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Armi e munizioni illegali in casa, ai domiciliari un ottantunenne

SANTA CATERINA ALBANESE (CS) – Deteneva illegalmente armi da fuoco e munizioni. E’ questa l’accusa mossa dai militari nei confronti di un uomo, F.R. di 81 anni di Santa Caterina Albanese, in provincia di Cosenza. I militari, nel corso di un servizio di controllo, hanno proceduto alla perquisizione dell’abitazione dell’uomo trovando fucili, di cui uno con matricola abrasa, 35 cartucce e 30 grammi di polvere da sparo. Tutto il materiale è stato posto sotto sequestro, l’ottantunenne è stato denunciato ed ora si trova ai domiciliari. 

 

 

‘Ndrangheta, blitz nel reggino, scoperti affiliati cosche Tegano e Condello

REGGIO CALABRIA – Sono sei le persone raggiunte stamane da altrettante misure cautelari emesse dal Gip di Reggio Calabria su richiesta della DDA. L’operazione denominata “Thalassa”, è partita alle prime ore di questa mattina nel reggino, con un blitz da parte della DIA, Divisione Investigativa Antimafia. Le persone sono accusate, a vario titolo, di associazione mafiosa, intestazione fittizia di beni con l’aggravante di aver agevolato le cosche di ‘Ndrangheta dei Tegano e dei Condello. Coinvolti anche altri soggetti che operano nel settore dell’edilizia. I particolari dell’operazione saranno resi noti stamane nel corso di una conferenza stampa presieduta dal Procuratore della Repubblica Distrettuale Gaetano Calogero Paci.

 

 

 

Smartphone venduti online senza applicare l’IVA, scoperta maxi evasione

REGGIO CALABRIA – Nell’ambito della prioritaria e specialistica attività di polizia economicofinanziaria istituzionalmente attribuita alla Guardia di Finanza, i militari del Gruppo di Locri hanno accertato, al termine di una complessa attività ispettiva, un’evasione fiscale per oltre 500 mila euro perpetrata da un soggetto economico operante nel settore della vendita on-line di telefonia. Le investigazioni, supportate da numerosi riscontri contabili, hanno consentito di svelare il modus operandi sleale del commerciante, il quale poneva in vendita i propri prodotti senza l’applicazione dell’I.V.A. al fine di garantire ai consumatori finali prezzi altamente concorrenziali rispetto al normale valore di mercato.

Il commerciante si avvaleva del regime di reverse charge

Il commerciante acquistava regolarmente i prodotti tecnologici avvalendosi del regime del reverse charge, una modalità di assolvimento dell’Iva derogante le usuali regole che designano il cedente quale soggetto debitore dell’imposta ma, nel caso di inversione contabile, è l’acquirente a dover assolvere l’I.V.A.. Il controllo fiscale ha consentito di scoprire il meccanismo che l’imprenditore usava per evadere il fisco: al fine di non applicare l’I.V.A. sulle vendite ai propri clienti faceva indebitamente ricorso, dopo aver acquistato con il sistema del reverse charge, al c.d. “regime del margine”, meccanismo contabile previsto dalla legislazione fiscale per le cessioni di beni usati. Tale forma di illecito, realizzata evitando il pagamento degli oneri fiscali dovuti, ha così permesso di offrire prezzi economicamente più vantaggiosi a totale discapito dei soggetti economici che operano nel pieno rispetto delle norme fiscali. L’attività ispettiva si è conclusa con la segnalazione all’Agenzia delle Entrate per il recupero a tassazione dell’Imposta sul valore aggiunto evasa per circa 500 mila euro, in ordine al fatturato realizzato per oltre 2 milioni di euro negli ultimi cinque anni di imposta. ll risultato conseguito testimonia, ancora una volta, il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrasto degli illeciti che possano ledere gli interessi della collettività, soprattutto in un difficile contesto socio-economico che caratterizza la Provincia di Reggio Calabria.

Smascherato falso ente “no profit” che ha evaso oltre 200mila euro al fisco

COSENZA – La Guardia di Finanza di Cosenza ha scoperto una struttura turistica che operava come finta associazione sportiva dilettantistica, ma di fatto svolgeva una vera e propria attività commerciale con un ingente volume d’affari e l’impiego di manodopera in nero.

L’associazione, solo artatamente creata come Ente non commerciale per godere delle agevolazioni fiscali previste dalla normativa di settore, gestiva uno stabilimento balneare d’élite ed offriva servizi di natura commerciale a soggetti non associati provenienti da varie regioni italiane e finanche dall’Australia. La struttura era dotata anche di un rinomato ristorante, che proponeva pietanze a base di astice e ostriche e disponeva di una ricercata carta dei vini.

Le finalità non lucrative e la partecipazione degli associati, in molti casi anch’essi veri e propri clienti ignari del loro ruolo fittizio all’interno dell’associazione, erano solo riportate formalmente nello statuto dell’Ente per beneficiare, indebitamente, di un regime tributario di favore e svolgere attività commerciali produttive di significativi redditi ma sconosciute al Fisco.

Pertanto, attraverso una verifica fiscale svolta per più periodi d’imposta dalleFiamme Gialle cosentine, anche mediante l’incisivo strumento delle indagini finanziarie, è stato possibile disvelare l’omessa dichiarazione e contabilizzazione di ricavi per oltre 200mila euro. Inoltre è stata disconosciuta la natura associativa e non lucrativa dell’associazione determinando l’inquadramento della stessa come impresa commerciale.

 

Muro crollato a Capo Colonna, deceduto in ospedale anche il terzo operaio coinvolto

CROTONE – Anche il terzo operaio coinvolto nel crollo del muro di contenimento dello scorso 5 aprile lungo la strada di Capo Colonna è deceduto dopo una lunga agonia all’ospedale di Catanzaro. Si tratta di Mario De Meco. Aveva riportato diverse fratture ma i sanitari speravano di salvarlo. La sua condizione clinica è precipitata nelle ultime ore a causa di una emorragia interna. Nell’incidente sul lavoro avevano perso la vita anche altri due operai: Dragus Petru Chiriac e Pino Greco. La terza vittima aggrava ulteriormente il bilancio di questa grave tragedia. 

Prostituzione, operazione per contrastare il fenomeno. Sequestrate le auto dei clienti (VIDEO)

COSENZA – Un’attività straordinaria di controllo ha dato vita, in queste ore, ad un’operazione mirata nel contrastare il fenomeno della prostituzione. L’area individuata è quella della Piana di Sibari.

Combattere lo sfruttamento della prostituzione

Durante i controlli del caso, concentratisi in un’area che ha messo in luce un particolare radicamento del fenomeno, è stato possibile individuare 11 ragazze che svolgevano la cosiddetta attività di meretricio. Di queste, 4 sono di nazionalità romena, 3 sono nigeriane e 4 provengono dalla Bulgaria. Gli accertamenti del caso, con tanto di identificazione, hanno dato seguito ad una sanzione amministrativa volta nel prevenire il fenomeno della prostituzione. Le forze dell’ordine hanno provveduto ad emanare l’ordine di allontanamento rispetto al luogo nel quale sono state trovate a svolgere l’attività illegale. Tutto questo è propedeutico per l’applicazione di un daspo urbano.

Piana di Sibari, multati anche i clienti

Ad una di queste, per motivi di pubblica sicurezza, è stato notificato un provvedimento di allontanamento dal territorio nazionale ed è stato emesso dal prefetto Tomao. Le sanzioni hanno riguardato anche i clienti, con le rispettive automobili, poiché questi si intrattenevano con le ragazze (foto di repertorio ansa.it).

Anziano brutalmente aggredito nel vibonese, un fermo

NICOTERA (VV) – Scene da “arancia meccanica” nel Vibonese. I carabinieri di Vibo Valentia hanno sottoposto a fermo Mirco Furchì, di 25 anni, ritenuto affiliato al locale di ‘ndrangheta di Limbadi, con l’accusa di rapina, sequestro di persona, lesioni personali e resistenza a pubblico ufficiale.
Furchi, assieme ad altre tre persone in fase di identificazione, avrebbe aggredito e picchiato a Nicotera un ottantacinquenne rapinandolo di 70 euro e dell’auto. L’anziano abbandonato per strada è stato soccorso e si trova ricoverato in ospedale. A Ionadi dove sarebbe giunto con la vettura rubata e armato di pistola, Furchì è accusato di avere tentato una rapina, andata a vuoto per la blindatura dei vetri, ad una sala scommesse riuscendo solo ad impossessarsi di 200 euro sottratti ad un avventore. Il venticinquenne, rintracciato dai carabinieri nella sua abitazione dove sono state trovate l’auto rubata, un coltello e oltre 1.200 euro in contanti, ha tentato di darsi alla fuga ma è stato bloccato dai carabinieri.

Camion travolge ciclista sulla statale 18, non è in pericolo di vita

AMANTEA (CS) – Incidente stradale stamane ad Amantea, sulla statale 18 in località Torrione, dove un ciclista è stato investito da un camion in manovra. La vittima ha subito traumi, ma non è in pericolo di vita. Soccorso immediatamente dai sanitari del 118, è stato elitrasportato al nosocomio di Cosenza. Sul posto anche i carabinieri, che adesso dovranno chiarire la dinamica dell’incidente.

Scontro frontale a Crotone, un uomo perde la vita

CROTONE – E’ tragico il bilancio di un incidente stradale avvenuto stamane in Via Gallucci a Crotone. Un uomo ha perso la vita. Una Lancia Y scavalcando lo spartitraffico è finita per schiantarsi frontalmente contro un’altra vettura, una Mercedes classe A che viaggiava in direzione opposta.

Forse un malore la causa dell’incidente

L’anziano deceduto era a bordo della piccola utilitaria e, secondo una prima ipotesi sarebbe stato colto da malore. L’uomo è stato immediatamente soccorso dai sanitari del 118 giunti sul posto che hanno tentato di rianimarlo, ma per lui non c’è stato nulla da fare.

 

 

 

Truffa aggravata, sequestrati beni ad un ex dipendente pubblico

REGGIO CALABRIA – Nell’ambito dell’attività di servizio volta al contrasto degli illeciti in materia di spesa pubblica e dell’illegalità nella Pubblica Amministrazione, i Finanzieri del Comando Provinciale di Reggio Calabria hanno dato esecuzione ad un provvedimento di sequestro per equivalente, fino a concorrenza di una somma pari ad oltre 400.000 euro, a carico di un dipendente pubblico, attualmente in quiescenza, ritenuto responsabile di truffa aggravata ai danni dello Stato. Il provvedimento, eseguito dai militari della Compagnia di Palmi e della locale Sezione di Polizia Giudiziaria della Guardia di Finanza, scaturisce da un’attività d’indagine eseguita nei confronti del citato dipendente pubblico il quale, a seguito dell’accoglimento di una domanda di “mobilità” dallo stesso presentata, veniva trasferito dall’Ente presso il quale prestava servizio, ad altra struttura Statale.

Doppio stipendio per 17 anni di attività

In proposito, dall’attività investigativa svolta è emerso che il predetto ometteva di comunicare agli Organi preposti le informazioni dovute in ordine a tale trasferimento, traendo in tal modo in inganno l’Ente erogatore e riuscendo ad ottenere illegittimamente – per ben 17 anni – un doppio stipendio, beneficiando, nel contempo, di contribuzioni previdenziali non spettanti. Tale quadro investigativo ha portato al provvedimento di sequestro, disposto dal Tribunale di Palmi ed eseguito dalle Fiamme Gialle, su delega della locale Procura della Repubblica. Tra i beni sottoposti a sequestro, un immobile e diversi rapporti finanziari.  L’attività di servizio testimonia il costante impegno messo in campo dalla Guardia di Finanza nella lotta agli sprechi di denaro pubblico ed a salvaguardia dei bilanci degli Enti Statali.