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Sequestrati 153 mila addobbi natalizi pericolosi

 REGGIO CALABRIA – La Guardia di finanza di Reggio Calabria ha sequestrato in un negozio del centro gestito da una persona di nazionalità cinese 153.000 luminarie natalizie assemblate con componenti non conformi alle direttive europee, oltre che privi della marcatura “CE”, e per questo considerate pericolose. Il sequestro è stato fatto nell’ambito dei servizi attuati dalla Guardia di finanza per le festività di fine anno e finalizzati a garantire la sicurezza dei cittadini nel settore del commercio.

Lo Sporting Locri sarà in campo il 10 gennaio. Anzi no

sporting locriLOCRI (RC) – “Il 10 gennaio, contro la Lazio, le ragazze saranno in campo”. L’annuncio nel corso della mattinata è stato rilanciato  tamburo battente da tutte le agenzie di stampa nazionali, che hanno citato l’intervista che il presidente dello Sporting Locri Ferdinando Armeni, ha rilasciato a Repubblica. Poi però, parlando alla Rai, Armeni ha compiuto un passo indietro. “Le mie parole sono state travisate – ha detto – Per quello che mi riguarda non ho più l serenità d’animo necessaria a continuare la mia avventura alla guida dello Sporting Locri. Ma non intendo interrompere questa bella avventura sportiva. Per questo sono  pronto a cedere gratuitamente la società proprio per consentire la prosecuzione del campionato”. In altre parole, se entro il 10 gennaio qualcuno si farà avanti per rilevare la squadra, il campionato proseguirà regolarmente. Altrimenti nisba. Con il clamore mediatico che ha sollevato la vicenda, comunque, c’è da scommettere che ci sia già la fila di imprenditori pronti a subentrare ad Armeni. Nella stessa intervista a Repubblica, il presidente dello Sporting Locri, definisce “offensive” le parole del presidente della Lazio Valerio Piersigilli, il quale ha detto di aver paura di giocare a Locri: “Mi ha molto ferito quell’affermazione e anche per questo dobbiamo scendere in campo. Locri è una città civile. Ha espresso solidarietà, le sue giocatrici hanno fatto tante telefonate alle nostre ragazze, questa sua uscita però è incomprensibile. Tra l’altro per sapere di questa terra – prosegue il presidente dello Sporting Locri – gli basterebbe chiedere alle sue atlete, alcune di loro sono della provincia di Reggio Calabria e altre hanno giocato tante volte anche a Locri. Dovrebbe informarsi meglio. Anche per questo dobbiamo giocare, dobbiamo far vedere quanto è bella e civile la nostra realtà, e questo a prescindere dalla presenza di una minoranza di criminali ignoranti”. A proposito della minacce, Armeni afferma di non avere una idea sui reali motivi: “So che i carabinieri stanno facendo il loro lavoro con cura ed io ho piena fiducia nelle istituzioni. Non posso fare altro che collaborare con gli investigatori e attendere l’esito delle indagini. Tendo ad escludere che i clan si interessino di una piccola realtà come la nostra”.

Le due opportunità di vita, presentato il libro postumo di Umberto Di Terlizzi

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Da sx Carmen Di Terlizzi, Francesco Bevilacqua, Enzo Di Terlizzi

LAMEZIA TERME (CZ) – La domanda sulla possibilità di un’esistenza dopo la morte, una «vocazione per il fenomeno della morte», un’opzione di vita: quella dedicata a una ricerca personale e libera da schemi precostituiti, l’approdo allo Spiritualismo e agli esperimenti nel campo della psicofonia e della metafonia. Sono raccontati ne ‘Le due opportunità di vita’, libro postumo di Umberto Di Terlizzi, noto avvocato del Foro lametino. Il volume è stato presentato ieri a Palazzo Nicotera. Sono intervenuti due dei 4 figli, Enzo e Carmen Di Terlizzi, e Francesco Bevilacqua, avvocato e scrittore. Hanno accompagnato la serata, le note del Maestro Maurizio De Paola e di Dario Mulonia.

Che si creda oppure no a una dimensione altra e alla possibilità di comunicare con i “trapassati”, il libro resta il racconto di una vita e della libertà di una ricerca che non teme di interrogarsi e di mettere in discussione le cosiddette “certezze” e, quindi, il potere che intristisce. È alla vita che si apre il libro voluto da Umberto di Terlizzi, fin dal titolo, ‘le due opportunità di vita’, quella dopo la morte, in una dimensione parallela per chi ci crede (o anche solo nei ricordi per chi non ci crede). E questa, che può essere vissuta con la capacità di dare amore e di dedicare un tempo a sé e a ciò che ci interpella. «Beato chi sa ritagliarsi uno spazio esclusivamente suo e vivere almeno un’ora al giorno con se stesso, a curare le proprie aspirazioni, i propri dolori: questa esigenza sa tanto di romitorio e rispecchia quel desiderio inappagato dei lontani anni del collegio», scrive Umberto di Terlizzi nel suo scritto dedicato alle ricerche di oltre 40 anni.

L’opera è stata pubblicata e regalata a 5 anni dalla scomparsa – o dal “trapasso” – dell’avvocato e «ricercatore», come amava definirsi. Il figlio Enzo ha raccontato la genesi del libro, fortemente voluto dal padre perché riteneva «che la sua esperienza potesse essere utile agli altri». Umberto Di Terlizzi ha scritto il libro «tre anni prima di finire la sua esperienza terrena»: i figli si sono ritrovati di fronte a fogli scritti con una Lettera 86 della Olivetti, ma anche a mano e un po’ al IMG_20151227_184508computer. «Non si è arreso fino alla fine, lo ha portato a termine – ha detto il figlio – ma non è riuscito a vederlo stampato». Dopo 5 anni il libro è uscito. Secondo l’autore, spiega Enzo Di Terlizzi, «l’energia che permea ogni corpo non finisce con la fine del corpo, ma trova la sua collocazione in una dimensione parallela».

Le parole raccontano una vita singolare, ma riguardano l’evento inesorabile che interessa tutti. Sulla dimensione antropologica si è soffermato Francesco Bevilacqua che, dopo un ricordo personale, ha notato quanto Umberto Di Terlizzi avesse studiato. Bevilacqua ha citato, tra gli altri, Luigi Lombardi Satriani, Luigi Melagrana ed Ernesto De Martino. Ha, quindi, fatto riferimento alle procedure e agli apparati simbolici che consentono di elaborare la morte per superare quella che De Martino definisce la crisi del cordoglio, una versione specifica della crisi della presenza. Il percorso ha toccato anche gli antichi Greci, secondo i quali si vive per la morte, l’interdizione del Vecchio Testamento di ricercare contatti con i morti, la contraddizione, per Bevilacqua, insita cattolicesimo che, a dispetto di questa interdizione, comprende figure come Natuzza Evolo.

IMG_20151227_182706Ha concluso la serata Carmen Di Terlizzi con un intervento intessuto di speranza, luce e gioia. La figlia dell’avvocato ha spiegato che il padre ha voluto il libro perché era convinto che rappresentasse un messaggio di speranza. Ha menzionato la sua sete di spiritualità, l’esperienza traumatica dei tedeschi che irrompono nel suo collegio convinti che si tratti di un collegio di allievi militari, il venire a conoscenza della morte del piccolo fratello. E ancora, la libertà di spirito, la mal sopportazione delle rigide regole del Collegio, il considerare le sue ricerche un dono, lo studio dei testi (tra gli altri, la Bibbia, il Corano, i testi sacri del Buddismo). Carmen Di Terlizzi, inoltre, si è soffermata su un’immagine dell’Aldilà, una dimensione parallela, «un al di qua che i nostri sensi non ci fanno percepire», facendo riferimento alla gioia del passaggio, ai messaggi di consolazione e di insegnamento morale dei «trapassati» i quali «vivono ancora accanto a noi, ci ispirano nei pensieri». Ha citato anche la fisica, subatomica e la teoria della relatività, quindi l’idea che tutto sia energia, la materia oscura e, quindi, il fatto che ci sia ancora tanto da scoprire.

 

 

Rita Paonessa

Caso Sporting, proposta shock del presidente della Lazio: “Fermiamo il campionato! Abbiamo paura di giocare a Locri”

Una formazione dello sporting locriROMA – “Fermiamo il campionato! Forse, in questo modo, si potrebbe provocare il giusto rumore”. La proposta shock arriva da Valerio Piersigilli, presidente della Lazio Femminile di Calcio a 5, la squadra che il prossimo 10 gennaio dovrebbe sfidare a Locri la squadra dello Sporting, ammesso che il patron del club amaranto Armeni, decida di non ritirare la propria società dal massimo campionato. Piersigilli aggiunge: “Domenica 10 gennaio noi dobbiamo giocare a Locri, ma non sappiamo cosa fare. Stiamo chiamando in Divisione per conoscere nei dettagli la vicenda, come sempre noi dobbiamo organizzarci per andare in trasferta. Tuttavia, pur esprimendo la nostra solidarietà allo Sporting Locri Femminile Calcio a 5, noi abbiamo paura ad andare lì. Ho la responsabilità di tutelare 30 persone fra giocatrici, staff tecnico, dirigenza, per non parlare dei nostri tifosi – aggiunge il dirigente – Spero si risolva al più presto la questione, non è piacevole praticare uno sport, una passione con una ambiente ed un clima intorno del genere. Mi metterò in contatto anche con il Presidente dello Sporting Locri Armeni, per avere un quadro più chiaro possibile della situazione. Noi vogliamo essere sicuri come lo debbono essere anche le altre partecipanti del campionato di serie A di Calcio a 5 Femminile”.

Tragedia a Buonvicino, bimba muore intossicata dalla stufa difettosa

Romina MaiolinoBUONVICINO (CS) – Sarebbe deceduta per intossicazione da ossido di carbonio la bimba di sei anni morta questa mattina mentre dormiva nel lettone dei genitori accanto alla madre a Buonvicino, centro montano del Tirreno cosentino. A compiere la terribile scoperta è stato il cognato della donna che ha subito allertato il 118. I sanitari giunti sul posto non hanno potuto far altro che accertare il decesso della bambina, mentre la madre, Romina Maiolina, 36 anni, è stata trasferita all’ospedale dell’Annunziata di Cosenza in stato di semincoscienza, in condizioni critiche con l’elisoccorso. Nell’abitazione dove si è consumato il dramma, oltre alla piccola e sua madre, si trovavano il cognato e i nonni paterni e materni. Sul posto si sono recati i carabinieri della stazione di Diamante e il pm di turno Maria Camodeca che assieme al procuratore capo del tribunale di Paola, Bruno Giordano, stanno coordinando le indagini. Dalle prime analisi compiute dal medico legale sul corpicino della piccola non emergerebbe alcun segno di violenza mentre sarebbero visibili gli effetti dell’intossicazione da esalazioni di ossido di carbonio. Per questo gli inquirenti propendono come causa di morte l’incidente domestico legato appunto all’impianto di riscaldamento. Prima di disporre l’autospia gli investigatori attendono che la madre riprenda coscienza per comprendere l’esatta dinamica dell’incidente. In corso sull’impianto di riscaldamento anche le verifiche tecniche da parte dei vigili del fuoco del distaccamento di Scalea. Secondo le prime ipotesi, a provocare il dramma sarebbe stato il malfunzionamento dell’impianto stesso che serve tutto il palazzo dove vivono anche gli altri parenti della donna. L’impianto è allacciato ad un bombolone di Gpl esterno all’abitazione. 

Maxi sequestro di botti illegali in negozi cinesi

Guardia di Finanza (Gdf) a Matera, in Basilicata
Guardia di Finanza (Gdf) a Matera, in Basilicata

VIBO VALENTIA – La Compagnia di Vibo Valentia della Guardia di finanza ha sequestrato 1.200 giochi d’artificio illegalmente detenuti. Il sequestro é stato eseguito in alcuni negozi gestiti da persone di nazionalità cinese. Le fiamme gialle di Vibo, negli stessi negozi, hanno anche sequestrato 61 mila prodotti di vario genere, per un valore complessivo di 250 mila euro, alcuni dei quali destinati a bambini, considerati potenzialmente pericolosi perchè privi dei requisiti di sicurezza.

Precipita in un pozzo artesiano, i vigili lo salvano

MIRTO-CROSIA (CS) – Un uomo di 51 anni, R.P., è precipitato accidentalmente a Mirto Crosia in un pozzo artesiano asciutto profondo circa 12 metri. L’uomo, che nel momento della caduta stava pascolando un gregge, é stato salvato dai vigili del fuoco, giunti sul posto insieme ai carabinieri.

vigili del fuoco
vigili del fu

 La vittima dell’incidente è stata tratta in salvo da un vigile che si è calato nel pozzo per recuperarlo. L’uomo ha riportato una serie di ferite e fratture per le quali stato necessario il ricovero con prognosi riservata dell’ospedale Annunziata di Cosenza.

Reggio, arrestato per furto in flagranza di reato

carabinieri di giornoREGGIO CALABRIA – Un uomo di 45 anni, Demetrio Matteo Serra, di Reggio Calabria con diversi pregiudizi per reati contro il patrimonio, è stato arrestato dai carabinieri in flagranza di reato per furto aggravato. Secondo quanto si è appreso, nel pomeriggio del giorno di Santo Stefano, il malvivente è stato sorpreso dai militari dell’Arma, allertati dalla centrale operativa del comando provinciale, mentre fuggiva da un’abitazione da cui aveva sotratto beni vari per un valore complessivo di circa 500 euro. La refurtiva è stata immediatamente restituita. Il ladro inoltre avrebbe agito con un complice, il quale sarebbe riuscito a far perdere le proprie tracce. Serra è stato sottoposto al regime degli arresti domiciliari, in attesa del rito direttissimo.

Sporting Locri, la Binetti annuncia un’amichevole con la squadra femminile delle parlamentari. Tutti i messaggi di solidarietà

MalagòLOCRI (RC) – Il ritiro della squadra femminile dello Sporting Locri dal massimo campionato di calcio a 5 è diventato un caso nazionale. Dopo le parole del presidente della Federcalcio Carlo Tavecchio, che ha preannunciato l’arrivo a Locri della nazionale azzurra di categoria, anche il presidente del Coni Malagò ha manifestato la propria vicinanza alla dirigenza del club. «Locri deve giocare. Il 10 gennaio voglio vedere le ragazze in campo. Lo sport italiano è al fianco della società Sporting Locri, dei suoi dirigenti, dei tecnici e soprattutto delle atlete che non devono assolutamente cedere a questi vergognosi gesti, intollerabili in un Paese civile. Sono a disposizione per qualsiasi iniziativa necessaria a far tornare le ragazze in campo».

Com’è noto il presidente Armeni ha deciso di ritirare la squadra dopo le numerose minacce di stampo mafioso ricevute negli ultimi giorni. Nonostante i tanti attestati di solidarietà, però, Armeni ha annunciato che non tornerà sui propri passi ma si è detto disponibile a cedere la società a costo zero per consentire il prosieguo della stagione sportiva. «Ringrazio tutti – ha detto Armeni – per la vicinanza ed il sostegno che ci hanno dato in questi giorni, anche inaspettato. Con gli altri soci ci confronteremo nei prossimi giorni per la decisione. La vicinanza va bene, ma la situazione è più ampia. Tra l’altro ci sono anche dei tempi tecnici per cui entro l’anno dovremo verificare il da farsi, anche per dare moto alle ragazze di trovare nuove squadre». Il campionato adesso è fermo per la pausa natalizia e riprenderà il 10 gennaio quando il Locri dovrebbe ospitare la Lazio. «La Lazio – ha spiegato Armeni – ci ha già dato la disponibilità a spostare la data dell’incontro. Se qualcuno volesse la società sarei contento e la partita si potrebbe giocare. Per quanto mi riguarda – ha aggiunto – fa piacere l’affetto ricevuto, ma la serenità d’animo non c’è. Chi vuole fare del male può farlo quando l’attenzione cala. Quello che mi spiace è che venga messa in cattiva luce una città, Locri, dove si sta bene, anche se spesso è strumentalizzata». Nonostante ci pensi continuamente ormai da settimane, Armeni non è riuscito a spiegarsi da chi possano venire le minacce. «Magari sono quattro sciacalli che vogliono solo creare difficoltà – ha detto – e non succede niente, ma se poi succede?».

Armeni si è incontrato, nella sede municipale di Locri, con il presidente della Lega nazionale dilettanti, Antonio Cosentino, il presidente del comitato regionale Saverio Mirarchi ed il sindaco di Locri Giovanni Calabrese. Nel corso del colloquio ha telefonato il presidente della Figc Carlo Tavecchio che ha ribadito il suo incoraggiamento alla dirigenza, invitandola a proseguire l’attività e manifestando la vicinanza della Figc. I vertici della Lnd hanno ribadito il sostegno del mondo sportivo, mentre il sindaco si è detto disponibile a rappresentare la società “nella speranza e col desiderio fortissimo che a Locri non ci sia niente che non sia confacente con la legalità ed il vivere civile”. Durante il colloquio è stata anche presa in esame la possibilità della cessione della società. Al riguardo la situazione è stata temporaneamente “congelata” per vedere gli sviluppi ma qualora dovesse essere questa la strada da percorrere, tutti gli intervenuti hanno ribadito la necessità che un’eventuale alternativa sia trovata sul territorio. “Questa società – è stato il giudizio di tutti -appartiene a Locri ed è giusto che rimanga in questo territorio”.

Il prefetto di Reggio Calabria Claudio Sammartino intanto ha disposto “adeguate misure di protezione” nei confronti della dirigenza della squadra di calcio a 5 femminile Sporting Locri. Gli stessi dirigenti saranno sentiti nei prossimi giorni in sede di Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica convocato dal rappresentante del Governo.

E mentre della vicenda si occupa tutta la stampa nazionale, si moltiplicano le dichiarazioni di sostegno e solidarietà da parte della politica, delle istituzioni e del mondo dello sport.

Paola Binetti, deputata del Gruppo Area popolare ha annunciato che la squadra di calcio femminile delle parlamentari, un vero e proprio gruppo interparlamentare, ha deciso di Paola Binettisfidare in una partita la squadra femminile di Locri. Un gesto concreto e veloce, un modo di dire basta alla violenza in tutte le sue forme. Un modo nuovo di prepararci a festeggiare il prossimo anno nuovo, con ironia e buon umore, ma senza alcun timore. “La squadra di calcio femminile di Locri che ha subito soprusi, ricatti, angherie – dice la Binetti – ha dimostrato di essere formata da donne ben poco convenzionali e soprattutto coraggiose e con la piena consapevolezza della dignità femminile. Ci sono tante forme di violenza contro le donne: alcune drammaticamente aggressive, altre più sottili e non per questo meno difficili da accettare. Per le une e per le altre la vera novità di questi ultimi anni è stata la nuova solidarietà femminile che non ha mai rinunciato a far sentire la propria voce in ogni circostanza, piccola e grande. L’iniziativa della squadra femminile delle parlamentari mi sembra davvero un piccolo capolavoro”. E conclude: “Sono il medico della squadra e mi sembra che tutte le ferite, anche quelle dell’amor proprio vadano curate il più tempestivamente possibile per non dare adito a rivalse di nessun tipo”.

Mario OliverioIl presidente della Regione Calabria Mario Oliverio appena appresa la notizia delle minacce indirizzate alla società ha immediatamente raggiunto telefonicamente il presidente Ferdinando Armeni e lo ha incoraggiato a non mollare. «Le minacce ricevute dalla società di calcio femminile a 5 Sporting Locri sono gravi e devono essere rispedite al mittente, chiunque esso sia, con determinazione e sdegno. Capisco le preoccupazioni dei dirigenti del club e della squadra, e mi permetto di invitarli a desistere dall’idea di ritirare la squadra dal campionato. Soprattutto alla luce di questo grave episodio mi sento di dire loro che non sono soli. A reagire dobbiamo essere in tanti ed insieme: dallo Stato, alle istituzioni, alla comunità nelle sue diverse articolazioni ed espressioni. Mollare avrebbe il significato della rinunzia ad ogni possibilità di crescita civile. Lo sport ha un grande valore educativo, espressione di socializzazione, salute, integrazione, gioco di squadra, tolleranza e rispetto verso gli altri. Lo sport non può e non deve temere le minacce. La squadra di calcio femminile di Locri – ha concluso Oliverio – è un fiore all’occhiello della Calabria. Ad essa non solo non possiamo rinunziare ma, ancor più, su di essa noi oggi dobbiamo puntare. I mascalzoni devono essere scovati e colpiti. La presenza femminile calabrese nelle attività sportive costituisce un fattore di crescita civile e di investimento per il futuro di una regione che anche per questa via vuole affrancarsi e liberarsi da stereotipi negativi che ne hanno deturpato l’immagine per lungo tempo. Alle ragazze della squadra di calcio dico di stare in campo, di non mollare. Anche così si aiuta la nostra terra a crescere». 

Si registra poi un comunicato diffuso dalla nazionale di calcio femminile delle parlamentari: «Portare la violenza e le minacce nello sport è di per se un fatto odioso e incivile. Quando poi vengono minacciate con metodi mafiosi giovani donne, che praticano uno sport già oggetto di attacchi sessisti e di pregiudizi, è un atto ancora più vigliacco. Siamo al fianco delle ragazze e della squadra, certe che riprenderanno a breve il loro impegno sportivo e sociale. Forza, ragazze!»

Il capitano della nazionale di calcio femminile Patrizia Panico si è detta incredula: «Si tratta di un fatto sconcertante. sono indignata e impressionata. E’ una cosa gravissima e che desta preoccupazione. Invito però a non restare negli spogliatoi. La migliore risposta a simili nefandezze è quella di non mollare Mi piacerebbe che si facesse una partita simbolo tra le giocatrici del calcio a 5 e quelle del calcio a 11: ecco, una partita di calciotto sarebbe lo slogan migliore contro la malavita e la criminalità».

ALTRE REAZIONI

Flora Sculco – consigliere regionale di Calabria in Rete: «A tutte le ragazze dello Sporting Locri va il mio abbraccio più sincero per l’attenzione stucchevole e ignominiosa di cui sono state fatte segno, tra l’altro in giornate in cui dovrebbero prevalere i sentimenti del cuore, del dialogo e dell’incontro, come ha sostenuto di recente il vescovo di Locri-Gerace mons. Francesco Oliva. In Calabria lo sport, specie quello praticato da donne in gamba, andrebbe incoraggiato, sostenuto e promosso, non certo sporcato e condizionato da oscuri messaggi i cui responsabili ci auguriamo possano essere consegnati alla giustizia. Cosi come speriamo che, oltre a ricevere solidarietà, i giornalisti Francesco Mobilio del Quotidiano del Sud, Pietro Comito direttore de LaC e l’avvocato Mauro Talarico di Vibo e l’altro giorno la giornalista Alessia Candito del Corriere della Calabria, possano presto conoscere i nomi e cognomi di chi nell’ombra ordisce intimidazioni ed infausti propositi».

Maurizio Condipero – presidente del Coni Calabria: «Esprimo solidarietà e vicinanza allo Sporting Locri, alla squadra e alla dirigenza. Non posso che ricalcare le parole del presidente Malagò mettendomi a totale disposizione di questa realtà che non deve minimamente cedere a tali becere provocazioni. Il Coni, a tutti i livelli, intende andare fino in fondo e contribuire a mantenere in vita questa realtà, carica di significato non solo perché femminile, ma anche in relazione al territorio interessato. La gente perbene si sta schierando senza indugio con lo Sporting Locri e sono certo che il 10 gennaio potremo applaudire una loro vittoria».

Ernesto Magorno – deputato Pd e segretario regionale del partito: «La chiusura dello Sporting Locri è un brutto colpo ad un territorio complesso e aspro, dove chi non si arrende alla prepotenza mafiosa e combatte quotidianamente all’insegna dei valori della solidarietà e dell’altruismo ha bisogno di essere sostenuto. Quanti operano in settori come lo sport e lavorano accanto alle giovani generazioni per radicare ogni giorno il seme della cultura della legalità e della trasparenza attraverso valori sani, come la fratellanza che si alimenta dello spirito di squadra, compiono un meritorio impegno sociale che deve essere tutelato».

Fabrizio Tonelli – presidente della Divisione Calcio a 5: “Così no! Ho seguito in questi giorni con il Consiglio la difficile situazione che sta vivendo lo Sporting Locriche milita nel Campionato di serie A femminile di calcio a 5 e ripeto, cosi no! esprimo con forza solidarietà allo Sporting Locri, al suo Presidente, ai suoi dirigenti ed alle sue tesserate e mi faccio interprete dei numerosi messaggi di solidarietà giunti da tutta Italia. Sono a disposizione della Società e delle Istituzioni per ogni iniziativa che permetta la prosecuzione dell’attività”.

Stefania Covello – deputata Pd: “Esprimo vicinanza e solidarietà alla società, ai tifosi e sopratutto alle giovani calciatrici della Sporting Loci. Abbiamo il dovere morale di tutelare il loro entusiasmo, che si materializza quotidianamente nello Sport, un impegnativo e lungimirante esercizio di inclusione sociale. Per questa ragione in qualità di responsabile Nazionale per il Mezzogiorno del Partito Democratico dò il mio pieno sostegno e la mia solidarietà a questa squadra convinta che tutti insieme dobbiamo compiere il percorso contro la criminalità organizzata, con gli enti locali, forze dell’Ordine, le rispettive leghe nazionali e ovviamente il Governo Regionale e Centrale compiendo uno straordinario sforzo di natura morale per salvaguardare la serenità di tutti gli sportivi che operano nei contesti ambientali più complicati. Noi nel frattempo in Calabria non smetteremo di praticare gli sport che amiamo, sia perché animati da un incontenibile passione e sia perché consci che scuole e campi da gioco sono i più forti antidoti della criminalità e più forti promotori di integrazione ed emancipazione”.

Dorina Bianchi – Componente Commissione Parlamentare Antimafia: “Lo sport a Locri non deve morire. Non certo per mano di qualcuno che vuole distruggere un’esperienza che accomuna tante giovani ragazze e dà entusiasmo ad un’intera comunità. Alle giovani calciatrici ed al presidente della squadra  va tutta la mia vicinanza e l’invito a continuare a giocare. Con loro in campo scenderemo tutti al loro fianco”.

Bruno Molea, parlamentare di Scelta Civica, vicepresidente della Commissione Cultura della Camera e componente del Consiglio nazionale del Coni: “La mafia è abituata a colpire le attività, i settori, le donne e gli uomini che attraverso la loro attività fanno luce dove la malavita vuole che resti il buio. E’ per questo che hanno pensato di attaccare la squadra di calcio a 5 femminile Sporting Locri, una presenza virtuosa in un territorio complicato come quello della locride. Lo sport è per definizione il settore dove è più facile trasmettere messaggi di fiducia, di speranza, di riscatto soprattutto. Dove chi ha talento emerge. Quante atlete e atleti del sud hanno dimostrato di poter vincere pur partendo da quartieri e paesi emarginati. Quante squadre hanno offerto a cittadinanze sfiduciate l’opportunità di sentirsi alla pari delle grandi metropoli e delle città più ricche, grazie al lavoro di atleti e dirigenti coraggiosi e tenaci. La mafia ha paura di chi sa trasmettere fiducia, di chi sa dare il buon esempio. Per questo motivo l’intero movimento sportivo italiano e le Istituzioni devono intervenire con determinazione per consentire allo Sporting Locridi poter continuare la propria attività e alla città di Locri di competere ancora nella massima serie del calcio a 5 femminile”.

Jole Santelli, parlamentare Forza Italia: “Esprimo la massima solidarietà all’Asd Sporting Locri per il vile atto intimidatorio ai danni del presidente della societa, l’ultimo di una serie che ha portato la dirigenza a ritirare la squadra dal campionato di calcio a 5 femminile. Un gesto che mortifica l’intera Calabria e chi attraverso lo sport si impegna da tempo per il riscatto di un territorio troppo spesso criminalizzato a causa di comportamenti che non rappresentano assolutamente la comunità locrese e su cui è importante fare chiarezza. Alle giocatrici, ai dirigenti e a tutti i sostenitori va la nostra vicinanza e l’invito ad andare avanti perché i sogni di ognuno di noi valgono molto più di vili intimidazioni”.

Alessandro Nicolò, capogruppo Forza Italia in Consiglio Regionale: “C’è di che rimanere davvero sbigottiti dopo la diffusione della notizia che una squadra di calcio femminile di Locri è stata intimidita in maniera così grave da rinunciare persino a proseguire il campionato. Arrivare a forme così gravi di minacce contro una compagine di ragazze che da oltre un lustro onora lo sport e la Calabria è un gravissimo sintomo di malessere civile che va analizzato e combattuto con determinazione. Intimidire lo Sporting Locri non è questione che possa riguardare la dirigenza di quella società e soltanto le ragazze impegnate nell’attività agonistica, ma è qualcosa che offende e colpisce in fondo il modo di vivere le relazioni sociali, la libertà di ognuno e di tutti. Per tali ragioni, e lo dico in maniera scevra da ogni interesse cosiddetto politico, da cittadino, è necessario riportare nel suo alveo naturale una vicenda che rischia non solo di produrre effetti pericolosi per la sicurezza delle atlete e dei dirigenti, ma ripropone uno scontro di civiltà di cui in Calabria non se ne sente proprio il bisogno. Mi auguro che chi ha posto in essere tali intimidazioni rifletta e desista da un disegno, quale esso sia, che alla fine porterà solo ulteriore diffidenza verso la nostra terra, contribuendo così ad accreditare un’immagine della Calabria come regione persa e senza possibilità di redenzione”.

Ignazio Messina – segretario nazionale di Idv: “Le minacce alla squadra femminile di calcio a 5 di Locri, tanto gravi da spingere al ritiro dal campionato, sono un fatto gravissimo per il quale lo Stato ha il dovere di intervenire subito, efficacemente e fino a quando i responsabili non saranno individuati ed arrestati. Non servono interventi spot, che si diradano una volta cessato il clamore mediatico. Le intimidazioni alle ragazze dello Sporting Locri e alla società rappresentano una gravissima minaccia alla libertà ed alla comunità calabrese contro le quali non può bastare solo esprimere solidarietà. Ora la priorità è non lasciare soli atlete e società’, punte di diamante dello sport italiano, e individuare al più presto i responsabili di questo vile e vergognoso atto per assicurarli alla giustizia, comminando loro condanne esemplari. Lo Stato è più forte e lo deve dimostrare con i fatti”.

Antonino Marcianò – presidente Confesercenti Calabria: “Noi che facciamo della legalità una ragione d’essere, vorremmo dare il nostro contributo, il nostro sostegno. Ci auguriamo che la befana, nella calza, porti il regalo della tranquillità, del ritorno sui suoi passi del presidente della squadra di calcio femminile. “Vogliamo testimoniare ed essere vicini a questa squadra e, partendo da questo triste episodio, vorremmo trasformarlo in positivo utilizzando queste ragazze come segno di riscossa e di opposizione a questi fenomeni di intolleranza. Se ci sarà un consiglio comunale aperto, ben venga. Ma  occorre andare oltre gli impegni formali, servono azioni concrete. Perché se anche lo sport viene colpito da un fenomeno per il quale tutti in questi anni ci stiamo battendo per sconfiggerlo, allora è finita per la Locride e per la Calabria. Perché questo testimonia che a nulla valgono i proclami, gli impegni. Bisogna essere fermi e decisi al di là delle formalità e dei proclami perché altrimenti resteranno vani anche gli appelli del vescovo che ha fatto a Natale, quando raccomandava di superare lo stato di povertà e di disagio che coinvolgono tantissime famiglie. Speriamo si tratti solo di una bravata ma resteremo sempre vigili e pronti a dare un contributo concreto affinché questa vergogna venga cancellata da azioni che possano dare il senso del riscatto di una intera popolazione”.

Lucio Dattola – Presidente Arcigay “I Due Mari” RC: “Quanto accaduto a Locri riaccende drammaticamente i peggiori riflettori su una terra violentata ancora una volta.  Non è più accettabile che la Calabria e la Locride, che ci ha sempre ospitato mostrando una grande attenzione per la sfera dei diritti e delle pari opportunità per tutti, assurga agli onori delle cronache come terra di minacce e di ndrangheta, come luogo in cui è più facile ritirarsi che combattere, come territorio che uccide anche la speranza di una meravigliosa favola sportiva come quella che queste ragazze hanno regalato a Locri. Le minacce e i soprusi di cui è vittima lo Sporting Locri minacciano e usurpano tutti noi che, giorno dopo giorno, passo dopo passo, combattiamo la nostra guerra quotidiana per rendere la Calabria un luogo accogliente, sensibile, aperto e incline allo sviluppo umano, sociale ed economico. Guerra, si: questa è una guerra che non possiamo e non dobbiamo permetterci di perdere.Grazie, ragazze, perché continuate a dimostrare che in questa Calabria è possibile. Ciò per cui ci battiamo è la libertà, per questo siamo con voi.”
Nico D’Ascola – senatore e responsabile giustizia Area Popolare: “I gravi fatti avvenuti nei confronti della società di calcio a 5 Sporting Locri sono dimostrativi ancora una volta, qualora ce ne fosse bisogno, della mancanza di una cultura della legalità. Le notizie di inaudita gravità di minacce rivolte alla dirigenza della società calabrese, chiamano tutti ad una forte presa di coscienza. L’economica, le attività sociali, lo sport non possono e non devono essere condizionate da chi vuole solamente  controllare la vita delle nostre comunità. La società civile e le istituzioni  non possono rimanere inermi di fronte a episodi di questo tipo, ma devono reagire e prendere atto della gravità della situazione, con una condivisione corale a sostegno e tutela di una  società che ha  portato in alto i valori dello sport”.