Tutti gli articoli di Francesco Cerminara

Domani lo scontro diretto tra De Seta ed Alessano, senza Idi di Marzo a segnare la storia

COSENZA – Le Idi di Marzo cosentine sono colme di bancarelle per la fiera di San Giuseppe e ritmate dall’assordante traffico dei venditori ambulanti e delle macchine. Trovare un parcheggio è un atto stoico, anche perché l’inizio della fiera coincide con l’aumento dei divieti di sosta. Il trambusto cittadino, però, non si scioglie sullo scontro diretto pallavolistico tra la De Seta e l’Aurispa Alessano. La colpa di aver trascurato questo sport e questa squadra è anche dell’impianto mediatico della società cosentina di volley, che non pubblicizza e non invita i concittadini al “Pala Ferraro”. Gli unici uomini dei media che seguono le partite e gli umori della De Seta sono due: l’avvocato e addetto stampa Pasquale Marzocchi e il fotografo Andrea Rosito. Senza di loro, il nome della squadra cosentina verrebbe ingiustamente confuso con uno scioglilingua.

Nonostante le distrazioni consumistiche, la squadra di Coach Marano domani giocherà uno scontro diretto contro l’Aurispa Alessano, in testa al girone. In settimana,la squadra bruzia  ha potuto confrontarsi con la Tonno Callipo di Vibo Valentia e guardarsi dentro e fuori. L’allenamento/partita ha inculcato ai lupi cosentini ancora più passione verso lo sport e gli illustri scenari dell’agonismo. Affrontare una squadra tecnicamente più forte, non può che farti capire i colpi da migliorare e quanto sia amorevole innalzare il proprio livello. E’ Uno specchio  dove osservare cosa sei diventato e cosa potresti diventare.

Ma in Puglia, domani, l’Aurispa Alessano tenterà  di infrangere la bellezza cosentina, di allungare sulle inseguitrici e di vendicare la rumorosa sconfitta dell’andata. Il tecnico dei salentini Medico spronerà Roberti, Battilotti, Mazza e compagnia sonante, affinché ricordino ai cosentini che la porta per l’accesso diretto alla A2 ha profumi pugliesi. Il tenente Kojak in tuta Fabrizio Marano invece, ha chiesto ai suoi di andarsi a riconquistare il primato. Due squadre di categoria superiore si batteranno, due attacchi maestosi (1221 i punti fatti dai salentini contro i 1128 dei cosentini) scazzotteranno fino a quando uno dei due non sfiancherà l’altro. Nessun senatore ucciderà Giulio Cesare. Ci sarà solo una partita di volley e potrebbe vincere chi ha la migliore confidenza con la buona ricezione. Perché le grandi squadre, come le grandi case, si costruiscono dalle fondamenta.

Francesco Cerminara

Il comune di Serra San Bruno mette all’asta un patrimonio ambientale

SERRA SAN BRUNO (VIBO VALENTIA) – In tempo di crisi e di disperazione economica, c’è chi è intenzionato a vendere il proprio patrimonio ambientale. L’ amministrazione comunale di Serra San Bruno ha infatti deciso di mettere all’asta 2.603 piante, tra cui cui figurano 1.090 esemplari di abete bianco. L’obiettivo, più volte rimarcato dal sindaco Bruno Rosi, è di rinfrescare le casse comunali, di far entrare moneta con la vendita della legna dell’ “Archiforo”. L’asta per il pregiato materiale, compreso un abete bianco di 55 metri (forse il più alto d’Europa), inizierà il 25 di questo mese. Gli acquirenti più golosi e meno naturalisti, stanno già pregustando la vittoria.

La notizia di questo abbandono, di questa volontà di lacerare una riserva storica e ammirevole, ha fatto preoccupare l’ex sindaco di Serra San Bruno Censore e Realacci, i quali hanno invitato (con una lettera) il Ministro dell’ Ambiente Galletti a far cambiare idea agli amministratori, in modo da “scongiurare ulteriori danni all’ambiente e alla comunità locali”.  Il comandante regionale del Corpo Forestale si è unito al coro delle proteste, con l’augurio che il patrimonio calabrese sia salvaguardato ed apprezzato.

Per far soldi è davvero necessario privarsi di un bene, considerato da molti di inestimabile valore ?

De Seta, vinci che ti passa. La Virtus Potenza gettata nel timore della B2

COSENZA – Ridi che ti passa, vinci che ti passa. Gli insegnamenti dei saggi della notte dei tempi, non tutti ovviamente, sanno essere fruttuosi. Soprattutto, se praticati con dedizione. La De Seta Casa Conad Vena Cosenza, una squadra che combina intelligenza e forza, non ha mai ignorato il valore degli insegnamenti. E dopo un derby perso malinconicamente, ha riso e vinto contro la Virtus Potenza, avversario più malleabile rispetto ai lametini. Risultato disarmante per i lucani, che nonostante la preoccupazione di scendere in B2 non hanno vinto nemmeno un set e non hanno addirittura toccato la ventina. Gli atleti del Tenente Kojak in tuta Marano hanno gettato, dopo tre frazioni di gioco, i loro avversari nella disperazione: 25-16; 25-17; 25-19. Il trionfo avrebbe potuto essere più prelibato, se l’Aurispa Alessano non avesse vinto al tie-break contro la Falchi Salento Lecce (i cosentini hanno guadagnato comunque un punto ed hanno sempre una gara in meno).

Tralasciando la vittoria della prima della classe, i cosentini hanno curiosato nella difesa lucana, impossessandosi di tutto ciò che desideravano. L’ attacco della De Seta, per l’ennesima volta, è stato meraviglioso. La loro musica ha spaccato timpani e difesa, senza incontrare adeguata opposizione. Galabinov, la “mano de piedra” bulgare è stato un direttore d’orchestra regale e dominante. Il muro dei cosentini ha intralciato con rispetto la fase offensiva del Potenza e la ricezione è stata tranquillamente vigile. Sono mancati i colpi di scena, ma il volley non può essere regolarmente un film ad elevato tasso di suspense, un rifacimento dello scontro fra Davide e Golia.

Il desiderio di salvezza della Virtus è rimandato alle prossime partite. Dalla prossima domenica invece, Marano e compagnia dovranno battere Alessano. Lo scontro diretto si preannuncia commovente. Il coach della De Seta sta già rileggendo i suoi appunti e pianificando gli allenamenti. Alessano vs De Seta sarà il duello più autorevole degli ultimi mesi. La grande fuga o la grande paura di cadere dall’alto, a seconda di ciò che dice il cuore dei tifosi. Vinca la squadra più forte.

Francesco Cerminara

Le proposte del comitato ambientale presilano sulla gestione rifiuti

CELICO (COSENZA) – Il comitato ambientale presilano si è mobilitato, affiancato dai propri cittadini, per impedire ai camion di scaricare rifiuti. Considerato che il posto non è adatto, secondo i cittadini, allo sversamento dei rifiuti (di qualsiasi città): a 900 metri dal livello del mare, mancano le attrezzature e il rischio di inquinamento delle falde acquifere e del terreno è alto. E dopo il blocco stradale, la marcia pacifica e le notizie che accennavano ai contatti fra polizia e manifestanti, lo stesso comitato ha fornito una serie di propose per tutelare l’ambiente:

• Primaria attenzione a tutte le vecchie discariche che insistono sui nostri territori al fine di avviare processi definitivi di bonifica e messa in sicurezza, sull’ esempio dei Comuni di Celico (di cui attendiamo il completamento della bonifica avviata) e di Rovito;
• Politica pubblica e partecipata sui rifiuti attraverso l’adozione di breve, medio e lungo periodo della strategia RIFIUTI ZERO;
• Implementazione immediata di pratiche volte alla riduzione del rifiuto a monte e la creazione di Isole Ecologiche “zonali” da utilizzare come punti di smistamento e trattamento di materiali riciclabili e riutilizzabili, da sfruttare a fini economici bypassando le ditte private, aumentando così le possibilità occupazionali sul territorio;
• Differenziata spinta porta a porta come modello unico di gestione della raccolta in direzione della strategia “Rifiuti Zero”, coadiuvata da continui step informativi e formativi capaci di sensibilizzare e istruire in maniera capillare le popolazioni;
• Utilizzo della discarica di proprietà della Mi.Ga. srl solo a supporto della strategia “Rifiuti Zero”, concesso esclusivamente ad un bacino limitato di comuni (territorio presilano e al massimo Serre cosentine) che attuano una differenziata spinta porta a porta (min.65% e con percentuali crescenti) in vista degli obiettivi dei “Rifiuti Zero”;
• Il 50% del budget derivante da royalty da conferimento in discarica destinato esclusivamente al monitoraggio ambientale e della discarica di c.da San Nicola (Celico) al fine di garantire la sicurezza delle lavorazioni, degli impianti e delle tipologie di rifiuto trattate.
• Strategia alternativa al fallimentare consorzio Vallecrati e creazione di un soggetto pubblico locale presilano;
• Indizione referendum popolare per l’allargamento dei confini del Parco Nazionale della Sila alla Presila, al fine di valorizzare realmente lo sviluppo del nostro territorio.

 

Il comitato ambiente presilano scrive al sindaco Occhiuto

COSENZA – La lettera aperta del comitato ambiente presilano al sindaco cosentino:

“Ci permettiamo di farLe notare, egregio Sindaco di Cosenza, che quello che afferma Lei (e sta fomentando nei suoi stessi cittadini) è molto grave. La lotta che stiamo combattendo non è contro i cittadini di Cosenza, nè tantomeno la città di Cosenza, nè una parte politica  particolare e capiamo benissimo la situazione grave in cui versa a causa dei rifiuti la Sua città. Deve però capire (e spiegare onestamente ai suoi cittadini) che se Cosenza è invasa dall’immondizia non è certo colpa dei cittadini presilani, ma come sa bene anche Lei, dalla malapolitica, da una gestione affaristico-criminale della questione rifiuti, da 17 anni di Commissariamento inefficace, inetto e complice (1,5 miliardi di Euro spesi per non fare niente). Ma è anche colpa di tutti quei Comuni che, come quello di Cosenza, non ha mai introdotto una gestione diversa dei rifiuti, lasciandosi piegare a logiche e interessi che nulla hanno a che fare con il bene collettivo, la tutela della salute e dell’ambiente. Che questo sia chiaro, caro Sindaco. Se lei è davvero sicuro, convinto e determinato affinchè quello che Lei stesso definisce uno scempio debba essere chiuso, ci dia una mano concreta, perché anche noi siamo per la chiusura definitiva della discarica. Quantomeno ad un utilizzo di tal fatta per un impianto del genere, che per legge Europea e Nazionale, è impossibilitata ad accogliere il “tal quale” (indifferenziato senza pre-trattamento).

Buttare sloganisticamente il motto “NO DISCARICA” è populismo, caro Sindaco, per il semplice motivo che, fintantochè i modelli di consumo e di produzione di beni e merci sarà quello che la politica che Lei stesso rappresenta e il mercato vogliono imporre alle popolazioni, le discariche sono impossibili da eliminare completamente, per il semplice fatto che esisterà sempre un residuo di indifferenziato da smaltire. Nessuno di noi avrebbe mai voluto un impianto simile a queste latitudini (Celico ndr), ad una vicinanza così palesemente illegale ai centri abitati, ma ancora una volta non è contro di noi che Lei può puntare il dito, ma contro una classe politica intera (in questo caso Presilana) che ha vergognosamente concesso una cosa simile. Quindi, caro Sindaco, se ci sono le reali ed oggettive fattispecie affinchè la discarica venga chiusa, noi faremo qualsiasi cosa per ottenerlo e se lei è davvero così convinto di quello che dice, ci dia sostegno concreto in questa battaglia, politico e materiale.

Fintantochè però la discarica, legalmente, controllata e gestita secondo normativa, ci sarà e sarà attiva, che sia di servizio a tutti quei comuni che fanno la differenziata, che implementano politiche volte al raggiungimento degli obiettivi dei Rifiuti Zero, nel più completo e totale rispetto delle direttive europee e delle legislazioni nazionali. Le domandiamo: il suo Comune rientra tra quelli che attuano alla lettere tali normative in materia di rifiuti? Si risponda da solo, caro Sindaco Occhiuto e se davvero vuole fare un servizio ai suoi cittadini, dica loro la verità. La invitiamo comunque ad un incontro (scelga lei ora e giorno) in cui poter chiarire le nostre posizioni e in cui sarà lei stesso a farsi un’idea precisa di quello che succede e delle risposte che dovrà dare ai suoi cittadini. La politica risolve i problemi, non li alimenta! La politica è al servizio dei cittadini, non li mette uno contro l’altro. La politica. Lo tenga a mente. Saluti cordiali dai suoi corretti, onesti e sinceri conterranei.”

Crucoli, è funzionante la video-sorveglianza della Towervision

TORRETTA DI CRUCOLI (CROTONE) – La Towervision di Torretta ha installato il suo sistema di video-sorveglianza. Quattro telecamere ad alta definizione (di cui due con led ad infrarossi) e otto punti di connessioni wireless saranno da stanotte utilizzati per controllare aree del paese. L’ annuncio, dato da ambienti mediatici vicini al comune crucolese, contiene pure il costo dell’acquisto: 20 mila euro, senza escludere il collaudo e l’esecuzione. La video-sorveglianza sarà controllata dalle delegazioni municipali di Crucoli e Torretta, che già visionano i filmati delle due telecamere del lido “Barcanolo”. Gli altri “occhi” sono stati poggiati nei sottopassi ferroviari Pianagrande e Principe (una telecamera a sottopasso, per visionare anche le ore notturne e un raggio di 150 metri) e nella zona posteriore della Nuova Chiesa (due telecamere, per punire anche chi abbandona i rifiuti).

Quando si diffida della buona istruzione, del rispetto del bene pubblico e della certezza della punizione, ci si affida alla vigilanza di potenti macchinari. I trasgressori sono avvisati: il loro nuovo e forse unico nemico è la video-camera.

Francesco Cerminara

Il segretario Luigi Santoro (ps Crucoli) rompe il silenzio: “chiarezza in politica”

TORRETTA DI CRUCOLI (CROTONE) – Il comune di Crucoli e la frazione Torretta vivono un momento delicato. Due interi paesi sentono l’avvicinarsi delle elezioni comunali e giocano ad indovinare chi sarà il nuovo sindaco. Colui che prenderà il posto del prof.Antonio Sicilia (centro-sinistra) dovrà mettere mano e testa ad un territorio lacerato dalla crisi, dall’indifferenza e dall’inquinamento. Il centro-sinistra continuerà a governare ? Oppure le continue lacerazioni interne e i dissapori avvantaggeranno il centro-destra ? Luigi Santoro, segretario socialista, ha parlato di tutti questi problemi, cercando di far emergere la novità e caparbietà del suo partito. Come finiranno Torretta e Crucoli ? Il nuovo sarà veramente innovativo o una brutta copia del vecchio ? 

Per visualizzare la video-intervista, cliccate sulla frase colorata di blu “il nuovo… “

Francesco Cerminara

Le sconfitte insegnano a vincere- La De Seta all’appello della maturità contro Potenza

COSENZA – Sfogliando il dizionario della lingua italiana, ci si può fermare sul termine “potenza”. Due dei significati di questo sostantivo femminile sono: “possibilità di determinare qualcosa, di influire su qualcuno o qualcosa, di esercitare un ruolo egemone” ed anche “forza materiale, morale o spirituale capace di influenzare l’animo e il comportamento umano”. L’idea di consultare il significato delle parole e  di ricordarne il valore, può essere utile per la De Seta Cosenza. “Potenza” è anche il nome dell’avversario domenicale, oltre ad essere una qualità importante, ma insufficiente, per vincere il campionato di B1.

Dopo la seconda pausa in quattro settimane e la sconfitta con due palle match a favore contro Lamezia, i bruzi hanno un bel modo per superare l’ occasione mancata: riassaporare la vittoria, il 9 Marzo al “Pala Ferraro”. Le settimane di allenamento avranno fatto capire agli uomini e al Tenente Kojak in tuta cosa si può puntellare per diventare un gruppo immenso ? La sconfitta contro Lamezia è stata la numero 3. I punti di distanza dal primo posto, con una partita da recuperare e con lo scontro diretto contro Alessano nella prossima gara, sono 5. La battaglia per la promozione non è uno scherzo.

La Virtus Potenza, allenata da Vincenzo Nacci, è terzultima in classifica. Si batterà, con la grinta e la concentrazione di Patitucci, Muccio, Scalcione, Ameri e Barbato, per salvarsi. Nelle difficoltà, le piccole squadre possono far emergere risorse incredibili e costringere alla dura lotta le armate che vivono in testa alla classifica. L’ Islap Lamezia ha tolto il cibo ai lupi, che però non sono abituati a scappare con la coda fra le gambe e a non apprendere che gli errori rafforzano. Il libero De Marco è nervoso per aver sbagliato qualcosa dopo una partita stimatissima e voglioso di arricchire la sua reputazione. L’ attacco composto da Galabinov, Di Fino, Testagrossa e Lotito userà le mani per sbattere i palloni nel campo lucano. La domenica è sacra per gli sportivi e quindi i vocabolari vanno adagiati sugli scaffali. Dalle parole si passa ai fatti. Dall’obiettivo promozione alla severa legge del più forte e consapevole. Ma una domanda è sottintesa negli articoli e nelle conferenze stampa: questa De Seta dove vuole arrivare ?

Francesco Cerminara

La bellezza patologica del dopo De Seta Cosenza-Lamezia

COSENZA – Piastrella su piastrella. Mani strette con rispetto ed amarezza. Asciugamano accatastate sulle panchine. Un muro che si alza con mezzo secondo di ritardo. Una lettura imprecisa del gioco. Una schiacciata che non sfiora la linea e sbatte oltre il perimetro. Una ricezione sbagliata dopo numerosi salvataggi. Due palle match non convertite in punto decisivo. Un derby vinto e perso in un battito di ciglia. La sostanza oliosa del volley è incredibilmente questa. La bellezza dello sport inventato all’Università di Springfield si forma con le inezie più romanzesche.  Ma c’è chi vince e chi no.

La De Seta Cosenza ha perso il derby, Lamezia l’ha conquistato credendo che la campanella dell’ultimo round non fosse suonata. Il Palasparti lametino era un tripudio di applausi, mentre allo Juventus Stadium, durante un derby più popolare, un branco di barbari esponeva striscioni vergognosi contro il dramma di Superga (chi non li ha banditi ?). Gli esteti della pallavolo sono comunque sobbalzati per lo spettacolo e l’ incertezza del derby. La dea Eupalla, di breriana creazione, ha arbitrato la partita. Perciò, gli spettatori che hanno mangiato chilometri e soldi non si lamentino. Evviva la bellezza e la lealtà dello sport ! Evviva la passione che ci fa correre ad allenarci e a condannare le “canaglie” che ironizzano sui morti italiani. Soprattutto se poi, chi perde (stavolta gli uomini di Marano) è stimolato a vincere contro il Potenza e a contro-sorpassare Alessano. E chi vince (i lametini di Rigano, che hanno svolto con cura e astuzia i loro compiti) può arrogarsi il piacere di alzare la voce.

Il girone C del campionato B1 di pallavolo si è  dimostrato allenante per le squadre con grandi obiettivi. Godiamoci le ultime partite e invitiamo più persone ai palazzetti. A chi non è interessato, a chi non piace, si consiglia la visione delle esibizioni della Littizzetto.

Francesco Cerminara

De Seta, tie break malinconico: sprecate due palle match

LAMEZIA TERME – Cosenza è sommersa dall’ immondizia e i pompieri, una sera si e l’altra pure, sono chiamati a spegnerne gli incendi. Una delle poche distrazioni, in questo periodo di emergenza, è lo sport. Non si indignino i più livorosi, se molte persone percepiscono le difficoltà e decidono di andarsi a cercare le emozioni nel calcio e nel volley. Cambiare le cose è doveroso, raggiungere una gioia pure. Il rapporto fra diritti e doveri però, non deve mai sbilanciarsi. Negli anni novanta, Troisi difese i napoletani che gioivano per il Napoli di Maradona: “ma è possibile che noi siamo condannati all’infelicità ?”. I cosentini condividono il pensiero del comico campano ? Si, altrimenti non impazzirebbero per i lupi sportivi.

In questa domenica però, la città bruzia si è divisa in due: i calciofili hanno festeggiato il loro centenario, i pallavolofili hanno invece perso il derby. La partita più frizzante e tragica della stagione di volley, giocata a Lamezia contro i lametini dell’ Islap, si è spenta al tie-break. Gli atleti del coch Marano, che sono stati avanti per un set a zero e per due set a uno, hanno sprecato due match point (12-14) nell’ultimo set, prima di crollare per 16 a 14. Si lacera così l’imbattibilità dei cosentini. Si sbriciola con la sconfitta nel derby il primato di una squadra che dalla prossima giornata ritornerà ad inseguire. Fabrizio Marano e giocatori hanno guardato il tabellone con l’amarezza di chi voleva trionfare e dovrà viaggiare verso casa con una convinzione. Quella di non poter urlare: “non siamo forti, siamo micidiali. Venite a prenderci”. I lametini e Coach Rigano terranno nelle loro bacheche lo scalpo della squadra più in forma e invidiata del campionato. Anche quando sembrava che dovessero solo regolare l’acqua per la doccia, hanno tolto gli attributi e avuto la forza di capovolgere gli episodi minuscoli. Biribanti, ottimo schiacciatore con 25 punti, ha coraggiosamente salvato una palla sul 15 a 14 del quinto set.

La De Seta Casa Conad Vena Cosenza ha perso: 21-25, 25-18, 16-25, 25-22, 16-14. Galabinov ha fatto sentire la sua “mano de piedra” con 23 punti. Lotito ne ha segnati 16 e Testagrossa 14. La ricezione, l’anello sbeccato dei cosentini, non è stata ingrata. De Marco, il libero, è tanto migliorato anche se stanotte ripenserà al suo errore sul 14 pari del tie-break. I dettagli hanno premiato i lametini e condannato i cosentini, che nel momento decisivo hanno avuto braccia e gambe tremanti e la mente un po’ opaca. Si, il tie-break è una lotteria e una sfida ai rigori dove può comandare la stanchezza, ma è sempre meglio vincere di poco che perdere di poco. Una tesi scontata che Marano e giocatori avrebbero voluto presentare ai loro tifosi. Il coach aveva preparato la partita con piglio esperto, bramava per una vittoria annusata per ore ed alla fine ha constatato che quella di oggi è la terza sconfitta stagionale. Nei prossimi allenamenti userà di più il bastone ?

Si cade per imparare e rimettersi in piedi e per farlo servono mani e qualcosa che sta in mezzo alle gambe. La De Seta non avrà nemmeno il tempo per disabituarsi al suo ruolo da protagonista. Il campionato non è concluso, il suo compito non è cambiato.