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Sentenza Rango-zingari, inflitte 33 condanne

COSENZA – 33 condanne, di cui una all’ergastolo, e due assoluzioni. E’ questa la sentenza emessa dal Gup distrettuale di Catanzaro, Carlo Saverio Ferraro, a conclusione del processo con rito abbreviato, denominato “Nuova famiglia”, a carico della cosca cosiddetta “degli zingari” di Cosenza. Accogliendo la richiesta del pm della Dda di Catanzaro, Pierpaolo Bruni, il gup ha condannato all’ergastolo Maurizio Rango, considerato il capo dell’organizzazione criminale, accusato di associazione mafiosa e dell’omicidio e dell’occultamento del cadavere di Luca Bruni, scomparso nel gennaio del 2012, il cui scheletro venne trovato in un casolare nei pressi di Castrolibero. Rango è considerato al vertice della cosca Rango-Abbruzzese frutto dell’alleanza con la criminalità organizzata nomade. Il nuovo gruppo criminale scaturito dall’alleanza sarebbe riuscito in poco tempo ad assumere il controllo, in tutto il territorio di Cosenza, degli affari legati alle estorsioni, al traffico di droga e degli appalti pubblici, gestendo anche l’occupazione abusiva di alloggi popolari che venivano poi rivenduti.

Delitto Fazio Cirolla, la Cassazione assolve gli imputati

ROMA – Rimane senza colpevoli il delitto di Fazio Cirolla, ucciso a Sibari il 27 luglio del 2009. La Cassazione ha assolto con formula piena i due imputati, Archentino Pesce e Saverio Lento, ribaltando la condana loro inflitta dalla Corte d’Appello di Catanzaro a 30 anni di reclusione. La vittima, operaio, venne freddato davanti agli occhi dei suoi tre bambini e assassinato, secondo quanto accertato dalle indagini coordinate dal procuratore aggiunto Vincenzo Luberto, per un tragico errore: al suo posto doveva essere ammazzato Salvatore Lione, ritenuto dagli inquirenti il contabile del clan Forastefano di Cassano. Il pg della Suprema Corte aveva chiesto la conferma della condanna a 30 anni di carcere per Pesce, difeso dall’avvocato Vincenzo Belvedere, e per Lento, difeso dai legali Rossana Cribari e Pasquale Marzocchi.  La Corte di Cassazione ha emesso invece sentenza di assoluzione.

Reggio Calabria, i carabinieri hanno scoperto un arsenale in località Arghillà

REGGIO CALABRIA – Nel corso di un servizio straordinario di controllo del territorio in località “Villaggio Arghillà Nord” i carabinieri di Reggio Calabria, supportati da due unità cinofile di Vibo Valentia e dallo squadrone eliportato cacciatori di Calabria, hanno ritrovato all’interno di un alloggio popolare disabitato munito di porta blindata, armi e munizioni custodite in zaini e buste di plastica. Dell’arsenale fanno parte un fucile calibro 12, modificato artigianalmente “a canne mozze”, un fucile calibro 12, un fucile calibro 28, un fucile artigianale calibro 20, una pistola calibro 7.65, una pistola calibro 9 di nazionalità svedese con matricola punzonata, una pistola giocattolo a tamburo “Revolver” calibro 22 modello 1917, 2 penne-pistola artigianali, 3 cartucciere in pelle calibro 12, 3 silenziatori artigianali e 3 strozzatori per fucili, 21 serbatoi per pistola diverso tipo e calibro e 1 serbatoio per arma lunga, 1000 cartucce, di cui 625 per fucile e 375 per pistola, di diverso calibro e marca. Le armi, di cui una parte con matricola visibile ed altre con matricola abrasa o punzonata, sono state sequestrate e saranno esaminate per verificare se possano essere stata impiegate in recenti episodi di fuoco in città. Sono stati realizzati anche dei rilievi anche sull’abitazione a cui sono stati apposti i sigilli per successivi accertamenti.

Tenta suicidio gettandosi sotto un treno Salvato dalla Polfer di Lamezia Terme

LAMEZIA TERME (CZ) – Un uomo di 34 anni, V. M. è stato salvato dal personale della Polizia ferroviaria della stazione di Lamezia Terme mentre tentava di farsi travolgere da un treno. L’uomo, napoletano, che era stato soccorso in un primo tempo dagli stessi agenti della Polfer mentre viaggiava su un treno partito da Roma Termini e diretto a Reggio Calabria, successivamente è stato fatto sedere su una panchina e poi, secondo quanto riferisce la Polfer, ha tentato di lanciarsi sui binari nel momento della partenza dello stesso convoglio dal quale era stato fatto scendere poco prima. I sanitari del 118 hanno disposto il trattamento sanitario obbligatorio ed il ricovero di V.M. nell’ospedale di Catanzaro.

Cetraro, sequestrata vasca piena di materiale fangoso

CETRARO (CS) – Nell’ambito della propria azione ai fini della tutela ambientale sul territorio, la Polizia Provinciale di Cosenza ha posto sotto sequestro probatorio una vasca coperta in calcestruzzo ubicata all’interno del perimetro dell’impianto di trattamento delle acque reflue urbane del Comune di Cetraro, in località Sottocastello.

Si tratta di un’operazione che giunge a seguito di una puntuale attività investigativa svolta dal personale del Comando, su delega d’indagine della Procura della Repubblica di Paola, al fine di verificare se la vasca stessa fosse ancora piena del materiale fangoso già accertato in un precedente sopralluogo dell’agosto del 2015.

L’accertamento ha dato esiti positivi, così come documentato dai rilievi fotografici effettuati dagli agenti nel corso della verifica, i quali hanno attestato la presenza di circa 50 metri cubi di materiale fangoso classificato come rifiuto speciale non pericoloso con elevate concentrazioni d’idrocarburi pesanti. La vasca, priva di collegamenti idraulici, faceva parte della vecchia linea di depurazione presumibilmente dismessa nei primi anni ’80, per cui il relativo procedimento aperto dal Procuratore della Repubblica dott. Bruno Giordano è a carico d’ignoti.

Il Decreto di sequestro disposto dal Pubblico Ministero individua altresì quale custode giudiziario a titolo gratuito il Comandante della Polizia Municipale del Comune di Cetraro.

Prostituzione sulla SS 106, fermate 4 donne e 3 “clienti”

CORIGLIANO CALABRO (CS) – Continuano, su disposizione della Questura di Cosenza, le attività di vigilanza e controllo in alcune aree del territorio del Comune di Corigliano Calabro, in particolare sulla statale SS 106, finalizzato al contrasto del fenomeno della prostituzione da parte di donne straniere provenienti sopratutto dall’est europeo.

Nel corso della serata di ieri, gli agenti del Commissariato di Rossano e del Reparto Prevenzione Crimine di Cosenza hanno individuato sulla SS 106 tre giovani donne di nazionalità romena intente a prostituirsi, e quattro uomini che si erano fermati con le loro autovetture. Nei loro confronti, è stato notificato un verbale di sanzione amministrativa di Euro 500,00 ciascuno, per aver violato il divieto di tenere comportamenti indecorosi e indecenti preordinati ad indurre alla domanda di prestazioni sessuali a pagamento.

I veicoli dei quattro uomini sono stati inoltre sottoposti a sequestro amministrativo cautelare.

Cerisano piange la perdita di un grande uomo. Muore Giovanni Mancina

mancina

Cerisano ( Cs) – Dolore e sgomento a Cerisano. Giovanni Mancina, ex sindaco di San Giovanni in Fiore, da sempre militante del partito socialista e padre di Salvatore, ex sindaco di Cerisano è venuto a mancare stamane all’improvviso. Una notizia che ha sconvolto tutta la piccola comunità delle serre cosentine. Giovanni era un uomo molto stimato e apprezzato non solo a Cerisano, ma nell’hinterland cosentino. Uomo cordiale e sensibile, da sempre attento e altruista. Giovanni Mancina lascia la moglie Caterina, e i tre figli, Salvatore, Ivan e Antonella. Alla famiglia Mancina, il cordoglio di tutta la redazione di ottoetrenta.it

Mario Oliverio si è recato a Cerisano per rendere omaggio alla salma di Giovanni Mancina e per esprimere il proprio cordoglio alla moglie ed ai figli.

 

Raffaella Aquino

Caricava materiale inerte da un corso d’acqua, un arresto

Samo ( RC) – Stava prelevando senza alcuna autorizzazione materiale inerte dal letto di una fiumara sottoposta a vincolo paesaggistico e ambientale. Un uomo, Domenico Antonio Stilo, di 43 anni, di Africo, è stato arrestato dai carabinieri a Samo. L’intervento è stato attuato nell’ambito del “Focus ‘Ndrangheta” che ha impegnato numerose pattuglia dei carabinieri e che portato al controllo di 98 persone, 58 veicoli e all’effettuazione di alcuni posti di blocco. Stilo, durante queste attività di controllo del territorio, è stato sorpreso alla guida di un escavatore mentre caricava il materiale inerte prelevato dal corso d’acqua su di un autocarro di sua proprietà. I mezzi utilizzati sono stati sequestrati.

Società cooperativa evade il fisco per oltre 9 milioni di euro

Reggio Calabria ( Rc) Il Comando provinciale della Guardia di Finanza di Reggio Calabria ha scoperto una società cooperativa risultata evasore totale per oltre 9 milioni di euro. Due persone, i rappresentanti legali della società, sono stati denunciati per mancata presentazione delle dichiarazioni fiscali e occultamento e/o distruzione delle scritture contabili. I finanzieri, coordinati dalla Procura della Repubblica di Palmi, attraverso l’esame dei conti correnti intestati alla società, operante su tutto il territorio nazionale, hanno rilevato cospicue movimentazioni di denaro prive di ogni giustificazione. Secondo quanto appurato sono state omesse la presentazione di alcune dichiarazioni fiscali e occultati scritture e registri contabili obbligatori. L’attività ispettiva, svolta dalle Fiamme Gialle della Compagnia della Guardia di Finanza di Palmi, ha consentito di ricostruire l’effettivo volume d’affari conseguito, accertando un imponibile, nascosto al Fisco, di circa nove milioni 300 mila euro.

Inchiesta Asi, chiesta la revoca dell’interdizione per Stefania Frasca

COSENZA – Nessun pericolo di reiterazione del reato. Per questo i difensori di Stefania Frasca, gli avvocati Franz Caruso ed Elena Florio, hanno chiesto al Tribunale della Libertà di Catanzaro di revocare la misura di interdizione dai pubblici uffici per il direttore generale dell’Asi di Cosenza. Frasca è sotto processo per un’inchiesta che riguarda la gestione del Consorzio di sviluppo industriale, nella quale sono indagati anche l’ex presidente dell’Asi, Diego Tommasi, e il responsabile dell’area contabile Antonio Carlo Rango. Stefania Frasca si è ripresentata davanti al Tribunale del Riesame dopo che la Corte di Cassazione aveva dato ragione ai suoi legali che avevano impugnato il provvedimento con il quale il Tdl aveva sancito l’interdizione temporanea dai pubblici uffici per la manager cosentina. Gli ermellini hanno accolto il ricorso della difesa, ma hanno rinviato la decisione a una nuova sezione del Tdl di Catanzaro che deve rivalutare il ricorso presentato dal sostituto procuratore Domenico Assumma. Allo stato, però, cambia poco per la posizione dell’architetto: l’interdizione non c’è più ma per lei, nei mesi scorsi, è arrivata la sospensione decisa dal commissario dei Consorzi industriali calabresi, Giulio Oliverio, rispetto alla quale, dopo un altro ricorso presentato da Frasca, si pronuncerà il Giudice del lavoro. Intanto, nel corso dell’ultima udienza, la difesa ha sostenuto che, considerato il tempo trascorso sia dalla commissione dei fatti, sia dall’inizio della fase cautelare, la nomina del commissario straordinario e l’accorpamento delle Asi, la circostanza che Frasca ha adottato un provvedimento di liquidazione dei compensi ai revisori e il clamore mediatico della vicenda escludono il pericolo di reiterazione del reato. Per i legali, non ci sarebbe neppure il pericolo di inquinamento delle prove perché il processo è già iniziato, i documenti sono stati sequestrati e le persone informate sui fatti non solo sono già state sentite nel corso delle indagini, ma non sono piu’ all’interno del consorzio. Il Tdl si è riservato la decisione.