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Sequestrato capannone privo di autorizzazioni

PALUDI (CS) – Il Corpo Forestale di Rossano ha posto sotto sequestro in località “Gesinali”, nel  Comune di Paludi, una struttura edilizia di mq. 500 circa realizzata senza alcun titolo abilitativo privo di permesso a costruire. Oltre alla struttura in sequestro adibita ad attività riconnesse alla zootecnia per il ricovero di animali ovi-caprini, è stato sequestrato in via preventiva anche tutto il materiale e le attrezzature in uso. Per la tipologia dei lavori eseguiti, la struttura metallica realizzata per la quale la statica è assicurata in tutto da elementi in ferro, necessitava del deposito di progetto e autorizzazione statica da acquisire presso gli Uffici ex genio Civile. E’ stato quindi deferito all’Autorità Giudiziaria un quarantaquattrenne di Rossano per il reato continuato di cui al testo unico sull’edilizia.  L’attività posta in essere, rientra nella sfera di intensificazione dei controlli a tutela dell’ambiente e del territorio disposti dal Procuratore Capo della Repubblica di Castrovillari Eugeneo Facciolla. Inoltre nella giornata di ieri in località “Celadi” di Rossano è stata ritrovata una inferriata rubata da un terreno della zona ad un agricoltore che ne aveva fatto denuncia nei giorni scorsi. Sono stati deferiti all’autorità giudiziaria due uomini di Rossano per il reato di furto e minaccia.

Pregiudicato a passeggio con un coltello, denunciato dalla polizia

COSENZA – Gli agenti della squadra mobile di Cosenza, nel quadro dei servizi antirapina disposti dal questore Liguori, hanno denunciato in stato di libertà un giovane, B.G. di 24 anni, già noto alle forze dell’ordine, bloccato mentre, insieme ad un altro individuo gravato da specifici precedenti, si aggirava con fare sospetto nei pressi di un centro scommesse, già rapinato per due volte nell’arco dell’ultimo mese. Il ragazzo, a seguito di perquisizione personale, è stato trovato in possesso di un coltello da cucina. Per questo B.G. è stato denunciato in base alla normativa sulle armi.

Rapina alle poste di Vibo, individuato uno dei presunti autori

PIZZO CALABRO – I carabinieri hanno fermato un giovane, Antonio Stella, di 27 anni, di Lamezia Terme, accusato di essere stato uno dei tre responsabili della rapina compiuta il primo dicembre scorso nell’agenzia di Poste italiane di Pizzo. I militari hanno eseguito un provvedimento emesso dalla Procura della Repubblica di Vibo Valentia. All’identificazione di Stella i militari della Stazione di Pizzo sono giunti attraverso l’esame delle immagini riprese dalle telecamere del sistema di videosorveglianza. I militari hanno ricostruito, tra l’altro, il percorso seguito dai rapinatori per fuggire, prima a piedi e poi a bordo di un’automobile che avevano parcheggiato poco distante dall’ufficio postale. Stella, nel tentativo di rendere difficile il suo riconoscimento, si era anche rasato la barba che aveva il giorno della rapina. Nei pressi dell’abitazione del giovane, tra l’altro, i militari hanno trovato un paio di guanti che sarebbero stati indossati da Stella per compiere la rapina.

Investito commissario di gara dello Slalom di Catanzaro. E’ grave

CATANZARO – Grave incidente a Catanzaro , poco prima dell’avvio della manifestazione automobilistica “Slalom città di Catanzaro”. Una Peugeot 106, estranea sia alla gara sia all’organizzazione della corsa,  ha investito un commissario di gara, G.C., di 55 anni, in Viale dei normanni mentre erano in corso le verifiche e l’allestimento della sfilata motoristica. La vittima è stato scaraventato al suolo per alcuni metri. Subito soccorso è stato portato nell’ospedale del capoluogo calabrese e sottoposto ad intervento chirurgico per le conseguenze di alcune lesioni interne subite. Le sue condizioni vengono definite gravi e la prognosi è riservata, ma non sarebbe in pericolo di vita. Sul posto per gli accertamenti del caso sono intervenuti gli agenti della polizia stradale, che hanno anche acquisito alcuni filmati. La corsa, organizzata dall’Automobile Club di Catanzaro con la collaborazione del Comune, è stata rinviata di qualche ora, poi ha preso il via prevedendo però solo due giri invece che quattro.

Donna vittima di maltrattamenti, arrestato il marito

SCALEA – Dopo l’ennesima lite tra le mura domestiche, il marito la prende a calci e pugni, sbattendola fuori di casa. Lei, vestita soltanto di un accappatoio, chiama i carabinieri. L’episodio si è verificato a Scalea. I militari, guidati dal capitano Alberto Pinto, hanno soccorso la donna, 33 anni, vittima di maltrattamenti, accertando che le violenze si protraevano da diverso tempo. Il marito, un operaio edile rumeno di 43 anni, è stato arrestato. Secondo quanto si è appreso, anche qualche giorno prima l’uomo aveva picchiato la moglie, colpendola ripetutamente sul viso. La donna ha finalmente trovato il coraggio di denunciare gli abusi . Condotta al pronto soccorso dell’ospedale di Cetraro, i sanitari le hanno riscontrato ferite ed escoriazioni guaribili in venti giorni. L’uomo, arrestato con l’accusa di lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, è ora in attesa del rito direttissimo.

Muore presunto boss, funerali all’alba

VIBO VALENTIA – Funerali all’alba a Vibo Valentia, senza corteo funebre ed alla presenza dei familiari più intimi per motivi di ordine pubblico, per il presunto boss della ‘ndrangheta Carmelo Lo Bianco, morto a 75 anni nell’ospedale civile “Pugliese” di Catanzaro, dov’era ricoverato per problemi cardiaci. A disporre le prescrizioni per i funerali di Lo Bianco è stato il questore di Vibo Valentia, Filippo Bonfiglio. Lo scorso anno, su richiesta dell’avvocato Vincenzo Gennaro, suo legale di fiducia, i giudici avevano concesso a Lo Bianco, in considerazione delle sue precarie condizioni di salute, il beneficio degli arresti domiciliari. Il presunto boss stava scontando una condanna definitiva a dieci anni di reclusione per associazione mafiosa comminatagli a conclusione del processo denominato “Nuova alba”. Carmelo Lo Bianco era cugino ed omonimo di un altro esponente della cosca Lo Bianco, detto “Piccinni”, morto nel 2014 mentre era ricoverato nell’ospedale di Parma.

Muore dopo visita in pronto soccorso, due sanitari indagati

CASTROVILLARI – Il pm della procura di Castrovillari, Angela Contimisio, ha iscritto due persone sul registro degli indagati per la morte di Maria Francesca Bellizzi, 43 anni, deceduta lo scorso 7 dicembre nella sua abitazione dopo essere stata dimessa dal pronto soccorso della città del Pollino. Si tratta di un medico ed un’infermiera in quel momento in servizio nel nosocomio cittadino. La donna si era recata in ospedale dopo avere accusato un malore, poi era tornata a casa, dov’è morta poco dopo. Nelle prossime ore il magistrato conferirà l’incarico al medico legale per l’effettuazione dell’autopsia sul corpo della vittima. La famiglia di Maria Francesca Bellizzi, ha nominato un legale, l’avvocato Andrea Garofalo, ed un proprio perito.

Prime condanne al processo Job Center

CATANZARO – Il gup distrettuale di Catanzaro ha comminato condanne per complessivi 90 anni di carcere agli imputati del processo ai pusher cosentini, scaturito dall’operazione “Job center”, condotta dalla Dda di Catanzaro nel settembre del 2015. Le condanne inflitte dal giudice per le udienze preliminari riguardano gli imputati che avevano scelto il rito abbreviato. La pena più severa, 13 anni e 4 mesi, ha riguardato Celestino Abbruzzese; 10 anni ad Anna Palmieri; 8 anni e 10 mesi a Marco Paura; 8 anni e 8 mesi a Gianluca Esposito Fortunato; 7 anni e 8 mesi ad Amos Zicaro; 8 anni a Giovanni Aloise; 5 anni e 1 mese a Giuseppina Perri; 10 anni e 8 mesi a Francesco Noblea; 8 anni e 10 mesi a Vincenzo Rose; 6 anni e 10 mesi a Francesco Mazzei; 2 anni a Candido Perri.

Droga, fermati due giovani migranti in un centro di accoglienza

BROGNATURO (VV) – Due migranti ospiti del Centro di Accoglienza di brognatura, nel vibonese, sono stati arrestati dagli uomini del Commissariato di Polizia di Serra San Bruno con l’accusa di detenzione illegale a fine di spaccio di sostanze stupefacenti. Si tratta di due giovani, un pachistano e un ghanese, rispettivamente di 18 e 21 anni, nella cui camera presso il Centro sono stati rinvenuti ben 434 grammi di marijuana, occultati in nascondigli. Il pachistano è stato subito arrestato dagli agenti, mentre il ghanese è stato fermato dopo qualche ora e un inseguimento per le vie del paese. Inoltre, nello stesso Centro gli agenti hanno ritrovato 44 dosi di hascisc nascosti in una scarpa all’interno del giardino, scarpa presumibilmente lanciata dalla finestra per evitare che fosse scoperta, e altre 2 dosi di marijuana in un pacchetto di sigarette. I due giovani sono stati posti ai domiciliari nel Centro stesso.

 

Rende, denunciate tre persone per ricettazione

RENDE (CS) – Nella giornata di oggi i militari dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende, al termine degli accertamenti, hanno deferito in stato di libertà un 35enne, un 54enne e una 40enne cosentini per ricettazione. I militari operanti, in Rende (CS), nel corso di servizio di controllo della circolazione stradale, effettuato nel pomeriggio dell’8 dicembre 2016, sorprendevano i predetti a montare una caldaia all’esterno dell’abitazione del 35enne, il quale, non forniva spiegazioni sulla provenienza della caldaia. I successivi accertamenti consentivano di verificare che la caldaia era stata asportata da una privata abitazione, sita in Rende (CS), il cui proprietario, il giorno prima, ne aveva denunciato il furto presso la Stazione Carabinieri di Rende. Il bene è stato restituito al legittimo proprietario.

Sempre nella giornata di oggi, i militari dell’Aliquota Radiomobile del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia Carabinieri di Rende, al termine degli accertamenti, deferivano in stato di libertà, un 18enne di nazionalità rumena, per furto. I militari operanti nella serata dell’8 dicembre 2016, intervenivano presso il parco “Metropolis” ove il giovane, poco prima, dopo aver rimosso la placca antitaccheggio, aveva asportato alcuni capi di vestiario da uno dei negozi di abbigliamento sito all’interno del centro commerciale. La refurtiva anche in questo caso è stata restituita agli aventi diritto.