella casa circondariale di Castrovillari in attesa del processo per direttissima.

 

Acque reflue scaricate in un torrente, sequestrato impianto industriale

FUSCALDO (CS) – Alle prime luci dell’alba, i militari della Compagnia Carabinieri di Paola, Aliquota Radiomobile, hanno dato esecuzione ad un decreto di sequestro preventivo avente ad oggetto un impianto industriale, ubicato nell’area urbana del Comune di Fuscaldo e destinato all’effettuazione di trattamenti superficiali di ossidazione anodica, elettrocolorazione e verniciatura su profili in alluminio, produzione di accessori per serramenti, trasformazione e commercializzazione di sistemi in alluminio per architettura.

Il decreto, emesso dal G.I.P. del Tribunale di Paola, a seguito di richiesta formulata dalla locale Procura della Repubblica, guidata dal Procuratore Pierpaolo BRUNI, costantemente impegnata nella prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale, è stato notificato all’Amministratore unico e legale rappresentante della società preposta alla gestione del citato impianto industriale. Allo stato risulta indagato per il reato di cui all’art. 137 – “Scarico di acque reflue industriali contenenti sostanze pericolose” – delle Norme in materia ambientale – D. Lgs. 152/2006.

Verso la fine del mese di dicembre 2018, i militari della Compagnia Carabinieri di Paola, Aliquota Radiomobile, impegnati in mirate attività di prevenzione e repressione dei reati in materia ambientale, avevano notato un tubo posticcio, in materiale plastico e di colore giallo, che, fuoriuscendo da uno dei capannoni del suddetto complesso industriale, correva lungo l’area parcheggio prospiciente per poi entrare nella vegetazione posta sull’argine di un vicino torrente.

Insospettiti dalla circostanza, i militari operanti, essendo forte il sospetto che potessero essere in atto illecite operazioni di scarico di acque reflue industriali, procedevano all’individuazione dell’estremità della tubazione. Tale attività ha consentito di accertare che tramite il suddetto tubo, del diametro di circa 8,00 centimetri e della lunghezza complessiva di 55,00 metri, grazie all’azione di un’elettropompa industriale ad aspirazione, era in atto, in assenza delle previste autorizzazioni amministrative, lo sversamento nell’alveo del vicino torrente – a circa 200 metri dal punto di sbocco nel mare – di sostanza liquida incolore e dall’odore acre. La sostanza liquida in analisi veniva attinta da una vasca del ciclo di lavorazione dell’impianto industriale oggi posto in sequestro, della capacità di circa 10.000 litri complessivi, che al momento dell’accertamento risultava piena per circa la metà della propria capacità complessiva.

Nell’immediatezza, i militari ponevano fine all’illecito scarico della sostanza mediante disattivazione dell’alimentazione elettrica della pompa ad aspirazione collegata al tubo di scarico ed al contestuale sequestro d’urgenza del dispositivo.

L’esito delle successive analisi di laboratorio condotte sui prelievi e campionamenti eseguiti dell’ARPACAL del Dipartimento Provinciale di Cosenza sul sito di interesse (area a valle in prossimità del tubo di scarico – punto di scarico dell’impianto di depurazione – la vasca del ciclo produttivo dello stabilimento) ha consentito di evidenziare il superamento delle concentrazioni soglia di contaminazione – CSC – previste dal D. L.vo 152/2006 – tra le 4 e le 6 volte, dei parametri SELENIO ed ALLUMINIO. Le analisi condotte sui campionamenti effettuati all’interno della vasca del ciclo produttivo dello stabilimento, hanno cristallizzato un pH molto acido, inferiore al minimo previsto dal D. L.vo 152/2006, delle acque reflue oggetto di scarico.

 

 

 

 

Confermata l’estradizione in Italia per il boss calabrese Rocco Morabito

URUGUAY – Un tribunale penale di Appello dell’Uruguay ha confermato l’estradizione in Italia di Rocco Morabito, boss della ‘Ndrangheta calabrese, ‘most wanted’ negli Stati Uniti e condannato in contumacia dalla magistratura italiana a 30 anni di carcere.

Lo ha appreso l’ANSA da fonte a conoscenza dei fatti. Arrestato nel settembre 2017 in un hotel di Montevideo dopo 23 anni di latitanza, Morabito (53 anni) – riferisce sulla sua pagina online il settimanale Busqueda – era agli arresti in attesa di un processo per falsificazione di documenti.

Il pregiudicato ha ingaggiato nei mesi scorsi una battaglia legale con la magistratura locale per evitare l’estradizione, ed ora, riferisce il portale uruguaiano Subrayado, i suoi legali presenteranno un estremo appello alla Corte Suprema.

Fonte e Foto Ansa

Studio medico degradato e farmaci scaduti, denunciato professionista di Cosenza

COSENZA – Ambulatorio medico fatiscente all’interno di un palazzo degradato e una grande quantità di farmaci scaduta.

E’ la scoperta fatta dai militari della Guardia di Finanza di Cosenza che ha denunciato un medico di Cosenza, a causa delle precarie condizioni igienico sanitarie in cui versava lo stabile dove esercitava la sua professione. I pazienti venivano accolti in stanze pressoché indecorose e sporche all’interno delle quali vi erano anche evidenti segni di umidità. I locali, poi, erano anche sprovvisti di un adeguato impianto di riscaldamento.

Le Fiamme Gialle hanno poi scoperto la presenza all’interno dello studio medico di quantità non indifferenti di farmaci, apparentemente ben conservate, ma scaduti, alcuni, anche da oltre sette anni, dunque pericolosi per la salute del paziente.

Il professionista è stato denunciato a piede libero.